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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 18 giugno 2008 - Strasburgo Edizione GU

Futuro del settore ovicaprino in Europa (discussione)
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  Bernadette Bourzai, a nome del gruppo PSE. – (FR) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, vorrei ringraziare innanzi tutto il relatore, l’onorevole Aylward, per l’eccellente lavoro di consultazione dei professionisti e del settore ovicaprino e per la relazione completa che ci ha proposto.

Il settore ovicaprino ha subito duri colpi negli ultimi dieci anni a causa di una serie di crisi, in particolare le epizoozie, ma soprattutto a motivo della separazione degli aiuti che ha provocato una riduzione sensibilissima del bestiame ovino per abbandono dell’attività da parte degli allevatori. Il settore incontra attualmente reali difficoltà e necessita di un’attenzione particolare da parte nostra, perché produce carne e latte di grande qualità e svolge un ruolo di rilievo per la manutenzione e il miglioramento del terreni, il che permette in particolare di diminuire i rischi di incendi e di catastrofi naturali.

Sostengo le proposte del relatore e della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale relative agli aiuti alla produzione e alla promozione dei prodotti. Di fonte alle importazioni esterne che si avvicinano già a un quarto della produzione europea, credo sia importante sviluppare un logo europeo, da usare in aggiunta alle indicazioni di origine locale e nazionale.

Ritengo anche che l’identificazione elettronica del bestiame potrà essere realizzata alla data stabilita dalle Istituzioni europee solo se, prima, l’Unione europea mobiliterà gli stanziamenti necessari dato che l’industria, in vista delle grandi difficoltà che incontra attualmente, non sarà in grado di farlo. La creazione di una task force mi sembra particolarmente opportuna, contrariamente a quanto indicato dall’oratore precedente, ma deve includere, a mio avviso, rappresentanti delle organizzazioni di categoria per tenere conto più da vicino degli sviluppi vissuti in loco.

Vorrei infine ricordare che dobbiamo agire con urgenza, già a partire dall’anno prossimo, se vogliamo salvare questo settore perché temo che il ricorso all’articolo 69 – diventato 68 – nel quadro della valutazione dello stato di salute per i settori in crisi, sarà troppo tardivo.

 
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