Manuel António dos Santos, relatore per parere della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia. – (PT) Nel primo dei due minuti di parola che mi sono concessi desidero evidenziare i principi più importanti del mio parere, che è stato adottato all’unanimità dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia.
Tali principi sono i seguenti: aumentare l’efficienza della produzione e distribuzione di beni e servizi, principalmente riducendo la burocrazia; migliorare le norme vigenti e adeguarle alle circostanze attuali, specialmente per facilitare alle amministrazioni nazionali l’attuazione delle procedure di controllo basate sul rischio; semplificare le procedure e aumentare la trasparenza del commercio intra-comunitario, garantendo maggiore certezza del diritto e norme eque. Infine, il sistema di raccolta e rimborso dei dazi non dovrebbe dare adito a criteri discriminatori e si dovrebbe evitare una doppia tassazione.
Questi sono stati i principi ispiratori del parere che ho presentato alla commissione per i problemi economici e monetari a nome della commissione per l’industria. Voglio ribadire che in quest’ultima il parere è stato accolto da un ampio consenso.
Ecco perché nel mio secondo minuto di parola devo dire, in quanto appartenente al gruppo socialista al Parlamento europeo, che non comprendo l’osservazione dell’onorevole Lulling secondo cui il gruppo socialista e il gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa – e soltanto loro – avrebbero introdotto limiti quantitativi. Non sono stati soltanto il gruppo socialista e il gruppo ALDE, bensì tutti quanti, perlomeno nella commissione per l’industria, visto che il mio parere è stato approvato all’unanimità, come ho già ricordato.
Ritengo che sia assolutamente straordinario che non siano stati inseriti limiti quantitativi, perché sappiamo che questo tipo di imposte ha finalità diverse. La prima è, ovviamente, quella di ottenere un gettito fiscale, ma c’è anche la finalità di tutelare la salute pubblica. Peraltro, ciascun paese attribuisce, naturalmente, un diverso grado d’importanza a ciascuno di questi due obiettivi.
Penso dunque che la soluzione che abbiamo trovato, cioè fissare limiti quantitativi, sia equa ed equilibrata e non avvantaggi in misura eccessiva nessun paese in particolare. Questa soluzione, inoltre, non penalizza nessuno dei paesi che hanno, com’è ovvio, una posizione diversa da quella del paese rappresentato dall’onorevole Lulling, che io naturalmente rispetto. Ma i desideri di quel paese non possono ovviamente essere privilegiati rispetto ai desideri complessivi degli altri Stati membri dell’Unione europea.
Concludo con un commento finale di soli dieci secondi: il gruppo socialista appoggia, naturalmente, il mercato interno e la sua espansione e non crede che le proposte adottate dalla commissione per l’industria o dalla commissione per i problemi economici possano metterlo in pericolo.