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Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 4 dicembre 2008 - Bruxelles Edizione GU

Stato dei negoziati sul pacchetto climatico e l’energia (discussione)
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  Umberto Guidoni, a nome del gruppo GUE/NGL. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente del Consiglio, Commissari, c’è chi sostiene che la direttiva europea del 20/20/20 imponga costi troppo elevati per l’economia dell’Unione europea. Fra questi c’è il governo italiano che ha presentato stime dei costi quasi doppi, senza prove peraltro convincenti. Tuttavia, simili posizioni sottovalutano il futuro prezzo dei combustibili fossili e ignorano gli ingenti vantaggi derivanti dalla rapida diffusione delle energie rinnovabili: per esempio la sicurezza dell’approvvigionamento ma soprattutto la creazione di nuovi posti di lavoro, in un momento di recessione in cui migliaia di lavoratori sono espulsi dai processi produttivi.

L’aumento di efficienza energetica e l’utilizzo diffuso di fonti rinnovabili sono la ricetta per uscire dalla crisi economica. Concentrare grande parte dei fondi pubblici per salvare le banche significa riproporre quello stesso modello economico tutto basato sulla finanza, che ha creato la crisi che stiamo cercando di combattere. Non si può affrontare la situazione economica senza cambiamenti di strategia. La direttiva UE punta all’innovazione e soprattutto tenta di affrontare in tempo gli sconvolgimenti creati dai cambiamenti climatici ormai in atto. Un problema che peserà sempre di più sulla vita dei cittadini europei e sull’economia degli Stati membri. Ecco perché gli investimenti pubblici non devono andare, ancora una volta, a sostegno dei settori tradizionali ma devono concentrarsi sulle attività che portano innovazione in campo energetico e ambientale.

Fattori chiave per la crescita del settore delle energie rinnovabili sono lo sviluppo delle reti di distribuzione e l’accesso prioritario a queste reti. Tra gli anni ‘60 e ‘80 le enormi spese per le infrastrutture di rete per i grandi sistemi centralizzati furono sostenute con grandi investimenti pubblici. Questo aspetto deve valere anche per garantire il futuro del sistema energetico basato sulle rinnovabili. Occorre quindi gestire impianti di generazione di energie rinnovabili con nuove tecnologie: ecco che c’è bisogno di investimenti, di ricerca e di sviluppo di tecnologie. Rimane l’urgenza di approvare questo pacchetto in prima lettura alla plenaria di dicembre, come si aspettano i cittadini europei. Non possiamo permettere che la miopia di interessi di alcuni Stati e di alcuni interessi economici possa bloccare questo processo.

 
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