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Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 23 aprile 2009 - Strasburgo Edizione GU

Non proliferazione e futuro del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) (discussione)
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  Josef Zieleniec, a nome del gruppo PPE-DE. – (CS) Il nome del presidente USA Obama sarà sulla bocca di tutti oggi, specialmente in relazione con il suo discorso di Praga del 5 aprile. Tuttavia, il nostro obiettivo non è valutare l’approccio della nuova amministrazione statunitense, ma presentare raccomandazioni al Consiglio, che sta tracciando la posizione dell'UE sul futuro del regime di non proliferazione nucleare. Il nostro Parlamento sarà considerato seriamente in questo dibattito soltanto se saprà promuovere una soluzione chiara e realistica da ogni punto di vista. La ricetta del nostro gruppo politico, dunque, è utilizzare tutti gli strumenti internazionali a disposizione, piuttosto che crearne di nuovi. Ciò implica potenziare i tre pilastri tra loro strettamente interconnessi del trattato di non proliferazione, in altre parole, la non proliferazione delle armi nucleari e la cooperazione pacifica nel campo della tecnologia nucleare. È pertanto importante appoggiare iniziative di disarmo realistiche, che includono procedure chiare per il monitoraggio e la verifica, in termini di distruzione delle armi esistenti, come pure i loro impianti di produzione. Riguardo al rafforzamento del pilastro della cooperazione nell’uso pacifico della tecnologia nucleare, dobbiamo anche appoggiare incondizionatamente l’internazionalizzazione del ciclo di arricchimento dell’uranio, specialmente attraverso la creazione di una banca internazionale del combustibile.

Sono lieto che il risultato della votazione in seno alla commissione rifletta chiaramente la nostra posizione. Sono sicuro che il discorso del presidente Obama non modificherà in nulla i risultati della commissione. Il presidente USA ha confermato che la strada davanti a noi sarà lunga, richiederà più realismo che ingenuità e che nulla è più importante di passi concreti e fattibili. Tuttavia, nei colloqui con la nuova amministrazione USA stiamo affrontando un compito importante e al contempo difficile. Dobbiamo insistere sul fatto che queste questioni non devono essere decise solo dalle maggiori potenze nucleari, al di sopra delle teste dell’UE. Questa è una grande sfida per la diplomazia europea.

 
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