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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 6 maggio 2009 - Strasburgo Edizione GU

Conclusioni della Conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo (Durban II – Ginevra) (discussione)
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  Ana Maria Gomes, a nome del gruppo PSE.(PT) C’è chi ritiene la Conferenza di riesame di Durban un successo. Effettivamente il documento finale rispetta i cinque punti fermi stabiliti dall'Unione europea ed è frutto di un effettivo consenso globale, diversamente dalle versioni precedenti, che hanno suscitato un vasto e acceso dibattito.

Sfortunatamente, tuttavia, non è questo documento che rimarrà impresso nella memoria di quanti sono giunti a Ginevra da tutto il mondo per partecipare a questo forum e ricorderanno soprattutto le forti divisioni scaturite da una conferenza dedicata a una questione di portata universale come la lotta contro il razzismo,, e che hanno attirato l'attenzione di tutto il mondo.

Ancora una volta l'Europa ha mostrato quanto sia fragile la sua unità sulle questioni politiche di maggior rilievo.

Simbolicamente, nulla sarebbe stato più significativo dell'abbandono collettivo della sala dove si stava tenendo la conferenza da parte di tutti gli Stati membri dell'UE, in risposta alle inaccettabili provocazioni del presidente iraniano che, nonostante il cambiamento di toni operato da Washington, insiste a mettere il proprio paese in rotta di collisione con l'Occidente. Sfortunatamente, alcuni paesi europei non erano neanche presenti nella sala della conferenza per esprimere il loro disappunto su un discorso il cui unico obiettivo – come sottolineato dal Segretario generale delle Nazioni Unite – era accusare, dividere e provocare.

L'unione fa la forza mentre, presentandosi divisa, l’Unione europea si è mostrata debole. La lotta contro il razzismo e l'incitazione all'odio da parte del presidente Ahmadinejad e di altri partecipanti meritava uno sforzo in più.

 
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