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Procedura : 2009/0077(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A7-0082/2009

Testi presentati :

A7-0082/2009

Discussioni :

PV 08/03/2010 - 15
CRE 08/03/2010 - 15

Votazioni :

PV 09/03/2010 - 6.8
Dichiarazioni di voto
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Testi approvati :

P7_TA(2010)0048

Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 8 marzo 2010 - Strasburgo Edizione GU

15. Condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia (discussione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente. – L'ordine del giorno reca la relazione (A7-0082/2009) dell’onorevole de Brún, a nome della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 998/2003 relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia [COM(2009)0268 - C7-0035/2009 - 2009/0077(COD)]

 
  
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  Bairbre de Brún, relatore.(GA) Signor Presidente, questa è la prima modifica di regolamento presentata in seduta plenaria e la prima ai sensi delle disposizioni del trattato di Lisbona. Desidero ringraziare i relatori ombra, gli onorevoli Soullie, Willmott, Vălean, Evans, Nicholson e Rosbach, che mi hanno aiutata nel corso di una serie di complessi negoziati ed esprimere la mia gratitudine anche nei confronti dei servizi giuridici del Parlamento e dell’unità codecisione per il loro straordinario sostegno; ringrazio inoltre il Consiglio e la Commissione.

All’inizio di dicembre la commissione per l’ambiente ha trovato un accordo sul contenuto del suo fascicolo e, a partire dall’inizio di quest’anno, ci siamo occupati di alcuni aspetti relativi alle modalità di applicazione dell’articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea al documento in oggetto.

In alcuni momenti abbiamo pensato che non saremmo mai giunti a un accordo ma alla fine ci siamo riusciti e abbiamo trovato una soluzione. Abbiamo fatto in modo che i proprietari di animali da compagnia potessero continuare ad attraversare i confini dell’Unione europea con i loro animali, introducendo al contempo un regime transitorio che consentisse ad alcuni Stati membri di applicare controlli più severi, a seconda della malattia, per un periodo di diciotto mesi.

La modifica del regolamento proposta riconosce i progressi che sono stati fatti finora. Abbiamo trovato un accordo per concedere una proroga del regime transitorio a cinque Stati membri, fino al 31 dicembre 2011, allo scopo di ottenere un miglioramento della situazione sanitaria nell’Unione europea relativamente alla rabbia. Dopo la suddetta data le disposizioni applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia saranno gli stessi in tutta l’Unione. E’ consigliabile applicare il regime transitorio fino al 31 dicembre 2011 anche nel caso dell’echinococco (Echinococcus multilocularis) e delle zecche.

Per quanto concerne le nuove procedure, che sostituiscono quella della commissione per l’ambiente, stando al nuovo regolamento la Commissione europea, ai sensi dell’articolo 290 del trattato, dovrebbe poter adottare gli atti delegati tramite i quali il Parlamento europeo e il Consiglio rimettono alla Commissione il compito di adottare atti non legislativi di carattere generale al fine di aggiungere o apportare modifiche a elementi non essenziali.

La Commissione, ad esempio, ha la possibilità di adottare misure sanitarie preventive tramite gli atti delegati e includere malattie diverse dalla rabbia – mi riferisco alle malattie che potrebbero diffondersi a seguito della circolazione degli animali da compagnia. In secondo luogo, al fine di tenere conto di eventuali progressi di natura tecnica, la Commissione ha la possibilità, tramite gli atti delegati, di adottare modifiche ai requisiti tecnici in materia di identificazione degli animali. In terzo luogo, la Commissione ha la possibilità, sempre tramite gli atti delegati, di adottare modifiche ai requisiti tecnici in relazione alla vaccinazione antirabbica, in modo da recepire eventuali sviluppi tecnici o scientifici.

Siamo riusciti a trovare un accordo sulla formulazione scritta di tutti questi aspetti e sulle disposizioni concernenti l’applicazione dell’articolo 290 del trattato in relazione a questo fascicolo, cercando al contempo di essere quanto più in linea con le competenze allargate del Parlamento europeo ai sensi del trattato di Lisbona.

L’accordo dimostra, fin dalla prima lettura, quanto i relatori abbiamo compreso l’urgenza da attribuire a questo fascicolo.

Desidero infine sottolineare che a mio avviso il fatto che un fascicolo così complesso sia stato affidato a un relatore di uno dei gruppi più piccoli con la collaborazione di relatori ombra di altri gruppi politici è un importante segnale democratico e un motivo di orgoglio per le istituzioni. Ringrazio ancora una volta i membri di tutte e tre le istituzioni – il Parlamento, il Consiglio e la Commissione – che hanno lavorato senza sosta al fascicolo e mi auguro che i colleghi sostengano con i loro voti il nostro lavoro.

 
  
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  John Dalli, membro della Commissione. (EN) Signor Presidente, ringrazio la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare per il lavoro svolto su questo fascicolo. Desidero inoltre complimentarmi in modo particolare con l’onorevole de Brún che ha fatto sì che si potesse giungere a un accordo su una questione che per alcuni Stati membri risulta particolarmente delicata. Apprezziamo anche il fatto che, al di là dell’argomento specifico, la relatrice sia riuscita a svolgere il proprio compito districandosi nella parte complessa relativa agli atti delegati e per questo la ringraziamo molto.

Mi fa piacere che gli intensi dibattiti tra le tre istituzioni abbiamo dato origine a un testo di compromesso che riflette appieno le misure tecniche proposte dalla Commissione e tiene altresì conto della necessità di adeguare le proposte al trattato di Lisbona, in un modo che risulti accettabile per la Commissione. A dire il vero il nostro lavoro congiunto è stato complicato e rallentato da tale allineamento, ma ora il Consiglio ha la possibilità di garantire che il lavoro venga completato in tempo.

Prima di passare alla votazione sul testo di compromesso ho il piacere di confermare che la Commissione non intende proporre un’ulteriore proroga del regime transitorio che scadrà il 31 dicembre 2011: il primo gennaio 2012 entreranno quindi in vigore norme pienamente armonizzate. La Commissione intende tuttavia proporre una revisione del regolamento nel suo complesso prima del 30 giugno 2011, ponendo particolare attenzione ad alcuni aspetti relativi agli atti delegati e alle norme applicative,.

Per quanto concerne la notifica degli atti delegati, la Commissione terrà anche conto dei periodi di sospensione dei lavori delle istituzioni per assicurare che il Parlamento europeo e il Consiglio riescano a esercitare le loro prerogative entro i limiti stabiliti negli atti legislativi pertinenti.

Confermo, infine, l’impegno della Commissione, assunto congiuntamente al Parlamento e al Consiglio, volto a far sì che le disposizioni del presente regolamento non incidano sulla posizione futura delle istituzioni relativamente all'applicazione dell'articolo 290 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e dei singoli atti legislativi contenenti siffatte disposizioni. Mi auguro che il Parlamento appoggi il testo del compromesso in cui sono certo che tutti i timori sollevati in quest’Aula troveranno un’adeguata risposta.

 
  
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  Christofer Fjellner, a nome del gruppo PPE.(SV) Signor Presidente, signor Commissario, questa è una relazione molto importante sia perché dimostra come l’Unione possa agevolare i proprietari europei di animali da compagnia nei loro spostamenti da un paese all’altro, sia perché tocca il tema della prevenzione delle malattie che questi animali potrebbero diffondere in tutta Europa.

In quanto deputato svedese al Parlamento europeo sono particolarmente interessato alla questione. Vi sono infatti due malattie che per fortuna non sono ancora presenti in Svezia: l’echinococcosi e, ancora più importante, la rabbia.

Nel corso dei dibattiti sulla proposta, in diverse occasioni ho temuto che la Svezia potesse essere costretta a modificare le norme attualmente in vigore e che malattie come l’echinococcosi e la rabbia avrebbero finito col raggiungere anche il mio paese con conseguenze terribili, non da ultimo sul modo in cui noi svedesi esercitiamo il diritto di accesso alle campagne ovvero sulla possibilità di muoverci liberamente nei boschi e nei campi.

Mi fa molto piacere constatare oggi che la Svezia potrà mantenere in vigore le proprie esenzioni, almeno per un periodo transitorio. Tale misura ci permetterà di impedire che le malattie che ho citato si diffondano nel nostro paese.

Tale esito non è mai parso scontato nel corso del processo e, persino in fase conclusiva, ho temuto che il dibattito tenuto in seno alla commissione avrebbe potuto creare delle incertezze e dare origine a possibili scappatoie nell’applicazione della procedura, innalzando il rischio di diffusione delle malattie menzionate all’interno della Svezia.

Desidero ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno lavorato con tenacia per trovare delle soluzioni che consentissero agli animali da compagnia di viaggiare assieme ai loro padroni in tutta Europa e al contempo lasciassero spazio ad alcune deroghe in paesi dove le malattie sono assenti, impedendo così la possibile introduzione di nuove malattie a seguito dell’applicazione della proposta. La mia gratitudine va anche alla relatrice, al Consiglio e al commissario.

 
  
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  Linda McAvan, a nome del gruppo S&D.(EN) Signor Presidente, innanzi tutto desidero ringraziare l’onorevole de Brún che, quando si è assunta il compito di redigere questo dossier fascicolo, pensava di poterlo fare abbastanza speditamente. In seguito, la stesura del documento si è rivelata molto complessa e ci siamo ritrovati a negoziare nuovi atti delegati, che serviranno da base per gli atti futuri, senza che vi fossero precedenti a cui fare riferimento. Mi congratulo quindi con la relatrice, con il Consiglio e con la Commissione. Signor Commissario, tra i suoi compiti più importanti vi è la ricerca di una soluzione.

Il dibattito si è spesso incentrato sugli aspetti tecnici della legislazione, che peraltro risulta importante per molti cittadini, dato che riguarda la circolazione degli animali da compagnia all’interno dell’Unione europea. La legge ha ricevuto un forte sostegno al momento della sua approvazione alcuni anni fa; essa prevedeva il periodo transitorio cui ha fatto riferimento l’onorevole Fjellner, introdotto al fine di evitare la diffusione di alcune malattie in Stati in cui esse sono ancora assenti.

Sono lieta che la Commissione abbia sostenuto la proroga del periodo di transizione; in tal modo, quando verrà introdotta la nuova legislazione, essa sarà applicata in modo uniforme in tutti i paesi comunitari. A quel punto, il livello della salute e del benessere degli animali nell’Unione europea sarà nettamente più alto.

Per quanto concerne la comitatologia, il nostro gruppo sostiene il compromesso che è stato negoziato. Pensiamo che il Parlamento debba essere in condizione di parità – di eguaglianza – con il Consiglio in materia di legislazione. Si è discusso dei gruppi di esperti e della loro composizione. Vorremmo sottolineare che non bisogna porre limiti in merito alla scelta dei componenti del gruppo: la Commissione dovrà quindi prendere in considerazione gli esperti degli Stati membri, quelli delle organizzazioni non governative e anche quelli eventualmente proposti dal Parlamento europeo.

Mi fa molto piacere che sia stato raggiunto un accordo che prevede la possibilità di organizzarsi in tempo su un eventuale periodo di transizione a partire dalla scadenza della deroga e attendo con interesse di sentire le nuove proposte della Commissione per la legislazione futura.

 
  
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  Adina-Ioana Vălean, a nome del gruppo ALDE.(EN) Signor Presidente, mi consenta di ricordare che la libera circolazione è uno dei pilastri fondamentali del mercato unico europeo, che è stato creato allo scopo di ottenere un aumento della concorrenza e rafforzare le economie di scala e che conferisce all’Unione europea un grande potere attrattivo. Con il passare del tempo, la libertà di movimento dei cittadini comunitari all’interno dell’Unione europea è diventata non solo una componente essenziale del mercato interno ma anche un diritto fondamentale.

I cittadini europei, così come le imprese, traggono estremo giovamento dalla rimozione delle barriere create dalle diverse norme e regolamenti nazionali. Per i cittadini dell’Unione, inoltre, avere la possibilità di portare con sé i propri animali da compagnia, senza essere soggetti a norme e regolamenti nazionali specifici, è importante e può ridurre considerevolmente i costi e gli sforzi organizzativi del viaggio. Mi fa quindi piacere che la proposta della Commissione punti in questa direzione.

Sono inoltre favorevole all’introduzione del passaporto comune che armonizzerà le misure e i controlli sanitari sugli animali da compagnia e agevolerà la loro libera circolazione. Concordo inoltre sulla necessità di assicurare un alto livello di tutela sanitaria sia degli animali sia delle persone. Il regime transitorio concederà più tempo per adeguare le infrastrutture e il personale: ecco perché sono certa che domani il Parlamento voterà a favore della proroga del regime transitorio per alcuni Stati membri fino alla fine del 2011 dato che, presumibilmente, tali paesi devono considerare alcuni rischi sanitari specifici.

Tuttavia non è la prima volta che consentiamo ad alcuni Stati membri di applicare norme sanitarie più restrittive rispetto a quelle applicate negli altri. Inizialmente, il periodo transitorio sarebbe dovuto terminare nel luglio del 2008, poi è stato prolungato al 2010, e ora ci siamo accordati per un’ulteriore proroga. Pur comprendendo i timori di quegli Stati membri che considerano la popolazione dei propri animali da compagnia più vulnerabile ad alcune malattie, e pur consapevole del fatto che la proroga proposta avrebbe una durata uguale a quella dei programmi di vaccinazione sovvenzionati dall’Unione europea per debellare la rabbia silvestre in alcuni Stati membri, credo che questa debba essere l’ultima proroga del trattamento particolare di cui godono tali paesi. Sappiamo tutti che la scelta di misure non uniformi e di esclusioni non favorirà il mercato interno in questo settore. Ritengo dunque che tutti possano essere concordi sulla necessità di eliminare il regime transitorio e di assicurare condizioni paritarie quanto prima.

Sorprendentemente, la parte più controversa della relazione non è stata il suo contenuto; la discussione più accesa ha riguardato piuttosto l’applicazione delle disposizioni del nuovo trattato di Lisbona legate alla procedura di comitatologia. La relazione rappresenta il primo documento di codecisione nel quale vengono attuate le nuove norme e, dato che il nuovo trattato prevede maggiori poteri per il Parlamento, è essenziale che questo particolare regolamento non crei un precedente per le decisioni future.

Ho dunque accolto favorevolmente la dichiarazione scritta, concordata dal Parlamento e dal Consiglio nel corso del dialogo a tre, che chiarisce che questo documento non dovrà costituire un precedente.

 
  
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  James Nicholson, a nome del gruppo ECR.(EN) Signor Presidente, desidero innanzi tutto ringraziare la relatrice per il lavoro svolto. Inizialmente molti di noi credevano che questo fascicolo non avrebbe causato molti problemi e, invece, si è rivelato molto più insidioso di quanto pensassimo.

Purtroppo la relatrice è stata costretta a sostenere il peso dei negoziati e ha anche dovuto lavorare sodo per far sì che questa relazione venisse completata nei tempi previsti, un aspetto molto importante al fine di prolungare in tempo la deroga la cui scadenza era prevista nel giugno di quest’anno.

A mio avviso si tratta di una legislazione minore ma vitale, che tutelerà i settori e i paesi che temono la minaccia della rabbia. Tale malattia continua a essere presente in alcune parti dell’Unione europea e ci auguriamo che entro il 2011 i programmi di vaccinazione riescano a debellarla una volta per tutte.

Fino ad allora, tuttavia, abbiamo trovato un modo che ci consentirà di continuare ad applicare criteri più rigidi nel corso del periodo di transizione prima di applicare, in linea con altri Stati membri dell’Unione europea, il regime generale.

 
  
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  Anna Rosbach, a nome del gruppo EFD.(DA) Signor Presidente, ringrazio l’onorevole de Brún per l’eccellente lavoro di aggiornamento del regolamento tecnico sul movimento di animali da compagnia all’interno del territorio dell’Unione europea. Molte famiglie riscontrano alcune difficoltà nell’eseguire tutte le vaccinazioni e preparare la documentazione richiesta affinché tutti i membri della famiglia possano partire insieme in vacanza. Tali procedure sono tuttavia necessarie, dato che alcuni paesi da molto tempo si oppongono con forza all’ingresso incontrollato nei loro paesi di malattie di origine animale. Sono state adottate diverse misure, come ad esempio quarantene di varia durata, controlli veterinari sia prima sia dopo il viaggio, a seconda del paese di destinazione, e costose campagne di vaccinazioni obbligatorie degli animali selvatici a livello nazionale. Posso quindi comprendere perché alcuni Stati membri temano un allentamento dei loro rigidi regolamenti nazionali; credo sia necessario rispettare tali requisiti di sicurezza e vorrei che altri li prendessero ad esempio.

Chiedo quindi alla Commissione di valutare l’opportunità di introdurre dei controlli veterinari alle frontiere, che obblighino i proprietari di animali da compagnia a dimostrare che gli animali che viaggiano con loro non sono affetti da malattie pericolose, che sono stati vaccinati e che hanno i documenti richiesti dal paese di destinazione. In tal modo si potrebbero operare dei controlli sul trasporto dei maiali e di altri animali non conforme ai requisiti comunitari, portando così alla luce il fenomeno del contrabbando di cuccioli di cane e di gatto troppo giovani.

 
  
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  Horst Schnellhardt (PPE).(DE) Signor Presidente, signor Commissario, le do il benvenuto al Parlamento europeo. Onorevoli deputati, desidero complimentarmi con la relatrice che ha svolto un ottimo lavoro sulla relazione, che affronta diversi aspetti. In questi ultimi anni abbiamo riscontrato un aumento degli animali da compagnia e di quelli domestici e, comprensibilmente, anche del desiderio di portare questi animali in viaggio con sé. Tale desiderio è legittimo dato che portare con noi i nostri animali accresce il nostro senso di benessere. Per questo motivo, tuttavia, occorre avere dei regolamenti in Europa che impediscano la diffusione di epidemie di origine animale. Tali regolamenti esistono: un ottimo esempio è rappresentato dalla direttiva 998/2003 e a partire dal 2011 verrà introdotto il certificato di vaccinazione europeo che documenterà con esattezza quali sono le vaccinazioni cui è stato sottoposto l’animale. A partire dal 2011, inoltre, il sistema di marchiatura elettronica impedirà possibili disguidi e frodi.

In questi ultimi anni abbiamo cercato di contenere le epidemie di origine animale con ogni mezzo in Europa –in particolare alla rabbia – anche grazie alla Commissione europea, che per prima ha fatto approvare e ha finanziato la vaccinazione delle volpi. Si tratta di un aspetto importante di cui dobbiamo essere consapevoli. I regolamenti speciali, che vengono più volte approvati per alcuni paesi, sono un onere per i cittadini e in questo caso la spesa non giustifica i benefici. Ho ricevuto lettere da molti cittadini che si lamentano del trattamento cui sono stati sottoposti alle frontiere. Consentitemi di citare ad esempio un fatto avvenuto nel Regno Unito, dove arrivare con due giorni d’anticipo per un soggiorno di sei mesi ha comportato una multa di 3 000 euro e sei settimane di quarantena per l’animale: occorre chiedersi se provvedimenti di questo tipo siano ragionevoli. Credo quindi, signor Commissario, che la proroga debba essere applicata ancora per un anno, ma non di più, perché esistono regolamenti europei che devono essere applicati a tutti. Se, come dobbiamo presumere, la situazione delle epidemie di origine animale rimarrà quella attuale, il rischio che queste si diffondano non esiste più per gli animali da compagnia e per quelli domestici.

 
  
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  Jo Leinen (S&D).(DE) Signor Presidente, signor Commissario, le do il benvenuto al Parlamento europeo. Desidero unirmi al collega, l’onorevole Schnellhardt, nel sottolineare che il nostro compito principale in questo settore è creare condizioni realmente eque nei 27 Stati membri entro il 2010, al fine di consentire il trasporto degli animali da compagnia da un paese all’altro senza ostacoli.

La libera circolazione dei cani e dei gatti è stata l’obiettivo del regolamento del 2003 e ora, per la terza volta, stiamo facendo un’eccezione. Nell’Unione europea, alcune operazioni prendono moltissimo tempo e in questo caso ci sono voluti dieci anni per allineare i regolamenti. Nessun paese comunitario desidera che nel proprio territorio si diffondano nuove malattie e mi chiedo come mai 22 paesi accettino l’idea che i cani e i gatti possano viaggiare con i loro padroni e cinque invece si oppongano.

Bisognerebbe valutare se la situazione e gli ostacoli esistenti implichino veramente la necessità di avere norme speciali. So che a livello nazionale sono in corso accesi dibattiti in materia, ma ora l’Europa è uno spazio giuridico unico ed è arrivato il momento di introdurre la libera circolazione e il mercato unico degli animali da compagnia, al più tardi a partire dal 2011. L’onorevole Schnellhardt, esperto di animali, ha già illustrato le condizioni, ovvero il certificato di vaccinazione, e i vari strumenti quali il sistema di marchiatura elettronica, che daranno la possibilità di recarsi in vacanza o per motivi di lavoro nei cinque paesi in questione, portando con sé i propri animali da compagnia.

Il regolamento in oggetto passerà alla storia, dato che è in effetti il primo atto giuridico introdotto dopo l’entrata in vigore del trattato di Lisbona. Volevamo fissare condizioni di parità con il Consiglio, affidando alla Commissione lo strumento degli atti delegati: è stato un processo difficile ma ne è valsa la pena. Mi congratulo con l’onorevole de Brún per la relazione e mi rallegro naturalmente del fatto che la procedura dia avvio a una nuova era. La relazione è importante dato che vengono emanati circa un centinaio di atti giuridici all’anno ma ben 6 000 atti delegati, un dato da cui si può facilmente dedurre quanto sia importante che la nuova procedura venga delineata al meglio fin dall’inizio.

 
  
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  Chris Davies (ALDE).(EN) Signor Presidente, voglio spendere alcune parole di elogio nei confronti della legislazione vigente. Mi risulta che essa si basi sul programma del Regno Unito in materia di circolazione degli animali da compagnia, introdotto circa dieci anni fa. Il programma ha permesso una riduzione drastica delle norme vigenti nel nostro paese in materia di quarantena; tali regolamenti causavano parecchi disagi sia agli animali sia ai loro proprietari. Mi risulta anche che il primo animale a usufruire del programma sia stato un cane di nome Frodo Baggins e, dopo di lui, diverse centinaia di migliaia di animali hanno potuto circolare più liberamente.

Circa cinque anni fa l’Unione europea ha quindi introdotto la legislazione attualmente in vigore, che si ispira a principi molto simili al modello britannico e che ha avuto molto successo. Ogni anno centinaia di migliaia di animali viaggiano assieme ai loro proprietari in tutta l’Europa. Mi è stato riferito che il 60 per cento di tali animali sono britannici e questo è indicativo del nostro carattere, un aspetto sul quale non mi soffermerò in questa sede. Naturalmente abbiamo dovuto assumere un approccio equilibrato, per consentire la circolazione e impedire al contempo la diffusione di malattie. E’ importante sottolineare come la rabbia sia stata tenuta sotto stretto controllo: i 2 700 casi di vent’anni fa si sono ridotti a meno di 300 l’anno scorso, nessuno dei quali associato alla circolazione di animali domestici prevista da questo programma.

Sono un po’ deluso dal fatto che i furetti non siano stati inclusi nell’elenco degli animali, come invece mi aspettavo. In occasione dei primi dibattiti sulla legislazione, molti proprietari di furetti del Regno Unito sono venuti da me, chiedendomi come mai la legislazione non includesse anche i loro animali, che essi desideravano iscrivere a mostre del settore organizzate in tutta Europa. Il commissario sembra sorpreso, ma si è tenuto un dibattito in merito. Sembra che sia possibile vaccinare un furetto contro la rabbia senza che la vaccinazione risulti e ciò solleva alcuni problemi. Alla fine abbiamo deciso che l’incidenza della rabbia nei furetti domestici era così bassa che avremmo potuto includerli nell’elenco anche se, in base a quanto mi è stato riferito, non c’è poi stata una grande circolazione di questi animali. Forse ciò non è avvenuto – per rispondere alla domanda sollevata dall’onorevole Leinen – perché alcuni paesi, come il Portogallo, classificano ancora i furetti come animali nocivi e quindi i proprietari sono restii a portarli in quei paesi. D’altra parte, la situazione potrebbe essere peggiore, immagino, come in Cina ad esempio.

Signor Commissario, concludo dicendo che ora, quando incontro i miei elettori, ho la grande fortuna di poter rispondere a quanti mi chiedono cosa abbia fatto per loro l’Unione europea, che grazie a noi oggi possono portare in vacanza i propri animali – il proprio cane, gatto o furetto.

 
  
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  John Stuart Agnew (EFD).(EN) Signor Presidente, mi risulta che l’idea di creare un passaporto per gli animali da compagnia provenga dal partito britannico Official Monster Raving Loony Party, il che dovrebbe bastare per rendere l’idea della pericolosità del programma.

Nel mio paese era prevista una quarantena obbligatoria della durata di sei mesi per gli animali domestici ma, con l’introduzione del sistema comunitario di passaporti per gli animali da compagnia, tale importante barriera contro la diffusione delle malattie è stata rimossa in modo sommario. La Commissione europea, non eletta, è riuscita ad avere il sopravvento sul governo britannico, eletto democraticamente, e introdurre un sistema che non prevede la quarantena e che si basa invece su vaccinazioni e certificati.

Per la mia esperienza di agricoltore so qualcosa delle vaccinazioni: esse non costituiscono in alcun modo una garanzia contro la possibilità che gli animali diffondano le malattie oltre i confini. L’efficacia della vaccinazione può essere compromessa da molti fattori, come avviene nel caso di somministrazione ad animali che hanno già contratto la malattia contro la quale vengono vaccinati. Gli animali vaccinati possono inoltre essere portatori di una malattia senza mostrarne i sintomi ed è anche possibile che esistano lotti di vaccini di qualità variabile e certificati falsi.

Mi risulta che l’applicazione del programma non sia standardizzata: alcuni paesi richiedono il passaporto mentre altri accettano qualsiasi tipo di documentazione e altri ancora non accettano il passaporto come prova dell’avvenuta vaccinazione. Molte compagnie aeree non sono in grado di fornire dettagli sulle procedure formali e il personale addetto non è adeguatamente formato.

In altre parole l’incidente è dietro l’angolo. Nel mio paese c’è un detto che recita “se non è rotto perché ripararlo?”, un consiglio sprecato con la Commissione.

(L’oratore accetta di rispondere a un’interrogazione presentata con la procedura del cartellino blu ai sensi dell’articolo 149, paragrafo 8 del regolamento)

 
  
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  Chris Davies (ALDE).(EN) Signor Presidente, desidero chiedere all’onorevole collega se non pensa che la sua predica contro l’Unione europea sarebbe stata più efficace se non fosse stato proprio il governo britannico ad aver introdotto una legislazione simile a quella in seguito adottata dall’Unione europea.

 
  
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  John Stuart Agnew (EFD). (EN) Signor Presidente, credo che l’Unione europea sia diventata troppo grande e racchiuda troppe culture: non ho fiducia nel sistema e credo che la situazione peggiorerà sempre più.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE).(EN) Signor Presidente, do il mio benvenuto al commissario e ringrazio la relatrice per il lavoro svolto. Voglio ricollegarmi a quando ha detto l’onorevole Agnew – “se non è rotto perché ripararlo?” – per sottolineare che è esattamente quello che facciamo noi. Concediamo deroghe agli Stati membri che ne fanno richiesta ma al contempo consentiamo la circolazione degli animali da compagnia. Sono certa che coloro che siedono in tribuna fossero convinti che portare animali domestici da uno Stato membro all’altro non fosse difficile; tuttavia, dato che la questione riguarda la salute degli animali e quella umana, le cose non sono così semplici. Abbiamo bisogno di norme e controlli severi, pur riconoscendo che molti cittadini del Regno Unito e di altri Stati membri vogliono portare con sé i propri animali da compagnia quando viaggiano.

Temevo che la relazione, un lavoro importante per noi in Parlamento, si arenasse, a seguito dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona, sugli aspetti tecnici dei quali, francamente, molti al di fuori di quest’Aula non hanno motivo di preoccuparsi o di interessarsi. Penso che la relatrice abbia condotto bene le trattative per nostro conto e le abbiamo fatto i nostri complimenti. Ma sussisteva il pericolo che, se le cose le fossero sfuggite di mano, non avremmo potuto introdurre alcuna misura preventiva per rispondere alle preoccupazioni della Svezia, dell’Irlanda, del Regno Unito e degli altri paesi, ma ora tutto è risolto.

Credo che sia molto più importante pensare al futuro. Signor Commissario, lei ha detto di avere dei progetti sulla nuova legislazione e credo che questo sia l’argomento di cui parlare adesso. Tutti, in quest’Aula, aspiriamo a standard sanitari di alto livello per gli animali e per l’uomo e la nuova legislazione, cui lei ha fatto riferimento, dovrà garantirli.

Ringrazio quindi la relatrice e tutti coloro che hanno lavorato alla relazione, consentendo di giungere al risultato odierno. La relazione ha tenuto conto di tutti i nostri timori, forse non tutti quelli dell’estrema sinistra, ma sicuramente di quelli di gran parte di noi. Mi auguro che lei s’informi adeguatamente su cosa è necessario introdurre nella nuova legislazione sul trasporto degli animali da compagnia. Già esiste una legislazione sugli animali da allevamento e necessitiamo ora di regole semplificate ma efficaci anche per gli animali da compagnia.

 
  
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  Marita Ulvskog (S&D).(SV) Signor Presidente, la Commissione ha presentato una buona proposta di modifica del regolamento sui requisiti sanitari applicabili al trasporto degli animali domestici. Mi fa particolarmente piacere che ciò ci consenta di prorogare il periodo durante il quale alcuni paesi, inclusa la Svezia, potranno continuare ad attenersi ai propri regolamenti, più severi, in materia di rabbia ed echinococcosi.

Il comitato per l’agricoltura svedese – ovvero l’istituzione svedese competente in materia – ha dichiarato che senza esercitare particolari controlli, malattie quali ad esempio l’echinococcosi potrebbero prendere piede anche in Svezia, compromettendo la libertà dei cittadini di recarsi in campagna, aspetto questo importante nella vita quotidiana di un paese come il nostro.

Ringrazio la Commissione, la relatrice e i relatori ombra per aver accolto le nostre richieste e per aver reso possibile l’introduzione di quella che inizialmente era una soluzione temporanea.

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. McMILLAN-SCOTT
Vicepresidente

 
  
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  Nessa Childers (S&D).(EN) Signor Presidente, desidero innanzi tutto ringraziare la collega, l’onorevole de Brún, per l’impegno profuso nella stesura della relazione.

Il caso di una trentottenne morta al Royal Victoria Hospital di Belfast, lo scorso anno, ci ha ricordato che la rabbia rappresenta ancora una minaccia in Irlanda. Si pensa che la donna abbia contratto la malattia nel tentativo di separare due cani che si azzuffavano, mentre era in vacanza in Sudafrica.

Recentemente quattro persone hanno dovuto essere sottoposte a profilassi a Dublino dopo che un gattino, importato illegalmente, aveva cominciato a comportarsi in modo strano e li aveva morsi.

La rabbia è una delle più antiche zoonosi che colpiscono l’uomo ed è sempre mortale dopo la comparsa dei sintomi. Gli spostamenti di animali avvengono in tutto il mondo, ragion per cui la malattia è sempre alle nostre porte.

L’Irlanda ha introdotto quindi norme restrittive in materia di quarantena sugli animali importati ed è solo grazie a tali misure che è in grado impedire alla rabbia di entrare nel paese. Perché l’Irlanda possa continuare a farlo, è importante che l’accordo transitorio, che la proposta estenderebbe fino alla fine del prossimo anno, non scada nel luglio del 2010.

Anche le ulteriori misure preventive proposte sono essenziali per la salute umana e animale, dato che possono contribuire a farci vincere la lotta non solo contro la rabbia, ma anche contro alcuni tipi specifici di zecca e di echinococco che attualmente non sono presenti in Irlanda.

Accettando la proposta, il Parlamento contribuirebbe alla lotta contro la rabbia, poiché essa fungerebbe da base per l’eliminazione della malattia in Europa. Per queste ragioni non bisogna sottovalutare l’urgenza del problema.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE). (SK) Sono favorevole alla modifica del regolamento relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia, che di fatto agevola la circolazione transfrontaliera di suddetti animali all’interno dell’Unione europea.

Desidero inoltre complimentarmi con la relatrice per il lavoro svolto e per aver redatto una relazione di alta qualità, che prevede misure dirette alla vaccinazione contro la rabbia e contro altre malattie e ulteriori azioni preventive. Sono convinto che, adottando la relazione, armonizzeremo completamente gli standard del mercato interno dell’Unione e riusciremo, più che nel passato, a contenere la minaccia di trasmissione di altre malattie.

Sono tuttavia consapevole dei rischi e dei pericoli insiti nel trasporto di animali e sono quindi favorevole a una proroga ragionevole del periodo transitorio per Stati membri quali Malta, l’Irlanda e la Svezia, le cui norme interne sono più restrittive. Si tratta di un approccio prudente che attribuisce particolare importanza alla prevenzione e tiene conto delle peculiarità dei singoli paesi.

 
  
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  Daciana Octavia Sârbu (S&D).(RO) Mi congratulo innanzi tutto con la relatrice per il lavoro svolto e ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile il compromesso. Mi fa piacere che la relazione consenta agli Stati membri di continuare ad applicare le misure nazionali contro la diffusione della rabbia e che preveda una circolazione libera e sicura degli animali da compagnia in tutta Europa dopo il 2011.

Credo che sia stato raggiunto un buon compromesso, che fornisce risposte efficaci a quegli Stati membri che hanno espresso la preoccupazione giustificata che alcune malattie potessero diffondersi all’interno dei loro paesi e al contempo offre garanzie sul fatto che la Commissione, nell’utilizzare i poteri delegati, consulterà diversi esperti – esperti della Commissione, degli Stati membri, delle organizzazioni non governative e dei parlamenti nazionali.

In un contesto più ampio, abbiamo ricevuto garanzie scritte del fatto che la relazione non costituirà un precedente per il futuro impiego dei poteri delegati, tenendo quindi conto dei timori espressi dal Parlamento al riguardo, in riferimento alla nuova procedura di comitatologia, ai sensi del trattato di Lisbona.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI).(DE) Signor Presidente, gli sforzi dell’Unione europea per arginare o debellare epidemie e malattie animali come la rabbia sono naturalmente lodevoli ed è sicuramente molto positivo adottare misure volte ad agevolare il turismo transfrontaliero con gli animali da compagnia.

Il certificato di vaccinazione europeo, i programmi di vaccinazione e il sistema di marchiatura elettronica degli animali da compagnia sono misure sensate e che potrebbero rivelarsi molto utili. Tuttavia, la nostra esperienza in Austria ci insegna che vi sono fenomeni che possono costituire una minaccia, come nel caso del contrabbando di cuccioli a basso costo, provenienti dai paesi dell’Europa orientale e diretti verso l’Europa centrale o l’Unione europea, che in diverse occasioni determina l’introduzione di alcune malattie.

Il trasporto di massa di animali attraverso i confini dell’Unione europea, compresi quelli austriaci, potrebbe anche provocare la ricomparsa di malattie pericolose. E’ inoltre impossibile sottoporre gli animali selvatici a verifiche alla frontiera e, dato che ciò potrebbe comportare l’insorgenza di epidemie animali come la rabbia, occorrerà adottare alcune misure preventive in questo settore.

 
  
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  John Dalli, membro della Commissione.(EN) Signor Presidente, credo che possiamo ritenerci fieri dei rapidi progressi ottenuti su questo fascicolo, che è stato preparato in tempi molto ridotti e in un difficile contesto giuridico.

La proroga di diciotto mesi del regime transitorio che regolamenta il trasporto degli animali da compagnia, concessa a cinque Stati membri, darà loro il tempo di adattarsi al regime applicato nel resto dell’Unione europea. Ho già confermato che la Commissione non intende proporre un’ulteriore proroga del periodo di transizione.

Al contempo tale proroga darà modo alla Commissione di preparare una proposta dettagliata di revisione del regolamento nel suo complesso e, in particolare, di allineare le vecchie norme di comitatologia allo spirito e alla lettera del trattato di Lisbona.

Concordo sul fatto che la relazione è importante per i cittadini europei e mi fa piacere che si sia giunti a una conclusione soddisfacente.

 
  
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  Bairbre de Brún, relatore.(GA) Signor Presidente, anch’io desidero dare il benvenuto al commissario Dalli nel Parlamento europeo e sono lieta di avere l’opportunità di lavorare assieme a lui. Ho ascoltato con piacere la sua dichiarazione di stasera all’Aula, in cui ha dichiarato che la mia relazione è in linea, nella sostanza, con l’approccio delineato dalla proposta della Commissione.

Desidero anche ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito odierno. Molti si sono dichiarati a favore del sistema proposto, mentre solo in pochi hanno espresso parere negativo.

La proposta della Commissione e la mia relazione utilizzano entrambe un approccio scientifico. Alla luce delle diverse situazioni degli Stati membri rispetto alla presenza della rabbia, la Commissione ha scelto di adottare un approccio incentrato sulla sicurezza e la cautela. E’ opportuno ad esempio che la durata della proroga proposta coincida con il periodo in cui la Commissione europea continuerà a finanziare il programma di vaccinazione volto a debellare la rabbia silvestre in alcuni Stati membri.

Come hanno sottolineato il commissario Dalli e l’onorevole Vălean in relazione alla data proposta, la struttura esistente potrà essere modificata e il personale già operativo potrà essere riaddestrato. La proroga del regime transitorio sarà applicata in cinque Stati membri fino alla fine del 2011 e, dopo quella data, le disposizioni applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia saranno gli stessi in tutta l’Unione. I cittadini comunitari potranno attraversare i confini dell’Unione con i loro animali da compagnia e, al contempo, il regime transitorio consentirà ad alcuni Stati membri di applicare controlli più severi nel corso del periodo di transizione.

Desidero esprimere, ancora una volta, la mia gratitudine nei confronti di tutti coloro che mi hanno aiutata a elaborare la relazione, un lavoro a volte complicato: è stato difficile ma alla fine ne è valsa la pena. Grazie a tutti.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani, martedì 9 marzo 2010.

Dichiarazioni scritte (articolo 149 del regolamento)

 
  
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  Pavel Poc (S&D), per iscritto. – (CS) Lo scopo del regolamento (CE) n. 998/2003 relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia, entrato in vigore il 3 luglio 2003, era quello di agevolare i proprietari di suddetti animali che desiderano viaggiare assieme ad animali loro. Tale obiettivo è stato raggiunto grazie all’introduzione di un passaporto, che dimostra che l’animale è stato vaccinato contro la rabbia, e all’obbligo di apporre un contrassegno sull’animale che lo renda facilmente identificabile. La modifica proposta, oltre a rendere il regolamento originario più dettagliato da un punto di vista tecnico, estende nuovamente il periodo durante il quale quanti desidereranno recarsi con cani e gatti in Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito saranno soggetti a norme più restrittive. Le differenze nelle misure protettive applicate dagli Stati membri citati, specialmente per quanto concerne i limiti temporali diversi per le inoculazioni e per gli esami sierologici,e le diverse scadenze degli esami antiparassitari, rendono i viaggi all’interno dell’Unione europea con i propri animali da compagnia inutilmente complessi e costosi.. Di conseguenza, un numero considerevole di cittadini dell'Unione subirà una discriminazione inutile ancora per un anno e mezzo ogni volta che cercherà di esercitare il proprio diritto di spostarsi liberamente da un paese comunitario all’altro. Le ripetute proroghe potrebbero indicare che la Commissione non ha stabilito correttamente il periodo di transizione necessario nella direttiva originale e non ha tenuto conto della situazione reale, oppure che alcuni Stati membri non sono stati capaci o non hanno voluto applicare puntualmente il regolamento 998/2003. In ogni caso tali esenzioni non dimostrano un approccio imparziale da parte della Commissione in relazione all’applicazione dei regimi generali negli Stati membri dell’Unione europea.

 
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