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Procedura : 2009/2173(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A7-0025/2010

Testi presentati :

A7-0025/2010

Discussioni :

PV 08/03/2010 - 20
CRE 08/03/2010 - 20

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PV 09/03/2010 - 6.10
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P7_TA(2010)0050

Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 8 marzo 2010 - Strasburgo Edizione GU

20. Relazione sulla politica di concorrenza 2008 (breve presentazione)
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  Presidente . – L’ordine del giorno reca la relazione (A7-0025/2010), presentata dall’onorevole Sophia in ‘t Veld a nome della commissione per i problemi economici e monetari, sulla politica di concorrenza (COM(2009)0374 - 2009/2173(INI))

 
  
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  Sophia in 't Veld, relatore. – (EN) Signor Presidente, signori Commissari, onorevoli colleghi – mi rivolgo anche a quanti stanno lasciando l’aula in questo momento – la presente relazione è stata adottata da un’ampia maggioranza in sede di commissione per i problemi economici e monetari (ECON) ed è frutto di uno sforzo congiunto da parte di tutti i gruppi politici. Ringrazio tutti i relatori ombra – che sono ancora presenti, da quanto vedo – per la loro eccellente collaborazione.

L’ECON accoglie con favore, in particolare, l’attenzione riservata al consumatore. Il precedente commissario, l’onorevole Kroes, ha svolto uno splendido lavoro, ponendo il consumatore al centro della politica di concorrenza e siamo certi che il commissario Almunia prenderà questo come punto di partenza.

Questo mi porta al primo grande punto, ovvero quello dei cartelli. Abbiamo discusso a lungo di temi quali lo sviluppo di sanzioni più efficaci, la proporzionalità di ammende elevate e l’attuabilità delle sanzioni penali.

Tuttavia, prima di addentrami nei dettagli del dibattito, vorrei ricordare alle aziende europee che per essere certi di non incorrere in sanzioni basta non partecipare ai cartelli. Voi credete di raggirare le autorità garanti della concorrenza, ma in realtà state solo danneggiando i consumatori. I cartelli non sono una scelta astuta, bensì riprovevole.

Pertanto, accogliamo con favore la posizione ferma adottata dalla Commissione europea sulla condotta anticoncorrenziale. E’ essenziale che le sanzioni puniscano chi assume condotte scorrette, in particolare i recidivi, ma che incoraggino al contempo l’aderenza alle norme. Le sanzioni devono sortire un effetto sufficientemente deterrente. Le ammende elevate sono uno strumento efficace ma, qualora restassero l’unico, potrebbero non bastare. Invitiamo pertanto la Commissione a presentare delle proposte in grado di rendere l’insieme degli strumenti più sofisticato ed efficace. Nella relazione, suggeriamo di prendere in considerazione diversi temi quali la responsabilità individuale, la trasparenza e la responsabilità delle imprese, procedure più brevi, il diritto a un giusto processo e lo sviluppo di norme europee e di programmi di conformità delle imprese.

Un secondo tema chiave è rappresentato dagli aiuti di Stato. In considerazione della crisi economica, sono state concesse ingenti somme sotto forma di aiuti di Stato. Circostanze eccezionali richiedono misure eccezionali, nessuno lo nega, ma non dobbiamo dimenticare che la concessione di aiuti di Stato ha un prezzo. Distorce la concorrenza e fa salire i disavanzi di bilancio e il debito pubblico e saranno le generazioni future a pagarne le conseguenze. Abbiamo il dovere di giustificare ogni singolo centesimo che è stato speso. Sono dunque lieta che l’ECON sproni la Commissione a condurre un’attenta valutazione dei risultati dell’operazione eccezionale relativa agli aiuti di Stato.

Vorremmo, in particolare, che venisse effettuata una valutazione degli aiuti di Stato concessi a favore della cosiddetta “ripresa verde”. Due anni fa, siamo stati invitati ad accettare il pacchetto di ripresa e le misure di aiuti di Stato, con la promessa che sarebbero stati usati per agevolare il tanto atteso passaggio a un’economia sostenibile basata sulla conoscenza. Ora vi chiediamo: il denaro ha determinato questo cambiamento? Per cos’è stato speso? Chi sono stati i beneficiari e i fondi sono stati davvero destinati per la “ripresa verde”?

E’ necessaria anche maggiore chiarezza, signor Commissario, sull’impatto che gli aiuti di Stato hanno sul settore finanziario e, in particolare, sui loro possibili effetti distorsivi.

Vorrei accennare brevemente al tema delle restrizioni verticali. Sappiamo tutti che l’attuale accordo sarà rivisto entro maggio di quest’anno. La Commissione europea si è impegnata in precedenza a coinvolgere il Parlamento europeo nel processo di revisione. Tuttavia, con mia grande delusione, sono venuta a conoscenza dell’ultima versione della proposta dai mezzi di comunicazione. Ho chiesto alla Commissione di visionare gli stessi documenti trapelati alla stampa ma, perché ciò fosse possibile, è stato necessario insistere più volte e non nascondo che questa vicenda mi ha molto infastidito. La Commissione dovrebbe porre fine alla sistematica fuga di notizie alla stampa, invece di negare che ciò accada il che, sinceramente, è un insulto alla nostra intelligenza.

In sostanza, le proposte della Commissione permettono la discriminazione contro i rivenditori on-line che non possiedono fisicamente un negozio. Ho sfruttato il mio ruolo di relatrice per presentare un emendamento affinché la Commissione ponesse rimedio a tale situazione. Nel XXI secolo, dobbiamo incoraggiare, e non reprimere, la concorrenza generata dai rivenditori on-line. Facciamo appello alla Commissione affinché ponga gli interessi del consumatore davanti agli interessi acquisiti.

Chiediamo alla Commissione che vengano condotte le tanto attese indagini settoriali, in particolare nell’ambito della pubblicità on-line, come richiesto più volte da quest’Assemblea. Qualora la Commissione non desiderasse farlo, vorremmo capire i criteri che determinano tale rifiuto.

Infine, signor Commissario, accogliamo con favore l’appello del commissario Almunia a favore del coinvolgimento del Parlamento nell’elaborazione delle politiche di concorrenza. La crisi economica ha chiaramente evidenziato la necessità di una maggiore legittimità democratica applicata alle politiche di concorrenza e, in questo contesto, presumo che l’incidente relativo al documento sulle restrizioni verticali sia stato solo un errore. Riconosciamo l’indipendenza della Commissione – io, in qualità di liberale, la riconosco sicuramente – ma ci aspettiamo anche che la Commissione coinvolga il Parlamento nell’elaborazione delle politiche di concorrenza in conformità con le linee stabilite nella relazione.

Attendiamo con interesse la risposta della Commissione. La ringrazio, signor Presidente, per la sua comprensione.

 
  
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  Michel Barnier, membro della Commissione. – (FR) Signor Presidente, desidero chiaramente ringraziare l’onorevole in ‘t Veld a nome dei miei colleghi e il mio amico, l’onorevole Almunia, per la relazione sulla politica di concorrenza 2008. Vorrei anche ringraziare l’onorevole Bütikofer e l’onorevole Bielan che, in quanto relatori della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia e la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, hanno contribuito alla stesura della presente relazione.

Onorevole in ‘t Veld, la Commissione ha costatato, quest’anno, che la risoluzione del Parlamento affronta numerosi temi, a cui lei ha appena fatto riferimento. Oltre alla relazione della Commissione sulla politica di concorrenza, essa comprende anche le relazioni della Commissione sul funzionamento dei regolamenti e sulla revisione di quei regolamenti relativi alle concentrazioni.

Per quanto riguarda la Commissione, la vostra risoluzione si pone due obiettivi. Innanzi tutto permette di migliorare ulteriormente il contenuto delle relazioni annuali sulla politica di concorrenza e, aspetto ancora più importante, costituirà la base sulla quale la Commissione costruirà un dialogo dettagliato con il Parlamento. Mi assicurerò di riferire al commissario Almunia il suo invito ad approfondire ulteriormente il dialogo con il Parlamento.

Tale dialogo, infatti, è essenziale per il buon funzionamento di tutte le politiche inclusa, a nostro avviso, anche la politica di concorrenza. Il Parlamento ci ha ricordato il suo desiderio di includere la politica di concorrenza nel quadro della procedura di codecisione. Onorevole in ‘t Veld, mi permetta di esprimermi con franchezza: la Commissione non ha l’autorità per modificare le disposizioni del trattato riguardanti la base giuridica applicabile alla politica di concorrenza. Tuttavia, siamo preparati a valutare, a seconda dei casi, se applicare il processo di codecisione a quelle iniziative, i cui obiettivi non rientrano nella sfera di competenza della concorrenza.

A questo proposito sapete già che il commissario Almunia ha annunciato a gennaio che il Parlamento sarà pienamente coinvolto in tutte le iniziative legislative relative alle azioni di risarcimento del danno presentate da privati. La Commissione, come il Parlamento, non ritiene che l’attuale crisi economica possa giustificare un allentamento delle regole di concorrenza sul controllo delle concentrazioni e degli aiuti di Stato. I trascorsi della Commissione dimostrano chiaramente che essa ha mantenuto con fermezza i seguenti principi: la prevenzione di qualsiasi forma di distorsione della concorrenza, anche durante periodi di crisi e, allo stesso tempo, l’adozione, laddove necessario, di procedure flessibili e aperte.

Il 2008, che ha segnato l’inizio della crisi economica e finanziaria, è stato un anno alquanto particolare. La relazione sulla politica di concorrenza rispecchia il lavoro estremamente ambizioso che la Commissione ha svolto a questo proposito, in stretta collaborazione con i partner a livello nazionale ed europeo.

La crisi ha raggiunto il culmine nel 2009. Il capitolo chiave della relazione 2009 sarà dedicato alla concorrenza, inserita nel contesto della crisi economica e finanziaria. La relazione dovrebbe essere adottata nel corso del secondo trimestre di quest’anno e sarà il commissario Almunia a presentarla a quest’Assemblea. Il Parlamento e la Commissione avranno così la possibilità di avviare ancora una volta un dibattito costruttivo.

Onorevole in ‘t Veld, durante il suo intervento ha anche posto l’accento sul tema delle restrizioni verticali, oggetto dell’emendamento da lei proposto. A tal proposito, onorevole in ‘t Veld, la Commissione ritiene di aver trovato il giusto equilibrio.

Da un lato, l’esenzione per categoria permette ai fornitori di selezionare i propri distributori e di raggiungere un accordo con loro in base alle condizioni di vendita dei prodotti forniti, sia nel caso di veri e propri negozi che per la vendita on-line. In questo modo possono decidere quale sia il modo migliore di distribuire i propri prodotti e di tutelare il proprio marchio.

Dall’altro lato, i distributori autorizzati devono poter usare Internet e le condizioni applicate alle vendite on-line devono essere dunque equivalenti a quelle previste per le vendite nei negozi, in modo tale da evitare qualsiasi inutile restrizione all’utilizzo di Internet. La proposta contribuisce così alla politica generale della Commissione volta alla promozione del mercato e del commercio on-line.

 
  
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  Seán Kelly (PPE) . – (EN) Signor Presidente, la relatrice ha fatto riferimento ai cartelli. Ebbene, esiste una certa differenza tra sostenere che i cartelli esistano e dimostrare che sia effettivamente così. So che in Irlanda, in particolare nel settore agricolo, molti agricoltori sono convinti che le fabbriche abbiano costituito un cartello. Per un’isola, il trasporto di bovini – soprattutto ora che le restrizioni sono aumentate e hanno raggiunto livelli impensabili – è diventato sempre più complesso, così le fabbriche hanno la strada spianata.

Va detto che i prezzi aumentano lentamente e in modo uniforme, ma di contro crollano molto rapidamente e in modo altrettanto uniforme. Di conseguenza, la differenza di prezzo tra i bovini in Irlanda e in Gran Bretagna si aggira tra i 150 euro e i 200 euro per capo. Come ho già detto, dimostrarlo potrebbe essere difficile. Tuttavia, forse il commissario Barnier potrebbe ricorrere al suo spiccato acume per verificarlo e aiutarci eventualmente a intraprendere delle azioni correttive.

 
  
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  Andreas Schwab (PPE) . – (DE) Signor Presidente, innanzi tutto, desidero ringraziare lei e il commissario per la vostra presentazione. Vorrei sottolineare che la verifica del contenuto delle disposizioni previste dalle leggi europee in materia di concorrenza è nell’interesse dei consumatori. Sono lieto di costatare che, per la prima volta, la Commissione ha inserito un proprio capitolo sulla legislazione sulla concorrenza e l’importanza che questa ricopre per i consumatori. Si tratta di un segnale positivo soprattutto in considerazione dei cinque anni di stallo in materia di politica europea di concorrenza da parte della Commissione europea.

La difficile fase di attuazione della legislazione europea sulla concorrenza che riguarda, soprattutto, il diritto all’assistenza e i regolamenti sull’assistenza degli Stati membri per le banche, deve ancora iniziare. Nel 2008, non si poneva questo problema. A questo proposito, il messaggio che traspare dalla relazione è che la Commissione deve analizzare la suddetta legislazione con molta attenzione, per assicurarsi che non sortisca effetti negativi sul mercato unico e sui consumatori europei

In questo contesto, assume particolare importanza il trattamento riservato alle piccole e medie imprese. La relazione si schiera chiaramente a favore di un trattamento speciale nei confronti delle medie imprese nel caso dell’imposizione di sanzioni per la costituzione di cartelli.

A nostro parere, gli accordi verticali sul mercato on-line sono severi, ma riteniamo altresì che una valutazione, proposta in seguito alla votazione in seno alla commissione per i problemi economici e monetari, sia prematura. Vorremmo, pertanto, attenerci alla relazione della commissione degli affari economici.

 
  
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  Antolín Sánchez Presedo (S&D) . – (ES) Signor Presidente, la relazione 2008 sulla politica di concorrenza comprende, per la prima volta, una sezione sui cartelli e sui consumatori. Inoltre, per la prima volta, si fa riferimento all’imposizione di multe coercitive. In aggiunta, la relazione cita importanti iniziative quali gli orientamenti di accompagnamento al pacchetto clima-energia e un Libro bianco sulle azioni di risarcimento del danno per la violazione delle norme antitrust.

La relazione affronta anche il tema del ruolo svolto dalla politica di concorrenza durante la crisi. Gli effetti di tale politica hanno contribuito a stabilizzare e mitigare gli aiuti di Stato. Quando inizieremo a emergere dalla crisi, sarà necessario correggere le distorsioni generate e ripristinare delle condizioni equilibrate, evitando i rischi morali.

La relazione richiede di definire il futuro del settore automobilistico, di prestare attenzione ai problemi delle piccole e medie imprese e di indagare sulla catena di distribuzione dell’industria alimentare, intraprendendo le misure necessarie per i prodotti lattiero-caseari.

Inoltre, la relazione fa appello a una politica di concorrenza più articolata e legittima, che rafforzi il ruolo del Parlamento. Ecco il motivo per cui la sosteniamo e mi congratulo con la relatrice per i risultati raggiunti.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D) . – (LT) In qualità di relatore ombra, mi congratulo, innanzi tutto, con l’onorevole collega ‘t Veld per aver redatto un’ottima relazione, che identifica chiaramente i settori a cui la Commissione dovrebbe rivolgere particolare attenzione, prima tra tutte la questione del controllo delle misure inerenti agli aiuti di Stato. Durante la crisi, la Commissione europea ha offerto agli Stati membri l’opportunità di applicare esclusivamente misure inerenti agli aiuti di Stato. Dato che tali misure sono state adottate in tempi ridotti, la Commissione deve ora valutare se si prefiggevano degli obiettivi specifici, se sono state efficaci e se la crisi ha determinato una reazione protezionista da parte degli Stati membri, posto che il protezionismo e la divisione del mercato unico danneggiano la concorrenza e si limitano a indebolire la posizione dell’Unione europea nell’economia globale. Sono anche lieto che la relatrice abbia preso in considerazione il parere della commissione ITRE sui problemi del mercato interno dell’energia dell’Unione europea e in particolare l’impossibilità di assicurare la competitività e il funzionamento generale di tale mercato, fintanto che le isole energetiche e le infrastrutture energetiche non saranno interconnesse e non funzioneranno in modo appropriato.

 
  
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  Presidente . – La discussione è chiusa.

La votazione di svolgerà martedì 9 marzo 2010 alle 12:00.

 
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