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 Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 16 gennaio 2013 - Strasburgo Edizione rivista

Accordo interinale istitutivo di un quadro per un accordo di partenariato economico tra la CE e gli Stati dell'Africa orientale e australe - Attuazione di APEI tra la Comunità europea e gli Stati dell'Africa orientale e australe alla luce dell'attuale situazione nello Zimbabwe (discussione)
MPphoto
 

  Gianluca Susta (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, quando discutiamo di questi argomenti, corriamo sempre il rischio di cogliere l'obiettivo vero che ci dobbiamo proporre. Innanzi tutto, cambiare il nostro approccio e la nostra mentalità nei confronti dell'Africa e dei paesi più poveri.

Ciò che prima era una concessione, quasi un favore concesso dal potente, dal "ricco Epulone", cioè l'Europa, nei confronti dei paesi più poveri, oggi diventa un accordo, un patto che consente di migliorare le condizioni in quella parte del mondo e nello stesso tempo creare le condizioni per un rapporto reciproco, nell'ambito del quale si garantisce oggi un accesso privilegiato sui mercati europei per i paesi più poveri, e nello stesso tempo, anche l'Europa potrà gradualmente penetrare in quei mercati.

È certamente una forma di crescita comune tra una grande realtà del mondo, la prima potenza economica del mondo, qual è l'Europa e, dall'altra, alcuni tra i paesi più poveri dell'Africa. D'altra parte, già il collega Rinaldi ricordava quando in altre zone di questa parte del mondo atteggiamenti diversi provochino danni ben maggiori di quelli che stiamo facendo con il miglioramento netto che con questi accordi di partenariato interinale mettiamo in campo.

Voglio anche sottolineare il fatto, come già ricordava l'on. Lange, della tutela dei diritti insiti negli Accordi di Cotonou e sulla possibilità che questo accordo spiani la strada all'adesione di nuovi paesi a questi accordi, che sono quindi un elemento estremamente positivo nei rapporti tra l'Unione europea e l'Africa in questo tempo.

 
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