Preparazione della riunione del Consiglio europeo (22 maggio 2013) - Lotta alla frode fiscale, all'evasione fiscale e ai paradisi fiscali - Relazione annuale in materia di fiscalità: come liberare il potenziale di crescita economica dell'UE (discussione)
Sonia Alfano (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Ministro, Commissario, oggi stiamo parlando di evasione e frode fiscale, che hanno creato un buco di mille miliardi nel bilancio annuo dell'Unione europea.
Tutto ciò, che personalmente considero una stima al ribasso, non è un danno causato solo da singoli contribuenti, ma da vere e proprie organizzazioni criminali: le più grandi banche europee sono sotto inchiesta per elusione fiscale. Stiamo colpendo i nostri cittadini in nome dell'austerity e del rigore, ma il rigore dovrebbe servire soprattutto ad imporre regole chiare e trasparenza ai colossi finanziari e ai sistemi bancari. L'Italia, è già stato detto dall'on. Rinaldi, in passato ha inventato uno strumento finanziario criminale chiamato scudo fiscale, al solo fine di consentire il rientro di capitali illeciti frutto di attività criminali, traffici di armi, droga, estorsioni e tangenti. Davanti a ciò il Parlamento europeo ha taciuto, i ministri europei hanno taciuto.
Per essere credibili dobbiamo immediatamente colmare il vuoto normativo. La commissione CRIM, che ho l'onore di presiedere, ha già individuato diversi paradisi fiscali tra gli Stati membri e per i quali chiederemo sanzioni esemplari. Chiedo al Consiglio un commento sulle relazioni tra crimine organizzato, riciclaggio ed evasione fiscale; invito inoltre la relatrice a mettere la sua esperienza a disposizione della CRIM.