Ripristino temporaneo del controllo di frontiera alle frontiere interne (A7-0200/2012 - Renate Weber)
Alfredo Antoniozzi (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, il diritto alla libera circolazione nell'Unione europea, rafforzato notevolmente dall'accordo di Schengen, rappresenta senza dubbio uno dei più grandi successi dell’Unione europea: reintrodurre i controlli interni vorrebbe dire privare i nostri cittadini di questo grande beneficio e mostrare al contempo un'Unione europea che indietreggia, che ritorna sui suoi passi o addirittura che pone ad essa stessa nuovi ostacoli ai propri cittadini.
I flussi migratori non sono di per sé il problema, ma sono il frutto delle difficoltà di gestire la politica di immigrazione da parte di alcuni paesi dell'Unione europea. Alcuni paesi membri chiedono maggiore garanzia ad altri paesi e minacciano di chiudere le proprie frontiere, ma quando chiediamo di affrontare il problema insieme, dividendoci responsabilità e costi, gli stessi paesi non sono d'accordo. Quello che serve ai cittadini europei è una politica europea capace di gestire a livello europeo l'immigrazione, non una chiusura delle frontiere.