Fiorello Provera (EFD). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, in Turchia, alla protesta ambientalista si sono aggiunte le contestazioni politiche nei confronti del governo Erdogan che sta diventando progressivamente meno laico e più fondamentalista, come dimostrano le sue ultime decisioni .
La repressione violenta, non solo è moralmente censurabile, ma viola la Carta europea dei diritti fondamentali, che è un importante pilastro del trattato di Lisbona e orienta la nostra politica estera e di sicurezza (PESC). Qualsiasi negoziato con la Turchia non può prescindere da questo.
Va anche detto che l'esperienza della primavera araba ha dimostrato che i fermenti di libertà e di democrazia portati avanti dai giovani nelle piazze non sono mai stati premiati e i regimi nati da quelle rivoluzioni si dimostrano più antidemocratici e fondamentalisti di quelli che sono stati rovesciati.
È necessario comunque mantenere aperto un canale di comunicazione e di dialogo con la Turchia, per evitare un pericoloso isolamento che potrebbe spingere Erdogan verso posizioni più integraliste.
Ritengo comunque Ankara un partner fondamentale per l'Occidente e la destabilizzazione della Turchia, in un'area altamente instabile, potrebbe portare ad una seria minaccia della sicurezza in Medio Oriente.