Modifica di alcuni regolamenti in materia di politica commerciale comune per quanto riguarda l'attribuzione di poteri delegati per l'adozione di determinate misure - Modifica di alcuni regolamenti in materia di politica commerciale comune per quanto riguarda le procedure di adozione di determinate misure (discussione)
Salvatore Iacolino (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, non vi è dubbio che tutto è bene quel che finisce bene, come hanno voluto sottolineare i miei colleghi nei loro interventi, grazie all'opera e alla dedizione dei due relatori.
Due regolamenti importanti che arrivano nella fase finale di questa legislatura, ma che rappresentano un impegno reale per l'allineamento delle regole decisionali in materia di politica economica. La questione degli atti delegati come si è detto richiederà ruoli e responsabilità ben definite. Abbiamo bisogno di aumentare la competitività delle nostre aziende.
L'esigenza è quella di rafforzare la nostra politica commerciale e bisogna farlo anche in stretta correlazione con altri dossier importanti: mi riferisco al TDI, adesso all'esame alla commissione per il commercio internazionale, con il quale auspichiamo di dare una chance concreta di crescita alle aziende europee per compensare i danni subiti da sovvenzioni e dumping operati da paesi terzi.
Semplificazione e trasparenza delle procedure per un contesto più favorevole sia per gli importatori sia per gli esportatori, per garantire ricchezza che è quello che ha voluto il trattato di Lisbona con un maggiore rilievo nella politica commerciale proprio per le istituzioni europee; il ruolo centrale del Parlamento europeo per definire dunque un quadro legislativo e regole chiare, uniformi e condivise. Una politica commerciale che può determinare coesione e competitività tra le piccole e medie imprese.
Accogliamo dunque positivamente le due raccomandazioni perché dettano regole chiare su procedure antidumping, dazi compensativi e codificazioni e quindi giovano al funzionamento delle politiche commerciali. È quello che ci vuole, eliminare le pratiche sleali e ancora garantire alle imprese dell'Unione europea un contesto internazionale competitivo e secondo regole uniformi.
Un Parlamento sempre più centrale per garantire accordi internazionali bilaterali, per garantire ancora un contesto più semplificato e creare le migliori condizioni per un commercio internazionale dove i regolamenti omnibus e la modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale rafforzino la centralità del nostro Parlamento.