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 Índice 
 Texto íntegro 
Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 16 gennaio 2014 - Strasburgo Edizione rivista

Non discriminazione in relazione alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi (discussione)
MPphoto
 

  Carlo Casini (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, io vorrei introdurre un elemento di razionalità in questo dibattito, introducendo la distinzione tra fine e mezzi. Che qualsiasi forza politica, qualsiasi partito, debba avere per fine ultimo la difesa della vita di qualsiasi essere umano, la difesa della dignità di tutti gli esseri umani, è sicuro. Che noi siamo tutti d'accordo sul principio di eguaglianza è sicuro. Quindi non c'è dubbio che si debba riconoscere la necessità di difendere tutti gli esseri umani indipendentemente dall'età, dalla salute, dalla ricchezza, dal concepimento in poi, cioè da quando sono qualificabili come esseri umani.

Ora vi parlo da giurista: non esiste un solo documento, nazionale o internazionale, nel quale sia scritto che il concepito non è un essere umano. Non è scritto da nessuna parte. Non ho tempo di dimostrarlo ma è così. E allora, voglio dire, cerchiamo di difendere i diritti di tutti, i diritti delle donne e i diritti dei bambini, come sta scritto da tante parti.

Sul fine non c'è discussione. Se qualcuno mi viene a dire: "No, ci sono alcuni esseri umani che non devono essere difesi", non può trovarmi d'accordo. Ma se discutiamo sul come, cioè sui mezzi per difendere, in situazioni particolarmente complesse in caso di conflitti fra diritti e fra interessi, beh, qui c'è una possibilità di diverse valutazioni che devono essere rimesse alla sensibilità locale: ecco che interviene il principio di sussidiarietà, che anch'esso ha un fondamento teorico. Occorre quindi operare una distinzione fra i mezzi e il fine.

La situazione della gravidanza è una situazione particolarmente delicata, che c'è soltanto una volta nella vita di ciascuno di noi. Certamente, c'è la vita di un figlio affidato in primo luogo alla donna, alla madre. E allora è logico che i mezzi per difendere questa vita non possono essere gli stessi che si usano quando la vita è già nata. Ma questa è un'altra questione. Prima distinzione.

Seconda distinzione importante è la chiarezza del linguaggio: tutti siamo per la salute sessuale e riproduttiva, mi pare logico. Ma non possiamo introdurre in questo concetto ciò che è contro la salute e contro la vita. L'aborto viene programmato come una necessità. La necessità si rimuove, si combatte contro la necessità. Non si dice che fa parte della salute sessuale e riproduttiva.

 
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