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Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 14 aprile 2014 - Strasburgo Edizione rivista

Legislazione sugli alimenti e sui mangimi, sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante, sul materiale riproduttivo vegetale, sui prodotti fitosanitari - Sanità animale - Misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante (discussione)
MPphoto
 

  Mario Pirillo, relatore. - Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'industria agroalimentare nell'Unione europea è il secondo comparto in ordine d'importanza, con una produzione totale della catena alimentare di circa 750 miliardi di euro all'anno, che vede impiegati oltre 48 milioni di persone, dalla produzione primaria al commercio al dettaglio, fino alla ristorazione.

I controlli ufficiali nella catena alimentare sono essenziali per garantire un elevato livello di protezione della salute e per la corretta attuazione della normativa che disciplina la filiera agroalimentare. Essi contribuiscono inoltre a mantenere alta la reputazione dei prodotti europei nel contesto internazionale. La capacità dell'Unione europea di esportare verso paesi terzi si basa inoltre su rigorosi standard di sicurezza che danno un valore aggiunto.

La proposta legislativa di cui sono relatore fa parte del pacchetto legislativo pubblicato lo scorso 6 maggio e si basa sul principio dei controlli proporzionati al rischio ed intende creare un quadro unico e armonizzato delle procedure e dei controlli. Ringrazio tutti i colleghi, ed in particolare l'onorevole Schnellhardt, per l'intensa e costruttiva collaborazione.

Il lavoro svolto in questi mesi ci ha permesso, attraverso oltre mille emendamenti, di rendere il testo più chiaro per non lasciare spazio a diverse interpretazioni nazionali che sono state spesso la causa di una non omogenea applicazione da parte delle autorità competenti.

Nel testo in votazione domani è stato introdotto il principio delle frequenze minime dei controlli in tutti i settori della catena alimentare per evitare disparità fra uno Stato membro e l'altro. Difatti, nel settore lattiero-caseario ci sono paesi in cui i controlli avvengono su base decennale, mentre in altri sono annuali. Solo armonizzando la frequenza dei controlli potremo ridare fiducia ai consumatori, soprattutto dopo i vari scandali, non ultimo quello della carne equina. A tal fine si è voluta inserire la creazione di centri di riferimento per l'autenticità e l'integrità della filiera alimentare. I controlli ufficiali devono essere indipendenti e non annunciati per salvaguardare la loro efficacia al momento della verifica.

Grazie alla collaborazione di tutti i gruppi politici, l'articolo 15 sulla produzione delle carni riprende in maniera esplicita le procedure dell'HACCP e dell'igiene. Il personale ausiliario può supportare il veterinario durante le ispezioni ufficiali, ma la responsabilità rimane in capo al veterinario. Molti paesi hanno ridotto il budget per i controlli e pertanto si è reso necessario mantenere obbligatorio il pagamento delle tariffe, ma con una certa flessibilità per gli Stati membri. La riscossione delle tariffe contribuirà, insieme alle risorse finanziarie degli Stati, ad eseguire i controlli che – lo ribadisco – sono fondamentali per la sicurezza degli alimenti.

La proposta della Commissione prevedeva l'esenzione delle PMI dal pagamento delle tariffe obbligatorie, ma i criteri individuati sono apparsi troppo ampi e avrebbero esentato circa il 90 percento delle imprese, rendendo insostenibile per le autorità competenti lo svolgimento dei controlli. Va mantenuta l'esenzione per le microimprese, con parametri più ridotti e vanno in questa direzione alcuni emendamenti riproposti in plenaria.

Infine considero positiva la relazione licenziata dalla commissione ambiente e mi auguro che domani sarà votata a grande maggioranza.

 
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