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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 15 aprile 2014 - Strasburgo Edizione rivista

Sicurezza dei prodotti di consumo - Vigilanza del mercato dei prodotti - Protezione dei consumatori nei servizi di pubblica utilità (discussione)
MPphoto
 

  Lara Comi (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono anni che ci battiamo per avere delle norme sull'indicazione d'origine.

I cittadini e le imprese europee vogliono norme certe e chiare sul "made in". Dobbiamo consentire ai consumatori di conoscere ciò che acquistano e alle aziende di difendersi dalla contraffazione e dalla concorrenza sleale. Il Parlamento si è già espresso su questo tema nella proposta di regolamento del 2005, poi ritirata, nella proposta di regolamento sui tessili e in numerose risoluzioni.

È giunto il momento di agire e adottare norme sull'indicazione d'origine. Basta con questo veto ingiustificato dei paesi del Nord in seno al Consiglio. La battaglia sul "made in" è divenuta una battaglia per la democrazia. Se i cittadini ce lo chiedono, se le imprese lo vogliono, se sappiamo che migliorerà la vita dei consumatori e sosterrà le nostre aziende, non ci può essere alcuna scusa plausibile per votare contro.

Ci lamentiamo del fatto che crescono i movimenti populisti. La soluzione non è mai l'antipolitica, ma una buona politica, capace di ascoltare i cittadini e le imprese e di dare risposte efficaci alle loro esigenze. Diamo dunque un esempio di buona politica e sosteniamo l'indicazione d'origine e il "made in".

 
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