Oreste Rossi (PPE), per iscritto. - Secondo uno studio della Commissione Europea, meno del 12 percento delle imprese cerca di recuperare oltre frontiera i rispettivi crediti attraverso sequestri conservativi nazionali.

Non sorprende quindi che, nel luglio 2011, la Commissione europea – per facilitare il recupero del credito transfrontaliero in materia civile e commerciale – abbia proposto un regolamento volto ad istituire un'ordinanza europea di sequestro conservativo sui conti bancari (OESC). Condivido la motivazione espressa nel testo e sostengo l'approvazione di questo importante strumento giuridico al quale il creditore potrà fare ricorso in maniera alternativa ai procedimenti nazionali. Inoltre, sempre secondo le stime della Commissione, l'utilizzo della misura proposta potrà permettere alle società di recuperare fino a 600 milioni di euro di crediti insoluti.