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Procedimiento : 2014/2217(INI)
Ciclo de vida en sesión
Ciclo relativo al documento : A8-0015/2015

Textos presentados :

A8-0015/2015

Debates :

PV 09/03/2015 - 13
CRE 09/03/2015 - 13

Votaciones :

PV 10/03/2015 - 10.10
Explicaciones de voto
Explicaciones de voto

Textos aprobados :

P8_TA(2015)0050

Acta literal de los debates
Martes 10 de marzo de 2015 - Estrasburgo Edición revisada

12.10. Progresos en la igualdad entre mujeres y hombres en la Unión Europea en 2013 (A8-0015/2015 - Marc Tarabella)
Vídeo de las intervenciones
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   Explications de vote oral

 
  
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  Michaela Šojdrová (PPE). Já jsem nehlasovala pro závěrečné usnesení ke zprávě poslance Tarabelly o rovnosti žen a mužů a chci vysvětlit proč.

Myslím, že jsme promarnili šanci, aby Evropský parlament vyslal jasný signál o tom, jak si představuje podporu žen, zlepšení postavení žen v socio-ekonomické oblasti, zlepšení jejich zastoupení v politických orgánech. Bohužel usnesení Evropského parlamentu obsahuje doporučení, která se týkají podpory potratů. Potraty se podle tohoto ustanovení stávají v podstatě součástí antikoncepce.

Parlament jinými slovy zasáhl do ochrany nenarozeného života, a to je prostě pro mě nepřijatelné porušení principu. Z druhé strany, Parlament také porušil zásadu subsidiarity, protože toto jsou otázky, které jsou vyhrazeny členským státům pro jejich úpravu.

 
  
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  Jiří Pospíšil (PPE). Já jsem podpořil tuto zprávu o rovnosti žen a mužů. Myslím si, že to je důležité politické téma, a pokud Evropský parlament je vnímám jako ochránce lidských práv, tak téma rovnosti obou pohlaví zkrátka k tomuto tématu také patří.

Nejvíce bylo debatováno o bodu 45, tzn. o právu ženy rozhodovat o svém sexuálním a reprodukčním zdraví a také o možnosti umělého přerušení těhotenství.

Já jsem podporoval nejprve návrh ECR, který konstatoval, že toto jsou témata, která by podle principu subsidiarity měla být upravena národním právem. Tento návrh neprošel, nicméně hlasoval jsem pro to, aby bod 45 zůstal v usnesení, protože se domnívám, že právo žen na sexuální a reprodukční zdraví je velmi důležité, stejně tak téma antikoncepce.

Téma potratu je téma velmi citlivé a je třeba ho upravit v národním právu a stanovit jasná pravidla, kdy je možno to použít.

 
  
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  Michela Giuffrida (S&D). Signora Presidente, onorevoli colleghi, io volevo ringraziare il collega Tarabella – e ho votato ovviamente a favore della sua relazione – per questa ricca relazione. Ricca perché sono moltissimi i punti affrontati, le barriere da abbattere per raggiungere la parità tra uomini e donne, quella vera. Non c'è troppa ideologia, si tratta di vita reale: congedo parentale, gap salariale, divario pensionistico, occupazione e salute.

Nessuno chiede servizi per le donne, manca un sistema di assistenza per tutte quelle categorie di cui le donne si occupano in quanto madri, mogli, figlie, sorelle. Mancano i servizi di assistenza per i bambini, per gli anziani, per le persone che hanno bisogno di cure speciali. Allora se vogliamo fare davvero qualcosa per le donne dobbiamo ricordarci di investire in welfare, un welfare efficiente, a carico dello Stato, quindi di tutti, non solo delle donne.

Non possiamo pensare solo alla flessibilità e alla crescita, perché prima e al di sopra di questi vengono le persone e i loro diritti, in primis quelli delle donne, perché possano svolgere la loro professione senza rinunce e senza rimpianti e perché la società sia a misura di donna.

 
  
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  Bernd Lucke (ECR). Frau Präsidentin! Ich habe gegen diesen Bericht gestimmt, weil ich der Auffassung bin, dass es geradezu perfide ist, ein Recht auf Abtreibung für alle Frauen als ein Menschenrecht auszugeben. Das fundamentale Menschenrecht ist das Recht auf Leben und körperliche Unversehrtheit. Dieses Recht kommt auch Ungeborenen zu. Es ist unbestritten, dass es Konfliktlagen gibt, in denen Frauen nach ihrem Gewissen entscheiden müssen. Aber ein pauschales Recht auf Abtreibung widerspricht den Menschenrechten und ist deshalb völlig inakzeptabel als eine Beschlusslage des Europäischen Parlaments. Ich halte es geradezu für infam, dass man versucht, unter dem Deckmantel der Menschenrechte gegen ein Menschenrecht zu verstoßen. Aus diesem Grunde habe ich gegen den Bericht gestimmt.

 
  
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  Krisztina Morvai (NI). Köszönöm szépen! Hazámban, Magyarországon nagyon sok meggyötört, holtfáradt, testi egészségében és lelki egészségében megrokkant asszonnyal találkozom. Elviselhetetlen terheket hordoznak, mert rajtuk van a gyermekgondozás, a beteg családtagok gondozásának, az idősgondozásnak és a háztartásnak minden terhe, és emellett a munkahelyükön is külön kell bizonyítaniuk azt, hogy noha nők, teljes értékű munkaerők. Teszik ezt sokszor lényegesen kevesebb jövedelemért, mint hasonló munkát végző férfitársaik. Minden olyan részét ennek a dokumentumnak megszavaztam, ami ennek a megrázó helyzetnek a javítását célozza. Nem tudtam viszont megszavazni a javaslat egészét, mert az asszonyoknak azt mondja, hogy jogod van az abortuszhoz, de nem segít számukra abban, hogy ezt megelőzzék, illetve nehéz helyzetükben melléjük állna.

 
  
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  Elena Gentile (S&D). Signora Presidente, onorevoli colleghi, ho apprezzato e quindi condiviso l'impianto culturale della relazione di Marc Tarabella. Pesa ancora però nella discussione un approccio, francamente, ideologico. Il livello di civiltà si misura con l'esigibilità dei diritti ma soprattutto con la declinazione di questi a favore delle persone più fragili e, ovviamente quindi, delle donne.

Il cuore della nostra discussione non può non avere un profilo politico, capace di superare ogni fondamentalismo in una visione laica dei temi in questione. Sforziamoci dunque di declinare le nostre politiche a sostegno dei diritti civili ed umani, liberando la vita delle donne. Riconosciamo loro il diritto di vivere la loro sessualità senza pregiudizi, anche quando sono di fronte alla scelta di rinunciare a una gravidanza e quando chiedono di poter rendere esigibile il diritto a una maternità negata.

Liberare le donne significa ancora creare le condizioni per consentire loro di valorizzare lo straordinario capitale umano di cui sono portatrici, anche in un'idea di lavoro emancipato e conciliato che genera ricchezza e non povertà.

 
  
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  Tomáš Zdechovský (PPE). Nemohl jsem podpořit tuto zprávu, i když měla být do určité míry pokroková. Její pokrokovost jde ale proti zásadě subsidiarity. Podle mého názoru existují věci, které by měly zůstat v gesci členských států, a mezi ně sexuální a reprodukční právo rozhodně patří.

Jak jsem již několikrát říkal a chci to znovu zopakovat, i Evropská unie a její legislativa má své hranice. Prosím, nezapomínejme na to.

 
  
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  Luigi Morgano (S&D). Signora Presidente, onorevoli colleghi, coerentemente ai valori che mi sono propri, mi sono astenuto sulla risoluzione del collega Tarabella sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea nel 2013. Pur contenendo tanti punti positivi assolutamente condivisibili, nel testo c'è una forzatura che riguarda il cosiddetto diritto all'aborto a livello europeo, che ha trasformato la discussione di ieri nonché il voto di oggi un po' in una conta sulla tragedia che è rappresentata dalla possibile interruzione volontaria della gravidanza.

Peccato; sarebbe bastato rispettare il principio di sussidiarietà sancito dai trattati per queste materie e per il quale l'elaborazione e l'attuazione delle politiche in materia di salute e diritti sessuali e riproduttivi è competenza degli Stati membri. Senza questa forzatura, oggi saremmo qui tutti a sottolineare solo i tanti aspetti positivi della risoluzione che non elenco per mancanza di tempo adeguato.

Ribadisco che per queste ragioni ho espresso il voto di astensione sulla risoluzione.

 
  
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  Eleonora Forenza (GUE/NGL). Signora Presidente, onorevoli colleghi, io credo che quello di oggi sia stato un voto importante. Il mio è stato un voto chiaramente favorevole alla risoluzione Tarabella, che parzialmente pone rimedio alla brutta figura del Parlamento di qualche tempo fa, la bocciatura della risoluzione Estrela.

Io credo che il tema oggi sia rimettere al centro della nostra discussione e del nostro progetto di Europa l'autodeterminazione e la libertà delle donne e credo che il testo di Marc Tarabella contribuisca a far capire e a rendere evidente, come la mia generazione di donne sa, che l'austerità è un violento attacco alla nostra possibilità di autodeterminazione, che noi non vogliamo leggi sul corpo delle donne ma un sistema di welfare e di diritti che ci renda possibile scegliere e autodeterminarci.

Per questo è importante parlare dei divari retributivi, della precarizzazione del lavoro delle donne; è importante parlare di un osservatorio europeo contro la violenza di genere, del sessismo nei media e soprattutto del diritto di scegliere riguardo al nostro corpo e del diritto di scegliere in termini di gravidanza e salute riproduttiva.

 
  
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  Csaba Sógor (PPE). Madam President, last Sunday was International Women’s Day, which is useful but hardly sufficient if we want to achieve gender equality. One of the most outrageous phenomena which disproportionately targets women and young girls is trafficking in human beings – a practice that severely affects Member States from Central and Eastern Europe.

I welcome the emphasis in this report on poverty alleviation through job creation for women. In making women more economically resilient, they are less likely to be the target of human trafficking. However, the quality of jobs should also be taken into account to ensure a structural solution.

Another issue I find of great importance – that is also recognised in this report – is the economic empowerment of women through the provision of early childhood education and care services, an infrastructure which, despite the objectives formulated in 2002 at the Barcelona European Council, is still deficient in many Member States, including my country.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR). Не подкрепих този доклад, защото се опасявам от намесата и от регулацията на каквито и да било външни фактори в семейните отношения. Моето лично убеждение, убежденията на моята политическа сила са, че въпросите на семейството, въпросите за отношенията вътре в семейството трябва да бъдат традиционни и трябва да бъдат такива, каквито са били от години. В моята родина, в България, семейството е традиционна връзка между мъж и жена и аз остро възразявам срещу това, каквито и да било наднационални решения, било то на Комисията или на Парламента, да вземат отношение и да се наместват в тези семейни отношения. Никой не отрича правото на самоопределение, никой не отрича правото на всеки един индивид да взема решения, свързани със собствения му живот и здраве. Но семейните отношения, въпросите на брака, въпроса за семейството трябва да бъдат национални отношения и трябва да бъдат отношения, които са регулирани от традициите, каквито те са били от векове насам.

 
  
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  Seán Kelly ( PPE). A Uachtaráin, táim lán i bhfabhar cothromaíochta idir fir agus mná agus a luaithe a tharlaíonn sé san Eoraip is fearrde dúinn uile é. Ach ag an am céanna is trua an rud é go raibh moltaí sa tuarascáil seo, mar a dúirt Feisirí eile, ag baint le ginmhilleadh a chur ar fáil go forleathan trasna na hEorpa. Vótáil mé i gcoinne na moltaí sin mar ní aontaím le ginmhilleadh a chur ar fáil go forleathan. Ní aontaím gur cheart don Eoraip bheith ag déanamh rialacha faoi mar go mbaineann sé leis na stáit éagsúla agus dar ndóigh ní bhaineann sé le cothromaíocht idir fir agus mná mar ní féidir le fear ginmhilleadh a bheith aige. Dá bhrí sin, tá súil agam nuair a phléifimid an t-ábhar seo arís go gcloífimid leis an mbunábhar agus go ndéanfaimid ár ndícheall chun fíor-chothromaíocht a chruthú san Aontas idir fir agus mná agus a luaithe a tharlaíonn sé is fearrde dúinn é.

 
  
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  Marijana Petir (PPE). Gospođo predsjednice, glasovala sam protiv usvajanja ovog izvješća jer se zalažem za ravnopravnost svih i jednake šanse za sve što ovo izvješće ne promiče.

Ovo izvješće osim što u svom naslovu ima riječ ravnopravnost, taj naslov ne prati nažalost po svom sadržaju. Zabrinuta sam jer se troši vrijeme i novac naših građana kako bi se izrađivala izvješća poput ovog, a za koja unaprijed znamo da su u suprotnosti s temeljnim načelima EU-a kao što je to supsidijarnost.

Zastupnici u ovom Parlamentu izrađujući i podržavajući ovakva izvješća potkopavaju načela i ugovore koje bi trebali štiti što nas vodi u pravnu nesigurnost i narušavanje vladavine prava. To me brine kao što me brine i neprepoznavanje stvarnih problema koji su opasan uzrok galopirajuće diskriminacije u društvu.

Žalosti me što se izvješće koje je trebalo promovirati ravnopravnost između muškaraca i žena, pretvorilo u izvješće o promociji pobačaja.

To je pucanj u srce demokracije, ali i pucanj u ravnopravnost u koju se kunemo a nismo je spremni osigurati svima.

 
  
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   Explications de vote par écrit

 
  
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   Lars Adaktusson (PPE), skriftlig. Jämställdhet är grundläggande för samhällets funktion och utveckling. EU-stadgan om grundläggande mänskliga rättigheter fastställer alla människors lika värde och förbjuder könsdiskriminering. Detta ska respekteras av medlemsstaterna och är inte förhandlingsbart.

Synen på jämställdhetspolitik skiljer sig dock mellan olika ideologier och partier i hela unionen. Jag anser exempelvis i motsats till den belgiske socialisten Marc Tarabella att könskvotering både är fel i sak och ett brott mot subsidiaritetsprincipen.

Föräldraledigheten berörs i betänkandet, trots att detta är en fråga för medlemsstaterna.

Vad gäller abortfrågan har jag i sak samma uppfattning som min företrädare, Alf Svensson. En abort är ett etiskt dilemma och i ett jämställdhetsbetänkande som detta måste även fostrets skyddsvärde beaktas.

Ett initiativbetänkande saknar juridisk verkan och är att betrakta som en opinionsyttring från parlamentets sida. Men vi vet att EU-kommissionen i sina lagförslag återkommande hänvisar till EP-resolutioner. När Europaparlamentet signalerar en vilja att detaljstyra medlemsstaternas jämställdhetsarbete finns det fog att tala om ett sluttande plan.

Betänkandet är en katalog över förslag som bryter mot ambitionen att beslut ska fattas så nära medborgarna som möjligt; subsidiaritetsprincipen. Kristdemokraternas uppfattning är att frågor om sjukvårdspolitik, kvotering och familjepolitik inte hör hemma på EU-nivå. Jag har därför valt att rösta nej till betänkandet.

 
  
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  Clara Eugenia Aguilera García (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque me considero una acérrima defensora de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas. El informe Tarabellla aborda todos estos temas.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del informe anual sobre el progreso en la igualdad entre mujeres y hombres, puesto que supone un documento político que reitera la importancia de las políticas de igualdad en la UE y los Estados Miembros como pilar básico para acabar con las desigualdades en diversos ámbitos como la conciliación laboral y familiar, la brecha salarial, los estereotipos o el derecho a la salud.

El informe denuncia el incumplimiento de los objetivos del documento clave en materia de igualdad de género de la Comisión Europea, la Estrategia para la igualdad 2010-2015, entre otros motivos por la retirada de la propuesta de la Directiva sobre el permiso de maternidad.

Además, y pese a que se reitera que las políticas de salud pertenecen al ámbito de competencia de los Estados Miembros, declara que las mujeres deben tener el control sobre su salud y derechos sexuales y reproductivos, en particular mediante un acceso fácil a la contracepción y al aborto.

Sin embargo, lamento que no exista una denuncia clara de cómo las medidas de austeridad promocionadas desde la troika han precarizado las condiciones de vida de las mujeres, ahondando aún más en el fenómeno de feminización de la pobreza.

 
  
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  Martina Anderson (GUE/NGL), in writing. – There are many positive aspects within this report which I would fully support. I am pleased that this report made reference to important aspects of gender equality including the worrying feminisation of poverty, the persistent gender pay gap and the importance of Member States acceding to the Istanbul Convention on violence against women, especially considering that Ireland is one of only six EU countries not to have signed this vital treaty.

However, I believe that the formulation and implementation of health policies, including sensitive positions taken on abortion services, are a competence of sovereign governments and I therefore, in line with Sinn Féin policy on the issue, abstained on the resolution overall.

Sinn Féin believe that in the case of rape, sexual abuse, incest, where a woman’s life is in danger, or in the case of fatal foetal abnormality the option of termination should be available. Sexual and reproductive health and rights cannot be reduced to mean abortion. Reproductive rights can refer to a range of services covering maternal, post-natal, menopausal, reproductive cancers and fertility treatments. It is my party’s and my own view that women should not be denied access to such services.

 
  
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  Eric Andrieu (S&D), par écrit. ‒ Donner à la moitié de l'humanité sa juste place dans la représentation sociale et politique est une lutte universelle que les Socialistes ont toujours portée.

Je me félicite qu'au lendemain de la Journée internationale des droits des femmes, notre Parlement vote un rapport qui souligne les discriminations persistantes en matière d'égalité et qui propose des mesures concrètes pour les faire reculer. Il s'inscrit dans cette volonté collective d'œuvrer pour la liberté et l'émancipation des femmes.

Les actions à mener sont nombreuses: augmenter le taux d'emploi et sa qualité, diminuer l'écart de rémunération et de pension, réduire les risques de pauvreté, combattre les stéréotypes, favoriser la conciliation entre vie privée et vie professionnelle, valoriser la participation des pères et des mères à la vie familiale, débloquer la directive sur le congé de maternité, lutter contre la violence envers les femmes, promouvoir les droits sexuels et reproductifs, c'est-à-dire le droit fondamental des femmes à disposer de leurs corps, que les conservateurs réactionnaires n'ont de cesse de vouloir remettre en cause.

L'égalité est un combat quotidien à mener sans relâche. Faire progresser les droits des femmes, c'est vouloir une société plus juste et une démocratie plus efficace.

Les mentalités doivent encore progresser!

 
  
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  Νίκος Ανδρουλάκης ( S&D), γραπτώς. ‒ Ψηφίζω υπέρ του εν λόγω ψηφίσματος εφόσον πιστεύω πως η αξιολόγηση της προόδου της ισότητας μεταξύ ανδρών και γυναικών αποτελεί πρωτεύον ζήτημα. Ο δρόμος προς την ανάπτυξη εξαρτάται από την πραγματική ισότητα των φύλων.

Είναι επείγουσα και απαραίτητη η προώθηση της συμμετοχής των γυναικών στην αγορά εργασίας καθώς και η μείωση του μισθολογικού χάσματος.

Τέλος πιστεύω ότι οι γυναίκες πρέπει να έχουν τον έλεγχο της σεξουαλικής και αναπαραγωγικής υγείας τους, κυρίως μέσω της ευχερούς πρόσβασης στην αντισύλληψη και την άμβλωση.

 
  
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  Pascal Arimont (PPE), schriftlich. ‒ In der Gesamtheit ist der vorliegende Bericht zu begrüßen, da er in meinen Augen viele wichtige Elemente zum Thema Gleichberechtigung enthält.

Was das Thema Abtreibung betrifft, bin ich der Auffassung, dass dies weniger ein europäisches Thema als Sache der Mitgliedstaaten ist und bleiben muss.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (NI), par écrit. ‒ Le rapport Tarabella dévoie l'objectif initial de protection du droit des femmes à des fins idéologiques et économiques, notamment en faisant la promotion de l'idéologie du genre. Il nie la spécificité homme-femme et leur complémentarité. Il nie l'altérité de la femme et le fait qu'un enfant a d'abord besoin de sa mère. Créer un congé de paternité non transférable retirera de facto du temps au congé de maternité.

Son objectif est d'avoir plus d'individus sur le marché du travail, faisant peser les salaires à la baisse. Ainsi, il conduit à la détérioration du sort des femmes en rendant hommes et femmes interchangeables, faisant fi des individualités et des différences. J'ai donc voté contre ce rapport.

 
  
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  Jonathan Arnott (EFDD), in writing. ‒ I support equality between men and women and therefore reluctantly abstained on a report which introduced various other unpalatable ideas: discriminatory quotas, and over-enthusiastic support for taxpayer-funded abortion.

The tone of the report was such as to justify a negative vote, but given the positive nature of the subject matter I could not bring myself to vote against rather than abstain.

 
  
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  Jean Arthuis (ALDE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de cette délibération car elle va dans le sens de l'histoire. Ce texte reconnaît pleinement le rôle de la femme dans l'Union européenne et condamne fermement toutes les discriminations qui leur sont faites.

 
  
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  Francisco Assis (S&D), por escrito. ‒ A igualdade entre homens e mulheres tem de ser encarada como um dos pilares da nossa sociedade, sendo por isso as questões levantadas neste relatório de iniciativa própria do Parlamento Europeu fulcrais para a Europa.

O trabalho levado a cabo pelo meu colega Marc Tarabella pede à União Europeia e aos Estados-Membros para terem em conta as questões de género na estratégia Europa 2020, bem como o desenvolvimento de um plano de investimento nas infraestruturas sociais, pois estima-se que tal teria um efeito positivo no crescimento do Produto Interno Bruto.

Devido a estas e outras questões vertidas no relatório, tais como a prevenção da violência contra as mulheres e o pedido para se retomar as negociações sobre a diretiva da maternidade, votarei a favor deste texto.

 
  
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  Guillaume Balas (S&D), par écrit. ‒ J'ai apporté mon soutien à ce rapport relatif aux progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union en 2013.

Ce texte souligne ainsi que les femmes ont été les premières victimes de la crise: près d'une femme âgée sur quatre est exposée au risque de pauvreté, situation liée notamment à l'écart persistant de rémunération entre les hommes et les femmes.

Ce rapport s'intéresse également aux violences faites aux femmes et demande aux États membres de renforcer leurs plans d'actions nationaux pour l'élimination de la violence domestique: il est fondamental que le droit des femmes ne soit plus traité comme une question marginale à l'échelle européenne.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šią rezoliuciją, kurios tikslas – įvertinti moterų ir vyrų lygybės pažangą Europos Sąjungoje 2013 m. Rezoliucijoje atkreipiamas dėmesys į vyrų ir moterų nelygybės padarinius: smurtą prieš moteris, skirtingus atlyginimus ir nevienodas karjeros galimybes. Komisijos duomenimis net 22 proc. pagyvenusių moterų ir 35,5 proc. asmenų, kurie vaikus augina vieni, ES gresia skurdas. Nors nuo 2002 m. moterų užimtumo lygis šiek tiek pakilo, jį paveikė krizė. Norint, įgyvendinti užsibrėžtus strategijos „Europa 2020“ tikslus, būtina ne tik, kad ES pasiektų 75 proc. užimtumo lygį, bet ir pagerintų darbo kokybę. Jei darbo rinkoje egzistuotų lyčių lygybė, ES BVP galėtų padidėti net iki 12 proc. Didelė kliūtis moterų užimtumui ir toliau yra priežiūros paslaugų kaina. Todėl būtina, kad valstybės narės sukurtų prieinamas ir kokybiškas priežiūros paslaugas, kurios būtų teikiamos visą darbo dieną. Taip pat labai svarbi kova su smurtu prieš moteris. Pritariu siūlymams, kad visų pirma būtina atlikti palyginamų duomenų apie smurtą prieš moteris rinkimą visose valstybėse narėse, o Europos lyčių lygybės instituto veikla šiuo klausimu yra lemiama.

 
  
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  Nicolas Bay (NI), par écrit. ‒ Une fois de plus, on cherche à promouvoir l'idéologie du "genre" avec son cortège de revendications communautaristes ultra-minoritaires. Parmi les mesures préconisées, le rapporteur socialiste appelle à "inclure des clauses de parité hommes-femmes dans les appels d'offres pour des marchés publics" et il "salue les systèmes législatifs paritaires et les quotas par sexe mis en place dans certains États membres".

Pour ma part, je crois en la "méritocratie" et je m'oppose fermement à la mise en place de quotas et autres discriminations qualifiées de "positives".

Comme le rapport Panzeri, le rapport Tarabella contrevient au paragraphe 7 de l'article 168 du traité sur le fonctionnement de l'Union européenne, qui dispose que les politiques de santé dite génésique ou reproductrice, relèvent des compétences des États membres. L'Union européenne n'a donc pas à imposer ses vues aux pays qui ont souverainement choisi d'autres voies, a fortiori dans un domaine qui relève de la seule compétence des États membres.

J'observe au passage que les eurodéputés de l'UMP ont voté avec enthousiasme en faveur de ce rapport, comme ils l'ont fait deux jours plus tard pour le rapport Panzeri.

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ J'ai évidemment soutenu ce texte porté par mon collègue Marc Tarabella qui souligne nombre de priorités à poursuivre en matière d'égalité entre les femmes et les hommes telles que l'augmentation du taux d'emploi des femmes, la réduction des différences de rémunération, la promotion d'une directive imposant un congé de maternité ambitieux et évidemment l'approfondissement du combat contre les violences faites aux femmes. Enfin, ce rapport rappelle à bon escient, en matière de droit à l'avortement, le droit des femmes à disposer de leur corps.

 
  
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  Dominique Bilde (NI), par écrit. – Ce rapport concernant les progrès accomplis en matière d'égalité femmes-hommes dans l'Union européenne en 2013 invite les États et les institutions européennes à prendre en compte dans le cadre des procédures budgétaires la perspective du genre et du droit des femmes, à intégrer l'égalité femmes-hommes dans la stratégie Europe 2020 et à élaborer un plan d'investissement axé différencié selon le sexe devant favoriser prétendument une hausse du PIB européen...

Évidemment, les recommandations formulées dans le rapport sur la lutte contre la pauvreté féminine ou sur la réduction de l'écart de rémunération entre hommes et femmes ne peuvent être que saluées et sont des objectifs naturellement louables mais les politiques ultralibérales de l'Union et des grandes multinationales sont en totale contradiction avec ces objectifs. De plus, rien n'est réellement fait pour accompagner les mères qui souhaitent élever des enfants et avoir ou reprendre une activité professionnelle.

Je me suis donc prononcée contre ce rapport.

 
  
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  Mara Bizzotto (NI), per iscritto. ‒ Pur essendoci passaggi condivisibili in questa relazione, ho riscontrato molti elementi contraddittori e poco equilibrati, per questi motivi non ho inteso sostenerla col mio voto.

 
  
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  José Blanco López (S&D), por escrito. He votado a favor de este informe porque me considero un acérrimo defensor de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas. El informe Tarabellla aborda todos estos temas.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šį pranešimą, kadangi moterų ir vyrų lygybė Europos Sąjungoje vis dar yra iššūkis, vis dar išlieka problematiška situacija dėl mažesnių moterų atlyginimų ir pensijų, dėl moterų diskriminacijos darbo rinkoje, dėl moterų dalyvavimo sprendimų priėmime ir politikoje, dėl smurto prieš moteris.

Europos Sąjunga vis siekia pažangos lyčių lygybės srityje, tačiau ji per lėta. Anot Europos Parlamento pranešėjo, jei ir toliau tokiu tempu judėsime, moterų ir vyrų darbo užmokesčio skirtumo nepanaikinsime iki 2084 m. Moterų užimtumas auga labai nežymiai, pavyzdžiui, per penkerių metų laikotarpį jis padidėjo nuo 60% iki 63%, tačiau tai nepakankama. Taigi, būtina skirti daugiau dėmesio moterų užimtumui ir darbo vietų kokybei, nes vis daugiau moterų dirba ne visą darbo dieną arba pagal laikinas sutartis. Dėl to vėliau moterys gauna mažesnes pensijas ir patiria skurdą bei socialinę atskirtį.

Kova su smurtu prieš moteris yra vienas pagrindinių prioritetų, todėl kartu su kitais parlamentarais prašau Komisijos paskelbti Europos metus, kurie būtų skirti šiai problemai. Taip galėtume atkreipti didesnį valstybių narių ir mūsų piliečių dėmesį, nes ne visada mūsų visuomenė nori apie tai garsiai kalbėti. Be to, būtina ratifikuoti Stambulo konvenciją dėl smurto prieš moters.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. ‒ Držim da je ekonomska jednakost osnovni preduvjet ravnopravnosti spolova. Vijeće i Komisija kočenjem prijedloga koji se tiču ravnopravnosti spolova poručuju polovici stanovništva EU-a da njihova temeljna ljudska prava na jednakost mogu čekati. To je isto kao i tvrditi da žene žele biti nezaposlene, odraditi cijeli siječanj i veljaču besplatno u odnosu na muške kolege, a u starosti ostati bez mirovine! Budući da čak 20 posto više žena stekne visoko obrazovanje, pretvarati se da je trenutačno stanje zadovoljavajuće je apsolutno suludo.

Ovim tempom će, primjerice, jednake plaće za jednak rad biti ostvarene tek 2084. godine. Zato sam ponosna sam što je u Hrvatskoj žensko poduzetništvo u porastu. Ponosna sam i što uvodimo rodne kvote u izbore za Sabor. Aktivne i obvezujuće mjere su ključ dobrih promjena!

Nemojmo ponoviti prošlogodišnju sramotu. Pokažimo onima koji pokušajima rušenja kompjuterskih sustava i onemogućavanjem rada europarlamentaraca žele vratiti Europu u srednji vijek da neće uspjeti. Sutra podržite temeljna prava žena, pokažimo da smo tu zbog njih!

 
  
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  Marie-Christine Boutonnet (NI), par écrit. – L'article 19 du traité FUE permet à l'Union européenne de combattre les discriminations entre les femmes et les hommes. En décembre dernier, la Commission européenne a donné six mois aux colégislateurs pour agir. La précédente présidence italienne avait suggéré une clause de flexibilité.

En janvier dernier, la commission des droits de la femme et de l'égalité des genres a adopté un rapport sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union en 2013, qui nous est aujourd'hui soumis.

J'ai voté contre ce texte qui partait d'un principe auquel j'adhère, l'égalité entre les hommes et les femmes. Mais M. Tarabella n'a pu s'empêcher de donner une empreinte idéologique à son rapport en mêlant théorie du genre, congé de paternité, avortement et même des dispositions fiscales.

Je regrette l'absence de constat sur les changements structurels majeurs qui menacent l'égalité entre les hommes et les femmes, en particulier l'immigration extra-communautaire de masse, dont les populations ne partagent pas les mêmes valeurs, et dont certaines rabaissent la femme au rang d'objet.

 
  
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  Lynn Boylan (GUE/NGL), in writing. ‒ There are many positive aspects within this report which I would fully support. I am pleased that this report made reference to important aspects of gender equality including the worrying feminisation of poverty, the persistent gender pay gap and the importance of Member States acceding to the Istanbul Convention on violence against women, especially considering that Ireland is one of only six EU countries not to have signed this vital treaty.

However, I believe that the formulation and implementation of health policies, including sensitive positions taken on abortion services, is a competence of sovereign governments and I therefore, in line with Sinn Féin policy on the issue, abstained on the resolution overall.

Sinn Féin believe that in the case of rape, sexual abuse or incest or where a woman’s life is in danger, or in the case of fatal foetal abnormality, the option of termination should be available.

Sexual and reproductive health and rights cannot be reduced to mean abortion. Reproductive rights can refer to a range of services covering maternal, post-natal, menopausal, reproductive cancers and fertility treatments. It is my party’s and my own view that women should not be denied access to such services.

 
  
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  Mercedes Bresso (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of the report on equality between women and men in 2013 because I think it is still absolutely necessary to urge the necessity for real equality between women and men in our European society.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ Donne e uomini sono parte della stessa società. Sono due ruote della stessa bicicletta: se una o l'altra non è nelle condizioni di girare correttamente, la bicicletta non ci porta da nessuna parte. Dobbiamo perciò prenderci cura dell'uguaglianza. Dobbiamo lavorare per una piena parità di genere. Anche perché, come evidenziato dal rapporto dell'OCSE "Closing the gender gap - Act now" del dicembre 2012, il PIL dell'UE potrebbe aumentare del 12% se vi fosse una reale parità tra donne e uomini sul mercato del lavoro.

Per tornare a crescere economicamente è necessario quindi procedere anche lungo la strada della reale parità. È un nostro interesse, ma è anche un nostro dovere sul piano dei diritti. L'Europa, se vuole essere un esempio di civiltà e di progresso, deve prima di tutto dare il buon esempio, traducendo nella realtà i suoi principi e i suoi valori. Diventa pertanto prioritario perseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020: penso, ad esempio, al tasso di occupazione femminile del 75% e a una più equa rappresentanza negli organi politici e dirigenziali di ciascuno Stato. In questo contesto è facile immaginare quanto sia fondamentale il ruolo delle istituzioni europee, sia quelle presenti a Bruxelles o a Strasburgo, sia quelle che si trovano nei più piccoli Comuni dell'Europa.

 
  
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  Steeve Briois (NI), par écrit. ‒ En apparence, le rapport Tarabella dresse l'état des lieux des inégalités hommes/femmes. En fin de compte, il aboutit à la promotion de la théorie du genre et à la négation de la complémentarité homme/femme. Il convient de souligner qu'aucune mention n'est faite concernant le droit à la sécurité des femmes qui est rarement garanti dans certains quartiers des villes d'Europe. Rien non plus sur la précarité qui frappe les jeunes femmes seules et avec enfant, qui ne bénéficient pas d'un "revenu parental".

Non, ce rapport ne répond pas au besoin légitime d'un état des lieux sur la dignité de la femme dans nos sociétés, mais à l'idéologie de lobbys ultra-féministes minoritaires, qui tentent de faire régner leur "ordre moral" dans l'enceinte du Parlement européen. C'est pourquoi j'ai voté contre le rapport Tarabella.

 
  
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  Klaus Buchner (Verts/ALE), schriftlich. ‒ Marktradikal statt frauenfreundlich – Tarabella-Bericht erweist sich meiner Meinung nach als neoliberale Mogelpackung. Der Inhalt erwähnt einige sehr wichtige Forderungen für die Rechte von Frauen, zeigt aber bei näherer Betrachtung sehr viele Mängel auf.

Ich möchte mich hier zu den Textstellen äußern, die mich zu meiner Nein-Stimme bewogen haben. In dem Bericht werden Frauen nur als Wirtschaftsfaktor betrachtet. Menschenrechte von Frauen und Kindern sind aber universell. Ich wollte in keinem Fall einer neoliberalen Wachstumspolitik zustimmen, der sich alles unterzuordnen hat. Diese marktradikale Forderung versteckt sich aber meiner Meinung nach in dem Bericht geschickt verpackt unter dem Tarnmantel der Menschenrechte von Frauen. Ich bin für die wichtigen Verbesserungen der Frauenrechte, aber der Bericht zielt meiner Meinung nach eher darauf ab, die Frau als Wirtschafts- und Wachstumsfaktor dem Arbeitsmarkt so schnell wie nur irgendwie möglich zur Verfügung zu stellen. Laut Umfragen wollen aber die Eltern viel mehr Zeit mit ihren Kindern verbringen. Viel zu oft versucht die Industrie, die Wahlfreiheit und die Lebensgestaltung der Arbeitnehmer/innen dem Wirtschaftswachstum unterzuordnen.

 
  
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  Daniel Buda (PPE), în scris. ‒ Am votat împotriva acestui raport deoarece în cuprinsul său sunt foarte multe aspecte care încalcă principiul subsidiarității. Cu alte cuvinte, statele membre, potrivit Tratatului de la Lisabona, au dreptul de a decide în anumite domenii în mod independent, ținând cont de cultura, tradițiile și valorile specifice fiecărei societăți.

Dincolo de orice speculații, egalitatea între bărbați și femei a constituit o preocupare majoră de-a lungul vremii. Discriminările de gen sunt de natură să provoace perturbarea oricărei societăți, indiferent de gradul ei de dezvoltare.

Statele membre trebuie să se preocupe de crearea unui cadru legal în care fiecare individ să se poată manifesta în mod liber potrivit propriei lui conștiințe, cu respectarea dispozițiilor legale, a principiului potrivit căruia nimeni nu este mai presus de lege, a bunei morale și, nu în ultimul rând, a toleranței reciproce, indiferent de rasă sau origine etnică, sex, naționalitate, religie sau convingeri, dizabilități, vârstă și orientare sexuală.

Uniunea Europeană, în ansamblul său, trebuie să vegheze ca drepturile și libertățile individuale să fie respectate și, ori de câte ori constată derapaje, să intervină în mod ferm și fără echivoc.

 
  
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  Soledad Cabezón Ruiz (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque me considero una acérrima defensora de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas. El informe Tarabellla aborda todos estos temas.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. ‒ L'égalité entre les hommes et les femmes est un principe fondamental. Il est malheureusement loin d'être pleinement respecté en Europe. L'Union européenne devrait pourtant être un exemple normatif pour le reste du monde. Nous constatons que de nombreux progrès restent encore à faire dans ce domaine. Nous devons continuer à nous battre pour qu'une femme soit rémunérée autant qu'un homme lorsqu'elle effectue une tâche similaire. Nous devons également lutter contre le sexisme et la violence faite à l'encontre des femmes. Ce ne sont là que quelques exemples parmi tant d'autres.

La position de la femme a évolué au cours des dernières années. Ne nous arrêtons pas en si bon chemin. J'ai bien entendu voté en faveur de ce rapport.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della relazione sui progressi in materia di uguaglianza tra donne e uomini nell'Unione europea nel 2013.

La parità tra donne e uomini è un diritto fondamentale sancito dai trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Tuttavia, nonostante l'Unione europea abbia già adottato numerosi testi per assicurare pari opportunità e trattamento a uomini e donne e per lottare contro tutte le forme di discriminazione di genere, i progressi compiuti restano insufficienti e persistono ancora molte diseguaglianze tra uomini e donne.

Mi auguro quindi che la relazione spinga le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a continuare ad impegnarsi per sviluppare politiche che tengano conto delle questioni di genere, dei diritti delle donne e delle pari opportunità per continuare nella direzione di un cambiamento di mentalità, col divieto di qualunque discriminazione che - quando non arginata - enfatizza (anziché tutelare) le difficoltà e le precarietà legate alle disabilità, alla maternità, all'infanzia, al lavoro ed alla cura delle donne anziane.

 
  
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  Matt Carthy (GUE/NGL), in writing. ‒ There are many positive aspects within this report which I would fully support. I am pleased that this report made reference to important aspects of gender equality including the worrying feminisation of poverty, the persistent gender pay gap and the importance of Member States acceding to the Istanbul Convention on violence against women, especially considering that Ireland is one of only six EU countries not to have signed this vital treaty.

However, I believe that the formulation and implementation of health policies, including sensitive positions taken on abortion services, is a competence of sovereign governments and I therefore, in line with Sinn Féin policy on the issue, abstained on the resolution overall.

 
  
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  James Carver (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on paragraph 32 because we oppose calling for the EU to meddle with the UKʼs immigration system regarding undocumented migrants and telling countries that they cannot report cases to the authorities. However we absolutely condemn cases where women (whether migrant or not) have been subjected to abuse and would support criminal investigations no matter what the circumstances. The EU call for cases not to be reported to the authorities may help those perpetrating such crimes to avoid being brought to justice.

UKIP abstained on paragraph 50 as we cannot support calling on the EU to interfere with the UKʼs immigration system regarding the right to residency. However it is perfectly reasonable for a migrant woman to be granted autonomous residency (meaning that residency is not subject to being part of the family unit she first entered with), especially in cases where the woman has been subjected to domestic violence.

 
  
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  David Casa (PPE), in writing. ‒ This is a very good report. It contains a number of fundamental questions and values which I support and endorse, although I still believe that there is still a lot of work that needs to be done in this area. The report draws up a scoresheet on the progress achieved in the area of gender equality in Europe in 2013. It highlights amongst others, a number of important elements to reach equality between both sexes: existing problems related to wage differences between female and male employees, the persistence of violence against women, female entrepreneurship, the Barcelona targets for gender equality, the promotion of work-life balance and combating gender stereotypes. On the other hand, the report also promotes ʽthe right to abortionʼ, which does not come under the EUʼs competence. I believe that the principle of subsidiarity, which is one of the founding principles of the EU, should be respected in this case. It is for this particular reason that I voted against this report.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ La parità tra uomo e donna dovrebbe essere uno dei pilastri di ogni società che voglia dirsi moderna. Affinché questa risulti effettiva è però assolutamente necessario prevedere interventi che tengano conto delle differenze tra le caratteristiche e le necessità dei due sessi. Non vi è infatti discriminazione più grande, in quanto più nascosta, di quella che deriva dal trattare nello stesso modo situazioni differenti.

In questo senso, una delle difficoltà maggiori incontrate dalle donne concerne la conciliazione tra vita professionale e vita privata, per rimediare alla quale è necessario introdurre ammortizzatori sociali specifici. Accanto a questo, l'educazione sessuale e lo sradicamento degli stereotipi sui rispettivi ruoli di uomo e donna nella società costituiscono elementi fondamentali per un accrescimento della consapevolezza dei cittadini. Lo stesso vale per l'autodeterminazione del corpo della donna, diritto fondamentale ed irrinunciabile non sempre adeguatamente riconosciuto. Il mio voto favorevole alla risoluzione, che affronta tutti gli aspetti richiamati, è assolutamente convinto.

 
  
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  Jean-Marie Cavada (ALDE), par écrit. ‒ Je salue ce rapport très équilibré qui développe des actions concrètes allant vers une adaptation salutaire et indispensable à notre société actuelle.

Oui, le droit à l'avortement doit être considéré comme un droit fondamental.

De même, il est primordial de prendre en compte la nécessité de s'adapter aux nouvelles structures familiales.

Mais plus encore, il est temps de donner une impulsion à la société économique en permettant l'accès des femmes aux postes-clés dans le monde de l'entreprise et en faisant disparaître la différence de rémunération entre les hommes et les femmes.

Le travail de M. Tarabella s'est justement intéressé à ces questions, il faut maintenant persévérer dans cette voie-là.

 
  
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  Dita Charanzová (ALDE), písemnĕ. ‒ V rámci zprávy ohledně pokroku rovnosti mužů a žen jsem se zdržela hlasování, přestože materiál obsahoval celou řadu závěrů, s nimiž nelze než souhlasit. Některé otázky si má podle mého názoru vyjasnit každá země samostatně, řešení nemá přicházet z Bruselu. Mezi takové patří např. zavádění kvót pro ženy. Je potřeba vytvářet příznivější podmínky pro slaďování rodinného a pracovního života žen, samy kvóty nejpalčivější problémy stejně nevyřeší. Za podstatnější proto považuji třeba to, aby měly ženy zajištěno dostatečné zázemí v péči o dítě, aby nemusely volit mezi dětmi a kariérou.

 
  
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  Aymeric Chauprade (NI), par écrit. ‒ Le rapport Tarabella n'est qu'une nouvelle expression du matérialisme, de l'utilitarisme et de l'égalitarisme qui sévissent au Parlement européen. Ce rapport exhorte les femmes ayant choisi de travailler à temps partiel de le faire à temps plein. Tant pis pour celles qui ont fait le libre choix de se concentrer sur l'avenir de leurs enfants, elles ne correspondent manifestement pas à la définition de la dignité féminine selon M. Tarabella. Pire, ce rapport est un éloge de la culture de mort par le soutien explicite qu'il apporte à l'avortement, véritable arme de destruction massive contre la démographie européenne.

Sa vision de la femme est à mille lieues de ce qu'est la femme européenne dans la longue durée de l'Histoire: une femme forte qui est l'une des clefs du progrès rapide de notre civilisation. La voilà donc cette femme forte de la civilisation européenne, selon la vision misérabiliste de M. Tarabella, tout à coup réduite au statut de victime, à une femme qui aurait besoin de quotas pour arriver aux responsabilités comme si elle ne pouvait pas, par ses qualités intrinsèques, se hisser au même rang que l'homme.

Parce qu'il est en réalité une négation de la véritable dignité de la femme, j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Nessa Childers (S&D), in writing. ‒ Persisting gender inequalities are and will remain a great concern for many years to come. For example, we almost certainly will not be able to achieve equal pay any time before 2034 and womenʼs employment rate will not be comparable to menʼs until 2038. However, we have taken small steps to reduce this gender inequality gap. We did the right thing by pushing for the maternity leave directive to be unblocked by the EU Council of Ministers and to push for better paid paternity leave rights across the EU. We also want to see more financial support given by governments to make childcare systems more affordable, as it will give mothers increased opportunities to return to work. It is also important that, in every Member State, women have control over their sexual and reproductive health rights.

 
  
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  Caterina Chinnici (S&D), per iscritto. ‒ Tra gli obiettivi da raggiungere previsti dalla strategia "Europa 2020", c'è quello di portare al 75% il tasso di occupazione delle donne e degli uomini; un obiettivo ambizioso reso ancora più difficile dalla persistente crisi, che ha avuto un riflesso ancora più negativo in relazione all'occupazione delle donne. Sono, inoltre, aumentati i lavori a tempo parziale e i contratti a tempo determinato.

Ho votato a favore della relazione perché mette in evidenza gli ostacoli che ancora persistono anche a livello strutturale per il pieno raggiungimento della parità nel mercato del lavoro. Più in generale, comunque, le disparità di genere hanno radici profonde e spero che la relazione oggi votata possa contribuire a stimolare gli Stati membri a considerare in una ottica di genere gli interventi necessari per colmare il divario esistente in tutti i settori.

 
  
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  Ole Christensen (S&D), skriftlig. ‒ Danmark deltager i kraft af retsforbeholdet ikke i det retspolitiske samarbejde i EU og er derfor heller ikke direkte berørt af politikker, der omhandler opholdstilladelser og asyl. Vi anerkender, at andre medlemsstater har ret til at beskæftige sig med politikker, der har med disse problemstillinger at gøre, men da spørgsmålet ikke har direkte relevans for danske regler, afholder vi os fra at tage stilling til de punkter, der angår disse områder.

 
  
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  Alberto Cirio (PPE), per iscritto. ‒ Il voto su questa relazione è stato molto dibattuto. Da un lato chi si ostina a mantenere posizioni conservatrici, dall'altro chi prende atto della realtà del mondo. Io mi sono schierato fra questi ultimi, nella convinzione che la morale non debba prendere il sopravvento sulla libertà degli esseri umani di vivere la propria vita secondo le proprie aspirazioni, convinzioni e attitudini.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ Progress on equality between women and men in the European Union in 2013 is a report that was voted upon in Parliament on 10 March 2015. I welcome the elements of this report that deal with equality for women. The report referenced important issues like gender pay gaps, gender equality and violence against women. However, it is my view that the formulation and implementation of policies on abortion are a matter for each individual Member State and not the European Parliament.

Parliament must not overstep its competence and must recognise the principle of subsidiarity, which is a founding principle of the EU. Therefore I voted to take out any reference to abortion from the report on equality. I felt that the report overall had merit and advocated for equality for women and as such, I was happy to support it.

 
  
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  Birgit Collin-Langen (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe gegen diesen Bericht gestimmt, da der Bericht einen leichteren Zugang zu Abtreibung fordert. Ich bin der Ansicht, dass Abtreibung kein europäisches Thema ist, sondern Sache der Mitgliedstaaten. Ich lehne einen leichteren Zugang zur Abtreibung ab; wir müssen ungeborenes Leben schützen.

In Sachen Gleichstellung von Frauen und Männern in den Mitgliedstaaten gibt es noch viel zu tun. Wichtige Themen sind hier die Gewalt gegen Frauen, Zwangsprostitution, Altersarmut, die bestehende Lohnlücke zwischen den Gehältern von Männern und Frauen oder die Vereinbarkeit von Familie und Beruf.

Aber Lebensfragen wie zum Beispiel Abtreibung gehören nicht dazu: Wir haben in Deutschland nach jahrelanger Debatte ein äußerst differenziertes Abtreibungsrecht erlassen, in dem der Schutz des ungeborenen Lebens und das Recht von Frauen auf ihre körperliche Unversehrtheit sorgfältig gegeneinander abgewogen werden. Diese Werteentscheidung darf nicht durch eine europäische Hintertür umgeworfen werden.

Der Ausschuss für die Rechte der Frau und Gleichstellung der Geschlechter verabschiedet jedes Jahr eine Entschließung, welche den Fortschritt der Gleichstellung von Frauen und Männern bewertet. In dieser Entschließung geht es um das Jahr 2013.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. – Ho espresso il mio voto negativo su questa relazione. La parità tra uomo e donna è una questione di primaria importanza che va senz'altro perseguita con la massima responsabilità da parte delle autorità nazionali ed europee. Non ritengo, però, che questa debba o possa spingersi a tal punto da mortificare alcuni valori che ritengo siano fondanti la nostra società civile, come la famiglia. Inoltre, credo fermamente che in questi ambiti sia essenziale il pieno rispetto del principio di sussidiarietà, trattandosi di competenze nazionali molto delicate e di decisioni che possono avere un grande impatto sul futuro dell'organizzazione sociale.

 
  
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  Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. ‒ I welcome this own-initiative report which draws up a scoresheet of the progress achieved in the area of gender equality in Europe. The report highlights areas of progress in achieving gender equality. It emphasises the fact that the female employment rate is still low, that the gender pay gap stands at 16.4 % and it sheds light on several important criteria that still need to be fulfilled to reach equality. These include the elimination of wage differences between women and men, violence against women, the promotion of work-life balance, as well as the need to achieve the Barcelona targets in the European Pact for Gender Equality (2011-2020). I support and promote these fundamental values and actions. The report also calls for promoting a ʽright to abortionʼ, an issue that is not within the EUʼs competence and such a call for an EU policy on sexual and reproductive rights violates the principle of subsidiarity and proportionality. As voted the report is contradictory in itself on this issue. It was for these reasons that I voted against the report.

 
  
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  Andrea Cozzolino (S&D), per iscritto. ‒ La relazione è equilibrata, pur esprimendo posizioni innovative, che vanno nella direzione di conseguire una reale parità tra i generi. Una parità concreta non solo formale, che garantisca un rapporto equilibrato tra i generi in tutti gli ambiti del vivere quotidiano, a cominciare dal mondo del lavoro, dove - come confermato dai dati drammatici della crisi economica - sono proprio le donne a pagare il prezzo più elevato. La dimensione lavorativa e professionale, ovviamente, incide in maniera determinante anche sulle relazioni personali e sulla vita privata. Anche in questo campo restano da compiere passi importanti, a cominciare da diritti minimi, come un congedo di paternità retribuito di almeno dieci giorni, o più complessi, come lo sbocco della direttiva sul congedo di maternità. Infine, nella sfera più privata, è stato fondamentale, dopo sconfitta patita nel voto sulla relazione Estrela, che si sia finalmente riuscito a ribadire che l'UEe deve avere, pur nel rispetto delle prerogative degli Stati, un ruolo nel favorire le migliori pratiche anche in materia di educazione e di diritti sessuali e riproduttivi. Non da ultimo, è da apprezzare il riconoscimento del diritto delle donne al controllo della propria salute, anche attraverso "un accesso agevole alla contraccezione e all'aborto".

 
  
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  Pál Csáky (PPE), írásban. ‒ A nők és férfiak közötti egyenlőség terén elért haladás az EU-ban 2013-ban című jelentést nagyon hasznosnak és fontosnak tartom, hisz felhívja a figyelmet azokra a problémákra, és egyenlőtlenségekre, amelyekkel a nőknek napi szinten kell szembenézniük, beleértve a nők elleni erőszakot, diszkriminációt. A hagyományos nemi szerepek és a sztereotípiák továbbra is erőteljesen befolyásolják a nők és férfiak közötti feladatmegosztást a háztartásokban, a munkahelyeken és általában a társadalomban, korlátozva ezzel a nők foglalkoztatási lehetőségeit és személyes és szakmai fejlődését, és megakadályozva, hogy önálló személyekként és gazdasági szereplőkként teljes mértékben kibontakozzanak.

A nők és férfiak közti egyenlőség megteremtése nem csak morális feladata, hanem gazdasági érdeke is minden tagállamnak és a társadalomnak, hisz például a nemek közötti bérszakadék, ami jelenleg 16,4%-on stagnál, egy százalékpontos csökkentése 0,1%-kal emelné a gazdasági növekedést.

Ezenfelül az OECD prognózisai szerint a munkaerőpiacon való teljesen egyenlő részvételi arány 2030-ra az egy főre jutó GDP 12,4%-os növekedését eredményezné. Ezek mellőzése olyan luxus, amit a jelenlegi gazdasági helyzetben nem engedhetünk meg magunknak.

Viszont mivel a Tarabella-jelentés szabályozni szeretne olyan területet is, ami teljes mértékben tagállami hatáskör, miszerint a tagállamoknak biztosítaniuk kellene a fogamzásgátláshoz és a terhességmegszakításhoz való könnyű hozzáférést, ezért a jelentés ellen szavaztam.

 
  
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  Ignazio Corrao (EFDD), per iscritto. ‒ Ho votato a favore. La strategia Europa 2020 ambisce a creare un'economia intelligente sostenibile e inclusiva e questo è possibile solo con politiche attuative di una vera parità tra uomini e donne. C'è ancora molto da fare per arrivare a una piena affermazione dei diritti delle donne, anche (e soprattutto) in materia di riproduzione sessuale. Sono assolutamente contrario a vietare l'aborto. Una piena affermazione dei diritti della salute (e non solo) della donna non può che passare attraverso la possibilità, in determinati casi, di avere accesso all'aborto. In questo senso la legge in Italia ha degli aspetti molto positivi che potrebbero ispirare la legislazione europea, talvolta ancora troppo titubante su questo fondamentale punto.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of the report which emphasises the need for equality between men and women; however I voted against all clauses related to abortion. I agree with the focus of the report on a number of important issues including the need to fight poverty, the need to have more women in high positions, boards and secure jobs, the need to have the maternity leave directive in place and to have paternity leave. The need for women and men to receive the same salaries for the same work they do and the need to address domestic violence in an effective manner. Whilst acknowledging that this is an important resolution, this does not in any way mean that I am in favour of abortion.

 
  
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  Rosa D'Amato (EFDD), per iscritto. – L’adozione della relazione Tarabella, al di là delle inevitabili polemiche sollevate dalle questioni in materia di diritti sessuali e riproduttivi, costituisce un indiscutibile passo avanti per la tutela delle donne. Sono ancora troppe le discriminazioni e i pregiudizi subiti dalle donne.

In Italia l'uguaglianza dei diritti di genere è ancora una chimera ma in Europa no. È per questo che io e gran parte dei miei colleghi M5S abbiamo deciso di condividere questa proposta, tra cui la definizione dei diritti sessuali e riproduttivi come diritti umani e l’esplicitazione che le donne ne debbano essere le sole responsabili attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all'aborto, così come a tutti i servizi di salute sessuale e riproduttiva.

Questa non è una relazione a favore o contro l'aborto . Ma tratta di uguaglianza e di diritto a decidere, che è un diritto fondamentale.

Allo stesso tempo sempre più donne hanno lavori precari o a tempo parziale e il divario retributivo è una realtà inaccettabile in molti paesi comunitari.

Per vedere un reale cambiamento abbiamo bisogno di misure vincolanti.

Uomini e donne non sono e non saranno mai uguali, ma devono avere gli stessi diritti.

Questa è vera uguaglianza di genere

 
  
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  Viorica Dăncilă (S&D), în scris. ‒ Cred cu tărie că CE și statele membre trebuie să promoveze măsuri eficiente pentru a garanta șanse egale pentru femeile din agricultură, care trebuie să reprezinte un obiectiv central în toate politicile comunitare relevante la nivel european în vederea îmbunătățirii calității vieții femeilor care trăiesc în zonele rurale, prin asigurarea unui acces cât mai ușor al acestora la educație, protecție socială și formare profesională, învățare continuă, servicii locale de sănătate publică eficiente și corespunzătoare, la infrastructură și la servicii pentru copii și familie, în special creșe, grădinițe, școli, centre culturale și piețe locale.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Le rapport de Marc Tarabella est un rapport qui revient sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union en 2013. J'ai voté en faveur de ce texte qui appelle l'Union européenne à lutter activement contre les violences faites aux femmes, la violence conjugale et les mariages forcés, des combats qui sont les miens depuis maintenant de nombreuses années. Ce texte appelle également à promouvoir une réelle égalité professionnelle entre les hommes et les femmes, en favorisant la participation des femmes dans les processus décisionnels économique et politique et en luttant contre les différences de rémunération.

 
  
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  Michel Dantin (PPE), par écrit. ‒ Le présent rapport vise à apporter une évaluation sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union pour l'année 2013.

Le rapport demande aux institutions européennes et aux États membres d'intégrer plus fortement cette question dans l'élaboration de leurs politiques internes et externes.

Ce texte évoque également la question de l'égalité entre les femmes et les hommes dans les domaines de l'emploi et de la prise de décisions, domaines où des progrès restent à accomplir en matière d'égalité salariale et également pour mieux pallier les difficultés de conciliation de la vie professionnelle et de la vie privée. À ce titre, le rapport déplore le blocage de la directive sur le congé de maternité au sein du Conseil.

En outre, les questions de la lutte contre les violences faites aux femmes et contre les stéréotypes fondés sur le genre sont évoquées.

Enfin, parmi un certain nombre de défis de société identifiés, les questions des droits sexuels et reproductifs et des mariages entre personnes de même sexe sont abordés. Ces questions relèvent de compétences purement nationales et l'Union européenne n'a donc pas à prendre d'initiatives législatives sur ces sujets, c'est pourquoi j'ai voté contre les paragraphes associés.

 
  
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  Luis de Grandes Pascual (PPE), por escrito. ‒ En mi propio nombre y derecho y representando a la Delegación española del Grupo del PPE en calidad de secretario general, queremos manifestar, en relación con el Informe sobre los progresos en la igualdad entre mujeres y hombres en la Unión Europea en 2013, de Marc Tarabella, que si bien hemos apoyado hoy dicho informe en la votación final -por ser de gran importancia en temas clave en favor de la igualdad entre mujeres y hombres, tales como la lucha contra la violencia de género, la reducción de la brecha salarial o la conciliación de la vida laboral y familiar- no estamos de acuerdo y en consecuencia hemos votado en contra del considerando Ae, y de los apartados 44 y 45 de dicho informe. Estos apartados hacen referencia al aborto y a los derechos de salud sexual y reproductiva. Se trata de asuntos muy sensibles relacionados con el derecho a la vida, prioritario para nuestra formación política, y sobre los que venimos pronunciándonos de forma inequívoca. Además, la Unión Europea carece de competencia en esta materia.

 
  
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  Marielle de Sarnez (ALDE), par écrit. ‒ Malgré des avancées réelles, les inégalités entre les hommes et les femmes restent encore flagrantes dans les États européens. Et ce alors que les femmes composent plus de la moitié de la population et qu'elles sont aujourd'hui plus nombreuses que les hommes à poursuivre des études supérieures.

À juste titre, l'Union européenne défend le droit des femmes dans le cadre de son action extérieure. Mais elle doit aussi continuer d'agir inlassablement à l'intérieur de ses frontières. Les violences envers les femmes, insupportables, doivent être combattues avec vigueur. Les femmes doivent avoir le choix de mener la vie privée et familiale qu'elles désirent, sans conséquence sur leur avenir professionnel. L'égalité réelle entre les hommes et les femmes dans les sphères politiques et professionnelles est un droit fondamental.

 
  
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  Angélique Delahaye (PPE), par écrit. ‒ Encore aujourd'hui il reste beaucoup à faire pour atteindre une véritable égalité entre les hommes et les femmes dans notre société et c'est pourquoi j'ai voté en faveur du rapport sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union en 2013. En effet, ce rapport est équilibré, fait un constat clair et réaliste de la situation, présente des propositions pragmatiques et rappelle les combats que nous devons encore mener: réduire les écarts de salaire et de retraite, améliorer l'éducation et la formation pour un meilleur accès à l'emploi, renforcer la lutte contre les violences faites aux femmes et les stéréotypes.

Ce rapport évoque également le contrôle exercé par les femmes sur leur santé et leurs droits sexuels et reproductifs, c'est un thème qui relève de la compétence des États membres et c'est pourquoi j'ai voté en faveur d'une approche respectant la répartition des compétences entre les États membres et l'Union européenne mais défendant également les principes développés, en France, par la loi Veil.

 
  
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  Karima Delli (Verts/ALE), par écrit. ‒ Le Parlement européen a adopté, ce 10 mars 2015, un rapport sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union européenne en 2013. J'ai voté en faveur de ce rapport qui reconnaît les droits sexuels et reproductifs comme étant des droits fondamentaux.

Pour que les Européennes aient le contrôle sur leur santé, leurs droits sexuels et reproductifs, il est primordial de renforcer l'accès, pour les femmes comme pour les hommes, aux services tels que la contraception, l'avortement, le planning familial, les soins prénataux et postnataux, le traitement des maladies sexuellement transmissibles, etc. De même, il est également nécessaire d'assurer l'accès à l'éducation, à la prévention et à l'information sur ces mêmes sujets, pour les adolescents comme pour les adultes, afin de garantir une meilleure utilisation des services liés à la santé, aux droits sexuels et reproductifs.

Par ailleurs, ce rapport fait également état des obstacles toujours existants en matière d'égalité femmes-hommes dans l'Union et dresse la liste des domaines dans lesquels l'Union et les États membres doivent continuer à agir activement.

 
  
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  Anneliese Dodds (S&D), in writing. ‒ I voted for the Tarabella report on equality between women and men in the European Union in 2013. This is because the report discusses many areas where urgent progress is required, and not least the need for women to be able to exercise control over their reproductive health, and for better and higher-quality access to information and services in the area of sexual and reproductive health. One of the articles of the Treaty on the Functioning of the European Union actually obliges the EU to protect and improve health protection within Europe. Sexual and reproductive health are an essential element of people’s overall well-being. This is particularly relevant in the UK where there is evidence that standards of sexual health are falling and insufficient progress is being made against communicable sexually-transmitted diseases.

 
  
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  Diane Dodds (NI), in writing. ‒ While there are good elements to this report, they are vastly overshadowed by a desire to violate the fundamental right to life of the unborn child.

My opposition to this is not just a moral objection, but also the principle of subsidiarity. The EU has no right to instruct national governments to provide sex education in a certain way or abortion on demand.

However, I welcome the focus on tackling violence against women in society, something which affects – or has affected – one in four in my constituency, Northern Ireland. In 30% of these cases, abuse starts during pregnancy, which is shocking. This issue needs to be tackled, and I support making 2016 a European Year for combating this crime.

I also support action to end the scourge of female genital mutilation, as well as the desire to see more women equipped with the skills and confidence to enter the labour market, local decision-making or to generally gain a greater stake in society.

Many grassroots women’s organisations already carry this work out in Northern Ireland, and I trust that the latest round of ESF funding will respect their importance to local communities.

 
  
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  Mireille D'Ornano (NI), par écrit. ‒ Le rapport Tarabella est une compilation de propositions relevant du hors sujet total. Tout partait d'un principe de bon sens, propre à la philosophie occidentale et à nos racines chrétiennes, celui de l'égalité entre les hommes et les femmes.

Ce texte mêle à la théorie du genre et son cortège d'errances intellectuelles, le congé de paternité, l'avortement ou encore une réforme de la fiscalité, tout en décrivant une vision grossièrement fausse de la famille prouvant que certaines forces politiques du Parlement européen souhaitent la destruction de celle-ci. Et ce sont surtout les femmes et les enfants qui pâtiront des attaques menées contre cette cellule de base des sociétés européennes qu'est la famille et que certains perçoivent comme rétrograde ou oppressive pour les femmes.

En revanche, il n'est pas fait mention des changements structurels en cours qui menacent l'égalité entre les femmes et les hommes en Europe, aujourd'hui, à commencer par les pratiques culturelles étrangères à notre civilisation et entretenues par le communautarisme et le multiculturalisme. J'ai donc voté contre ce rapport qui s'attache davantage à une idéologie qu'à la défense des femmes en Europe.

 
  
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  Damian Drăghici (S&D), în scris. ‒ Este imperativă combaterea sărăciei în rândul femeilor, în special al femeilor în vârstă și al mamelor singure, dar și al femeilor care au fost victimele violenței de gen, femeilor cu dizabilități, femeilor migrante și cele care aparțin minorităților.

Statele Membre trebuie să respecte principiului egalității de remunerare și al transparenței salariale și să își revizuiască legislația națională privind egalitatea de tratament pentru a o moderniza și simplifica în vederea eliminării, de exemplu, a cazurilor în care femeile nu primesc același salariu deși ocupă aceleași locuri de muncă ca bărbații sau de valoare egală.

Independența financiară reprezintă un mijloc esențial de asigurare a egalității, de aceea trebuie promovat și sprijinit antreprenoriatul în rândul femeilor prin facilitarea accesului la credite, reducerea birocrației și a altor obstacole pentru femeile care încep o afacere.

 
  
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  Ian Duncan (ECR), in writing. ‒ I voted to keep access to abortion in the report but voted against the overall report as the EU has no remit for legislating in social issues such as childcare, taxation, education and housing.

 
  
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  Pablo Echenique (GUE/NGL), por escrito. – La delegación de Podemos votó a favor del informe Tarabella sobre igualdad entre mujeres y hombres. Nos vimos particularmente alarmados por el intento de los conservadores y extremistas de degradar las recomendaciones para alcanzar la igualdad y no entendimos la razón para intentar suavizar las preocupantes consecuencias de la desigualdad en Europa. Este informe además integra la contextualización del preocupante aumento de la desigualdad durante la crisis, así como apoya a nivel europeo la defensa de los derechos sexuales y reproductivos de las mujeres.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Καταψήφισα την έκθεση καθώς υποστηρίζει, μεταξύ άλλων, τη νομιμοποίηση των αμβλώσεων ως μέσο διασφάλισης της σεξουαλικής και αναπαραγωγικής υγείας.

 
  
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  Bill Etheridge (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on paragraph 32 because we oppose calling for the EU to meddle with the UKʼs immigration system regarding undocumented migrants and telling countries that they cannot report cases to the authorities. However we absolutely condemn cases where women (whether migrant or not) have been subjected to abuse and would support criminal investigations no matter what the circumstances. The EU call for cases not to be reported to the authorities may help those perpetrating such crimes to avoid being brought to justice.

UKIP abstained on paragraph 50 as we cannot support calling on the EU to interfere with the UKʼs immigration system regarding the right to residency. However it is perfectly reasonable for a migrant woman to be granted autonomous residency (meaning that residency is not subject to being part of the family unit she first entered with), especially in cases where the woman has been subjected to domestic violence.

 
  
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  Eleonora Evi (EFDD), per iscritto. ‒ Come ben sappiamo l'Europa si è posta dei virtuosi obiettivi con la strategia Europa 2020, ma tra questi alcuni non saranno raggiungibili se non con un reale parità tra uomini e donne; mi riferisco per esempio, all'obiettivo del 75% di occupati che non potrà che essere raggiunto solo nel 2038 considerando che la crescita dell'occupazione femminile dal 2002 ad oggi é stata solo del 4%. Questi dati, tra molti altri possibili, ci mostrano un mondo del lavoro ancora ostile alle donne, soprattutto se pensiamo che esse rappresentano ben il 60% dei laureati europei e nonostante questo ricevono una remunerazione che si calcola potrà raggiungere la piena equiparazione a quella maschile solo nel 2084 (equiparazione che porterebbe ad un aumento del PIL UE di ben il 12%) con drastiche conseguenze anche sulle loro pensioni che sappiamo essere del 39% inferiori a quelle degli uomini.

Tutto ciò solo parlando di mondo del lavoro, ma in realtà moltissimi altri sono i temi su cui è possibile evidenziare una grave disparità di genere; dunque il mio voto per questo testo è favorevole in quanto pare ben evidenziata l'importanza che il raggiungimento di una vera parità tra uomo e donna abbia nel crescita, anche economica, dell'Europa.

 
  
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  José Inácio Faria (ALDE), por escrito. ‒ Votei positivamente este relatório, primeiramente, pela necessidade de dar devido relevo ao papel das mulheres no quadro das novas políticas de revitalização da economia, garantindo que o ganho que se retire destas políticas reverta efetivamente para um maior empowerment da mulher. E há provas da necessidade deste procedimento: o aumento da taxa de emprego das mulheres continua a ser bastante lento, evoluindo de 58,1 % para 62,8 % nos últimos 10 anos, uma evolução obviamente ténue e desapontante. Se a tendência atual prosseguir, o objetivo da Estratégia Europa 2020 só será atingido em 2038. Por conseguinte, é essencial e urgente promover a participação das mulheres no mercado de trabalho.

Em segundo lugar, observamos a persistência da diferença salarial entre os dois géneros: "Se a tendência atual prosseguir, será necessário esperar até 2084 para que mulheres e homens aufiram salários equivalentes." É, por isso, relevante agir sobre este assunto de modo a agilizar a redução desta diferença.

Finalmente, acrescem a essas razões a necessidade de uma resposta concertada da UE sobre pobreza em mulheres idosas (10 % superior aos homens) e a necessidade de um sinal político forte relativamente à reforma da diretiva sobre a licença de maternidade.

 
  
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  Fredrick Federley, Marit Paulsen och Cecilia Wikström (ALDE), skriftlig. – Vi röstade för denna icke-lagstiftande resolution eftersom den bland annat lyfter vikten av ett fortsatt ambitiöst jämställdhetsarbete i EU och kvinnors rätt att bestämma över sin egen kropp. Det ställer vi oss bakom. Vi vill dock betona att många av dessa frågor idag bestäms – och även i fortsättningen bör bestämmas - på nationell nivå.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ Como salienta o relatório, é lamentável e devemos reforçar a ação para erradicar o facto de as mulheres não auferirem o mesmo salário dos homens nos casos em que desempenham as mesmas funções ou funções de valor igual. A redução em um ponto percentual da disparidade salarial entre os géneros induzirá um aumento do crescimento económico de 0,1 %, o que confere à redução das disparidades salariais entre os géneros uma importância crucial no atual contexto de desaceleração económica.

Uma participação igualitária de homens e mulheres no mercado de trabalho poderia aumentar significativamente o potencial económico da UE. Há mais mulheres do que homens a viver em situação de pobreza e de exclusão social, especialmente mulheres idosas, cuja pensão de reforma é, em média, 39 % inferior à dos homens.

É urgente que o Conselho tome uma posição relativamente à diretiva sobre a licença de maternidade, porque a atual diretiva não reflete a evolução da sociedade. Um quadro de políticas abrangentes sobre a violência com base no género deverá centrar-se na prevenção, na ação penal contra os infratores, na proteção das vítimas, na educação para a igualdade, bem como na imposição de sanções aplicáveis a comportamentos violentos ou discriminatórios em relação às mulheres.

 
  
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  Jonás Fernández (S&D), por escrito. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en informes como este que valoro muy positivamente, en lacras como la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad. Quisiera destacar el enfoque del informe también en otros temas como la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas.

 
  
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  Edouard Ferrand (NI), par écrit. ‒ Sous la précédente législature, le Parlement a eu à examiner le rapport Estrela qui a été rejeté. Mais une fois de plus, l'Union européenne applique sa jurisprudence coutumière que l'on pourrait traduire ainsi:"lorsque le peuple ou ses représentants votent mal, il convient de procéder à un nouveau vote". Ainsi nous avons aujourd'hui, le rapport Tarabella.

Au même moment, se tient dans ces bâtiments, une exposition de la courageuse Fondation Jérôme Lejeune venant en aide aux enfants souffrant du syndrome de Down (trisomie 21). Or nombreux sont ceux dans cette assemblée qui veulent bien soutenir les handicapés mais préféraient ne pas les voir en votant ce triste rapport.

 
  
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  Laura Ferrara (EFDD), per iscritto. – L'adozione della relazione Tarabella sulla parità tra uomo e donna nell'UE, al di là delle inevitabili polemiche sollevate dalle questioni in materia di diritti sessuali e riproduttivi, costituisce un indiscutibile passo avanti sul fronte della tutela delle donne. Spiace dire che purtroppo sono ancora troppe le discriminazioni ed i pregiudizi subiti dalle donne.

Per contrastare lo squilibrio nei rapporti uomo-donna è necessario ribadire che il diritto alla parità tra i sessi passa dal riconoscimento di alcune rivendicazioni prioritarie, che trovano riscontro nella relazione in questione: - il diritto alla parità di trattamento nel mondo del lavoro, eliminando, tra gli altri, gli ostacoli alla partecipazione delle donne ai processi decisionali;

- il diritto alla conciliazione della vita professionale con quella privata, attraverso il riconoscimento dei congedi parentali ad entrambi i genitori;

- un contrasto effettivo ed efficace alle violenze nei confronti delle donne, con pene severe ma anche promuovendo la formazione e l'informazione dei cittadini su questi temi;

- l'attribuzione alle donne del controllo della propria salute e dei diritti sessuali e riproduttivi, pur ribadendo il primato degli Stati membri nell'elaborazione delle relative politiche.

Queste le principali ragioni del mio voto favorevole alla relazione del collega Tarabella.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este relatório faz um razoável diagnóstico dos recuos que os direitos das mulheres têm tido nos últimos anos, particularmente na última década, muito embora não estejamos de acordo com algumas afirmações, quando se tenta fazer crer que o Semestre Europeu pode cumprir objetivos sociais, o que é impossível por ser contraditório.

Por outro lado, o relatório não responsabiliza nem a UE nem os governos pelas políticas que levaram à destruição das funções sociais dos Estados, ao desemprego, à diminuição dos rendimentos, empurrando as mulheres para a pobreza, para a exploração. Propusemos várias alterações a esse respeito que foram todas recusadas pela maioria do Parlamento, o que o que diz muito do seu posicionamento neste domínio. Na verdade, não há vontade de identificar as verdadeiras causas destes recuos.

Também a conciliação entre a vida pessoal e profissional se degradou: os horários de trabalho estão mais desregulados e mais intensos, dificultando a esta conciliação, tendo sido esta uma manifesta opção da UE e dos seus governos.

Congratulamo-nos, por outro lado, por este relatório abordar os direitos sexuais e reprodutivos numa perspetiva de direitos humanos fundamentais, e que recomende o acesso facilitado à contraceção e ao aborto, apesar de reconhecermos que cabe aos Estados-Membros a definição das políticas de saúde. Votámos favoravelmente.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ Napriek všetkým krokom, ktoré európske inštitúcie podnikli v oblasti zamestnávania žien, faktom zostáva, že od roku 2002 sa miera zamestnanosti žien zvýšila iba o 4,7 %, čo je žalostne málo. Ženy sa čoraz viac musia obávať o svoje zamestnanie. Zvyšuje sa podiel práce na čiastočný úväzok a ženy sa musia častokrát uspokojiť s nižšou mzdou ako ich mužskí kolegovia. Podľa najnovších správ sa ženy mužom vyrovnajú v platoch až okolo roku 2084, čo je nepochybne veľmi domotivujúce a deprimujúce pri hľadaní zamestnania. Je jasné, že príčin pre momentálny nevyrovnaný stav v odmeňovaní je viacero. Jednou z nich je bezpochyby to, že členské štáty absolútne ignorujú smernicu 2006/54/ES o vykonávaní zásady rovnosti príležitostí a rovnakého zaobchádzania s mužmi a ženami vo veciach zamestnania a povolania. Ďalším faktorom je neaktuálna úprava smernice o materskej dovolenke, ktorá neodráža skutočný stav a neposkytuje matkám dostatočnú oporu a ochranu. Práva žien sa v poslednom čase dostávajú na okraj záujmu a stáva sa z nich vedľajší problém, čo je bezpochyby nešťastné a nespravodlivé, pretože rodová rovnosť mužov a žien predstavuje podstatnú agendu, ktorej by mala byť prikladaná náležitá dôležitosť.

 
  
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  Lorenzo Fontana (NI), per iscritto. ‒ Questa è un'altra occasione persa dal Parlamento e dal relatore. Ha trasformato un tema importante come la parità fra uomo e donna in una relazione manifesto che include cose assolutamente non necessarie e politicizzate.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Στο σύνολο της έκθεσης η ψήφος μου θα είναι κατά για το λόγο ότι υποστηρίζει μεταξύ άλλων και τη νομιμοποίηση των αμβλώσεων ως μέσο διασφάλισης της σεξουαλικής και αναπαραγωγικής υγείας.

 
  
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  Francesc Gambús (PPE), por escrito. ‒ La igualdad entre hombres y mujeres es un derecho reconocido en la Carta de los Derechos Fundamentales de la UE así como un pilar básico que debe regir el comportamiento de nuestra sociedad. Si bien hemos dado grandes pasos en las últimas décadas en esta dirección, aún queda un largo camino por recorrer para lograr el objetivo final de conseguir la igualdad real. Entre otros aspectos, las mujeres europeas a día de hoy siguen teniendo más trabas para acceder al mercado laboral y recibiendo un menor salario por un mismo trabajo. Es inaceptable que continúen perviviendo estas situaciones en la UE del siglo XXI, por lo que debemos trabajar con más perseverancia para erradicar la lacra de cualquier tipo de discriminación en nuestra sociedad.

 
  
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  Iratxe García Pérez (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque me considero una acérrima defensora de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas. El informe Tarabellla aborda todos estos temas.

 
  
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  Eider Gardiazabal Rubial (S&D), por escrito. He votado a favor de este informe porque me considero una defensora a ultranza de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas... y el informe Tarabellla recoge todos estos temas.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. ‒ Oggi sono stata costretta a votare no a un testo, quello della relazione Tarabella, che pur conteneva molti spunti positivi. La bontà complessiva del testo, in materia di parità tra uomini e donne, è stata infatti corrotta dall'inserimento di paragrafi che nulla hanno a che vedere né con il tema trattato né tantomeno con le competenze UE. Il testo finale è infatti contradditorio: da un lato, grazie ad un emendamento PPE, statuisce giustamente quanto iscritto nei trattati (e già più e più volte affermato da Commissione e Parlamento), ossia che la competenza in materia di aborto è solo ed esclusivamente nazionale, in base al principio di sussidiarietà, dall'altro tenta di introdurre, un presunto "diritto all'aborto".

 
  
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  Enrico Gasbarra (S&D), per iscritto. – Desidero esprimere il mio voto favorevole e il mio sostegno all'approvazione della relazione sulla parità tra uomini e donne nell'Unione europea presentata dal collega Tarabella: un programma a 360 gradi di forte sostegno all'equivalenza di diritti personali, sociali e professionali che sancisca e rafforzi quanto già ratificato nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, tutelandone maggiormente alcuni aspetti del trattamento delle donne, purtroppo oggi ancora non sufficientemente acquisiti o garantiti.

Ancora oggi, un terzo delle donne anziane nei nostri Paesi non ha diritto alla pensione e anche coloro che ne dispongono si vedono riconoscere in media il 39% in meno rispetto all'ammontare di quelle maschili. Identica sproporzione per le donne in merito alla percentuale di laureate: il 60%, rispetto al mero 33% che ritroviamo in ruoli dirigenziali e comunque con circa il 16% di retribuzione in meno rispetto agli stipendi dei colleghi uomini. Purtroppo stereotipi e discriminazioni sono ancora pericolosamente perduranti nella nostra società: ma si tratta di tristi, ultimi strascichi di meccanismi disdicevoli e sbagliati che non possiamo più tollerare.

L'Europa, garante dei diritti umani, adotti ogni metodo in suo possesso per sostenere la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro garantendo parità di opportunità e trattamento con un reale rispetto della Direttiva 2006/54/CE tuttora non applicata in 26 Paesi. Uno studio OCSE del 2012 rivela che il PIL UE potrebbe crescere del 12% grazie ad una paritaria partecipazione femminile al mondo del lavoro: questo significa che un mercato inclusivo, aperto, paritario ed integrato significherebbe per tutti noi crescita e lotta all'esclusione sociale.

L'Europa rafforzi le politiche sociali e fiscali per tutelare le fragilità delle donne anziane, delle mamme sole, delle vittime di abusi, delle lavoratrici che hanno difficile accesso ai servizi minimi o che non si vedono riconoscere il diritto alla maternità e andando troppo spesso incontro al precariato, alla disoccupazione o alla triste scelta tra la maternità e la possibilità di continuare a vivere dignitosamente. L'Europa sia davvero la casa garante della dignità e dell'uguaglianza umana.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D), na piśmie. Z zadowoleniem przyjmuję wynik dzisiejszego głosowania, który w pełni odzwierciedla potrzebę stworzenia kompleksowych działań na rzecz promowania udziału kobiet w rynku pracy.

Pomimo starań Komisji i państw członkowskich współczynnik wzrostu zatrudnienia kobiet jest nadal niezadowalający. Od 2002 r. zmienił się zaledwie z 58,1% na 62,8%. Jeśli obecna tendencja się utrzyma, cel strategii „Europa 2020”, jakim jest uzyskanie 75%, osiągniemy dopiero w 2038 r. Jeżeli utrzyma się trend „płciowego” zróżnicowania wynagrodzenia, kobiety i mężczyźni będą zarabiać jednakowo dopiero w roku 2084 r. Dysproporcje są także widoczne w kwestii ubóstwa, gdzie 22% starszych kobiet jest nim zagrożonych w porównaniu do 16,3% mężczyzn.

Po okresie drastycznego zaciskania pasa w dobie kryzysu nadszedł czas na ożywienie wzrostu, tak aby Europa stała się silną gospodarką charakteryzującą się zrównoważonym wzrostem i sprzyjającą włączeniu społecznemu. W tym kontekście konieczne będzie priorytetowe traktowanie środków na rzecz godzenia życia prywatnego z życiem zawodowym. Formalne usługi opieki nad dziećmi w Europie pozostają bardzo drogie, co uniemożliwia aż 53% kobiet pracę, jak wynika z badań przeprowadzonych przez Komisję Europejską.

Pozytywna jest zawarta w sprawozdaniu propozycja wprowadzenia dziesięciodniowego płatnego urlopu ojcowskiego oraz traktowania prawa kobiet do decydowania o planach rozrodczych na równi z prawami podstawowymi. Pozostaje mi pogratulować sprawozdawcy Marcowi Tarabelli znakomitego sprawozdania.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Die Abstimmung zum Tarabella-Bericht hat viele Menschen sehr beschäftigt. In den vergangenen Tagen erreichten mich tausende Nachrichten von besorgten Bürgern, die mich gebeten haben, den Vorschlag auf ein allgemeines Recht auf Abtreibung abzulehnen. Ich teile diese Bedenken und habe mich daher entschlossen, gegen den Tarabella-Bericht zu stimmen.

Zwar enthält der Tarabella-Bericht gute Vorschläge zur Verbesserung der Gleichstellung von Frauen und Männern; Gewalt gegen Frauen, Zwangsprostitution, Altersarmut, die bestehende Lohnlücke zwischen den Gehältern von Männern und Frauen oder die Vereinbarkeit von Familie und Beruf sind wichtige Themen.

Leider betraf ein wesentlicher Teil des Berichts jedoch auch die Forderung eines allgemeinen Rechts auf Abtreibung. Ich lehne einen leichteren Zugang zur Abtreibung ab; wir müssen das ungeborene Leben schützen. In dieser Frage bin ich nicht bereit, Kompromisse zu machen. Die Möglichkeit zur Abtreibung haben wir bereits intensiv auf nationaler Ebene debattiert. Nach dem Subsidiaritätsprinzip liegt die Zuständigkeit hier einzig und allein bei den Mitgliedstaaten.

Andere Fraktionen haben darauf bestanden, das allgemeine Recht auf Abtreibung in dem Bericht zu verankern. Aus diesem Grund habe ich gegen den Bericht gestimmt. Darauf haben wir uns als EVP-Fraktion zuvor geeinigt.

 
  
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  Neena Gill (S&D), in writing. ‒ I gave my support to the Tarabella report, which comes at a time when the advancement of gender equality, one of the EU founding values, is under severe threat. Too little has been done to reach key targets in the EU strategy for equality between women and men 2010-2015. The result is next to no progress on mainstreaming gender into policy-making and budget procedures; weak female participation in the labour market; gaps in the enforcement of the directive on equal opportunities and treatment in employment; and a blocked Maternity Leave Directive. Sadly, the UK Government seems keen to follow the EU trend. In the zero-hour contract economy set up under the current coalition government, a quarter of women are on low pay, while recent changes to legal aid for family law cases risks leaving women who have fallen victim to violence standing in the cold.

I hope this report will serve as a wake-up call to the Council and Commission. Because in 2015, equality between men and women should not be an issue that can be put before the ballot. It should be a reality.

 
  
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  Julie Girling (ECR), in writing. – The UK delegation recognises that equality between men and women is essential for the advancement of society as well as contributing to economic prosperity. A just and fair society is one that includes both genders and affords the same rights to girls and boys, men and women. The UK delegation strongly believes that men and women should be paid equally for work of equal value; we strongly believe that women should have the same opportunities as men when it comes to working in male dominated fields such as engineering, science and technology. The UK delegation condemns violence against women and we have continued to speak out against FGM. The UK delegation has always supported legislative directives aimed at strengthening and protecting women’s rights (European Protection Order, Combating Human Trafficking and Victim's Rights Package) and we have a track record of supporting the Daphne programme which tackles domestic violence at grass- roots level.

However, the Conservatives in the European Parliament want to see decisions made as close as possible to people and we are concerned that this report goes way beyond this Parliament’s competencies. This report extends into areas such as public procurement tenders, taxation, childcare, free healthcare, maternity and paternity leave, family reunification, sex education, abortion, gender quotas for women on company boards and political party lists and even housework.

 
  
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  Bruno Gollnisch (NI), par écrit. ‒ J'ai voté contre le rapport Tarabella. Comme d'habitude quand le Parlement aborde ces sujets, on a l'impression qu'il s'agit moins d'égalité entre les femmes et les hommes – égalité des droits, égalité de traitement – que de la négation de leurs évidentes et heureuses différences.

Non, Monsieur Tarabella, les hommes et les femmes ne sont pas des entités totalement substituables, interchangeables. Non, leurs différences ne relèvent pas de la perpétuation, depuis l'âge de pierre, de "stéréotypes de genre". Elles relèvent de causes objectives, naturelles, normales.

Certes, à travail et niveau de compétences égaux, les femmes doivent avoir le même salaire que les hommes. Certes, les jeunes filles qui en ont le goût doivent pouvoir accéder aux carrières professionnelles plutôt réputées masculines. Et celles qui en ont l'envie pouvoir accéder à des responsabilités politiques. Mon parti n'a d'ailleurs, sur ce point, aucune leçon à recevoir.

Mais il est aussi évident que le premier service à rendre aux femmes, c'est de reconnaître leur singularité, de les écouter et de prendre en compte leurs aspirations. Et notamment de donner une autonomie financière à celles qui préfèrent se consacrer à leur famille plutôt que de devenir "l'homo europeus" dont vous rêvez: gris, asexué, a-culturé, agent économique avant d'être un être humain.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ La delegación de Podemos votó a favor del informe Tarabella sobre igualdad entre mujeres y hombres. Nos vimos particularmente alarmados por el intento de los conservadores y extremistas de degradar las recomendaciones para alcanzar la igualdad y no entendimos la razón para intentar suavizar las preocupantes consecuencias de la desigualdad en Europa.

Este informe además integra la contextualización del preocupante aumento de la desigualdad durante la crisis, así como apoya a nivel europeo la defensa de los derechos sexuales y reproductivos de las mujeres.

 
  
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  Beata Gosiewska (ECR), na piśmie. ‒ Ubolewam nad tym, że Parlament Europejski przyjął sprawozdanie posła Marca Tarabelli w sprawie postępów w zakresie równości kobiet i mężczyzn w Unii Europejskiej w 2013. To skandal, że Parlament domaga się wprowadzenia aborcji na terenie całej Unii. Pragnę podkreślić, że kwestie światopoglądowe leżą w gestii państw członkowskich. Aborcja nie jest fundamentalnym prawem człowieka, a zabójstwem.

Dokument ten godzi również w model tradycyjnej rodziny, jak i chrześcijańskich wartości, propagując nowy system społeczny, gdzie nie ma ojca ani matki, a edukacja zamazuje tożsamość płciową dzieci.

Głosowałam przeciwko tej rezolucji, ponieważ wkracza ona w kompetencje państw członkowskich, łamiąc zasadę pomocniczości. Jestem głęboko przekonana o tym, że unijne instytucje nie powinny wywierać presji na upowszednienie dostępu do aborcji. Parlament Europejski – jako jedyne ciało unijne pochodzące z bezpośrednich wyborów demokratycznych – powinien wsłuchiwać się w głos swoich obywateli, a znaczna większość z nich nie życzy sobie wywierania takiej presji.

 
  
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  Nathalie Griesbeck (ALDE), par écrit. J'ai résolument voté en faveur de ce rapport. S'il est vrai que, comme certains l'ont dit et surtout utilisé comme prétexte, l'Union européenne n'a pas de compétence directe en matière de politique sociale, l'Union a une véritable compétence pour la promotion et la défense de l'égalité femmes-hommes et pour combattre toutes les formes de discrimination fondée sur le sexe.

À quelques jours de la Journée internationale de la femme, il était important de soutenir ce rapport, bien équilibré et assez symbolique, qui insiste sur le chemin qu'il reste encore à parcourir en matière d'égalité hommes-femmes, qui souligne les obstacles persistants et surtout qui propose plusieurs pistes pour réduire ces inégalités.

Plus particulièrement, je soutiens fermement les dispositions du rapport concernant la violence envers les femmes et demandant une année européenne de lutte contre la violence envers les femmes en 2016, alors que les statistiques à ce sujet, sont alarmantes!

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté mardi dernier en faveur d'un rapport visant à favoriser l'égalité entre les hommes et les femmes au sein de l'Union européenne. Ce texte pose un constat clair et présente à partir de celui-ci, des propositions fortes et pragmatiques pour faire évoluer positivement les droits des femmes en Europe. Il est temps de réduire les écarts de salaire et de retraite entre les hommes et les femmes, d'améliorer l'éducation et la formation pour un meilleur accès à l'emploi, de briser les stéréotypes et de renforcer notre lutte contre les violences faites aux femmes.

Avec mes collègues de la délégation française UMP du groupe PPE, nous avons souhaité également rappeler notre attachement au contrôle exercé par les femmes sur leur santé et leurs droits sexuels et reproductifs en adéquation avec les principes développés, en France, par la loi Veil.

Toutefois, nous sommes conscients que la lutte pour l'égalité entre les hommes et les femmes doit se faire dans le respect des répartitions de compétences entre les États et l'Union européenne. Le principe de subsidiarité est un principe fondamental qui ne doit subir aucune exception.

 
  
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  Enrique Guerrero Salom (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque me considero un acérrimo defensor de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas. El informe Tarabellla aborda todos estos temas.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. ‒ Comme la majorité de mes collègues, j'ai soutenu le rapport de Marc Tarabella sur l'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union européenne. Malgré quelques progrès, il reste encore beaucoup à faire pour réduire les inégalités. Ce rapport aborde les principaux défis politiques: écarts de salaire et de pension, position des femmes dans la prise de décision politique et économique, conséquences de la crise économique, équilibre entre vie professionnelle et privée, systèmes de garde d'enfants, congé de maternité et de paternité, droits sexuels et génésiques, notamment la contraception et l'avortement et lutte contre la violence à l'égard des femmes.

Le Parlement européen demande aux États membres de veiller à l'application de la directive sur la mise en œuvre du principe d'égalité des chances et d'égalité de traitement en matière d'emploi et de travail, de débloquer la législation sur les femmes dans les conseils d'administration, de promouvoir des politiques d'éducation encourageant les femmes à se diriger vers des carrières dans les secteurs scientifiques, des technologies et des TIC, de remédier au problème des femmes travaillant dans des emplois à temps partiel, mal rémunérés et précaires et d'offrir des structures d'accueil de qualité pour les enfants et les autres personnes dépendantes.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the progress on equality between women and men in the EU. One of the Europe 2020 goals is to reach 75 % employment and without the progress in this sphere, this goal will not be reached. Since 2002 female employment increased only by 4.7 % (62.8 %). If no extra effort is put in, this number will not increase.

 
  
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  Sergio Gutiérrez Prieto (S&D), por escrito. He votado a favor de este informe porque me considero un acérrimo defensor de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas. El informe Tarabellla aborda todos estos temas.

 
  
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  Brian Hayes (PPE), in writing. ‒ Progress on Equality between Women and Men in the EU in 2013 is a report that was voted upon in the European Parliament on March 10th, 2015. I welcome the elements of this report that deal with equality for women. The report referenced important issues like gender pay gaps, gender equality and violence against women. However, it is my view that the formulation and implementation of policies on abortion are a matter for each individual Member State and not the European Parliament.

The European Parliament must not overstep its competence and must recognise the principle of subsidiarity, which is a founding principle of the EU. Therefore I voted to take out any reference to abortion from the report on equality. I felt that the report overall had merit and advocated for equality for women and as such, I was happy to support it.

 
  
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  Hans-Olaf Henkel (ECR), schriftlich. ‒ Es lässt sich viel Kritik an einzelnen Vorschlägen des „Tarabella-Berichts“ vorbringen. Diese wurde auch seitens der AfD u. a. von Bernd Lucke und Frau von Storch eloquent vorgetragen. Ich habe mir die Sache heute ganz einfach gemacht: Die meisten von Tarabella vorgeschlagenen Maßnahmen haben nichts, aber auch gar nichts, mit der EU zu tun. Sie gehören in die Kompetenz der Länder. Europas Kulturen, Praktiken, religiöse Einstellungen sind einfach viel zu unterschiedlich, als dass man in Brüssel vorschreiben könnte, wie Männer und Frauen in Riga, Palermo, Athen oder London miteinander umgehen. Wohlgemerkt, hier ist nicht die Rede von den universell gültigen Menschenrechten. Man kann nicht auf der einen Seite dauernd die Vielfalt und die Subsidiarität in Europa preisen und dann Einfalt und Zentralismus praktizieren. Deshalb habe ich diesen Bericht en bloc abgelehnt.

 
  
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  Brice Hortefeux (PPE), par écrit. ‒ Sur ce rapport qui a été voté le mardi 10 mars par l'assemblée plénière, je souhaiterais apporter un démenti.

Mon vote relatif au droit à l'avortement ainsi que mon vote final sur le rapport sont des erreurs techniques que j'ai corrigées aussitôt dans le procès-verbal.

Si je ne partage pas toutes les affirmations contenues dans ce rapport, je tiens à réaffirmer que je suis attaché à l'égalité entre les femmes et les hommes tout autant qu'au droit à l'interruption volontaire de grossesse.

Cependant, je considère également que l'avortement est un sujet hautement sensible qui est loin d'être une démarche anodine pour les femmes. C'est pourquoi je comprends qu'une telle décision qui relève de la conscience de chacune ne fasse pas consensus au Parlement européen.

J'estime en effet qu'une telle question qui est aussi liée aux traditions familiales, culturelles et religieuses de chaque peuple ne devrait pas être soulevée au Parlement européen où fatalement, dès lors qu'il y a diversité des cultures, des croyances et des idéologies, surgit la confrontation et l'incompréhension mais jamais la solution.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. ‒ It is appropriate that we vote on this report a few days after International Women's Day. Progress is being made in achieving equality between men and women but statistics show that women's ambitions are still too often stifled. We should be making concerted efforts, for example, to achieve gender balance on boards not just of companies but in the public and third sectors too. Unfortunately, women must still put up with misogynist behaviour such as was witnessed at last weekend’s Labour party conference in Scotland. These attitudes should be consigned to the past – along with the Labour party in Scotland.

 
  
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  Pablo Iglesias (GUE/NGL), por escrito. – La delegación de Podemos votó a favor del informe Tarabella sobre igualdad entre mujeres y hombres. Nos vimos particularmente alarmados por el intento de los conservadores y extremistas de degradar las recomendaciones para alcanzar la igualdad y no entendimos la razón para intentar suavizar las preocupantes consecuencias de la desigualdad en Europa.

Este informe además integra la contextualización del preocupante aumento de la desigualdad durante la crisis, así como apoya a nivel europeo la defensa de los derechos sexuales y reproductivos de las mujeres.

 
  
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  Anneli Jäätteenmäki (ALDE), kirjallinen. ‒ Äänestin päätöslauselman puolesta. Äänestin kuitenkin 9 kohdassa ja I kappaleessa vastaan, koska Euroopan parlamentilla ei ole toimivaltaa ottaa kantaa jäsenmaiden verotukseen.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasao sam za prijedlog rezolucije Europskog parlamenta o napretku u području jednakosti žena i muškaraca u Europskoj uniji u 2013. godini, zbog toga što je navedena ravnopravnost jedna od ključnih europskih temeljnih prava. Nadalje, jednakost žena i muškaraca predstavlja jedan od ključnih ciljeva strategije Europa 2020. kojom bi se, putem inovativnih politika, trebala postići istinska jednakost među spolovima.

S druge strane, osuđujem svaku vrstu nasilja i zlostavljanja nad ženama te horizontalnu podjelu na temelju spola, koja nažalost još uvijek postoji kada je riječ o tržištu rada. Držim da je potrebno koordinirano djelovanje europskih i nacionalnih te regionalnih i lokalnih vlasti kako bi se dodatno unaprijedila i osnažila jednakost žena i muškaraca u svim segmentima, kako u onom privatnom tako u onom poslovnom, političkom i drugima.

U tom kontekstu važna je financijska neovisnost i obrazovanje oba spola, te žensko poduzetništvo koje zasigurno može doprinijeti rastu i konkurentnosti Unije. Smatram da Europska unija može postati istinski primjer svjetskih razmjera u području poštivanja ljudskih raznolikosti, među kojima je jedna od najvažnijih ona spolna.

 
  
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  Jean-François Jalkh (NI), par écrit. ‒ Ce rapport détourne la volonté de protéger les droits des femmes pour servir des causes idéologiques et économiques, en promouvant l'idéologie du genre qui nie les spécificités des deux sexes, et la complémentarité qui en résulte. Il nie tout simplement la nécessité, pour chaque enfant, d'être aux côtés de sa mère puisque le congé de paternité retirera de facto du temps au congé de maternité. Il s'agit donc d'augmenter le nombre d'individus sur le marché du travail pour pouvoir peser à la baisse sur les salaires. Ce qui conduit à la détérioration du sort des femmes puisque hommes et femmes seraient interchangeables. J'ai donc voté contre ce rapport.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on paragraph 32 because we oppose calling for the EU to meddle with the UKʼs immigration system regarding undocumented migrants and telling countries that they cannot report cases to the authorities. However we absolutely condemn cases where women (whether migrant or not) have been subjected to abuse and would support criminal investigations no matter what the circumstances. The EU call for cases not to be reported to the authorities may help those perpetrating such crimes to avoid being brought to justice.

UKIP abstained on paragraph 50 as we cannot support calling on the EU to interfere with the UKʼs immigration system regarding the right to residency. However it is perfectly reasonable for a migrant woman to be granted autonomous residency (meaning that residency is not subject to being part of the family unit she first entered with), especially in cases where the woman has been subjected to domestic violence.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du rapport sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union en 2013. Je considère en effet que ce rapport aborde de façon équilibrée les questions clés que sont la lutte contre les violences faites aux femmes, l'indépendance économique ou encore l'égalité salariale. L'égalité entre les femmes et les hommes est un combat permanent. C'est pourquoi je me réjouis de l'adoption du rapport qui souligne la nécessité d'agir dans de nombreux domaines et propose plusieurs pistes d'action pertinentes pour l'avenir.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. ‒ L'égalité entre les hommes et les femmes est essentielle à la bonne marche de nos sociétés et figure au cœur des priorités du groupe PPE. Ce rapport contenait des éléments indispensables à la poursuite de cet objectif que j'ai soutenus, tels que la promotion de l'entrepreneuriat féminin, la défense de l'égalité salariale, la lutte contre les stéréotypes et contre les violences faites aux femmes.

Malheureusement, le rédacteur de ce rapport a choisi d'inclure des dispositions relevant de la stricte compétence des États membres comme la question du genre, ou d'autres ne faisant qu'ânonner inutilement une pâle copie de principes consolidés de droit français. Les textes votés par le Parlement européen doivent, conformément à nos engagements électoraux, se concentrer sur l'intérêt général européen et cesser de vouloir édicter des règles dans tous les domaines, en particulier sur les enjeux de société. Pour toutes ces considérations, j'ai choisi de m'abstenir sur le vote final.

 
  
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  Εύα Καϊλή ( S&D), γραπτώς. ‒ Ψήφισα υπέρ, διότι θεωρώ ότι η ισότητα μεταξύ ανδρών και γυναικών αποτελεί θεμελιώδες δικαίωμα, διότι κάθε μορφή διάκρισης λόγω φύλου είναι απαράδεκτη και - τέλος - διότι θεωρώ ότι όλα τα θεσμικά όργανα της ΕΕ οφείλουν να λαμβάνουν υπόψη τους τα θέματα ισότητας φύλων κατά τη χάραξη των πολιτικών τους, να τα προωθούν και να τα διαφυλάσσουν.

 
  
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  Sandra Kalniete (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution since the report focuses on several important aspects on which improvement is needed. Among them are the promotion and support of entrepreneurship among women, combating gender stereotypes, encouraging measures for a better work-life balance, equal opportunities in matters of employment as well as combating violence against women. When it comes to sexual and reproductive rights, not least by having ready access to contraception and abortion, I believe women must have control over their sexual and reproductive health and rights and different choices available. However, the legislation in this area is and should remain in the competence of the Member States.

 
  
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  Barbara Kappel (NI), schriftlich. ‒ Ich spreche mich gegen den vorgelegten Bericht aus. In meiner Arbeit als Abgeordnete habe ich mich immer für eine Gleichstellung zwischen Männern und Frauen eingesetzt, vom systemischen Ansatz des Berichts bin ich jedoch nicht überzeugt. Nicht nur verstößt er gegen das Subsidiaritätsgebot der EU-Verträge und stellt bewährte Regelungen, wie beispielsweise die Fristenlösung, in den Mitgliedsstaaten in Frage. Inhaltlich spricht sich der Bericht zudem für Quoten aus, ein Vorschlag, den ich ebenfalls nicht unterstützen kann.

Außerdem bin ich der Meinung, dass die Mittelausstattung von Agenturen und Programmen, die sich mit „Gender Studies“ unkritisch auseinandersetzen, nicht dazu beiträgt, eine echte Gleichstellung zwischen Männern und Frauen zu erreichen.

 
  
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  Krišjānis Kariņš (PPE), rakstiski. ‒ Es Eiropas Parlamenta plenārsesijā Strasbūrā balsoju par ziņojumu par 2013. gadā Eiropas Savienībā sasniegto progresu sieviešu un vīriešu līdztiesības nodrošināšanā. Uzskatu, ka dzimumu līdztiesības nodrošināšana un progress šajā jomā ir ārkārtīgi svarīgs, lai garantētu ikviena Eiropas Savienības iedzīvotāja cilvēktiesību nodrošināšanu un veicinātu iedzīvotāju labklājību. Vienlaikus diskriminācijas izskaušana ir svarīga arī, lai nodrošinātu ilgtspējīgu sociālo un ekonomisko attīstību, tādēļ būtiski efektīvi izmantot ikviena iedzīvotāja potenciālu, neatkarīgi no dzimuma. Ekonomiskie un sociālie sasniegumi un progress ir iespējami tikai tad, ja ikviena cilvēka līdzdalība tautas sasniegumu veidošanā ir līdzvērtīga. Kā sievietēm, tā vīriešiem ir milzīgs potenciāls, lai veicinātu ekonomisko izaugsmi un labklājību kā Latvijā, tā citās Eiropas Savienības dalībvalstīs.

 
  
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  Seán Kelly (PPE), in writing. ‒ Progress on Equality between Women and Men in the EU in 2013 is a report that was voted upon in the European Parliament on March 10th, 2015. I welcome the elements of this report that deal with equality for women. The report referenced important issues like gender pay gaps, gender equality and violence against women. However, it is my view that the formulation and implementation of policies on abortion are a matter for each individual Member State and not the European Parliament.

The European Parliament must not overstep its competence and must recognise the principle of subsidiarity, which is a founding principle of the EU. Therefore I voted to take out any reference to abortion from the report on equality. I felt that the report overall had merit and advocated for equality for women and, as such, I was happy to support it.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ I supported the report. Much still remains to be done to reduce inequality between men and women. It will take until 2034 to achieve equal pay and until 2038 for the employment rate of women to be comparable to that of men. It is high time to go beyond just words. Gender equality must be an integral part of all policies of the European Union. We must progress towards equality, but also allow women to balance family and professional life, promote paid paternity leave, and combat violence against women.

 
  
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  Kashetu Kyenge (S&D), per iscritto. ‒ Il voto su questa relazione segna un passo in avanti di straordinaria importanza sul tema dell'uguaglianza di genere. Con questa risoluzione il Parlamento europeo affronta il tema della parità tra uomo e donna con forza, determinazione, in modo completo e senza ipocrisie. Una grande conquista per tutti noi, perché, nonostante tutti i progressi compiuti negli anni per colmare le disuguaglianze di genere, rimane ancora molto da fare. Non è accettabile che, oggi, nel 2015, nell'Unione europea, a parità di condizioni, la differenza di retribuzione tra uomini e donne sia del 16,4% e che sia un miraggio raggiungibile solo nel 2084. Dobbiamo partire dall'educazione, dalle scuole, un punto sul quale è indispensabile intervenire perché avvenga un vero cambiamento culturale nella società, soprattutto sul piano della prevenzione della violenza contro le donne. Per questo è importante un'azione legislativa europea che incoraggi e sostenga l'azione degli Stati membri nella prevenzione, il perseguimento dei colpevoli e la protezione delle vittime, che introduca, allo stesso tempo, sanzioni per i comportamenti discriminatori e violenti contro le donne. Con questo provvedimento quest'aula ha tracciato un chiaro percorso per l'Unione e per i suoi Stati membri.

 
  
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  Constance Le Grip (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du rapport annuel sur les progrès réalisés en matière d'égalité hommes-femmes dans l'Union européenne. Ce rapport, confié à notre collègue belge Marc TARABELLA, a reçu mon soutien lors du vote, ainsi que celui de la quasi-totalité de la délégation française du groupe PPE. Ce soutien répond à notre souhait de rester mobilisés pour faire progresser l'égalité sur l'ensemble du territoire de l'Union, et ce sur plusieurs fronts, sujet par sujet: égalités de salaire et de retraite, accès à l'éducation et aux cercles de décisions politiques et économiques, lutte contre toutes les violences faites aux femmes et contre les trafics d'êtres humains. Il y a encore beaucoup à faire, soit que l'on observe des régressions, soit que les progrès soient trop lents et qu'il faille en accélérer la cadence.

Le groupe PPE a également souhaité rappeler son attachement au respect du principe de subsidiarité et des compétences des États membres que ce soit en matière de droit social, de droit familial ou matrimonial. L'objectif d'égalité entre les hommes et les femmes est inscrit dans le traité de Rome de 1957. C'est là un principe fondamental de l'Union européenne, nous devons donc œuvrer pour sa réalisation.

 
  
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  Patrick Le Hyaric (GUE/NGL), par écrit. ‒ Ce rapport dresse un constat des efforts encore nécessaires pour améliorer la position des femmes dans nos sociétés.

Il soutient toutes les politiques qui pourraient favoriser cette égalité: la législation dans les conseils d'administration, le déblocage de la directive sur le congé de maternité, la création d'un congé de paternité pour partager la tâche avec son conjoint et toutes les politiques notamment éducatives qui élargissent le spectre des carrières disponibles.

Il s'inquiète aussi de la situation économique des femmes qui occupent souvent des postes précaires, et sont les premières victimes, avec les jeunes, des crises économiques.

C'est également un rapport qui défend systématiquement le droit aux moyens de contraception et l'avortement, pourtant fréquemment remis en cause et encore interdit dans certains pays.

Il est donc important de faire front pour les droits des femmes, ce que j'ai fait en soutenant ce rapport.

 
  
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  Marine Le Pen (NI), par écrit. ‒ Le rapport Tarabella porte la marque d'un ultralibéralisme masqué et décliné au cœur de la société, dans la famille, en faisant de l'égal traitement entre les femmes et les hommes le vecteur d'une idéologie qui cherche à atomiser la société et isoler les individus. Ce rapport laisse penser que les sociétés européennes et leurs traditions seraient archaïques, dangereuses et nocives pour les femmes et leur liberté alors que la famille constitue bien la seule protection solide pour les femmes. Le rapporteur utilise comme arme un pêle-mêle de concepts et de propositions n'ayant aucun lien avec l'égalité entre les femmes et les hommes, comme la fiscalité, l'avortement ou encore la théorie du genre.

Les moyens proposés s'articulant par ailleurs autour de réformes du marché du travail et de politiques publiques pilotées par l'Union européenne, ce rapport est une justification des instruments supranationaux illégitimes qui pèsent sur les libertés des États. L'égalité entre les femmes et les hommes ne saurait relever d'une lourde réglementation européenne inspirée par des idéologies politiques. Or, les amendements proposant de réaffirmer la compétence seule des États membres ont été refusés par une majorité des membres du Parlement, raison supplémentaire pour laquelle j'ai voté contre ce rapport.

 
  
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  Gilles Lebreton (NI), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce texte car il tente de promouvoir la théorie du genre à laquelle je suis opposé. En outre, il cherche à imposer la parité dans tous les domaines, par exemple en encourageant l'inclusion de "clauses de parité hommes-femmes dans les appels d'offres pour des marchés publics". Or je préfère l'égalité républicaine, qui ne distingue les individus qu'en fonction de leurs vertus et talents, à la parité qui les enferme dans des catégories sexuelles.

 
  
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  Philippe Loiseau (NI), par écrit. ‒ Vote contre. C'est un rapport avant tout idéologique qui tend à remettre en cause la réalité physique, la différence homme/femme et leur complémentarité. Aucune décision en faveur de la maternité n'est prise. C'est au contraire l'affirmation de la disposition de son corps qui est martelé, idée derrière laquelle nous retrouvons la défense de l'avortement.

En insistant sur le retour sur le marché du travail et la libre disposition de son corps, le rapport adopte, contrairement au but annoncé, une position de marchandisation du corps qui doit rester "disponible". Il n'y a aucune volonté de proposer à la femme un véritable choix de vie entre une carrière professionnelle, choix défendu voire imposé par ce texte, et une vie en partie dédiée à l'éducation des enfants via l'instauration d'un véritable revenu parental. Ce choix imposé par le Parlement européen ne peut avoir que des incidences négatives sur la démographie des populations européennes.

 
  
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  Javi López (S&D), por escrito. Todos los años la Comisión Europea publica un informe sobre la situación de la igualdad entre hombres y mujeres, las mejoras conseguidas y las desigualdades persistentes. El informe destaca que, a pesar de los progresos realizados, aún persisten muchas desigualdades entre hombres y mujeres, ya sea en términos de derechos de las mujeres, de derechos humanos, perspectivas de carrera, empleo y condiciones salariales, acceso a la educación y a los servicios sanitarios, participación en la economía y en los procesos de toma de decisiones o de representatividad política. Aborda igualmente la representación de las mujeres en la toma de decisiones, que sigue siendo deficitaria. Por último, hay un apartado dedicado a la lucha contra la violencia de género que reclama una vez más un instrumento jurídico vinculante, un observatorio europeo contra la violencia de género y que se declare el año 2016 como año europeo contra la violencia ejercida contra las mujeres.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del informe anual sobre el progreso en la igualdad entre mujeres y hombres, puesto que supone un documento político que reitera la importancia de las políticas de igualdad en la UE y los Estados Miembros como pilar básico para acabar con las desigualdades en diversos ámbitos como la conciliación laboral y familiar, la brecha salarial, los estereotipos o el derecho a la salud.

El informe denuncia el incumplimiento de los objetivos del documento clave en materia de igualdad de género de la Comisión Europea, la Estrategia para la igualdad 2010-2015, entre otros motivos por la retirada de la propuesta de la Directiva sobre el permiso de maternidad.

Además, y pese a que se reitera que las políticas de salud pertenecen al ámbito de competencia de los Estados Miembros, declara que las mujeres deben tener el control sobre su salud y derechos sexuales y reproductivos, en particular mediante un acceso fácil a la contracepción y al aborto.

Sin embargo, lamento que no exista una denuncia clara de cómo las medidas de austeridad promocionadas desde la troika han precarizado las condiciones de vida de las mujeres, ahondando aún más en el fenómeno de feminización de la pobreza.

 
  
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  Peter Lundgren (EFDD), in writing. ‒ I firmly support the Istanbul Convention regarding the elimination of female genital mutilation (FGM), as well as the resolutionʼs call for Member States to prevent domestic and sexual violence against women and girls. Women must have control over their sexual and reproductive health; this includes the access to contraception and abortion, but this control must also apply to men.

I acknowledge the importance of active prevention, education and information policies aimed at, amongst others, teenagers, but this must apply equally to young girls and young men.

However, I do not believe that Parliament should impose gender equality by using gender quotas or by promoting through campaigns that girls enter traditionally male careers. I want to underline that it is important for me that each family decides on its own work-life balance, family structure and parental leave sharing. Forcing children and young people to follow educational studies based on gender or making them fight so called ʽgender stereotypesʼ, as mentioned in the resolution is, from my point of view, a violation of each individualʼs right to choose his/her personal future.

 
  
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  Petr Mach (EFDD), písemnĕ. ‒ Hlasoval jsem proti zprávě o pokroku v oblasti rovnosti žen a mužů v Evropské unii v roce 2013. Komise podle mého názoru nemá mluvit ani do vzdělávacích programů (bod 41), do podílu žen ve vysílání televize (bod 42), ani do rodinných vztahů (bod 50). Rovnost neznamená stejnost. Musí vždy platit rovnost před zákonem, avšak nelze nařizovat stejnost. Pohlaví mají své odlišnosti a kvóty, ani jiné formy nařízení žádnou rovnost nezařídí. Naopak podobné politiky vedou k diskriminaci, kdy nejrůznější menšiny nejsou zrovnoprávněny, ale přímo nadřazovány.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. ‒ Jednakost žena i muškaraca jedno je od temeljnih prava Povelje Europske unije o temeljnim pravima pa su u svrhu osiguranja ravnopravnosti doneseni razni zakoni. Žalosno je da gotovo 50 godina od potpisivanja Povelje i dalje postoji veliki nesrazmjer između žena i muškaraca u nekim područjima te pozivam europske institucije i sve države članice da ulože veći napor u rješavanju ovih problema.

Međutim, ne podržavam Prijedlog rezolucije zastupnika Tarabelle jer su neprihvatljive odredbe koje reguliraju seksualna i reproduktivna prava žena. Osim što odredbe ugrožavaju temeljno ljudsko pravo na život, ovakav pokušaj reguliranja reproduktivnih prava i prava na život protivno je načelu supsidijarnosti i suverenitetu država članica Unije jer su prema članku 168. Ugovora o funkcioniranju Europske unije ova pitanja u nadležnosti država članica.

Prijedlog rezolucije, između ostalog, poziva Vijeće i Komisiju na rješavanje pitanja učinkovitosti socijalnih politika, politika obrazovanja, zapošljavanja i plaća, borbe protiv obiteljskog nasilja i spolne diskriminacije te nam je zadaća osigurati podizanje svijesti zajednice o ravnopravnosti spolova.

 
  
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  Светослав Христов Малинов (PPE), в писмена форма. ‒ Напредъкът в областта на равенството между жените и мъжете в Европейския съюз е тема от изключителна важност, особено след финансовата криза. Налице е положителна динамика по отношение на равенството между половете, но равнището на заетостта при жените остава доста незадоволително. Необходими са още усилия, за да достигнем европейските цели в тази област.

Именно затова подкрепих доклада "Тарабела". Равенството между половете е постоянен ангажимент на Съюза, нещо повече - то е фундаментално право. От друга страна, неравнопоставеността засяга обществото ни директно - то пречи на заетостта, на развитието, на икономическия растеж.

За съжаление и през 21 век фактори като домашното насилие и стереотипите, свързани с пола, все още пречат на жените да разгърнат своя потенциал. Личното ми убеждение е, че повече гражданско образование и равен достъп до информация са ключови фактори в това отношение.

Смятам, че е наш ангажимент като евродепутати да създаваме условия за по-добра представеност на жените в бизнеса, университетите и изследователските центрове. Промените не се случват автоматично, необходими са повече усилия на всички нива, за да могат и жените, и мъжете да участват пълноценно в икономическия живот.

 
  
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  Jeppe Kofod (S&D), skriftlig. ‒ Danmark deltager, i kraft af retsforbeholdet, ikke i det retspolitiske samarbejde i EU og er derfor heller ikke direkte berørt af politikker, der omhandler opholdstilladelser og asyl. Vi afholder os derfor fra at tage stilling til de punkter, der angår disse områder, idet vi anerkender andre medlemsstaters ret til at beskæftige sig hermed, men samtidig understreger, at spørgsmålene ikke har direkte relevans for danske regler.

 
  
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  Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. ‒ Die ÖVP-Delegation hat ihre Zustimmung zu diesem Bericht von Ziffer 45 abhängig gemacht, die den einfachen Zugang zu Abtreibung fordert und die Mitgliedstaaten dazu anhält, entsprechende Maßnahmen zu setzen.

Die EVP wie auch die ÖVP befürworten die Gleichstellung der Frauen, wenn diese in einem gesetzlich und gesellschaftlich korrekten und angemessenen Rahmen stattfindet. Dass jedoch Schwangerschaftsabbrüche unter dem Deckmantel der sexuellen und reproduktiven Gesundheit der Frauen bagatellisiert werden, können wir weder heute noch in Zukunft akzeptieren, vor allem nicht in offiziellen Positionen des Europäischen Parlaments.

Die Europäische Union hat keine Kompetenzen im Bereich der Familienpolitik, diese ist ausschließlich Sache der Mitgliedstaaten. Diese subsidiäre Regelung ist sinnvoll und wird auch in Zukunft von unserer Delegation verteidigt werden.

 
  
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  Agnieszka Kozłowska-Rajewicz (PPE), na piśmie. ‒ Wywołujące w Polsce kontrowersje „Sprawozdanie w sprawie postępów w dążeniu do równości kobiet i mężczyzn w Unii Europejskiej – 2013 r.” Marca Tarabelli ma charakter nie tylko podsumowujący, ale również strategiczny, ponieważ wyznacza kluczowe cele w dążeniu do równości płci. Równouprawnienie kobiet i mężczyzn to nie tylko podstawowy element sprawiedliwości społecznej, zapisany w Traktacie o Unii Europejskiej (Art. 2 i 3), ale również warunek stabilnego i włączającego wzrostu gospodarczego. Obecne wciąż na rynku pracy nierówności między kobietami i mężczyznami ograniczają wykorzystanie talentów oraz kompetencji kobiet, na czym traci gospodarka, i podważają konstytucyjną zasadę sprawiedliwości społecznej. Kumulacja nierówności na rynku pracy skutkuje luką emerytalną w wysokości 39%, która przekłada się na biedę kobiet. Stąd efektywne polityki godzenia ról zawodowych i rodzinnych, walka z nierównościami na rynku pracy i gender mainstreaming są priorytetowe dla równości płci, która jest jedną z kluczowych wartości UE.

By wyrazić poparcie dla równouprawnienia, głosowałam za ww. sprawozdaniem, w tym za genderową analizą budżetów, kwotami dla kobiet na stanowiskach decyzyjnych, edukacją równościową, dostępem do świadczeń w zakresie zdrowia reprodukcyjnego i edukacją seksualną, włączeniem pojęcia przemocy wobec kobiet i dziewcząt do art 84 Traktatu i innymi propozycjami zamieszczonymi w strategii. Wyjątkiem był fragment dotyczący aborcji: zagłosowałam przeciwko wolnemu dostępowi do aborcji w głosowaniu imiennym.

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D), rakstiski. ‒ Tas ir viens no galvenajiem sasniegumiem - panākt vīriešu un sieviešu līdztiesību. Tomēr es balsoju atturoties, piemēram, attiecībā uz tiem grozījumiem, kas skāra sievietes tiesības uz abortu. Man nebija pieņemams 16. grozījums attiecībā uz 42. paragrāfu, kas lika mediju regulatoriem cīnīties pret masu medijiem dalībvalstīs, apkarojot dzimumu stereotipus. Mums pietiek ar mūsu Latvijas "teleradiopadomi", lai vēl izplatītu šo praksi visā ES. Es atturējos, balsojot par ECR un EPP grupu 12. un 17. grozījumu - pret sieviešu tiesībām uz abortu. Kaut gan visai manai grupai bija nostāja balsot pret. Man nebija pieņemams arī piedāvājums 45. paragrāfā aizsargāt informāciju par abortiem (11. grozījums). Tas pats arī bija "split vote" abās daļās par abortiem un kontracepciju. Līdzīga nostāja man bija (angliski - after citation 47) gan EPP, gan ECR grupu grozījumos, kur runa bija par reproduktīvām tiesībām. Kopumā es atbalstīju šo mūsu deputāta Tarabellas ziņojumu, jo tajā bez abortiem (ko es uzskatu par slepkavības paveidu) ir labas idejas cīnīties par to sieviešu tiesībām, kas cietušas no vardarbības, kā arī par algu, kas ir vienlīdzīga ar vīriešu algu. Jo diskriminēt sievietes tikai dzimuma dēļ nedrīkst!

 
  
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  Vladimír Maňka (S&D), písomne ‒ Zrovnoprávňovanie žien a mužov vo všetkých oblastiach súkromného, pracovného, sociálneho, ekonomického a spoločenského života je témou, ktorej treba venovať zvýšenú pozornosť. Treba ju riešiť zodpovedne a zároveň citlivo. Pre zdravú a silnú spoločnosť je dôležité, aby bola ocenená práca a energia venovaná výchove detí, ktoré v budúcnosti budú túto spoločnosť viesť a riadiť. Služby v oblasti starostlivosti o dieťa musia byť všetkým cenovo dostupné.

Ak chce Európska únia napredovať, musí otázku rovnoprávnosti žien a mužov efektívne a účinne riešiť. Je nevyhnutné, aby Komisia a členské štáty pri tvorbe politík vo všetkých oblastiach zohľadňovali riešenie tohto problému. Akákoľvek diskriminácia v tejto oblasti bude do budúcnosti brzdou, ktorá bude mať vplyv na rozvoj spoločnosti.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Ψηφίζω υπέρ της έκθεσης σχετικά με την πρόοδο ως προς την ισότητα μεταξύ γυναικών και ανδρών στην Ευρωπαϊκή Ένωση το 2013, διότι το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο αναλαμβάνει την πρωτοβουλία και ζητά από το Συμβούλιο, την Επιτροπή και τα κράτη μέλη να ενσωματώσουν έναν πυλώνα για την ισότητα των φύλων στο πλαίσιο της στρατηγικής Ευρώπη 2020, προκειμένου να εκτιμηθεί η πρόοδος στη μείωση του χάσματος απασχόλησης μεταξύ των φύλων.

 
  
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  Dominique Martin (NI), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce texte sans hésitation. Ce rapport va à l'encontre de la dignité humaine et du droit des femmes à choisir: il envisage d'imposer le travail à temps plein aux femmes ayant fait le choix de ne pas travailler ou de travailler à temps partiel, il suggère l'utilisation de quotas comme si c'était là la seule façon pour les femmes d'être embauchées et il se pose en faveur de l'avortement, ce qui ne peut qu'affecter négativement la démographie européenne.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ I supported this report which calls for the EU institutions and the Member States to mainstream the issues of gender, women’s rights and equal opportunities in their policy-making, budget procedures and the implementation of EU programmes and activities, by means of pro-active measures, especially in connection with stimulus packages, by carrying out gender impact analyses on a case-by-case basis.

 
  
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  Fulvio Martusciello (PPE), per iscritto. ‒ Nonostante siano stati compiuti molti progressi in materia di uguaglianza di genere dopo la firma, nel 1995, della Dichiarazione di Pechino sui diritti delle donne, i miglioramenti compiuti restano insufficienti e persistono ancora molte diseguaglianze tra donne e uomini. Le pari opportunità alle carriere professionali, la riduzione del divario dei salari e delle pensioni, le quote femminili nei consigli di amministrazione, rappresentano le basi per colmare la disuguaglianza di genere e raggiungere la parità di trattamento tra donne e uomini. Una reale uguaglianza tra donne e uomini è indubbiamente il presupposto del ritorno alla crescita. Per tali motivazioni ho votato a favore della relazione del collega Tarabella.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. ‒ Ho sostenuto con decisione la relazione a firma del collega Tarabella, poiché ritengo che essa affronti il tema dell'uguaglianza di genere, in maniera adeguata ed equilibrata. Nonostante gli sforzi di molti, le reticenze di tanti stanno ostacolando un concreto avanzamento della parità tra uomini e donne in Europa, in termini di inclusione sociale, lavorativa ed economica.

L'innalzamento del tasso di occupazione femminile, l'aumento dei femminicidi, così come la persistente disparità salariale e previdenziale tra i sessi, giustificano la necessità di proporre misure mirate a scardinare l'arretratezza che ancora persiste in materia di parità di genere. La relazione Tarabella proporne azioni realmente applicabili, necessarie nella prospettiva di garantire alle donne europee un ruolo da protagonista. I brevi accenni al settore sanitario, sfruttati da qualcuno a scopo ideologico, non minano affatto la qualità di un testo di natura proattiva e trasversalmente condivisibile.

 
  
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  Marisa Matias (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este relatório aborda questões importantes como a diferença salarial, a participação das mulheres no mercado de trabalho, o impacto da crise, a pobreza, a proposta de diretiva sobre a licença de maternidade, atualmente bloqueada pelos Estados-Membros, e faz, assim, deste modo, um bom diagnóstico sobre o trabalho árduo ainda por fazer em relação aos direitos das mulheres.

Destaco e deploro essencialmente o facto de as mulheres não auferirem o mesmo salário nos casos em que desempenham as mesmas funções que os homens ou funções de valor igual. Na UE, a diferença de remuneração entre homens e mulheres é de 16,4 %. É preciso responsabilizar as políticas de vários governos que reduziram salários e retiraram direitos sociais e que levam tantas mulheres a viver numa situação de pobreza e de exclusão social .

Urge ainda encontrar medidas eficazes para prevenir e punir a violência contra as mulheres.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ Mi apoyo al Informe sobre los progresos en la igualdad entre mujeres y hombres en la Unión Europea en 2013, de Marc Tarabella, que introduce temas clave en favor de la igualdad entre mujeres y hombres, tales como la lucha contra la violencia de género, la reducción de la brecha salarial o la conciliación de la vida laboral y familiar.

A pesar de mi voto de apoyo general al informe, estoy en contra del contenido del considerando Ae y los apartados 44 y 45 de dicho informe, que hacen referencia al aborto y a los derechos de salud sexual y reproductiva.

Se trata de asuntos muy sensibles relacionados con el derecho a la vida, prioritario para nuestra formación política y sobre los que venimos pronunciándonos de forma inequívoca. Además, la Unión Europea carece de competencia en esta materia.

 
  
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  Georg Mayer (NI), schriftlich. ‒ Diesen Bericht habe ich abgelehnt. Vor allem die versuchte Implementierung eines Menschenrechts auf Abtreibung ist keinesfalls zu unterstützen. Dies würde gegen einen Großteil der bestehenden westlichen Rechtsgrundlagen verstoßen und eine Vielzahl an Problemen mit sich bringen. Nur Mitgliedsstaaten selbst dürfen in diesen – ursprünglich dem Staat überantworteten Bereich – tätig werden, und auch nur dann, wenn es dem Willen der Bevölkerung entspricht.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I abstained in the final vote on this report as I believe that the matters covered in this report are subject to the subsidiarity principle.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. ‒ Chaque année, la Commission européenne rend un rapport pour évaluer les progrès faits pour l'égalité entre les femmes et les hommes. Cette année, le rapport comporte une analyse documentée sur l'évolution de la situation en Europe, et met l'accent sur la lenteur des progrès enregistrés ces dernières années. Il se prononce en faveur de l'égalité professionnelle homme-femme. Le rapport réclame pour les femmes le contrôle de leur santé et de leurs droits sexuels et reproductifs, notamment grâce à "un accès aisé à la contraception et à l'avortement". Il rappelle justement à ce sujet que l'interdiction de l'avortement n'a aucune conséquence sur le taux d'avortement.

Je vote pour afin de soutenir ce rapport progressiste face aux forces réactionnaires.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. ‒ Votei contra a presente proposta.

Considero que há matérias em que o princípio da subsidiariedade deve prevalecer e devem ser os Estados-membros a decidir sobre elas.

Também as matérias relativas às quotas e ao acesso livre à interrupção voluntária da gravidez devem ter outro tipo de abordagem e serem discutidas num âmbito mais alargado.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. ‒ This report regrettably included unacceptable references to abortion. Despite my full support for gender equality and my commitment to achieving this goal, I could not support this report.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – Si l'écart entre les hommes et les femmes tend peu à peu à s'atténuer, des efforts considérables sont encore à fournir en vue d'atteindre une égalité des genres. En effet, les avancées restent encore timides, et surtout, prennent du temps. J'ai donc voté en faveur de ce rapport pour deux raisons. Tout d'abord, j'ai toujours mis un point d'honneur à promouvoir l'égalité homme-femme dans les domaines les plus variés. Ensuite, il s'agissait surtout de renvoyer un message fort: l'égalité des genres doit être une priorité pour tous. Il est donc temps de continuer à remédier à ces inégalités, notamment par des politiques plus novatrices.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne ‒ Správa o pokroku dosiahnutom v oblasti rovnosti žien a mužov v Európskej únii v roku 2013 zasahuje do oblastí, v ktorých nemá Únia, a teda ani Európsky parlament kompetencie na základe ustanovujúcich zmlúv.

Ide predovšetkým o úpravu prerušenia tehotenstva, ktoré prináleží členským štátom.

V tomto ohľade pripomínam, že v žiadnom medzinárodnom ľudsko-právnom dokumente ani v práve EÚ nie je uznané právo na prerušenie tehotenstva ako ľudské právo.

Treba však pripomenúť, že Charta základných práv jasne zakotvuje «právo každého na život», a toto právo sú inštitúcie EÚ vrátane EP povinné nielen rešpektovať, ale aj ochraňovať a vo svojich odporúčaniach propagovať.

Považujem preto za neprípustné, aby sa periodicky v iniciatívnych správach EP objavovali formulácie nabádajúce k ľahkého prístupu k antikoncepcii a umelému prerušeniu tehotenstva. Z uvedených dôvodov hlasujem proti prijatiu tejto správy.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ The Universal Declaration of Human Rights states that ‘All human beings are born free and equal in dignity and rights’. Voting on a report on equality between women and men in the EU, two days after International Women’s Day, is an excellent opportunity to highlight the progress in the respect of equal opportunities for women and men across Europe. Furthermore, the report evaluates the different areas where progress is lacking in equal treatment (gender pay, pension and poverty gaps), actions needed in the field of violence against women, labour market discrimination, women in decision making, stereotypes and media etc., with which I fully agree. However, I expressed my reservations and voted against the paragraphs calling on Member States to implement measures on abortion, sexual health and reproductive rights. The EU has no competences on abortion policy at national level and can therefore not interfere in Member States policies in this area, which we should fully respect.

 
  
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  Angelika Mlinar (ALDE), in writing. I think it’s essential that Parliament express itself on the implementation of such an important strategy. We need to talk and debate about the slow progress in achieving gender equality in Europe concerning in particular sexual and reproductive health and rights, measures to increase women’s representation in decision making/business leadership and maternity leave in order to change the current situation.

This report underlines the fact that female employment rate is just at 63%, and the gender pay gap stands at 16.4%. Almost a third of employed women work part-time, compared to 8% of men. Women should no longer be a gender minority.

 
  
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  Sorin Moisă (S&D), in writing. ‒ I was particularly sensitive to single family difficulties, which affects mostly women. It is sometimes difficult for us as a two-parent family with one child to imagine how incredibly difficult it must be for a single working mother. Childcare availability is crucial to the normal life of parents, all the more so for single parents. The fact that we still have no equal pay for equal work in Europe is surreal. As President Obama said in the State of the Union Address this year (more or less): hello, this is 2015!

 
  
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  Csaba Molnár (S&D), írásban. ‒ Föltétlenül egyetértettem a nők és a férfiak közötti egyenlőség terén 2013-ban elért haladásról szóló jelentés hangvételével, amely kifejezetten elégedetlen a nemek közötti egyenlőség előmozdítására tett lépések eredményével. Igenlő szavazatommal a jelentésben foglalt javaslatokat kívántam támogatni annak érdekében, hogy a következő években készülő hasonló jelentések lényegesen gyorsabb előrehaladásról számolhassanak be.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ A presente proposta consiste em analisar os progressos registados na União Europeia no que diz respeito à igualdade de género, tendo sido apresentadas algumas propostas com as quais não concordo.

Neste sentido, votei contra a adoção de "sistemas de paridade e quotas de género introduzida em alguns Estados-Membros" por entender que todas as pessoas devem estar nos cargos públicos ou privados por competência e por reconhecimento do seu trabalho, em detrimento de quotas de género.

Além disso, votei ainda contra à proposta de existir um "acesso facilitado ao aborto" por defender que devem antes ser adotadas medidas de prevenção, planeamento familiar e serem disponibilizados métodos contracetivos que evitem uma gravidez, protegendo assim a salvaguarda do direito humano.

Por fim, votei a favor do relatório por entender que é fundamental continuar a trabalhar ativamente na melhoria da Igualdade de Género não só na União Europeia, mas também em todo o mundo. O relatório foca-se sobre esta importante temática e não sobre questões fraturantes que infelizmente foram trazidas para o debate europeu e são competência estrita dos Estados-Membros.

 
  
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  Sophie Montel (NI), par écrit. – Le rapport Tarabella sur les progrès en matière d'égalité homme-femme en 2013 propose d'inclure l'objectif d'égalité entre les hommes et les femmes dans le cadre d'Europe 2020 en matière d'emploi, dans le cadre des politiques de relance ainsi que d'élaborer un plan d'investissement en infrastructures sociales différencié selon le sexe pour augmenter le PIB.

Si l'objectif d'égalité homme-femme est louable, il ne doit pas se faire au mépris du principe de subsidiarité. Ce rapport constitue une ingérence dans les affaires relevant de la compétence exclusive des États membres et entre en opposition avec la résolution du Parlement européen du 10 décembre 2013 sur la santé et les droits sexuels et génésiques.

Les autres objectifs, telles que ceux concernant la pauvreté féminine due à la monoparentalité ou à la retraite, l'inégalité salariale à poste équivalent, sont méritoires, mais l'Union et les États membres ont juridiquement organisé leur impuissance face aux grands groupes multinationaux et ne peuvent ainsi exercer aucune pression. Rien n'est proposé pour l'accompagnement des mères ayant fait le choix d'élever leurs enfants tout en ayant ou envisageant d'avoir une activité professionnelle.

J'ai donc voté contre ce texte.

 
  
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  Claude Moraes (S&D), in writing. ‒ I fully support the report which outlines key priorities for the EU to enhance the participation of women in the labour market. It also states the importance of enforcing the directive dealing with equal opportunities and treatment in employment and calls on the Council to state its position on the maternity leave directive, which is crucial for the advancement of gender equality in Europe. The report also notes the importance of the sexual and reproductive rights of women, maintaining that the women should have full control over their bodies.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport relatif aux progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union en 2013. Le texte rappelle qu'il reste du chemin à parcourir pour parvenir à la réduction des écarts de salaire et de retraite, au dépassement des "plafonds de verre" et à un renforcement de la lutte contre les violences faites aux femmes. Le rapport insiste sur le droit des femmes à contrôler leur santé, leurs droits sexuels et reproductifs, y compris dans leur accès à la contraception et à l'avortement.

J'ai soutenu des amendements qui soulignent que le combat pour l'égalité homme-femme au niveau européen doit être mené en respectant les compétences des États membres en vertu du principe de subsidiarité.

 
  
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  Elisabeth Morin-Chartier (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté pour le rapport Tarabella car ce rapport d'initiative annuel sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union européenne est cette fois plutôt équilibré et bien structuré, les considérations idéologiques des précédents rapports ayant été enfin gommées. Il reprend des points cruciaux, que sont la violence à l'encontre des femmes, les écarts de rémunération entre hommes et femmes et le plafond de verre en termes de carrière, contre lesquels nous devons nous battre.

En ce qui concerne les points sur les droits sexuels et la santé génésique des femmes et l'avortement, ces questions relèvent, selon le principe de subsidiarité, de la responsabilité des États et non de l'Europe. Pour ma part, je m'en tiens à l'application de la loi Veil en France.

L'égalité entre les femmes et les hommes est un combat permanent à mener. Il faudrait encore attendre 70 ans pour voir les objectifs d'égalité aboutir, nous ne pouvons pas nous le permettre.

 
  
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  Alessia Maria Mosca (S&D), per iscritto. ‒ Voto convintamente questa relazione perché la ritengo uno strumento importante di cui le istituzioni europee possono dotarsi per far avanzare la parità di genere nell'Unione.

Una relazione moderna e completa, che prende in considerazione tutte le numerose sfaccettature relative alla condizione delle donne: dalla necessità di un riequilibrio nella ripartizione dei lavori domestici alla richiesta di passi in avanti nella cosiddetta "medicina di genere", garantendo parità di rappresentazione tra uomini e donne nella sperimentazione clinica. Analizzando la relazione nel suo complesso appare evidente come una società evoluta come quella europea dovrebbe oramai aver già effettuato il passaggio dalle "politiche di genere" all'inserimento della prospettiva di genere in tutte le politiche pubbliche.

In modo particolare, è cruciale insistere sul punto dell'istruzione: da questa derivano tutti gli strumenti che diamo alle nostre ragazze, o dei quali le priviamo. Nella società contemporanea, questo significa soprattutto incentivare l'apprendimento di competenze scientifiche e tecnologiche e di skills nell'ambito del digitale. Da questo investimento di oggi potremo raccogliere domani i frutti di una generazione di donne indipendenti, in grado di creare e sviluppare la propria idea imprenditoriale e di cambiare concretamente la situazione attuale diventandone attrici protagoniste.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ Lors des votes sur ce rapport était notamment abordée la question de l'avortement sous ces termes: "insiste sur le fait que les femmes doivent avoir le contrôle de leur santé et de leurs droits sexuels et reproductifs, notamment grâce à un accès aisé à la contraception et à l'avortement".

J'ai pour ma part voté en faveur de l'amendement 11 qui portait sur ce passage et qui établit que: "la santé et les droits reproductifs relèvent de la compétence des États membres". En clair, je me suis prononcé pour que la question de l'avortement reste traitée au niveau national et que l'Union européenne, qui n'a aucune compétence en la matière, ne s'en mêle pas.

 
  
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  Alessandra Mussolini (PPE), per iscritto. ‒ La parità tra uomo e donna costituisce un diritto fondamentale, un valore comune all'Unione europea e una condizione necessaria per il conseguimento degli obiettivi europei di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. L'Unione ha fatto notevoli progressi verso l'uguaglianza di genere grazie alla legislazione attuata in materia, ma tutto ciò non risulta ancora essere sufficiente. Alla luce di quanto esposto, ho deciso di votare a favore della relazione del collega Tarabella poiché descrive dettagliatamente in 51 punti la situazione della parità tra donne e uomini nell’UE e mette in evidenza quanto l’uguaglianza, obiettivo e valore dell’Unione come sancito nei Trattati, sia lontana dall’essere realizzata nel campo dell’occupazione, dei divari salariali e pensionistici, delle posizioni apicali e del pieno godimento dei diritti sessuali e riproduttivi.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), în scris. ‒ Susţin acest raport referitor la progresele înregistrate în ceea ce privește egalitatea între femei și bărbați în Uniunea Europeană în 2013 şi care lansează recomandări privind un tratament egal pentru femei şi bărbăţi în Uniunea Europeană.

 
  
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  Norica Nicolai (ALDE), in writing. I voted for this report as it represents an important landmark in the fight for true gender equality in the Union. We are still behind what should be true normality. Half of the population of Europe is still not fully represented, paid, protected and respected, and I believe that no effort should be spared in this fight.

 
  
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  Franz Obermayr (NI), schriftlich. ‒ Dem Bericht habe ich meine Zustimmung verweigert. Teils durch die Hintertür, teils ganz offensichtlich sollen durch den Bericht Maßnahmen des Gender Mainstreaming eingeführt, die traditionelle Familie entwertet und Abtreibungen pauschal legalisiert werden. Zudem trägt der Bericht dem Subsidiaritätsprinzip keine Rechnung, da er in mitgliedsstaatliche Kompetenzbereiche eingreift.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin raportit naiste ja meeste võrdõiguslikkuse kohta. Pean oluliseks, et Euroopa Liit tegeleks järjepidevalt ja süsteemselt soolise palgalõhe vähendamisega ning naistevastase vägivalla vähendamisega. Naiste väiksemad palgad ei mõjuta mitte ainult nende praegust majanduslikku kindlustatust, vaid sellest sõltuvad ka tulevased sissetulekud, nagu pension. Naiste madalam palk muudab nad ka majanduslikult sõltuvaks oma partnerist.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFDD), raštu. – Lyčių lygybės klausimui ES turi būti skiriamas didelis dėmesys. Pranešimas dėl 2013 m. pažangos lyčių lygybės srityje Europos Sąjungoje parengtas labai išsamiai bei kokybiškai ir atspindi aktualiausias šios srities problemas.

Tačiau nuostatos dėl Europos smurto dėl lyties observatorijos įkūrimo Europos lyčių lygybės institute įgyvendinimas kelia abejonių dėl nepakankamų finansinių ir žmogiškųjų išteklių. Tai būtų nauja užduotis Institutui, todėl turėtų būti skiriamas papildomas finansavimas.

Kitas svarbus aspektas yra moterų teisė nutraukti neštumą. Kyla klausimų, ar oficialus abortų įteisinimas yra suderinamas su vertybių skale, kurioje aukščiausia vieta suteikiama gyvybei. Juk žmogaus gyvybė yra ginama nuo pradėjimo. Taigi, kalbėdami apie abortą mes privalome teisingai įvertinti abi medalio puses: vienoje pusėje yra moters pasirinkimo ir apsisprendimo laisvė, o kitoje – užsimezgusi žmogaus gyvybė, jo teisė gyventi. Tačiau visais atvejais tiek ES, tiek atskirose valstybėse narėse turi būti taikomos priemonės, kurios kuo efektyviau užtikrintų teisės į gyvybę apsaugą.

 
  
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  Κωνσταντίνος Παπαδάκης (NI), γραπτώς. – H έκθεση για την πρόοδο της ισότητας γυναικών και ανδρών στην ΕΕ, αντιμετωπίζει, καθόλου τυχαία, το αίτημα για γυναικεία χειραφέτηση και ισοτιμία ως "ισότητα" στην εκμετάλλευση. Επιδιώκει μεγαλύτερη συμμετοχή των γυναικών στην αγορά εργασίας, για την απόσπαση περισσότερης υπεραξίας για τους καπιταλιστές. Στο όνομα του "συνδυασμού οικογενειακής και επαγγελματικής ζωής" προωθεί την ένταση της εκμετάλλευσης των γυναικών με τη μερική απασχόληση, τις ελαστικές σχέσεις εργασίας, χωρίς δικαιώματα και μισθούς πείνας.

Η «ισότητα των φύλων» χρησιμοποιείται από την ΕΕ, τις αστικές κυβερνήσεις και το κεφάλαιο για την αφαίρεση κατακτήσεων των γυναικών που ανταποκρίνονταν στις ιδιαίτερες βιολογικές ανάγκες της γυναίκας, όπως η 5ετής διαφορά στα όρια ηλικίας συνταξιοδότησης και η απαγόρευση της νυχτερινής εργασίας. Η έκθεση συσκοτίζει το γεγονός ότι η ανισότητα στους μισθούς και η ανατροπή των εργασιακών σχέσεων σε βάρος των γυναικών αποτελεί τον πυρήνα της πολιτικής της ΕΕ και των αστικών κυβερνήσεων στα κράτη μέλη της, για τη μείωση της τιμής της εργατικής δύναμης, προς όφελος της κερδοφορίας των μονοπωλίων. Συμφέρον των γυναικών των λαϊκών οικογενειών είναι η σύγκρουση με την ΕΕ και την εξουσία των μονοπωλίων, η πάλη τους μέσα από μία ισχυρή λαϊκή συμμαχία για την κατάκτηση της εξουσίας και την οργάνωση της οικονομίας με κριτήριο την ικανοποίηση των σύγχρονων αναγκών τους κι όχι το κέρδος.

 
  
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  Gilles Pargneaux (S&D), par écrit. ‒ J'ai voté résolument en faveur de ce texte. Beaucoup de choses restent à faire pour réduire les inégalités entre hommes et femmes.Il faudrait attendre 2034 pour atteindre l'égalité salariale et 2038 pour avoir un taux d'emploi des femmes comparable à celui des hommes. Il est donc grand temps d'aller au-delà des belles paroles. L'égalité des genres doit faire partie intégrante de toutes les politiques de l'Union. C'est ce que réaffirme ce rapport.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on paragraph 32 because we oppose calling for the EU to meddle with the UKʼs immigration system regarding undocumented migrants and telling countries that they cannot report cases to the authorities. However we absolutely condemn cases where women (whether migrant or not) have been subjected to abuse and would support criminal investigations no matter what the circumstances. The EU call for cases not to be reported to the authorities may help those perpetrating such crimes to avoid being brought to justice.

UKIP abstained on paragraph 50 as we cannot support calling on the EU to interfere with the UKʼs immigration system regarding the right to residency. However it is perfectly reasonable for a migrant woman to be granted autonomous residency (meaning that residency is not subject to being part of the family unit she first entered with), especially in cases where the woman has been subjected to domestic violence.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. ‒ Considerato che la parità tra donne e uomini è un diritto fondamentale sancito dai trattati fin dal trattato di Roma del 1957 e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, ma che i progressi compiuti nel campo della parità di genere restano insufficienti e persistono ancora molte diseguaglianze tra uomini e donne; considerato che il numero di donne che vive in condizione di povertà e di esclusione è maggiore rispetto a quello degli uomini; che le donne, per ragioni di vita familiare, lavorano più spesso degli uomini a tempo parziale e che la povertà delle donne è in gran parte dovuta alla precarietà del loro lavoro; considerato che il tasso di disoccupazione femminile è sottostimato, visto che molte donne non sono iscritte alle liste di collocamento; considerando che, a questo ritmo, si dovrebbe attendere l'anno 2038 per raggiungere l'obiettivo di un tasso di occupazione del 75% per le donne e che la parità di retribuzione diventerebbe realtà nel 2084, per tali ragioni ho espresso il mio voto favorevole.

 
  
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  Alojz Peterle (PPE), pisno. ‒ Zaradi nujne odsotnosti nisem glasoval o poročilu Tarabelle. Če bi bil tam, bi glasoval proti, zaradi etičnih, pravnih in formalnih razlogov. Sem ZA enakopravnost spolov in ZA nedotakljivost človekovega dostojanstva. Težave imam, kadar politični ali ideološki interes uporabi ali zlorabi ta plemeniti namen za cilje, ki nimajo z enakopravnostjo spolov nobene prave povezave. Torej, sem ZA enakopravnost spolov, ne pa za tisto, kar se po tem glasovanju razlaga kot pravico do splava. Splav lahko vidim kot zakonsko urejen izhod v sili, ne morem pa ga videti kot zdravilo. Tudi sodba Sodišča Evropske unije je 18. oktobra 2011 v primeru Brüstle odločila, da gre za človeka in njegovo dostojanstvo od spočetja naprej. Torej gre tudi za njegove pravice. Najprej za pravico do dostojanstva in življenja, ki je zapisana na samem začetku Listine EU o temeljnih pravicah – ta pa je del lizbonske pogodbe, se pravi del pravnega reda EZ. Obžalujem, da smo tako različni in polarizirani ob tako pomembnem vprašanju. In da smo dali evropski javnosti vtis, da je splav zadeva enakopravnosti spolov. Etično pomanjkljiv odnos do življenja je eden od ključnih izzivov današnje EZ. Ne želim, da bi kdorkoli od izvoljenih pridobival politične točke s površnim odnosom do ranega življenja.

 
  
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  Pina Picierno (S&D), per iscritto. ‒ Secondo uno studio dell'OCSE del 2012 il PIL dell'UE potrebbe aumentare del 12% se vi fosse una reale parità tra donne e uomini sul mercato del lavoro. La reale uguaglianza nella vita professionale è quindi il presupposto per il ritorno alla crescita dopo un periodo di austerità, rilanciando l'Europa affinché diventi veramente un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Dobbiamo impegnarci per il raggiungimento dell'uguaglianza salariale fra uomo e donna, il divario tra gli stipendi è ancora troppo alto e va a incidere anche sulle future pensioni delle donne. L'abbattimento degli stereotipi che tuttora minano i desideri delle donne di raggiungere una determinata posizione o di svolgere un determinato lavoro, deve essere il nostro impegno primario anche attraverso la promozione del ruolo dei padri nella vita familiare. Dobbiamo inoltre rivedere le condizioni delle madri e le politiche di maternità che si rifanno tuttora a una direttiva del 1992 e continuare a lottare contro le violenze nei confronti delle donne. Deve essere invece affrontata con serietà, da tutti gli Stati membri, la questione dei diritti sessuali e riproduttivi trattandosi del rispetto del diritto fondamentale di autodeterminazione e di libera scelta della donna sul proprio corpo.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Gotovo polovica žena sa stručnim zanimanjem obavlja 10 od 130 zanimanja navedenih u međunarodnoj klasifikaciji zanimanja Međunarodne organizacije rada, a samo 16% radnica nalazi se na položajima u stručnim sektorima gdje je udio muškaraca i žena jednak. Samo 31% poduzetnika u EU-u čine žene. Stopa zaposlenosti žena je 63%.

Razlika u plaćama iznosi 16,4%. Žene i djevojčice čine veliku većinu (80%) zabilježenih žrtava trgovanja ljudima u EU-u. Posebno zabrinjava činjenica kako 6 država članica još nije potpisalo Konvenciju Vijeća Europe o sprečavanju i suzbijanju nasilja nad ženama i obiteljskog nasilja (Istanbulska konvencija), te da ju je ratificiralo samo osam zemalja. Ostvarivanje ciljeva Strategije za jednakost žena i muškaraca 2010.– 2015. uskoro će se pokazati kao neuspješno, a napredak u 2013. neadekvatan, posebice u odnosu na ekonomsku neovisnost, između ostalog i zbog povlačenja prijedloga direktive o porodiljnom dopustu.

Europska unija mora pokazati veću odgovornost prema polovici svog stanovništva koje po brojnim parametrima nisu jednake i razviti opći plan ulaganja u socijalnu infrastrukturu, jer je procijenjeno da bi se, primjerice uvođenjem plana ulaganja kojim se vodi računa o spolu, europski bruto domaći proizvod (BDP) postupno povećao za 2,4% više do 2018. nego što bi se povećao bez tog plana.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. ‒ Društva u članicama Europske unije moraju poduzeti sve napore da žene ostvare punu jednakost u društvu i javnom životu. O tome ne smije biti nikakvih prijepora. Jednakost žena i muškaraca je zasigurno narušena problemima koji se događaju u svakodnevnici, a to su razlike u plaćama, nasilje nad ženama, nedostatak žena u poduzetništvu, problem suzbijanja rodnih stereotipa i mnogi drugi. Na tim pitanjima treba angažirano raditi, te osnažiti prava žena i njihov moralni i profesionalni integritet. Nitko ne smije ženama oduzeti slobode na koja i po prirodnom pravu i civilizacijskim dostignućima imaju sva prava, ali u ovo Izvješće su uneseni određeni paragrafi koji izazivaju prijepore ideološke i svjetonazorske naravi.

Pravo na pobačaj, pravo na kontracepciju i pravo na samostalnu reproduktivnu aktivnost žena su zapravo etička pitanja i o njima treba raspravljati u za to predviđenim okvirima. Izvješće nije pravi način da se to pravno uredi, jer bi se time povrijedilo načelo supsidijarnosti. Sukladno tome, ta pitanja treba prepustiti na odlučivanje nacionalnim zakonodavnim organima.

 
  
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  Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. ‒ Purtroppo sono stato costretto a votare contro la relazione Tarabella sui progressi in materia di uguaglianza tra donne e uomini, nonostante esso contenesse molte parti che condivido. Come la lotta alla violenza contro le donne, una migliore qualità dell'impiego delle donne e meno precarietà, e l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento tra donne e uomini in materia di uguaglianza e impiego. Allo stesso tempo è importante che ci siano uguali condizioni in materia di pensione, bisogna istituire dei meccanismi correttivi, riformando le politiche fiscali e le disposizioni in materia di indennizzo. Il mio voto sfavorevole è dovuto all'inserimento nella relazione di paragrafi che ne distorcono le finalità e che non ne sono pertinenti, come il cosiddetto diritto all'aborto per il quale sono decisamente contrario. Ricordo inoltre che la materia dell'aborto è di sola ed esclusiva competenza nazionale degli Stati membri.

 
  
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  Stanislav Polčák (PPE), písemnĕ. ‒ Rovnost žen a mužů je jedním ze základních práv zakotvených Listinou základních práv Evropské unie. Ačkoli Evropská unie přijala po dobu své existence množství dokumentů s cílem zajistit rovné příležitosti a rovné zacházení pro muže a ženy s jasným cílem potírat veškeré formy diskriminace na základě pohlaví, je dosažený pokrok nadále nedostatečný a stále přetrvávají četné nerovnosti mezi muži a ženami.

Zpráva předložená kolegou Tarabellou dle mého názoru nejen střízlivě hodnotí uplynulé období, ale zcela správně apeluje na orgány EU a členské státy, aby otázky rovnosti pohlaví, práv žen a rovných příležitostí zohledňovaly při vypracovávání svých politik, ve svých rozpočtových postupech a při provádění programů a činností EU prostřednictvím proaktivních opatření, zejména v souvislosti se stimulačními balíčky, a to prováděním analýz dopadu podle pohlaví případ od případu. S tímto postupem v jeho kontrétních podobách zmíněných v samotné zprávě osobně souhlasím a hlasuji tak pro přijetí.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ Aujourd'hui, les inégalités entre les femmes et les hommes se sont considérablement réduites en Europe. D'importants progrès ont été réalisés, cependant il reste encore beaucoup à entreprendre. Les questions des écarts de salaire, de retraite ou encore les inégalités dans l'accès à l'éducation constituent d'importants obstacles pour atteindre une véritable égalité entre les femmes et les hommes. Je suis déterminé à faire avancer ce combat. Je suis heureux d'avoir voté en faveur de ce rapport. Il démontre qu'à l'échelle européenne, l'Union s'est engagée auprès des États membres pour réduire ces inégalités.

J'ai tenu à souligner que je suis particulièrement attaché aux valeurs françaises posées par la loi Veil: les femmes doivent garder le contrôle sur leur santé et sur leurs droits sexuels et reproductifs. Sur ce point précis, je ne transigerai pas. Ceci étant, par mon vote, j'ai tenu à rappeler que la Commission devait respecter le principe de subsidiarité: ces sujets doivent rester du domaine des États. L'Europe ne peut pas, ne doit pas s'occuper de tout. C'est le savant équilibre que nous avons trouvé pour faire que l'Europe soit le plus efficace possible.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. ‒ A igualdade entre mulheres e homens é um princípio fundamental da UE, consagrado nos Tratados desde o Tratado de Roma de 1957, e na Carta dos Direitos Fundamentais da União Europeia.

A presente resolução regista os progressos realizados, em 2013, no sentido da plena igualdade de género. Salienta, desde logo, que o aumento da taxa de emprego das mulheres continua a ser bastante lento. Com efeito, desde 2002, passou de 58,1% para 62,8% e sofreu o impacto da crise. Com efeito, as políticas de consolidação orçamental afetaram sobretudo o setor público, onde as mulheres estão mais representadas, e conduziram a um aumento dos empregos precários (32% no que se refere às mulheres face a 8,2% no que toca aos homens). A esses fatores conjunturais justam-se problemas estruturais relacionados designadamente com a diferenciação salarial (gender pay gap).

Note-se que, segundo um estudo da OCDE de dezembro de 2012, a UE poderia ver o seu PIB aumentar 12% se existisse uma verdadeira igualdade entre homens e mulheres no mercado do trabalho. Assim, e pese embora discorde de alguns aspetos abordados no relatório, nomeadamente no que concerne à defesa de um acesso facilitado ao aborto, votei favoravelmente, dada a relevância desta questão.

 
  
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  Laurențiu Rebega (S&D), în scris. ‒ Salut și susțin pe deplin includerea în cadrul programelor de dezvoltare rurală a unor strategii care să stimuleze implementarea posibilităților de noi locuri de muncă pentru femeile din zonele rurale, care demonstrează deja o bună capacitate de antreprenor în acest sector. Trebuie să ridicăm piedicile culturale, sociale și economice cu care se confruntă femeile în raport cu bărbații, și nu doar în acest sector. Studiile la nivel mondial arată că femeile au aceleași capacități de antreprenor ca și bărbații, de aceea Europa trebuie să fie pe primul loc în valorificarea acestora.

 
  
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  Christine Revault D'Allonnes Bonnefoy (S&D), par écrit. ‒ Un an après le rejet du rapport Estrela sur l'égalité entre hommes et femmes, à cause de la droite conservatrice et traditionaliste, le Parlement européen a cette fois voté très majoritairement en faveur du rapport de mon collègue socialiste belge Marc Tarabella, qui dresse le bilan des inégalités de genre subsistant en Europe et liste également de nombreuses propositions pour que la situation s'arrange. Les droits sexuels et reproductifs, les violences faites aux femmes, les inégalités dans les conditions de travail (salaires, flexibilité subie...), la représentation politique sont autant de sujets essentiels que ce rapport aborde de front.

À l'heure où le Conseil refuse toujours d'avancer sur un congé de maternité européen, tout comme sur l'intégration d'au moins 40 % de femmes dans les conseils d'administration, pour ne citer que ces deux exemples, l'adoption de ce rapport est un signal très positif dont je me réjouis. Le Conseil doit entendre la voix des représentants élus des citoyens et citoyennes européens et enfin traiter les questions relatives à l'égalité entre hommes et femmes avec toute l'importance qu'elles méritent. Il y va non seulement de nos principes, mais aussi de la cohésion de nos sociétés!

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ Votei favoravelmente este relatório na sua generalidade, pelo facto deste ser bastante equilibrado, ao plasmar as preocupações para uma sociedade com uma verdadeira igualdade entre homens e mulheres, numa época em que a Europa apresenta sinais muito fortes de uma retoma económica e´por conseguinte, saída da crise, levando ao cumprimento do previsto na Estratégia Europa 2020. Para que se cumpra com este desígnio, torna-se imprescindível melhorar a qualidade do trabalho e combater as desigualdades de género, nomeadamente em factores como a diferença salarial para a execução das mesmas tarefas, desigualdades no acesso ao mercado de trabalho, entre outros. Paralelamente, defendo igualmente a urgência da implementação de medidas que favoreçam a conciliação entre vida privada e vida profissional, de forma a combater a persistência de estereótipos.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. ‒ L'égalité entre les hommes et les femmes est un slogan, un drapeau et un combat depuis des siècles en Europe, et singulièrement depuis le début du siècle dernier. Nous venons de loin, nous les femmes, mais force est de constater que si des progrès énormes ont été faits, l'inégalité reste une réalité dans bien des cas.

Je ne vais pas énumérer toutes ces situations de disparités flagrantes, et coupables entre le traitement réservé aux hommes et celui des femmes. Cela dit, en parlant de traitement, je pourrais commencer par l'évoquer au sens propre: à fonction et responsabilité identiques, il faudra attendre 2084 pour que l'égalité de salaire devienne une réalité. C'est évidemment inacceptable, et contre-productif pour notre économie. Une série d'autres chiffres avancés dans cette résolution non contraignante me paraissent peu sérieux, mais notre message méritait de l'être. À tous les égards, ce débat est majeur, et ne peut être, comme il l'est souvent, circonscrit avec paternalisme aux commissions des femmes ou aux ministères des droits des femmes. C'est en ce sens que j'ai apporté mon soutien ce midi.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ Apoiarei todas as medidas que tenham por objetivo fomentar a igualdade de género a todos os níveis. Além disso, a presente proposta de resolução toma ainda posição relativamente à diretiva sobre a licença de maternidade. Como bem lembra o relator, a diretiva atualmente em vigor (de 1992) não reflete a evolução da sociedade e não protege suficientemente as mães.

Entendo que a política de concorrência e a competitividade em geral são vitais para a saúde e o sucesso da UE e que devem estar no topo da nossa agenda política. No entanto, devemos ter sempre presente que tal nunca deve sobrepor-se aos direitos dos trabalhadores e às garantias fundamentais de todo o cidadão.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque me considero una acérrima defensora de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es importante insistir en cuestiones tan importantes como la lucha contra la violencia de género, que es la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas. El informe Tarabellla aborda todos estos temas.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du rapport relatif aux progrès accomplis en matière d'égalité entre femmes et hommes dans l'Union européenne en 2013, car je soutiens entre autres le combat pour l'égalité salariale, la lutte contre la violence envers les femmes et l'accès garanti à la contraception et à l'avortement. En matière d'emploi, je plaide pour que le Parlement européen veille à l'égalité hommes-femmes pour des rémunérations et pensions équitables, pour une plus grande flexibilité des régimes de travail, pour une meilleure rémunération des temps partiels ou encore dans la législation relative à la présence féminine au sein des conseils d'administration.

Par ailleurs, il est temps que le Conseil permette une issue favorable à la problématique du congé de maternité, bloquée depuis 2010. Il est également essentiel de promouvoir à destination des femmes les carrières scientifiques et les TIC, où il existe, qui plus est, de véritables besoins. Le rapport pointe les progrès, mais aussi les faiblesses auxquelles il faut remédier au plus vite. Les femmes sont encore particulièrement touchées par la pauvreté et la conciliation entre vie active et privée reste une difficulté à bien des égards. C'est pourquoi, au-delà des législations européennes, j'encourage hommes et femmes à un meilleur équilibre des responsabilités professionnelles et familiales.

 
  
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  Fernando Ruas (PPE), por escrito. ‒ Dei o meu voto favorável a um conjunto de emendas propostas a este relatório, por parte do PPE, que incidiu sobre os progressos registados na União Europeia em matéria de igualdade de género durante o ano de 2013. Infelizmente, e como o relator salienta, os progressos não foram muitos e sobre esta matéria existe ainda um longo caminho a percorrer na União Europeia.

Dito isto, pese embora concorde com bastantes considerações constantes do relatório final, este continha 2 artigos sobre matérias extremamente fraturantes (que as emendas do PPE não conseguiram eliminar) relativas a políticas sexuais e reprodutivas que são da exclusiva responsabilidade dos Estados-Membros de Acordo com os Tratados Europeus e pela aplicação do princípio da subsidiariedade, pelo que votei contra este relatório.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai soutenu ce rapport sur les progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union européenne en 2013.

Ce texte montre la volonté du Parlement européen de poursuivre les efforts pour atteindre une véritable égalité entre les hommes et les femmes car il reste encore du chemin à parcourir.

Il s'agit notamment de travailler en vue de réduire les écarts de salaire et de retraite, d'améliorer l'éducation et la formation pour un meilleur accès à l'emploi, de renforcer notre lutte contre les violences faites aux femmes et contre les stéréotypes et de briser les "plafonds de verre" relatifs à l'évolution en matière de carrière professionnelle.

Enfin, moi-même et la délégation française du PPE avons rappelé notre soutien à l'approche fondée sur les principes développés en France par la loi Simone Veil.

 
  
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  Massimiliano Salini (PPE), per iscritto. ‒ Ho votato contro la relazione dell'on. Tarabella perché sostengo che occorra riconoscere e difendere sempre le radici giudaico cristiane del popolo europeo. Ritengo che tale documento sia non solo abortista, ma soprattutto che vada verso la direzione di demolire il pilastro portante della nostra società che è la famiglia naturale.

 
  
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  Matteo Salvini (NI), per iscritto. – Ho scelto di votare contro in quanto il testo appare nel complesso vago e lontano dalle esigenze concrete dei cittadini e delle cittadine.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. – La delegación de Podemos vot a favor del informe Tarabella sobre Iigualdad entre mujeres y hombres. Nos sentimos particularmente alarmados por el intento de los conservadores y extremistas de degradar las recomendaciones para alcanzar la igualdad y no entendimos la razón para intentar suavizar las preocupantes consecuencias de la desigualdad en Europa.

Este informe además integra la contextualización del preocupante aumento de la desigualdad durante la crisis, así como apoya a nivel europeo la defensa de los derechos sexuales y reproductivos de las mujeres.

 
  
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  Anne Sander (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport, qui permet de faire un bilan des progrès accomplis en matière d'égalité entre les femmes et les hommes dans l'Union en 2013. Loin de certaines caricatures, le rapport reprend la majeure partie de nos priorités: la réduction des écarts de salaire et de retraite – 22 % des femmes âgées sont soumises au risque de pauvreté, contre 16,3 % des hommes –, la promotion de l'éducation et de la formation, la lutte contre la violence faite aux femmes et contre les stéréotypes.

Cependant, je souhaite rappeler que la promotion de l'égalité homme-femme doit se faire dans le respect plein et entier du principe de subsidiarité et de la compétence des États membres en la matière. L'Union européenne ne dispose pas de pouvoir législatif sur certains aspects des droits sexuels et reproductifs et doit laisser ces questions à la souveraineté des États membres et de leurs assemblées nationales.

 
  
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  Alfred Sant (S&D), in writing. ‒ Having regard to my positive vote on the report ‘Progress on equality between women and men in the EU in 2013’, I would like to clarify that such a vote excludes approval for those clauses which signify acceptance of abortion and against which I voted separately when roll call votes were called.

 
  
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  Jean-Luc Schaffhauser (NI), par écrit. ‒ Ce rapport, s'il traite de sujets importants qui ne font pas débat comme l'égalité entre les hommes et les femmes, tend à remettre en cause par certains de ces amendements la complémentarité entre hommes et femmes de manière idéologique et surtout promeut une vision idéologique contraire au droit naturel et au principe de subsidiarité. J'ai voté contre.

 
  
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  Olga Sehnalová (S&D), písemnĕ. ‒ Zpráva pana Tarabelly o pokroku v oblasti rovnosti žen a mužů v EU za rok 2013 ukazuje, že přestože v této oblasti dochází k mírnému zlepšení, pokrok je příliš pomalý. Například rozdíly v odměňování mužů a žen, které v některých státech Evropské unie dosahují až 30 %, vnímají jako jednu z největších nerovností mezi muži a ženami i sami evropští občané. Souhlasím s tím, že ke snížení tohoto rozdílu ve výši odměňování by měla Evropská unie přijmout výkonnější opatření – při současném vývoji by rovnost mezd nastala až v roce 2084. Ženy jsou přitom více ohroženy chudobou, mimo jiné i z důvodu vyššího podílu částečných a nejistých pracovních úvazků, z čehož se odvíjí i nižší důchody žen. Sladění rodinného a pracovního života je nadále problematické. Podporuji tedy nejen zprávu kolegy Tarabelly, ale i výzvu, aby byl rok 2016 vyhlášen Evropským rokem boje proti násilí na ženách.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on paragraph 32 because we oppose calling for the EU to meddle with the UKʼs immigration system regarding undocumented migrants and telling countries that they cannot report cases to the authorities. However we absolutely condemn cases where women (whether migrant or not) have been subjected to abuse and would support criminal investigations no matter what the circumstances. The EU call for cases not to be reported to the authorities may help those perpetrating such crimes to avoid being brought to justice.

UKIP abstained on paragraph 50 as we cannot support calling on the EU to interfere with the UKʼs immigration system regarding the right to residency. However it is perfectly reasonable for a migrant woman to be granted autonomous residency (meaning that residency is not subject to being part of the family unit she first entered with), especially in cases where the woman has been subjected to domestic violence.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ Today, Labour MEPs and the Socialists and Democrats Group voted in favour of the report on progress on equality between women and men in the European Union in 2013. This is a yearly report from the Committee on Womenʼs Rights and Gender Equality to outline the advances that have been made.

Key priorities set out in this report include further mainstreaming of gender into policymaking and budget procedures, the urgent need to increase womenʼs participation in the labour market and enforcement of the directive dealing with equal opportunities and treatment in employment. In addition, the report highlights the need for the Council to state its position on the blocked maternity leave directive.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR), in writing. ‒ I voted against the Tarabella report. Some issues in this report are exclusively the competence of the EU Member States, such as abortion and sexual and reproductive rights. In my opinion we need to focus more on subsidiarity.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. S obzirom na važnost i težinu problematike nejednakosti žena i muškaraca te potrebom za smanjenje iste, podržao sam izvješće o jednakosti žena i muškaraca unutar Europske unije u 2013. godini.

Osvrnuo bih se ovim putem na činjenicu kako među siromašnima i socijalno isključenima najveći broj predstavljaju upravo žene. Također, usprkos tome što žene predstavljaju 60 posto sveučilišnih diplomanata, za sada su plaćene 16 posto manje od muškaraca po satu rada. Dodamo li k tome razliku stope zaposlenosti među ženama koja iznosi 63 posto, naspram istoj u slučaju muškaraca koja seže do 75 posto, trebali bismo osuditi i promijeniti uvriježenu podjelu muško-ženskih zadataka u našem društvu.

Hrvatska također prati isti europski trend. Zanimljivo je kako se u hrvatskim društvenim, ali i prirodnim znanostima kreće 30 posto više ženskih nego muških znanstvenih novaka, no kasnije u znanosti ostaje više muškaraca iz spomenutog razloga opredjeljenja žena za brigu za obitelj.

Svakako bih također iskoristio ovu priliku kako bih pohvalio napredak u zakonodavnom postupku rješavanja ovog problema te pozdravio Komisijin prijedlog Direktive kojom bi se postiglo da do 2020.godine čak 40 posto neizvršnih direktora u odborima poduzeća budu predstavnici manje zastupljenog spola.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne Podporila som správu, lebo si myslím, že je to správa, na základe ktorej môžeme nielen zhodnotiť doterajšie výsledky, ktoré sa v tejto oblasti podarilo dosiahnuť, ale z pohľadu budúcnosti sa môže stať veľmi dobrým odrazovým mostíkom pre odstraňovanie ďalších nedostatkov a slabých miest, o ktorých správa pojednáva. Som rada, že EÚ a jej členské štáty v záujme ochrany žien v poslednom období prijali celý rad legislatívnych opatrení, ktoré vytvorili dobrý základ pre postupné odstraňovanie diskriminácie pohlaví. Pochádzam a aj bývam na východe Slovenska, v regióne, ktorý má najvyššiu mieru nezamestnanosti. Pri mojich častých stretnutiach so ženami dostávam otázky, ktoré poukazujú na obmedzené možnosti zamestnať sa, na neporovnateľné mzdy a odmeňovanie medzi ženami a mužmi, na ohrozenie skupiny starších žien a pod. Aj preto očakávam, že Komisia aj jednotlivé členské štáty v ďalšom hodnotiacom období vytvoria ešte lepšie podmienky, ktoré zabezpečia ďalší pokrok v rovnosti žien a mužov.

 
  
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  Igor Šoltes (Verts/ALE), pisno. ‒ Podpiram poročilo o napredku pri doseganju enakosti med ženskami in moškimi v Evropski uniji leta 2013, saj je enakost med ženskami in moškimi temeljna pravica, priznana že od Rimske pogodbe leta 1957 naprej. Žal je napredek pri doseganju enakosti spolov še vedno premajhen in neenakosti med moškimi in ženskami še vedno obstajajo, čeprav je Evropska unija sprejela številna besedila za zagotovitev enakih možnosti in enakega obravnavanja moških in žensk in se bojuje proti vsem oblikam diskriminacije na podlagi spola. Pomembno je upoštevati različne in prepletajoče se oblike diskriminacije, ki jih občutijo številne ženske in dekleta v Evropi ter tudi dejstvo, da so se razmere v zadnjih letih žal poslabšale. Več žensk kot moških živi v revščini in na robu družbe, kar zlasti velja za starejše ženske, katerih pokojnina je v povprečju 39 % nižja od pokojnine moških, in za matere samohranilke, ki se zaradi družine pogosteje kot moški zaposlijo za krajši delovni čas ali za določen čas. Negotova zaposlitev pa je glavni razlog za njihovo revščino. Ženske so tudi nesorazmerno zastopane na višjih in vodilnih položajih, čeprav je skoraj 60 % diplomantov v EU žensk. Delež žensk med znanstveniki in inženirji pa znaša manj kot 33 %.

 
  
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  Renato Soru (S&D), per iscritto. ‒ All'indomani dell'8 marzo, giornata internazionale delle donne, ho votato a favore del rapporto annuale sull'uguaglianza tra donne e uomini nell'UE redatto dal collega Marc Tarabella.

L'appello lanciato per l'affermazione di una società più equa rispecchia il valore della ricorrenza in favore dei diritti delle donne, ma anche dell'impegno dell'intera collettività verso la parità. La risoluzione affronta temi importanti per la politica e la società europee, quali la necessità di ridurre il divario retributivo fra donne e uomini, l'attuazione di politiche proattive a favore dell'occupazione femminile (promozione dell'imprenditorialità femminile, reinserimento nel mondo del lavoro) e di una maggiore presenza in settori considerati "maschili", come quello delle scienze e delle nuove tecnologie, la realizzazione di politiche fiscali e sociali che tengano conto dell'evoluzione delle strutture familiari, l'urgenza di rilanciare politiche efficaci contro la povertà femminile. Si propone inoltre di dichiarare il 2016 "Anno contro la violenza sulle donne", prevedendo lo stanziamento di fondi adeguati per azioni di sensibilizzazione contro questa piaga sociale.

Il voto favorevole alla risoluzione esprime quindi il mio impegno come cittadino e come politico per una battaglia di equità e giustizia che riguarda le cittadine e i cittadini europei.

 
  
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  Bart Staes (Verts/ALE), schriftelijk. Meer dan 100 jaar na de eerste Internationale Vrouwendag bespreken we nog steeds dezelfde onopgeloste problemen: gelijk loon voor gelijk werk, het moederschapsverlof, rechten van de werknemers, geweld tegen vrouwen. Het wordt tijd dat er plaats wordt gemaakt voor een samenleving waar iedereen gelijke rechten heeft en gelijke kansen krijgt.

Elke week opnieuw worden we geconfronteerd met nieuws over de ongelijkheid tussen mannen en vrouwen en de heersende stereotypes. Uit een OESO-studie blijkt dat meisjes beter presteren dan jongens in het secundair onderwijs, maar toch nog te weinig doorstromen naar richtingen zoals wiskunde, natuur- of computerwetenschappen, omdat ouders en leerkrachten onbewust genderongelijkheid in stand houden. In India proberen de autoriteiten de documentaire ‘India’s Daughter’, waarin een van de daders van de groepsverkrachting op een bus eind 2012 wordt geïnterviewd, te verbieden. Dit is een schending van vrijheid van meningsuiting en een ontkenning van hoe geweld tegen vrouwen diep in de maatschappij geworteld zit. De cijfers spreken voor zich: vrouwen verdienen in 2012 16,4% minder dan mannen voor gelijk werk. De vrouwelijke werkgelegenheid is toegenomen, maar bestaat voornamelijk uit halftijdse jobs met nadelige effecten op het opbouwen van sociale rechten en pensioenopbouw . Daarom alle steun aan dit verslag Tarabella.

 
  
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  Ivan Štefanec (PPE), písomne ‒ Je našou povinnosťou vytvárať rovnaké podmienky pre mužov i ženy. Ženy si zaslúžia viac pozornosti, nie ale kvótami, ale zlepšovaním predškolských zariadení, pružnejším pracovným právom a podporou rodinnej politiky. Je tiež dôležité, aby sme etické otázky ponechali na rozhodovanie národných štátov.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. Iako podržavam formulacije Izvješća koje se odnose na jednakost spolova, glasao sam protiv ove rezolucije zbog toga što, protivno principu supsidijarnosti, promiče pobačaj unutar Europske unije. Ovakvo kršenje načela supsidijarnosti izazvala je reakciju više od 168.000 građana Europske unije koji su putem internetske peticije tražili od zastupnika Europskog parlamenta da odbace sporni članak 45. Svakako želim istaknuti da pozdravljam ravnopravnost spolova sa svim njegovim obilježjima, ali bez povreda prava na život, koji počinje od začeća.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. ‒ I am a strong supporter of gender equality, and so I voted in favour of the resolution. The report sets out priorities such as the enforcement of the Directive on equal opportunities and treatment in employment, and challenges the Council on the blocked Maternity Leave Directive. This will be important in promoting equality between men and women in the European Union.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. – Pozdravljam izvješće zastupnika Tarabelle o jednakopravnosti muškaraca i žena u kojemu je došlo do bitnog napretka u području jednakosti, posebice kada su u pitanju izazovi s kojim se stalno suočavamo, kao što su niske participacije žena u gospodarstvu te kontinuirano nasilje nad ženama.

Izvješće sadrži odlične prijedloge, šalje poruku o jednakim mogućnostima za žene i muškarce u području zapošljavanja, ali i ostalim segmentima života. Međutim, obzirom da je narušeno načelo supsidijarnosti te obzirom da je 153 000 građana reagiralo peticijom u posljednjih nekoliko dana, tražeći da se pravo na pobačaj izbaci iz izvješća te da se zaštiti ljudski život kao osnovno ljudsko pravo, nisam glasovala za ovo izvješće.

Osobno mi je neprihvatljivo da se seksualna i reproduktivna prava reguliraju ovim izvješćem i time se bitno krši pravo država članica da same odlučuju o tim pitanjima.

 
  
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  Richard Sulík (ECR), písomne ‒ Návrh som nepodporil, pretože nesúhlasím s viacerými jeho cieľmi. Nesúhlasím napríklad s odporúčaním, aby Komisia integrovala do stratégie Europa 2020 aj „rodový pilier“, s odporúčaním na ďalší pokrok v kvótach pre ženy v predstavenstvách firiem, s odporúčaním, aby Komisia zaistila, že jazyk používaný na sociálnych sieťach je „neutrálny“ a podobne. Okrem toho, že tieto a iné návrhy len odpútavajú pozornosť od skutočných problémov (napríklad nezamestnanosť), je možné pochybovať, či skutočne pomôžu aj samotným ženám.

 
  
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  Pavel Svoboda (PPE), písemnĕ. ‒ V průběhu hlasování o této zprávě jsem podpořil ty návrhy, které směřovaly k podpoře principu subsidiarity v oblasti sexuálního a reprodukčního zdraví a v oblasti sexuální výchovy. Domnívám se, že za tyto oblasti jsou zodpovědné jednotlivé členské státy, které mají dostatečné prostředky k jejich úpravě. Navíc se domnívám, že tyto oblasti není třeba diskutovat u příležitosti projednávání zprávy o pokroku v oblasti rovnosti mužů a žen v Evropské unii za rok 2013.

 
  
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  Νεοκλής Συλικιώτης ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Αγωνιζόμαστε για τη διεύρυνση των κατακτήσεων των γυναικών μέχρι να υπάρξει επίτευξη της πλήρους και ουσιαστικής ισοτιμίας των δύο φύλων. Η ομάδα της Ευρωπαϊκής Ενωτικής Αριστεράς κατέθεσε αρκετές τροπολογίες που συνέβαλαν στην βελτίωση της έκθεσης της Επιτροπής. Δυστυχώς, όμως, τροπολογίες που καταθέσαμε αναφορικά με τις αρνητικές επιπτώσεις που έχουν τα μέτρα λιτότητας στην ισότητα των δύο φύλων απορρίφθηκαν. Εντούτοις, λόγω των θετικών στοιχείων που περιλήφθηκαν στο κείμενο υπερψηφίζουμε την εν λόγω έκθεση.

 
  
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  Ελευθέριος Συναδινός ( NI), γραπτώς. ‒ Είναι απαράδεκτη η προσπάθεια νομιμοποίησης των αμβλώσεων ως μέσο διασφάλισης της σεξουαλικής και αναπαραγωγικής υγείας.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam az Európai Parlament „Nők és férfiak közötti egyenlőség terén 2013-ban elért haladásáról az Európai Unióban” című állásfoglalását. Véleményem szerint fontos, hogy a férfiak és nők közötti esélyegyenlőséget és egyenlő bánásmód elvét érvényesíteni tudjuk, melyhez ez az állásfoglalás is hozzájárul. Úgy vélem, hogy az esélyegyenlőség területén is további előrelépésre van szükség ahhoz, hogy az Európa 2020-as célszámokat elérjük.

Például nem csak a 75%-os foglalkoztatottsági szintet kell elérni az EU-n belül, hanem fontos, hogy a foglalkoztatás minőségét, annak arányát is javítsuk. Ha a jelenlegi tendenciák folytatódnak, a nők és férfiak például nem fognak egyenlő munkáért egyenlő bért kapni 2084 előtt. Fontosnak tartom, hogy fel kell számolni a nők karrierjének útját álló akadályokat és a gazdasági függőséget, javítani kell a munka és a magánélet közötti arányt, biztosítani kell az anyasági szabadsághoz és az abortuszhoz való jogot, és ki kell állnunk a nőket érő erőszak ellen!

 
  
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  Dario Tamburrano (EFDD), per iscritto. ‒ Ho votato a favore della relazione Tarabella perché nella sua versione finale (ri)afferma importanti principi che sono alla base del raggiungimento della parità tra donne e uomini e nei quali credo fermamente. Alcuni principi chiave sono: i) il diritto delle donne al controllo della loro salute e dei diritti sessuali e riproduttivi, segnatamente attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all'interruzione volontaria di gravidanza; ii) i diritti sessuali e riproduttivi sono diritti fondamentali e devono essere competenza dell'UE e non subordinati alle singole normative nazionali, con il conseguente rischio di avere approcci divergenti e frammentati all'interno della UE; iii) la competenza in materia sanitaria deve invece rimanere in capo agli Stati membri e non all'UE (evitando cosi l'ingerenza diretta delle politiche d'austerity EU su ulteriori tagli ai servizi sanitari); iv) ogni donna, anche migrante, dev'essere tutelata dallo Stato e dalle sue istituzioni di fronte a qualsiasi episodio di violenza domestica; v) gli Stati membri devono facilitare l'esercizio del diritto paterno alla conciliazione famiglia-lavoro, istituendo, tra le altre cose, un congedo di paternità retribuito di almeno 10 giorni.

 
  
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  Charles Tannock (ECR), in writing. ‒ The Committee on Womenʼs Rights and Gender Equality annually adopts a report on progress made towards achieving gender equality, with regard to the European Strategy for Equality between Women and Men 2010-2015. Despite evidence of some progress being made, the glass ceiling is far from being shattered as Europe still lags behind in several urgent areas, including gender-based violence, social exclusion and human trafficking. Nonetheless, I voted with my Group against the latest report.

One area I stand vehemently against is the proposal of mandatory quotas for women in boardrooms which undeniably undermine the status of women. Nowadays, few people disagree with the call for a stronger female representation and presence at the top of the corporate ladder. Research confirms that gender diversity on boards results in stronger corporate performance on every measure and that male-dominated cultures in the top echelons of the commercial world lead to excessive risk-taking. However, if we are to talk seriously about tackling the under-representation of women in the higher ranks, rather than introducing mandatory gender quotas we should advocate the implementation of corporate policies which encourage women to step forward; demonstrating that they are just as eligible for rising through the ranks as men. This would assist in promoting women without patronising them.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ Ce midi, le Parlement européen a voté le rapport sur l'état des lieux des droits des femmes et de l'égalité des genres en Europe. Par ce texte, nous posons un diagnostic sur l'égalité des droits entre hommes et femmes en Europe et mettons en lumière l'état d'avancement des différents chantiers. Le verdict n'est pas très réjouissant: les changements sont trop lents et les droits des femmes en pâtissent. Mais le vote à la majorité du rapport est un symbole très fort car il signifie que le Parlement européen partage cet avis et compte jouer de tout son poids en faveur des combats qui sont les nôtres tels que l'égalité salariale, la lutte contre la violence envers les femmes, le congé de maternité ou le droit à l'avortement.

Il y a encore beaucoup trop de stéréotypes quand il s'agit d'égalité des genres: des stéréotypes injustes et rétrogrades contre les femmes, mais aussi contre les hommes qui sont prêts à s'attaquer à ces problèmes. Le vote aujourd'hui est un symbole fort contre le conservatisme et l'obscurantisme qui rongent l'Europe!

Les femmes et les hommes ne sont et ne seront jamais identiques, mais il est de l'intérêt de tous qu'ils aient les mêmes droits.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ While many useful political recommendations are formulated and challenges are identified, these issues should be addressed first of all at Member State level. I also deplore some unfortunate wordings which diminish the strength of these important social and political challenges. Finally I believe that the quota policy is not the most effective tool to achieve gender balance. For all these reasons I chose to abstain on the final vote on the report.

 
  
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  Evžen Tošenovský (ECR), písemnĕ. ‒ Při hlasování o zprávě pana kolegy Tarabelly jsem hlasoval proti. Osobně se domnívám, že žádná podobná směrnice ženám nepomůže. Jsem proti tomu, aby se státy vyzývaly k začleňování genderové politiky do výzev při podávání nabídek v rámci veřejných zakázek. Nesouhlasím rovněž s likvidací principu subsidiarity národních států nejen v těchto otázkách.

 
  
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  Giovanni Toti (PPE), per iscritto. ‒ Grazie a questa risoluzione il Parlamento chiede che siano migliorate le politiche per raggiungere la parità tra donne e uomini. Nonostante i progressi ottenuti negli ultimi anni per colmare la disuguaglianza di genere, molto resta ancora da fare per ridurre il divario retributivo, applicare le pari opportunità alle carriere professionali, migliorare l'equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare.

 
  
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  Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. ‒ Equality between men and women is a European value, contained in the Treaty of Rome in 1957. Since then, hundreds of texts have been approved to ensure equal opportunities and prevent discrimination against women in many aspects. I encourage therefore all institutions involved to continue working to make this equality possible and, above all, remain vigilant to combat gender violence and new methods of sexual harassment on the Internet, especially for girls.

 
  
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  Mylène Troszczynski (NI), par écrit. ‒ Le rapport Tarabella vise à faire l'état des lieux des inégalités hommes-femmes. Le rapport dérape volontairement de la recherche de l'égalité des droits vers l'obligation de la substituabilité hommes/femmes niant les différences et la complémentarité naturelles entres eux.

Ce rapport est une nouvelle négation de la réalité physique et naturelle, celle qui fait qu'une femme est différente de l'homme et qu'elle n'a pas les mêmes aspirations.

Ce rapport met en avant un "droit à l'avortement" et la libre disposition par les femmes de leur corps. Il y a deux remarques à faire sur ce sujet:

Premièrement, pourquoi ne parle-t-on pas du droit à la "reproduction"? Au nom de la libération de la femme, nous avons sacrifié la vie de millions d'enfants à naître et donc une génération entière d'Européens et d'Européennes. La reproduction n'est abordée que pour trouver les moyens de l'empêcher. Curieusement systématiques.

Deuxièmement, l'objectif réel de la promotion de ce texte est également le maintien d'un capital humain massif sur le marché du travail faisant encore plus peser à la baisse les salaires.

Je vote CONTRE ce texte avec l'ensemble de la délégation FN.

 
  
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  István Ujhelyi (S&D), írásban. – Nagyon fontosnak tartom, hogy a nők és férfiak közötti esélyegyenlőség terén elért eredményeket rendszeresen megvitassuk és felhívjuk a figyelmet a legfontosabb feladatokra. A jelentés céldátumot határoz meg az egyenlő munkáért egyenlő bér elérése érdekében. Ehhez konkrét stratégia társítható, ezért támogattam a jelentést.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ La delegación de Podemos vot a favor del informe Tarabella sobre Iigualdad entre mujeres y hombres. Nos sentimos particularmente alarmados por el intento de los conservadores y extremistas de degradar las recomendaciones para alcanzar la igualdad y no entendimos la razón para intentar suavizar las preocupantes consecuencias de la desigualdad en Europa.

Este informe además integra la contextualización del preocupante aumento de la desigualdad durante la crisis, así como apoya a nivel europeo la defensa de los derechos sexuales y reproductivos de las mujeres.

 
  
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  Ernest Urtasun (Verts/ALE), por escrito. ‒ He votado favorablemente a este informe del que he sido ponente alternativo; considero especialmente satisfactoria la referencia a que los derechos sexuales y reproductivos son derechos humanos fundamentales y deben tomarse en cuenta en el programa de acción de la UE en el ámbito de la salud; y que ahonde en que las mujeres deben tener el control sobre su salud y sus derechos sexuales y reproductivos, entre los que se considera tener un acceso fácil a la anticoncepción y el aborto, al tratarse de decisiones sobre su propio cuerpo.

 
  
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  Elena Valenciano (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque estoy firmemente comprometida con la defensa de los derechos de las mujeres. Los progresos hacia la igualdad entre mujeres y hombres son lentos y por ello es imprescindible seguir insistiendo, tal y como lo requiere este informe, en cuestiones tan importantes como: la lucha contra la violencia de género -la violación de derechos humanos más extendida en el mundo y que afecta a todos los estratos de la sociedad-; la incorporación de la mujer al mercado laboral en situación de igualdad, sin discriminaciones de ningún tipo; la brecha salarial, que se mantiene estable en 16,4% de media en la UE y que incluso ha aumentado en algunos países como España; los derechos de salud sexual y reproductiva, incluido el derecho al aborto en condiciones legales y sanitarias seguras; la difícil conciliación de la vida familiar y laboral, que impide a muchas mujeres ejercer trabajos a jornada completa y que incluso las obliga a abandonar el mercado laboral; la situación de los grupos vulnerables de mujeres, como las mujeres discapacitadas o las mujeres en el medio rural; o la deficiente representación de las mujeres en la toma de decisiones políticas y económicas.

 
  
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  Ángela Vallina (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del informe anual sobre el progreso en la igualdad entre mujeres y hombres puesto que supone un documento político que reitera la importancia de las políticas de igualdad en la UE y los Estados Miembros como pilar básico para acabar con las desigualdades en diversos ámbitos como la conciliación laboral y familiar, la brecha salarial, los estereotipos, o el derecho a la salud.

El informe denuncia el incumplimiento de los objetivos del documento clave en materia de igualdad de género de la Comisión Europea, la Estrategia para la igualdad 2010-2015, entre otros motivos por la retirada de la propuesta de la Directiva sobre el permiso de maternidad.

Además, y pese a que se reitera que las políticas de salud pertenecen al ámbito de competencia de los Estados Miembros, declara que las mujeres deben tener el control sobre su salud y derechos sexuales y reproductivos, en particular mediante un acceso fácil a la contracepción y al aborto.

Sin embargo, lamento que no exista una denuncia clara de cómo las medidas de austeridad promocionadas desde la troika han precarizado las condiciones de vida de las mujeres, ahondando aún más en el fenómeno de feminización de la pobreza.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution alongside my European Parliament Labour Party colleagues because this report highlights areas where urgent action is needed if we are to achieve targets on gender equality, particularly in the area of womenʼs employment. Our economic recovery has been one of low wage, temporary and insecure work and this has hit women disproportionately hard. Persistent gender gaps in pay and pensions demonstrate there is still a very long way to go. What was at stake here is not just womenʼs economic empowerment but our investment in Europeʼs future.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ Eigenlijk is het een schande dat we de laatste 100 jaar nog altijd met dezelfde problemen kampen inzake gelijkheid tussen individuen, man of vrouw: het feit dat vrouwen minder betaald worden voor hetzelfde werk als hun mannelijke collega’s, moederschapsverlof, geweld tegen vrouwen, enz. ... . Elk individu heeft gelijke rechten en zou gelijke kansen moeten kunnen genieten. Zowel in Europa als in de rest van de wereld komen we de ongelijkheid tussen mannen en vrouwen tegen.

Hoe gruwelijk zijn wel niet de uitspraken als "Ze had het maar moeten ondergaan dan was het niet zo erg geweest." of "Ze vroeg er om door naar een discotheek te gaan"? Ik steun dit verslag van mijn mannelijke collega Tarabella volledig en kijk uit naar het moment dat zulke verslagen niet meer nodig zijn.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. ‒ Ce rapport est le rapport annuel du Parlement européen en matière de droits des femmes pour 2013. Par son adoption à une large majorité, il fait oublier le rejet sous la précédente législature des rapports de Mmes Estrella et Zuber.

Il demande notamment des avancées en matière d'égalité salariale pour enfin briser le plafond de verre, mais aussi en matière de lutte contre les stéréotypes, les violences, les discriminations, la pauvreté. Il revient donc à ses positions traditionnelles sur les droits des femmes à disposer de leur corps en matière de contraception et d'avortement.

S'il faut souligner la grande hypocrisie des votes sur la droite de l'hémicycle, le FN est clair, il est contre les droits des femmes et tout particulièrement le droit à l'avortement.

J'ai donc voté en faveur de ce rapport, mais je resterai vigilante. Il serait temps que l'égalité des droits entre les femmes et les hommes soit enfin une réalité. Mais force est de constater que, notamment en matière sociale, les droits des femmes régressent puisqu'elles sont les premières victimes des politiques d'austérité.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ O relatório, embora diagnostique bem os recuos que os direitos das mulheres têm tido nos últimos anos, não responsabiliza a Comissão Europeia e as políticas dos vários governos pelas políticas executadas que estão na origem da destruição das funções sociais dos Estados, do desemprego e que empurram as mulheres para a pobreza, para a exploração, e, em casos extremos, para a prostituição.

As nossas emendas foram todas recusadas pelo PE, o que demonstra bem que a maioria do PE não tem vontade de identificar as verdadeiras causas destes recuos.

É positivo que este relatório aborde os direitos sexuais e reprodutivos numa perspetiva de direitos humanos fundamentais, e que recomende o acesso facilitado à contraceção e ao aborto, apesar de reconhecermos que cabe aos Estados-Membros a definição das políticas de saúde. Votámos favoravelmente.

 
  
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  Harald Vilimsky (NI), schriftlich. ‒ Diesen Bericht habe ich abgelehnt, da besonders die versuchte Implementierung eines Menschenrechtes auf Abtreibung nicht zu unterstützen ist. Dieses würde gegen nahezu alle bestehenden westlichen Rechtsgrundlagen verstoßen und eine Vielzahl an Problemen mit sich bringen.

 
  
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  Daniele Viotti (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore della relazione Tarabella perché penso sia fondamentale che l'Unione europea persegua la strada dell'uguaglianza, combatta la discriminazione in ogni sua forma e in ogni sua manifestazione e si adoperi per mettere a punto strategie di difesa e direttive che implichino il totale rispetto e la totale autodeterminazione del corpo della donna. Inoltre, riteniamo, come alleanza dei Socialisti e dei Democratici, che la ripresa e lo sviluppo dell'Europa passi attraverso il pieno riconoscimento dei diritti della donna e la piena valorizzazione del suo ruolo all'interno della società.

 
  
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  Henna Virkkunen (PPE), kirjallinen. ‒ On hienoa nähdä, että naisten ja miesten tasa-arvo on edistynyt Euroopasssa. Muutos on kuitenkin kovin hidasta. Vaikka jo suurin osa korkeakouluista valmistuneista on EU-alueella naisia, nykyisellä etenemisvauhdilla naisten 75 prosentin työllisyysaste on toteutumassa vasta vuonna 2038. Samapalkkaisuuden saavuttamiseen voi mennä vielä 70 vuotta – ennusteen mukaan se toteutuu vasta vuonna 2084.

Tällainen muutostahti ei ole hyväksyttävä. Sitä on vauhditettava. Jäsenmaiden on määrätietoisesti työskenneltävä sen eteen, että isät ottavat enemmän vastuuta lastenhoidosta ja naisten työuraa edistetään. Meillä ei ole varaa hukata naisten osaamista ja työpanosta.

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. Ich habe gegen diesen Bericht gestimmt. Er ist eine inkohärente Aneinanderreihung von menschenverachtenden, bevormundenden und ignoranten Ungeheuerlichkeiten. Die Gleichgültigkeit, mit der meine deutschen Kollegen von CDU/CSU und FDP diese Dummheiten bereits im Frauenausschuss, wenn nicht aktiv unterstützen, dann doch gleichgültig hinnahmen, zeigt, wie heuchlerisch die Ablehnung dieses abstrusen Berichtes durch die Mitglieder von CDU/CSU und FDP war. Frauen, die Mütter sind und sich um ihre Kinder und Familien kümmern, sind nach diesem Bericht keine vollwertigen Menschen.

 
  
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  Julie Ward (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution alongside my European Parliament Labour Party colleagues because this report highlights areas where urgent action is needed if we are to achieve targets on gender equality, particularly in the area of womenʼs employment, women in entrepreneurship, and sexual and reproductive rights. Our economic recovery has been one of low wage, temporary and insecure work and this has hit women disproportionately hard. Persistent gender gaps in pay and pensions demonstrate there is still a very long way to go. Womenʼs rights to control their own bodies are a key element of achieving gender equality along with quotas for women on boards and increased visibility in public life, and have been part of the political struggle here. What was at stake was not just womenʼs economic empowerment, and our investment in Europeʼs future, but also a Europe of social justice.

 
  
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  Josef Weidenholzer (S&D), schriftlich. ‒ Frauen sind auch im 21. Jahrhundert den Männern noch nicht gleichgestellt. Frauen verdienen für die gleiche Arbeit weniger, in vielen Teilen der Welt werden Frauen und Mädchen versklavt und verschleppt, Alleinerzieherinnen und weibliche Pensionistinnen gehören zu den armutsgefährdetsten Gruppen. All das ist nicht akzeptabel. Wir müssen alles dafür tun, um Gleichberechtigung zu erreichen. Frauen das Selbstbestimmungsrecht über ihren Körper abzusprechen, ist nicht nur politisch inakzeptabel, sondern frauenverachtend und ekelhaft. Vor zwei Tagen war der Weltfrauentag. Debatten wie diese rund um den Tarabella-Bericht zeigen, wie dringend notwendig dieser Tag auch heute noch ist. Ich setze mich für eine Welt ein, in der niemand aufgrund Geschlecht, Ethnie, Sexualität, Religion etc. diskriminiert wird. Deshalb habe ich für diesen Bericht gestimmt und bedanke mich bei den 440 Kolleginnen und Kollegen, die das auch getan haben und damit gezeigt haben, dass Frauenrechte Menschenrechte sind.

 
  
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  Kristina Winberg (EFDD), in writing. – I firmly support the Istanbul Convention regarding the elimination of female genital mutilation (FGM), as well as the resolutionʼs call for the Member States to prevent domestic and sexual violence against women and girls. Women must have control over their sexual and reproductive health; this includes access to contraception and abortion, but this control must also apply to men.

I do acknowledge that active prevention, education and information policies aimed at, amongst others, teenagers are of great importance, but they must target equally young girls and young men.

However, I do not believe that the EP should impose gender equality by using gender quotas or promoting through campaigns girls entering what are traditionally male careers. I want to underline that it is important for me that each family decides about its own work-life balance, family structure and parental leave sharing. Forcing children and young people to follow educational studies based on gender or making them fight so-called ʽgender stereotypesʼ, as mentioned in the resolution is, from my point of view, a violation of each individualʼs right to choose his/her personal future.

 
  
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  Steven Woolfe (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on paragraph 32 because we oppose calling for the EU to meddle with the UKʼs immigration system regarding undocumented migrants and telling countries that they cannot report cases to the authorities. However we absolutely condemn cases where women (whether migrant or not) have been subjected to abuse and would support criminal investigations no matter what the circumstances. The EU call for cases not to be reported to the authorities may help those perpetrating such crimes to avoid being brought to justice.

UKIP abstained on paragraph 50 as we cannot support calling on the EU to interfere with the UKʼs immigration system regarding the right to residency. However it is perfectly reasonable for a migrant woman to be granted autonomous residency (meaning that residency is not subject to being part of the family unit she first entered with), especially in cases where the woman has been subjected to domestic violence.

 
  
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  Σωτήριος Ζαριανόπουλος (NI), γραπτώς. – H έκθεση για την πρόοδο της ισότητας γυναικών και ανδρών στην ΕΕ, αντιμετωπίζει, καθόλου τυχαία, το αίτημα για γυναικεία χειραφέτηση και ισοτιμία ως "ισότητα" στην εκμετάλλευση. Επιδιώκει μεγαλύτερη συμμετοχή των γυναικών στην αγορά εργασίας, για την απόσπαση περισσότερης υπεραξίας για τους καπιταλιστές. Στο όνομα του "συνδυασμού οικογενειακής και επαγγελματικής ζωής" προωθεί την ένταση της εκμετάλλευσης των γυναικών με μερική απασχόληση και ελαστικές σχέσεις εργασίας χωρίς δικαιώματα και μισθούς πείνας. Η "ισότητα των φύλων" χρησιμοποιείται από την ΕΕ, τις αστικές κυβερνήσεις και το κεφάλαιο για την αφαίρεση κατακτήσεων των γυναικών που ανταποκρίνονταν στις ιδιαίτερες βιολογικές ανάγκες της γυναίκας, όπως η 5ετής διαφορά στα όρια ηλικίας συνταξιοδότησης και η απαγόρευση της νυχτερινής εργασίας. "

Η έκθεση συσκοτίζει το γεγονός ότι η ανισότητα στους μισθούς και η ανατροπή των εργασιακών σχέσεων σε βάρος των γυναικών αποτελεί τον πυρήνα της πολιτικής της ΕΕ και των αστικών κυβερνήσεων στα κράτη μέλη της, για τη μείωση της αμοιβής της εργατικής δύναμης, προς όφελος της κερδοφορίας των μονοπωλίων. Συμφέρον των γυναικών των λαϊκών οικογενειών, είναι η σύγκρουση με την ΕΕ και την εξουσία των μονοπωλίων, η πάλη τους μέσα από μία ισχυρή λαϊκή συμμαχία για την κατάκτηση της εξουσίας και την οργάνωση της οικονομίας με κριτήριο την ικανοποίηση των σύγχρονων αναγκών τους κι όχι το κέρδος.

 
  
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  Jana Žitňanská (ECR), písomne ‒ Aj napriek tomu, že téma rovnosti medzi mužmi a ženami je pre mňa kľúčová, nepodporila som túto správu. Úplne súhlasím, že je dôležité, aby sa ženy mohli aj popri rodine profesionálne realizovať. A aby ženy, ktoré sa zostávajú venovať deťom alebo zdravotne postihnutému členovi domácnosti, neboli vystavené chudobe. Taktiež sa angažujem vo viacerých kampaniach upozorňujúcich na násilie páchané na ženách a s odborníkmi sa snažíme riešiť túto obzvlášť závažnú vec.

Táto správa sa však zaoberala aj otázkami, ktoré sú výsostne v právomoci členských štátov (sexuálne a reprodukčné práva) a ja som za dodržiavanie princípu subsidiarity. Navyše si myslím, že návrhy týkajúce sa rodovo vyváženého jazyka na sociálnych sieťach stavajú celú problematiku rovnosti žien a mužov do absurdného svetla a nemajú tam čo robiť.

 
  
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  Kosma Złotowski (ECR), na piśmie. ‒ Głosowałem przeciwko przyjęciu sprawozdania dotyczącego postępów w zakresie równości kobiet i mężczyzn w Unii Europejskiej w 2013 r. przede wszystkim dlatego, że Parlament Europejski nie jest właściwą instytucją do rozstrzygania o postępach i kierunkach działań w obszarach, które zgodnie z duchem traktatów są zarezerwowane dla państw członkowskich. Jest to sprzeczne z zasadą pomocniczości.

Powoływanie się w tym dokumencie na Konwencję Rady Europy w sprawie zapobiegania i zwalczania przemocy wobec kobiet i przemocy domowej jest dowodem na nierozumienie różnorodności przyczyn przemocy i występowania nierówności między płciami w państwach członkowskich. Generalizowanie tego zjawiska i obarczanie za nie winą religii, kultury oraz tradycyjnego modelu rodziny tylko odsuwa od nas znalezienie skutecznego rozwiązania tych problemów.

Nie do zaakceptowania są również fragmenty mówiące o prawach seksualnych i reprodukcyjnych jako o prawach podstawowych. W eufemistyczny sposób próbują one zaliczyć aborcję do narzędzi mogących poprawić sytuację społeczną i gospodarczą kobiet.

Oczywiście konieczne jest wspieranie równej pozycji kobiet i mężczyzn w życiu społecznym, ale poprzez odpowiednie finansowanie instrumentów pozwalających łączyć role zawodowe i role rodzinne, a nie ofensywę ideologiczną. Wspieranie tradycyjnego modelu rodziny, a nie jego negowanie, jest w tym przypadku jedynym właściwym rozwiązaniem.

 
  
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  Carlos Zorrinho (S&D), por escrito. ‒ Votei a favor do Relatório Tarabella (A8-0015/2015), Progresso na igualdade entre mulheres e homens na União Europeia em 2013, porque indicia um progresso substantivo no caminho da igualdade de género e porque enuncia prioridades e princípios que, se aplicados, permitirão progressos significativos neste domínio da justiça social e da modernidade no futuro próximo, fazendo da UE uma referência global na igualdade entre os géneros.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este relatório diagnostica bem os recuos que os direitos das mulheres têm tido nos últimos anos, particularmente na última década, muito embora não estejamos de acordo com algumas afirmações, quando se tenta fazer crer que o Semestre Europeu pode cumprir objetivos sociais, o que é impossível por ser contraditório. O relatório não responsabiliza a Comissão Europeia e as políticas dos vários governos pelas políticas executadas que levaram à destruição das funções sociais dos Estados, ao desemprego, à diminuição dos rendimentos, empurrando as mulheres para a pobreza, para a exploração, e, em casos extremos, para a prostituição. Propusemos várias alterações a esse respeito, todas as quais foram recusadas pelo PE, o que demonstra bem que a maioria do PE não tem vontade de identificar as verdadeiras causas destes recuos. Congratulamo-nos, por outro lado, com o facto de este relatório abordar os direitos sexuais e reprodutivos numa perspetiva de direitos humanos fundamentais, e por recomendar o acesso facilitado à contraceção e ao aborto, apesar de reconhecermos que cabe aos Estados-Membros a definição das políticas de saúde. Votámos favoravelmente.

 
  
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  Marco Zullo (EFDD), per iscritto. – Questa relazione ha affrontato diverse tematiche legate alla disparità in essere tra i due sessi, soprattutto per quanto concerne l'aspetto meramente economico, la tutela dei diritti sessuali e riproduttivi, che comprende il potere decisionale sulla procreazione, la scelta autonoma del coniuge, la determinazione volontaria del numero dei figli, del momento in cui concepirli e dell'intervallo fra le nascite. Sul tema bisogna garantire l’accesso a tutte le informazioni e strumenti necessari per esercitare una scelta consapevole, così come il diritto alla privacy e la protezione da violenze e coercizioni sessuali.

In tali tutele rientra anche il diritto all'aborto, dove le casistiche sono addirittura più alte nei paesi in cui la procedura è vietata rispetto a quelli in cui è legale. La relazione invita perciò gli Stati membri a garantire un accesso agevole alla contraccezione e all'aborto, sostenendo azioni volte alla salute sessuale e riproduttiva delle donne, e una più efficace rete informativa.

Io, assieme ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, ho appoggiato la posizione del relatore, garantendo la facoltà di scelta di ogni individuo, e affermando la volontà popolare degli italiani che in ben due referendum hanno largamente dimostrato il loro favore verso un diritto sinonimo di civiltà.

 
  
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  Milan Zver (PPE), pisno. ‒ Vzdržal sem se končnega glasovanja o predlogu poročila Marca Tarabelle o napredku pri doseganju enakosti med ženskami in moškimi v Evropski uniji leta 2013. Žal mi je, da besedila nisem mogel podpreti, saj je zelo dobro v delu, ki se zavzema za enake pravice žensk in moških, a vsebuje dele, ki nikakor ne sodijo ne v pristojnost EU, še manj pa v to poročilo. Poročilo se zavzema za to, da bi EU in države članice v izvajanju svojih dejavnosti in v proračunskih postopkih upoštevale vprašanja enakih pravic in možnosti žensk in moških. Izpostavlja vprašanje revščine med ženskami, predvsem med starejšimi in materami samohranilkami, problematiko žrtev seksističnega nasilja ter drugače stigmatiziranih. Zavzema se za kakovostno zaposlovanje žensk ter enake možnosti za vstop na trg dela. Vse te vidike poročila podpiram. Glasoval pa sem proti 45. členu poročila in odstavku Ae, predvsem zato, ker govorita o "enostavnem" dostopu do splava in ga umeščata med temeljne pravice. Menim namreč, da splava ne moremo umestiti med človekove pravice oziroma svoboščine, saj je vsako življenje potrebno ščititi od spočetja do smrti in zato, ker verjamem, da je splav za vsako mamico, ki ga naredi, življenjska tragedija.

 
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