Brevetti e privativa per i ritrovati vegetali (discussione)
Sergio Gaetano Cofferati (S&D).– Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, come ha ben sentito, tutte le famiglie politiche sono preoccupate da questo comportamento della Commissione che interpreta le direttive di volta in volta in maniera difforme.
Nel caso specifico la contrarietà che Le è stata espressa all'uso dei brevetti nasce proprio dal ricorso che la Commissione ha fatto all'Ufficio europeo, soprattutto perché il tema in oggetto di questa ulteriore richiesta di interpretazione è per noi molto delicato, riguarda la biodiversità, perché l'idea di brevettare il materiale vegetale non è solo sbagliato, è pericoloso.
Richiamo la Sua attenzione su due aspetti. Il primo, chi è che può promuovere una brevettazione di massa? Le grandi aziende. In questo settore, l'innovazione e la ricerca verso la biodiversità è sempre stata patrimonio delle piccole aziende, che hanno assolto a un compito meritorio e che per questa ragione devono essere protette e aiutate. Secondo tema: se si va verso una concentrazione prodotta dai brevetti è chiaro che questa non si fermerà soltanto ai prodotti oggi in esame, ma diventerà il criterio, il sistema che verrà adottato per l'intera filiera, dalla produzione agricola fino a quella alimentare, introducendo novità negative che verrebbero in contraddizione, in contrapposizione a quello che invece è stato il passo in avanti importante che l'Unione ha fatto nella difesa della biodiversità e nella ricerca e nell'innovazione collegata a questa specie.
(L'oratore accetta di rispondere a una domanda cartellino blu (articolo 162, paragrafo 8, del regolamento)).