Politiche in materia di competenze per contrastare la disoccupazione giovanile (A8-0366/2015 - Marek Plura)
Enrico Gasbarra (S&D), per iscritto. ‒ L'Europa, per poter accelerare e superare la contingenza della crisi economica, ha bisogno di mettere in campo tutte le misure finanziarie e le strategie politiche di medio e lungo termine che il momento storico, particolarmente delicato, richiede.
Ma immaginare una crescita concreta per il nostro futuro significa innanzitutto ridurre il tasso di inoccupazione dei nostri giovani: 7 milioni di ragazzi non occupati né studenti è un dato inaccettabile, e lo è ancor di più se le analisi ci dicono che in Europa ci sono attualmente 2 milioni di posti vacanti. Vuol dire che attualmente non è stata messa in campo una gestione organica e intelligente della domanda e dell'offerta in campo lavorativo e prima ancora formativo, generando giovani iperqualificati per canali già saturi e larghi settori vivi e ricettivi destinati a soffrire l'insufficienza di manodopera. È un paradosso cui dobbiamo immediatamente metter fine.
Solo regalando ai nostri giovani un accesso più semplice e democratico al mondo del lavoro possiamo pensare a un accelerazione reale della macchina europea in termini di competitività, sviluppo e nuovi orizzonti imprenditoriali. Trovo pertanto importante supportare questa relazione, sottolineando soprattutto l'urgenza di una nuova filosofia della formazione scolastica: lungimirante, multidisciplinare e strettamente connaturata al panorama e alle necessità della rete professionale.