Scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale (discussione)
Sergio Gaetano Cofferati (S&D). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, credo sia giusto darle atto di aver affrontato il tema dell'armonizzazione fiscale e soprattutto quello della trasparenza con molto coraggio, anche quando non era all'ordine del giorno e all'attenzione dell'opinione pubblica perché LuxLeaks e Panama Papers non erano ancora temi ricorrenti, non avevano ancora attirato l'attenzione di molti commentatori.
Ora però, con la stessa franchezza, le devo dire che l'impianto che viene proposto a modifica delle soluzioni indicate dall'OCSE è inadeguato. Si rischia di avere una buona intenzione e di vanificarla per dei limiti oggettivi che si sono qui indicati nella sua attuazione. I problemi sono sostanzialmente due, come lei sa e come ha ricordato con lealtà anche nella sua introduzione. Il primo riguarda la soglia: la soglia ipotizzata è troppo alta, 750 milioni corrispondono grosso modo a 2 000 aziende – sono pochissime. Soglie di questa natura rischiano paradossalmente di penalizzare le aziende più piccole. La proposta che era stata fatta in commissione, e che la Commissione non ha accettato, di 40 milioni portava a 15 000 aziende coinvolte. Il secondo tema è quello che riguarda il campo di applicazione: la rendicontazione deve essere pubblica in tutte le giurisdizioni.
Soltanto la combinazione tra una soglia molto più bassa di quella proposta e dall'altra parte l'estensione del campo di applicazione darà contenuto e anche efficacia ad un'azione del tutto condivisibile, come quella che lei qui ci ha illustrato.