Eleonora Forenza (GUE/NGL). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, noi crediamo che sia giusto aiutare la Tunisia ad uscire dalla grave crisi economica che sta soffrendo, a seguito anche degli attentati che hanno colpito un settore chiave come il turismo. Proprio per questa ragione votiamo contro la proposta della Commissione, così come ci siamo già espressi contro le misure riguardanti le quote di olio tunisino. L'urgenza della necessità di un supporto al popolo tunisino non può essere tradotta in uno strumento come l'assistenza macrofinanziaria che accompagna i programmi del Fondo monetario internazionale e la relativa agenda di riforme strutturali che vengono imposte alla Tunisia. Nel corso degli ultimi ventitré anni, la politica economica e sociale della Tunisia è stata dettata dal Washington consensus e dalle ricette del Fondo monetario internazionale, ricette che hanno soltanto aumentato le disuguaglianze. Quindi noi pensiamo che non si debba più procedere in questa direzione, che si debba rinegoziare il debito, che si debbano restituire i beni di Ben Ali al paese e che si debbano sostenere progetti di sviluppo e di occupazione. A questo dovrebbe servire un aiuto, non a un prestito per finanziare altri prestiti.