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 Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 14 marzo 2017 - Strasburgo Edizione rivista

Controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi (discussione)
MPphoto
 

  Sergio Gaetano Cofferati, a nome del gruppo S&D. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, io considero la soluzione alla quale siamo arrivati molto importante e positiva: lo dico senza mezzi termini. Abbiamo lavorato molto e con grande fatica, perché le condizioni iniziali non erano le migliori possibili.

La direttiva precedente era una direttiva vecchia, che aveva lasciato vuoti normativi rilevanti. Poi, come è stato detto, le soluzioni tecniche adottate nei singoli paesi e anche la cultura del rapporto tra i cittadini e le armi sono molto differenti e si trattava di avvicinare, trovare punti di equilibrio tra queste condizioni così lontane tra di loro. Infine, vorrei dire, lei signor Commissario, non ha nessuna responsabilità – non c'era all'epoca – ma la proposta della Commissione era davvero una brutta proposta, molto approssimativa e soprattutto aveva l'errore politico in sé del tenere insieme l'idea della modifica della direttiva con il contrasto al terrorismo, che sono due cose estremamente diverse.

Abbiamo rimesso un po' di ordine in quello che c'era e aveva il tratto approssimativo che prima commentavo. Abbiamo ridato certezza a persone ingiustamente preoccupate – penso ai cacciatori, penso ai tiratori sportivi – che si sentivano aggrediti, attaccati: hanno sempre rispettato la legge e qui improvvisamente si sentivano messi nel mirino di un provvedimento che, in verità, non li riguardava dal punto di vista del rispetto della norma. Abbiamo anche creato condizioni perché il mercato sia un mercato regolato e dunque non si presti né a favorire la contraffazione né, ancor meno, a favorire un acquisto illecito di armi pericolose sotto altre spoglie.

Le cose che lei ha ricordato sono tutte vere, comprese le difficoltà che abbiamo avuto nella fase finale per quanto concerne il trilogo. Però la proibizione dei due tipi di armi semiautomatiche e particolarmente pericolose è stata fatta con criteri oggettivi, non per somiglianza come categoria dello spirito, come chiedeva la Commissione; e anche la conversione delle armi automatiche demilitarizzate è stata messa, giustamente, sotto controllo.

Poi abbiamo previsto alcune eccezioni, compresa quella, ad esempio, del sistema di difesa finlandese, che non meritava di essere coinvolto in alcuna maniera. Abbiamo introdotto la marchiatura e anche le armi a salve, se provenienti da conversione di armi reali, rientreranno nell'ambito di applicazione della direttiva.

Insomma, abbiamo rimesso le cose a posto: lo abbiamo fatto con pazienza, senza strumentalizzazioni e senza demagogia e io considero questo un punto d'approdo molto importante.

 
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