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 Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 17 maggio 2017 - Strasburgo Edizione rivista

Accordo tra l'Unione europea, l'Islanda, il Principato del Liechtenstein e il Regno di Norvegia su un meccanismo finanziario del SEE per il 2014-2021 - Aumento dei dazi norvegesi sui prodotti agricoli / recenti negoziati sul protocollo relativo al commercio ittico
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  David Borrelli, relatore. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, io ovviamente, come Lei ha giustamente ricordato, mi tratterrò soltanto sulla questione dell'accordo. Ovviamente concordo perfettamente con quello che è stato detto poc'anzi sulla questione dei dazi, però mi concentrerò molto di più sulla questione dell'accordo.

Si tratta di un accordo sullo spazio economico europeo, detto accordo SEE, del 1994, che consente la partecipazione al mercato unico della Norvegia, dell'Islanda e del Lichtenstein, membri dell'EFTA. I paesi EFTA hanno contribuito dal 1994 a ridurre le disparità economiche e sociali all'interno del SEE mediante un apposito meccanismo finanziario, a cui si affianca un contributo ulteriore della Norvegia. Questi meccanismi finanziari, scaduti nel 2014, devono essere rinnovati così come i protocolli riguardanti il commercio del pesce.

Oggi, quindi, in questa fase esaminiamo quattro atti, ovvero due accordi riferibili ai meccanismi finanziari, uno tra UE e Islanda, Lichtenstein e Norvegia, e uno tra la Norvegia e l'Unione europea, e due protocolli in materia di pesca, uno fra l'UE e la Norvegia e l'altro tra l'UE e l'Islanda.

Questi accordi forniranno congiuntamente un contributo finanziario per la coesione economica e sociale del SEE pari a 2,8 miliardi di euro nel periodo che va dal 2014 al 2021. Questo quadro, fin qui vantaggioso per l'Unione europea, va inserito in una riflessione politica più ampia delle nostre relazioni Unione europea-paesi EFTA. Con il Liechtenstein e con l'Islanda non vi sono problemi particolari, anzi con l'Islanda presto nella commissione INTA inizieremo a discutere di nuovi accordi agricoli e qui dovremo fare attenzione al fatto che l'Islanda comunque ha un free trade agreement con la Cina, quindi vogliamo sottolineare anche questo aspetto.

Con la Norvegia, come è stato giustamente detto poc'anzi, la questione è più sensibile a causa di alcuni dazi imposti nei confronti di carni e formaggi europei. Questa pratica ha sicuramente rallentato l'iter del dossier e ha anche dato origine all'oral question che oggi è in discussione, presentata dal presidente. Le relazioni politiche ed economiche UE-Norvegia sono sempre state piuttosto buone, la questione dei dazi in questi anni, però, ha costituito un vulnus nelle nostre relazioni commerciali, come è stato giustamente detto.

La Norvegia è il quinto partner commerciale dell'Unione europea a livello di import e la settima destinazione per l'Unione europea a livello di export. Rafforzare le nostre relazioni commerciali con la Norvegia è ovviamente importante, ma questi sviluppi devono svolgersi nel pieno rispetto degli obiettivi dell'accordo SEE.

Sappiamo che sono in corso le negoziazioni fra UE e Norvegia per alcune liberalizzazioni del commercio di prodotti agricoli; sono notizie favorevoli che però dovrebbero affiancarsi alla veloce rimozione dei dazi che per anni sono stati imposti. Questa rimozione deve essere una priorità per entrambe le parti e contribuire così a rinforzare delle relazioni commerciali che sono, fortunatamente, già solide.

L'Unione europea esporta verso la Norvegia 4,1 miliardi di euro di prodotti agricoli e ne importa per 488 milioni. Di altrettanta importanza è l'import di prodotti ittici, che ammonta a 5,6 miliardi di euro.

Chiudo quindi ringraziando i colleghi per il lavoro svolto nella commissione commercio internazionale e i colleghi che interverranno ora per i loro spunti, auspicando che anche in questa sede si possa contare su un vasto consenso per questo accordo.

 
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