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 Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 26 ottobre 2017 - Strasburgo Edizione rivista

Sforzi coordinati a livello UE per aumentare la copertura vaccinale
MPphoto
 

  Andrea Cozzolino, a nome del gruppo S&D. – Signora Presidente, onorevoli colleghi, siamo o non siamo tutti d'accordo che i vaccini rappresentano uno strumento efficace di prevenzione delle epidemie e rappresentano il mezzo per debellare malattie pericolose? Siamo o non siamo d'accordo che veicolare messaggi artefatti, palesemente fasulli e privi di validità scientifica sia un modo per creare confusione e allarmismi che abbassano i tassi di immunizzazione? Siamo o non siamo tutti d'accordo che è nostro dovere politico e morale impegnarci per garantire anzitutto che i più deboli, i bambini, non vengano penalizzati da comportamenti irrazionali?

È un bene, è davvero un bene, che l'interpellanza, piuttosto che insistere sulla presunta dannosità dei vaccini, si concentri in maniera positiva sui meccanismi migliori per diffondere il solo strumento di immunizzazione a nostra disposizione contro malattie e rischi di epidemie.

L'introduzione dell'obbligo, nel caso italiano, è la testimonianza che si è giocato troppo con le incertezze e con le paure umane, fomentando allarmismi e diffondendo teorie pseudo-scientifiche. L'interpellanza di oggi è un chiaro segno di un cambio di passo, molto positivo, che ci consente di riportare finalmente la discussione in una sede più ampia, uscendo dai confini nazionali e coinvolgendo l'Europa intera.

Questa è la strada da seguire: aprirci a discussioni a tutti i livelli scientifici. Solo in questo modo possiamo evitare in futuro nuove accuse, come quelle mosse di recente dal New York Times, che ha tracciato un pericoloso parallelo, in Italia, per chi ha fatto attivamente campagna sulla piattaforma antivaccini, ripetendo i falsi legami tra vaccinazione e autismo. Oppure dal Presidente Juncker che, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, ha ricordato che non è pensabile che nell'UE muoiano ancora bambini di malattie evitabili: in Romania e in Italia, dovrebbero avere accesso alle vaccinazioni senza se e senza ma. Appoggiamo le misure nazionali di vaccinazione.

Andiamo ai fatti, osserviamo i dati. In Italia nel 2017, per esempio, nel caso del morbillo appena la copertura è scesa al di sotto della soglia critica del 95 % il numero dei casi si è moltiplicato (4 689, sono i dati del 15 ottobre), con 4 decessi. La possibilità di veder crescere in maniera esponenziale i fattori di rischio per le fasce più deboli o di provocare l'estensione dell'area dell'epidemia anche al resto dell'Europa è un rischio reale.

Qual era la soluzione di fronte a questa sfida? Il principio era proprio quello di adottare il principio di precauzione, pure invocato. Ha spinto le autorità sulla strada migliore, per fare aumentare in maniera rapida i tassi di immunizzazione. D'altronde, nel mondo, le cose non sono proprio così diverse. Esiste per esempio negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone il divieto di accesso alle scuole a chi non è vaccinato. L'Australia toglie gli assegni familiari a chi non vaccina i propri figli. La Germania, che non aveva obblighi vaccinali, dopo 400 casi di morbillo e la morte di una donna di 37 anni ha deciso di multare con 2 500 euro i genitori che portano al nido figli non immunizzati.

Non possiamo contare solo sulla razionalità dell'essere umano che, soprattutto in momenti di crisi e di debolezza, il più delle volte frutto di un dolore, di un destino ritenuto ingiusto, si aggrappa a tutte le speranze, o peggio rimane preda di illusioni. Per questo dico: torniamo tutti a essere un po' più umani, riscopriamo il rispetto per anni di studi e di esperienze, mettiamo tutti insieme al bando congetture e teorie prive di alcun fondamento.

Guardiamo in faccia i dati in Italia. Ogni anno si spendono 29 miliardi in farmaci, di cui 318 milioni in vaccini. A titolo esemplificativo, spendiamo 1 miliardo per gli antibiotici, 300 milioni per gli antigastrici. Davvero pensiamo che la speculazione delle case farmaceutiche si voglia o si possa concentrare sulla parte più piccola dell'intera spesa?

Piuttosto andrebbe indagato su quanto annualmente famiglie e persone spendono – riflettiamo su questo – nel sottobosco di esami e consulti alternativi e su quanta speculazione ci possa essere dietro tutto questo, soprattutto il dolore di tante famiglie e di tanti genitori.

Signor Commissario, andiamo avanti. Credo che si debba andare avanti spediti su una strada europea, magari con la centrale unica degli acquisti dei vaccini, come annunciato, ma anche armonizzando i sistemi di una banca dati centralizzata per dare più trasparenza alle nostre informazioni, come parte integrante di quel piano che Lei ha descritto per dare più fiducia ai cittadini, per fornire risposte ai bisogni e per restituire loro speranza.

 
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