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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 14 novembre 2017 - Strasburgo Edizione rivista

Stato di diritto a Malta (discussione)
MPphoto
 

  Lara Comi (PPE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'uccisione di Dafne deve rappresentare un punto di svolta. Non è assolutamente sufficiente l'indignazione che tutti hanno espresso tramite i media, ma anche alla famiglia. Questo non è sufficiente. Noi dobbiamo ricercare la verità e la verità ne deve venir fuori, e il primo ad essere responsabile di questa ricerca deve essere il governo maltese.

Il Parlamento europeo, che ricordo essere la più grande istituzione al mondo votata democraticamente, ha il compito di ritrovare insieme a Malta la verità, e soprattutto l'appello anche dei nostri colleghi è a non lasciar soli questa realtà e questo Stato dell'Unione europea. La battaglia per Dafne e per la sua famiglia dovrà infatti diventare la battaglia di tutti gli europei, nel rispetto della tolleranza. Al fianco di Dafne dovranno esserci tutti i cittadini che credono in questa Europa civile.

Vedete, è Malta che deve dimostrare di essere uno Stato di diritto e io ho delle grandi perplessità, anche da italiana, nel momento in cui uno Stato permette di vendere la propria cittadinanza, i propri valori, la propria dignità e la propria origine, svendendola per qualche euro. Questo è anche da valutare all'interno dello Stato di diritto e, vedete, io vorrei anche ricevere una risposta chiara e precisa – ma penso non solo io, ma anche tutti i cittadini europei – perché Dafne ha ricevuto minacce, ha denunciato, ma nessuno ha fatto niente. Perché questo? Perché nessuno si è mosso? Perché si poteva evitare questa morte e non c'è stata nessuna reazione da parte del governo maltese e da parte delle autorità e dalla polizia.

Io veramente ringrazio il Parlamento europeo e mi auguro che la Commissione faccia verità e spinga a Malta a trovare la verità.

 
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