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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 15 novembre 2017 - Strasburgo Edizione rivista

Situazione dello Stato di diritto e della democrazia in Polonia (discussione)
MPphoto
 

  Gianni Pittella, a nome del gruppo S&D. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, io vorrei rivolgermi direttamente ai cittadini polacchi, agli amici cittadini polacchi. So bene che il vostro governo proverà a far passare questo dibattito come l'ennesimo tentativo di accanirsi nei confronti della Polonia. È falso. Noi amiamo il vostro popolo e amiamo la vostra nazione. Abbiamo fatto tutto il possibile, come ha ricordato puntualmente il Vicepresidente Frans Timmermans, per tenere aperto il dialogo con le autorità polacche, e continuiamo a farlo anche oggi, come ha detto Timmermans, pronti al dialogo. Ma il dialogo si fa in due, e se c'è sordità da una parte è difficile fare un dialogo.

Siamo sempre disponibili al confronto, a patto che non si metta in discussione il principio su cui si fonda il nostro vivere insieme. Primo principio: libertà, democrazia e Stato di diritto. L'Unione europea non è un ristorante, nel quale si entra e ci si serve à la carte, ma è una democrazia che vive, è una comunità di valori a cui tutti i suoi membri sono vincolati.

Io questa mattina avrei voluto discutere di come difendere i diritti dei cittadini polacchi di fronte alle conseguenze della Brexit, di come evitare che tanti giovani polacchi debbano lasciare il loro paese per andare all'estero, e invece siamo tutti ostaggi del governo polacco, che non viene a Bruxelles per occuparsi dei problemi dei suoi cittadini e che continua a provocarci con un atteggiamento di chiusura.

Chiedo alle autorità polacche: voi dite di rappresentare la maggioranza della Polonia – avete avuto i voti, sì certamente – ma i vostri concittadini non vi hanno mai dato alcun mandato per attaccare l'indipendenza del Tribunale costituzionale, per ridurre l'autonomia della magistratura, e allora perché fate questo? La verità vera è che i vostri tentativi di minare l'indipendenza della magistratura sono un'arma di distrazione di massa dalle difficoltà che avete al governo. Avete mentito ai vostri elettori e non volete confrontarvi sui problemi concreti. Ma dietro ai vostri progetti c'è anche un'altra cosa, un'altra cosa più profonda. C'è il disprezzo per la democrazia liberale, l'ostilità verso i diritti umani e verso le regole costituzionali, il culto della legge del più forte, e vedere sabato scorso le strade di Varsavia presidiate dalle squadracce dell'estrema destra mi ha ricordato le pagine più cupe della storia europea.

A tutti i polacchi, a chi oggi si oppone a questo governo, ma anche a chi lo ha votato, a tutti i polacchi io dico che noi non vi lasceremo soli. Il gruppo Socialista e Democratico con la sua delegazione polacca è vicino al popolo polacco. Noi non siamo contro la Polonia, noi siamo contro la deviazione dal percorso lineare di uno Stato di diritto. Vogliamo che questo percorso si corregga. Vogliamo che la Polonia viva pienamente il suo essere membro centrale dell'Unione europea.

(L'oratore accetta di rispondere a una domanda "cartellino blu" (articolo 162, paragrafo 8, del regolamento))

 
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