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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 6 febbraio 2018 - Strasburgo Edizione rivista

Discussione con il Primo ministro della Croazia, Andrej Plenković, sul futuro dell'Europa (discussione)
MPphoto
 

  Matteo Salvini, a nome del gruppo ENF. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho l'impressione – fra sorrisi, complimenti, applausi – che ci sia qualcuno che ricorda l'orchestra che suonava sul Titanic prima che la barca affondasse.

Io sono preoccupato, da papà prima che da cittadino italiano. Sento che qualcuno dice che bisogna accogliere più immigrati. La Croazia vuole entrare nell'euro ed entrare nel sistema Schengen. State attenti! In Italia, negli ultimi anni, sono sbarcati 600 000 finti profughi, non dalla guerra ma che la guerra ce la portano in casa. In un anno i reati compiuti da cittadini stranieri sono stati 250 000: 55 % di furti, 51 % sfruttamento della prostituzione, 45 % delle estorsioni, 40 % degli stupri, vale a dire 1 500 stupri in un anno. E l'Europa che fa? Niente, anzi riconosce la figura dell'immigrato climatico, come se non avessimo già abbastanza problemi.

Ho sentito l'ipocrisia dell'abuso delle parole "democrazia e diritti umani", mentre nelle scorse ore il dittatore turco Erdogan, dittatore di quel paese che qualcuno vorrebbe far entrare nell'Unione europea, era accolto con tutti gli onori a Roma. Io ricordo che questo paese non riconosce il genocidio di un milione e mezzo di cittadini armeni, il primo olocausto della storia, e quindi mi vergogno alla sola idea del fatto che un tale dittatore possa tranquillamente essere accolto con tutti gli onori in un paese come il mio e che qualcuno pensi che la Turchia possa entrare in Europa, a meno che non ci siano morti di serie A e morti di serie B, e fra i morti di serie B gli armeni e magari gli italiani infoibati dai comunisti e dai partigiani titini dimenticati da tutto e da tutti.

Sull'immigrazione siamo messi male e sul lavoro siamo messi peggio: 30 milioni di disoccupati in Europa, 3 milioni di disoccupati in Italia, 5 milioni di poveri in Italia, 3 milioni di lavoratori sfruttati in nero. E l'Europa, governata dalla Commissione Juncker, aiuta ovviamente i grandi e massacra i piccoli. Cosa ci si poteva aspettare di diverso da qualcuno che è stato per quasi vent'anni al governo di un paradiso fiscale come il Lussemburgo, che ha aiutato le multinazionali a eludere il pagamento delle tasse laddove le dovevano pagare, massacrando artigiani, commercianti, professionisti e piccoli imprenditori.

E poi arriva la direttiva sulle banche, che aiuta le banche tedesche, arriva la direttiva Bolkestein che aiuta le multinazionali. Noi stiamo con i piccoli, Presidente. Noi vorremmo difendere la nostra agricoltura, il nostro riso, il nostro olio, il nostro latte, il nostro grano, il nostro pesce e il nostro modo di vivere.

Ho sentito il capogruppo Weber, che ha fatto un bel discorso. Ci sono più patrie, ci sono più popoli, ci sono più sentimenti di appartenenza. Il problema non è il populismo, il nazionalismo, la xenofobia e il razzismo. Il problema numero uno in questo momento è il terrorismo islamico e la disoccupazione che sta portando i popoli a reagire.

Qualcuno ha paura delle elezioni. Qualcuno teme le elezioni. Qualcuno teme le elezioni e il voto degli italiani. Vuol dire che avete un problema. Se avete paura del libero voto dei cittadini, vuol dire che questa Unione europea è il Titanic che sta affondando. Noi ce la metteremo tutta: o l'Europa cambia o saranno i popoli a cambiarla, a partire dal 4 marzo in Italia. Per qualcuno vengono prima i banchieri, le multinazionali e gli immigrati, per me e per la Lega vengono prima gli italiani. Grazie e auguri a tutti, ne abbiamo bisogno.

 
Laatst bijgewerkt op: 12 april 2018Juridische mededeling - Privacybeleid