Cécile Kashetu Kyenge (S&D). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, uno Stato che restringe lo spazio politico nel quale le organizzazioni della società civile operano non è uno Stato di diritto. Uno Stato che non riconosce questa forza viva all'interno della sua società, che cerca di limitarne il campo di azione, che impone vincoli e oneri di natura finanziaria e che reprime gli attivisti merita la nostra più assoluta condanna.

È riprovevole il comportamento di alcuni Stati, e qui parlo dell'Ungheria, che con leggi subdole criminalizzano la solidarietà ai rifugiati, ai migranti, ai gruppi marginalizzati, colpendo al cuore l'azione svolta dalla società civile nel fornire quei servizi sociali che lo Stato in questione è incapace di fornire. Per questo motivo sostengo la creazione di un fondo europeo per la democrazia. Stiamo parlando di diritti e di democrazia, di buon governo e di trasparenza.

Un invito pertanto alla Commissione a far sentire maggiormente la sua voce nella difesa di questi principi e ad adoperarsi tempestivamente alle leggi e alle pratiche restrittive nei confronti delle organizzazioni della società civile e dei suoi esponenti ben prima della loro adozione.