Uguaglianza di genere negli accordi commerciali dell'UE (discussione)
Barbara Matera (PPE). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, discutiamo una risoluzione che evidenzia le potenzialità che gli accordi commerciali possono rappresentare per le donne lavoratrici e imprenditrici.
Uno studio della Commissione europea mostra che una maggiore partecipazione delle donne nell'economia reale potrebbe aumentare il Pil globale di 25 miliardi di dollari entro il 2025. Una cifra impressionante, che si aggiungerebbe ai benefici della globalizzazione in termini di sradicamento della povertà ed emancipazione delle donne. Elementi importanti che, come si specifica nel testo della relazione, non devono e non possono prescindere dal rispetto dei diritti umani, che restano centrali nei rapporti commerciali.
L'Europa è il principale esportatore mondiale di beni e servizi: un potere contrattuale immenso che l'Unione dovrà continuare ad utilizzare come leva per la protezione dei diritti delle donne, senza dimenticare però gli interessi commerciali europei. Non dobbiamo però cadere nella tentazione di salire in cattedra e pretendere che i nostri partner commerciali raggiungano velocemente i nostri elevati standard di protezione dei diritti. Credo nel dialogo e nello scambio delle buone pratiche.