Relazione annuale sul funzionamento dello spazio Schengen (discussione)
Lara Comi (PPE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Commissario, mi permetta di ringraziare e di complimentarmi con l'on. Coelho per l'ottimo lavoro svolto.
Devo dire che ho sentito tante volte citare l'Italia oggi e quindi mi permetto di fare una riflessione concentrata sull'Italia e sull'area Schengen. E allora la riflessione è questa: sentendo i cittadini, sentendo gli artigiani, sentendo i commercianti, sentendo la base e quindi gli italiani, vedete Schengen è una grande conquista, sicuramente va gestita bene, va gestita al meglio, però io pongo una questione: con che controlli?
L'Italia andrebbe bene o andrebbe male? L'Italia otterrebbe di più o otterrebbe di meno? Secondo un'analisi, primo, otterrebbe più problemi e quindi già ne abbiamo abbastanza. Per quanto riguarda l'immigrazione: caso Ventimiglia. Nel momento in cui la Francia ha ampliato i controlli ce li siamo tenuti tutti in casa. Noi abbiamo un problema di frontiere esterne, lì dobbiamo effettuare i blocchi, non di frontiere interne.
Secondo: caso Brennero. Bene, l'Austria ha deciso di aumentare i controlli e abbiamo avuto 70 chilometri di coda, perché in questo caso abbiamo danneggiato il commercio di import ed export degli italiani. E allora vede, io penso che siano le frontiere esterne da controllare, quelle che è difficile costruire muri come il mare, e lo sa bene anche il Commissario, vista la sua origine, e anche altri colleghi del Mediterraneo. E permettetemi, questo lo chiedono i cittadini italiani di rimanere nell'Europa, ma in un'Europa diversa. Non di uscire né dall'euro, né dall'Europa.