Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato (discussione)
Lara Comi (PPE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi associo alla vicinanza e alle condoglianze che sono state espresse già dai colleghi alle vittime di Liegi. E la miglior risposta al terrorismo è proprio il lavoro che è stato svolto dalle colleghe Teresa e Angelica e l'approvazione di questo che avverrà, proprio perché la necessità di riconoscere l'interesse legittimo delle vittime e far sentire la loro voce e i loro interessi è molto importante, proprio perché abbiamo l'ingiustizia che le persone sono già vittime di un reato sia, in secondo luogo, vittime di un sistema a causa di una protezione inadeguata e inesistente. Questa è di per sé una forma di vittimizzazione secondaria.
Vedete, la riparazione dei danni causati alle vittime di reati deve essere immediata, integrale ed effettiva, che rispetti la dignità personale e l'integrità psicologica, che non consideri solo il danno alla salute, ma anche il dolore e la sofferenza subita. Sofferenze e disagio delle vittime, che per certi versi ancora alcuni Stati faticano a riconoscere nei propri codici penali, ne abbiamo discusso anche poco fa, per quanto riguarda il tema dello stalking, un reato che non è riconosciuto in tutti gli Stati membri all'interno dell'Unione.
E proprio all'interno del tema dello stalking si accentua sempre di più il problema della cyber-security e di quelli che sono i cyber-crime. Quindi siamo sempre pronti a un'innovazione, ma vogliamo anche una tutela a 360 gradi dei nostri diritti e dei nostri doveri.