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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 15 gennaio 2019 - Strasburgo Edizione rivista

Relazione annuale 2017 della BCE (discussione)
MPphoto
 

  Piernicola Pedicini (EFDD). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente Draghi, io Le parlo da italiano, cioè da cittadino di un paese fondatore dell'Unione europea, che ricordo è anche il terzo paese contributore tra i contribuenti dell'Unione.

Sono venticinque anni che l'Italia fa registrare un avanzo primario, per cui la storia che gli italiani abbiano vissuto al di sopra delle loro possibilità è una balla colossale, probabilmente inventata dai banchieri tedeschi o francesi. Se abbiamo un passivo ogni anno è solo grazie agli interessi di un debito pubblico che è cresciuto a dismisura, specialmente negli anni Ottanta grazie a tassi di interesse anche del 10 %, quindi un vero e proprio strozzinaggio. In questo modo assurdo, siamo arrivati a 2 300 miliardi di debito pubblico, sul quale fino ad ora gli italiani hanno pagato 3 500 miliardi di debito di interessi, quindi, una volta e mezzo il debito stesso. Un vero e proprio scandalo.

Ora questo debito pubblico lo comprano le banche europee, lo comprano anche le banche tedesche, le banche francesi e lo comprano anche con denaro prestato dalla BCE a interessi bassissimi, a tasso di interesse bassissimo e senza nessuna condizionalità, il che ha permesso a queste banche di speculare proprio verso quei paesi ad alto spread. E lo comprano però purtroppo anche con denaro creato dal nulla, semplicemente aggiungendo quindi degli zeri al computer.

Il problema però è che questi interessi i cittadini italiani li pagano con l'economia reale, li pagano con il sudore reale, non con un sudore inventato dal nulla. Però questo sistema sembra accontentare tutti, le banche sono contente perché di fatto speculano tranquillamente, facendo rientrare i propri capitali, si accontentano gli Stati che piazzano i loro titoli di Stato, purtroppo a pagare è l'economia reale.

A pagare l'economia reale sono quelle piccole e medie imprese, quelle aziende che non hanno più accesso al credito, e dove non c'è accesso al credito cresce la disoccupazione. La disoccupazione nell’Unione europea ha raggiunto livelli spaventosi proprio in quei paesi dove è cresciuto il debito pubblico; sto parlando di Grecia e Spagna e immancabilmente purtroppo anche dell'Italia.

Ora, se leggiamo l'articolo 127 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, si dice che oltre alla stabilità dei prezzi – Lei ha detto che questa sostanzialmente è stata raggiunta – la BCE deve contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione, cioè combattere la disoccupazione e promuovere una crescita economica equilibrata.

Allora la mia domanda è: la BCE ha davvero intenzione di combattere la speculazione finanziaria? La BCE ha davvero intenzione di agire in maniera mirata e differenziata per azzerare gli spread dei singoli Stati membri? La BCE ha davvero intenzione di azzerare il meccanismo dello spread che distrugge l'economia di Stati membri come l'Italia e immancabilmente distrugge o indebolisce irrimediabilmente anche l'Unione europea stessa?

 
Dernière mise à jour: 15 mai 2019Avis juridique - Politique de confidentialité