Mario Borghezio (ENF). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, la trasformazione strutturale dell'economia avviata negli ultimi anni, ma anche le pressioni da parte di paesi terzi e dell'Europa per una maggiore reciprocità negli scambi commerciali, mettono indubbiamente la leadership cinese di fronte alla necessità di trovare un nuovo equilibrio fra competitività e liberalizzazione.
Consideriamo la cautela con la quale il governo cinese ha stilato il suo rapporto annuale. Questa ha risentito indubbiamente della disputa in corso con gli Stati Uniti per la guerra commerciale e delle pressioni esercitate sull'economia cinese, che indubbiamente hanno avuto effetti molto pesanti, soprattutto sul sistema delle piccole e medie imprese cinesi, a seguito della politica sui dazi dell'amministrazione Trump.
Ora, tutto questo però non ci deve far perdere di vista un'esigenza fondamentale. Nel mio paese, l'Italia, tutte le settimane arriva dalla Cina, nei pressi di Milano, a Rho, un treno che arriva pieno di merci e riparte vuoto. Voi volete un'Europa che si faccia ancora danneggiare dalla concorrenza cinese o volete un'Europa competitiva, come sostenete? E per competere bisogna collaborare, bisogna lavorare, certo con la prudenza indicata da Salvini, che dice che non vogliamo diventare noi, Italia, una colonia della Cina, e vogliamo tutelare il nostro paese dai rischi nei settori più delicati e difendere quindi gli interessi nazionali.