Cécile Kashetu Kyenge (S&D). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Camerun sta precipitando nella violenza. Il regime trentennale di Paul Biya si sta sgretolando, i turiferari del potere reagiscono calpestando i diritti umani. Il governo organizza ed è accusato di frode elettorale per mantenersi al potere e arresta i leader dell’opposizione, inventando delitti da affibbiare loro. Inoltre, le due province anglofone sono in stato di guerra: il Nord del paese è infetto da Boko Haram, mentre l'Est subisce incursioni di milizie centroafricane.
In questi teatri l'esercito governativo combatte contro feroci milizie e forze secessioniste dell'Ambazonia. Denunciamo le milizie, ma cerchiamo di capire le cause profonde del disastro camerunese: esse si chiamano immobilismo governativo, gerontocrazia, malgoverno, frodi elettorali flagranti, nepotismo e tribalismo. Questa è l'origine della crisi del paese e della migrazione di massa dei giovani camerunesi. Biya deve risolvere la crisi, invece di continuare ad organizzare elezioni e frodi elettorali ed arrestare leader onesti.
Voglio ringraziare l'Alto rappresentante per il lavoro in un momento difficile, dove gli egoismi degli Stati membri si manifestano con il ritorno dei sovranisti e nazionalisti. Ringrazio inoltre il mio staff, tutta la squadra di interpreti, gli uscieri e gli autisti. Ognuno di loro mi ha trasmesso qualcosa e, se gli elettori italiani lo vorranno, tornerò qui a continuare il mio lavoro.