Proposta di risoluzione - B5-0092/2004Proposta di risoluzione
B5-0092/2004

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

9 febbraio 2004

presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 37, paragrafo 2, del regolamento
da Roberta Angelilli
a nome del gruppo UEN
sulla chiusura delle acciaierie di Terni

Procedura : 2004/2511(RSP)
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B5-0092/2004
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B5‑0092/2004

Risoluzione del Parlamento europeo sulla chiusura delle acciaierie di Terni

Il Parlamento europeo,

–  viste le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 che hanno sancito l'impegno dell'Unione europea per la promozione della crescita e dell'occupazione, la difesa della dignità del lavoro ed il miglioramneto degli strumenti di protezione sociale;

–  vista la Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori del 1989 e le disposizioni pertinenti del trattato CE, in particolare gli articoli da 136 a 139 che stabiliscono che gli Stati membri hanno come obiettivi la promozione dell’occupazione, il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, una protezione sociale adeguata e il dialogo sociale, per conseguire un livello occupazionale elevato e duraturo e la lotta contro l’emarginazione;

–  vista la Carta europea dei diritti fondamentali che, all'articolo 27, tutela il diritto dei lavoratori e dei loro rappresentanti all'informazione e alla consultazione nell'ambito dell'impresa;

–  vista la direttiva 98/59/CE sui licenziamenti collettivi,

–  vista la direttiva 2001/23/CE sul trasferimento di imprese;

–  vista la direttiva 94/45/CE e la direttiva 2002/14/CE sull'informazione e consultazione dei lavoratori;

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla ristrutturazione, il trasferimento e la chiusura di imprese nell’UE, in particolare sul caso della Renault e della Goodyear;

–  viste inoltre le disposizioni in materia di abuso di posizione dominante e di concentrazione di imprese, tra cui il Reg. 4064/89 e l'art. 82 del Trattato, così come interpretato dalla Corte di Giustizia (C 85/76 e C 70/89);

–  visto l'articolo 37, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  Considerando l’annuncio senza preavviso da parte della direzione della multinazionale tedesca Thyssen Krupp della dismissione della sua attività di produzione di acciaio magnetico presso lo stabilimento italiano di Terni, nonché del trasferimento del ramo d'azienda in Francia, Germania, India o Cina, il che porterà alla perdita di circa 500 posti di lavoro nel suddetto stabilimento, avrà gravi ripercussioni su circa 400 posti di lavoro indiretti e causerà la perdita di 140 milioni di fatturato e 90 mila tonnellate l'anno di acciaio elettrico;

B.  considerando che la suddetta delocalizzazione potrebbe essere effettuata verso paesi, come l'India o la Cina, in cui gli standard normativi di protezione e tutela dei lavoratori sono estremamente al di sotto della media europea e dove non sussistono sufficienti garanzie sul versante della protezione sociale e dell'impatto ambientale;

C.  considerando in particolare che lo stabilimento di Terni è finora risultato altamente produttivo e redditizio grazie, tra l’altro, all'elevatissimo grado di specializzazione dei suoi lavoratori e che esso detiene un valore strategico nazionale per l'eccellente qualità dell'acciaio prodotto;

D.  considerando anche il grande valore che lo stabilimento detiene dal punto di vista delle risorse territoriali per tutta la regione dell'Umbria e per l'Italia intera;

E.  considerando inoltre che l'arresto dell'attività in Italia potrebbe seriamente alterare equilibri ormai consolidati nell'ambito del mercato concorrenziale europeo, qualora ricorressero i presupposti dell'abuso di posizione dominante o della concentrazione di imprese, con il rischio di contravvenire alla normativa in materia;

1.  esprime solidarietà ai lavoratori coinvolti;

2.  si compiace per il ruolo attivo svolto dal Governo italiano fino ad oggi ed auspica che si adottino nuove azioni per evitare la chiusura dello stabilimento di Terni, in particolare attuando strategie di concerto con il Governo francese ed il Governo tedesco;

3.  chiede alle Istituzioni europee di intervenire per garantire la salvaguardia dei lavoratori e l'equilibrio del mercato comune e per evitare il rischio di concentrazione o di abuso di posizione dominante che l'operazione di trasferimento potrebbe comportare;

4.  chiede alla Commissione di accertarsi dell'utilizzo che la Thyssen Krupp ha fatto dei finanziamenti europei di cui è stata beneficiaria per la promozione dello sviluppo industriale;

5.  chiede alla Commissione di sottoporre i fondi europei di finanziamento alle imprese ad un vincolo di destinazione che sia tale da garantire la salvaguardia dei lavoratori, che preveda l'obbligo di attenersi a parametri di tutela e che sottoponga la possibilità di delocalizzare a precise condizioni che tengano conto anche delle esigenze dei lavoratori;

6.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, ai Governi e ai Parlamenti degli Stati membri, nonché alle parti sociali.