Proposta di risoluzione - B5-0166/2004Proposta di risoluzione
B5-0166/2004

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

29 marzo 2004

presentata a seguito delle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 37, paragrafo 2, del regolamento
da Margrietus J. van den Berg, Linda McAvan e Richard Howitt
a nome del gruppo PSE
sulla relazione sulle industrie estrattive richiesta dalla Banca mondiale

Procedura : 2004/2532(RSP)
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B5-0166/2004
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B5-0166/2004
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B5‑0166/2004

Risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione sulle industrie estrattive richiesta dalla Banca mondiale

Il Parlamento europeo,

–  visto l'articolo 37, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che nel 2000 il presidente della Banca mondiale, James Wolfesohn, ha richiesto uno studio indipendente volto a valutare il sostegno apportato dal gruppo della Banca mondiale (GBM) ai progetti in materia di petrolio, estrazioni e gas nell'ambito della missione promossa dalla stessa banca per ridurre la povertà e promuovere lo sviluppo sostenibile,

B.  considerando che la commissione per la relazione sulle industrie estrattive, presieduta dall'ex Ministro indonesiano dell'ambiente Emil Salim, ha presentato le sue conclusioni al presidente del GBM nel gennaio 2004, dopo due anni di un lungo processo multilaterale esperito attraverso consultazioni con il settore dell'industria, la società civile, il mondo accademico e i governi dei cinque continenti, e attraverso ricerche e progetti effettuati sul campo,

C.  considerando che le risultanze della relazione sulle industrie estrattive (RIE) presentano implicazioni anche per le banche europee, la BEI e la BERS, in ragione del fatto che un cospicuo numero di operazioni sono co-finanziate dalle Corporazioni internazionali per la finanza e dalle banche europee, e che esse riguardano parimenti le agenzie di credito all'esportazione degli Stati membri,

D.  considerando che tutti i governi dei paesi dell'Unione europea, in quanto membri della Banca mondiale, devono manifestare la loro posizione in merito alle conclusioni della relazione e votare la loro adozione al fine di contribuire alle raccomandazioni concernenti il futuro della partecipazione del gruppo della Banca mondiale nel settore delle industrie estrattive,

E.  considerando che gli Stati membri dell'Unione europea detengono circa il 30% dei voti all'interno del consiglio di amministrazione della Banca mondiale e dell'FMI e che essi potrebbero avere una importante influenza sul processo decisionale della Banca mondiale qualora si giungesse ad un approccio concertato dell'UE,

F.  considerando che la RIE giunge alla conclusione che il gruppo della Banca mondiale può svolgere un ruolo nei settori del petrolio, delle estrazioni e del gas, ma solo se si verificano le condizioni per promuovere la riduzione della povertà e lo sviluppo sostenibile,

G.  considerando che la RIE richiede un maggiore equilibrio tra le considerazioni di valenza ecologica, economica e sociale, invitando il GBM a rivedere le sue norme sociali e ambientali e ad applicarle in modo efficace condizionandone il sostegno finanziario al "buon governo", al rispetto dei diritti dell'uomo da parte delle aziende e dei governi, ai risultati in favore più indigenti e allo sviluppo sostenibile,

H.  considerando che nel corso di due anni di valutazioni sono stati portati molti esempi di progetti concernenti il petrolio che hanno esasperato la povertà e danneggiato l'ambiente,

I.  considerando che la relazione del 2002 elaborata dal Dipartimento per la valutazione esterna delle attività e dall'OEG sul settore delle industrie estrattive, una relazione assolutamente interna alla Banca mondiale, è giunta alle stesse conclusioni della RIE in termini di assenza di lenimento della povertà conseguito per mezzo di investimenti nel settore delle industrie estrattive, e ha raccomandato di migliorare la politica governativa e la trasparenza come precondizioni per il conferimento di tali progetti concernenti le estrazioni,

J.  considerando che le entrate provenienti dal petrolio, dalle estrazioni e dal gas sono vitali per circa il 60% dei paesi in via di sviluppo o in via di transizione nei quali più dei due terzi delle persone più indigenti al mondo sopravvive con meno di due dollari al giorno, e che dodici dei paesi mondiali che più dipendono dai minerali e sei di quelli che dipendono maggiormente dal petrolio sono classificati dalla Banca mondiale come paesi poveri ad alto indebitamento,

K.  considerando che i paesi che dipendono principalmente dalle industrie estrattive tendono ad avere livelli più elevati di povertà, mortalità infantile, guerre civili, corruzione e totalitarismo rispetto a quelli che dispongono di economie più diversificate,

L.  considerando che l'intero settore delle industrie estrattive rappresenta soltanto il 2% delle attività del GBM, fondamentalmente attraverso la corporazione internazionale per la finanza, la sua filiale di credito privata, e che la relazione ha dimostrato tanto i governi quanto il settore industriale sollecitano tale sostegno nelle aree in cui la politica governativa è deficitaria e l'abuso dei diritti dell'uomo o altre forme di rischi politici sono molto elevati,

M.  considerando che il GBM nella sua qualità di istituzione multilaterale sta definendo norme valide a livello mondiale e, al fine di espletare il suo mandato di lenimento della povertà attraverso lo sviluppo sostenibile, dovrebbe usare la sua autorità per sostenere le industrie che intendono operare in futuro nei paesi in via di sviluppo,

N.  considerando che, a tal fine, il GBM dovrebbe promuovere l'efficienza nel settore dell'energia e definire obiettivi per un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili,

O.  considerando che concentrare i finanziamenti del GBM sulle fonti di energia rinnovabili non impedisce agli stati di sviluppare il settore delle industrie estrattive,

P.  considerando che la rimozione degli incentivi del GBM per l'estrazione di combustibili fossili rappresenterebbe un segnale forte al mercato lasciando intendere che le fonti di energia rinnovabili devono divenire parte integrante del consumo di energia,

Q.  considerando che anche senza la partecipazione del GBM, le aziende non possono affermare che gli abusi sociali e ambientali non vanno denunciati dagli interessati e dall'opinione pubblica internazionale, e che prendendo ad esempio a tale scopo i cosiddetti obblighi dell'Equatore per i quali venti banche commerciali hanno manifestato la loro intenzione di rispettare le norme della Banca mondiale anche per i progetti finanziati al di fuori di essa,

1.  appoggia con decisione l'iniziativa intrapresa dal presidente della Banca mondiale James Wolfensohn di esaminare il settore delle industrie estrattive (RIE) e auspica che il gruppo della Banca mondiale rispetti i suoi impegni in materia di sviluppo sostenibile adottando le raccomandazioni della relazione RIE entro l'esercizio in corso istituendo un processo per la loro applicazione mediante modifiche delle attuali politiche e norme del GBM, lo sviluppo di nuove politiche e procedure, valutazioni comparative e calendari e un gruppo che disponga di tutte le risorse; il processo di attuazione deve essere trasparente e il GBM deve elaborare a cadenza trimestrale delle relazioni al Consiglio di amministrazione, agli Stati membri e al pubblico in genere;

2.  invita la Presidenza irlandese ad inserire la RIE nell'agenda del prossimo Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" allo scopo giungere ad una posizione comunitaria comune in sostegno delle raccomandazioni della RIE;

3.  esorta gli Stati membri ad inserire le risultanze della relazione in altri forum finanziari nazionali e internazionali, come la BEI, la BERS, le agenzie di credito nazionali e così via, affinché i problemi esaminati vengano discussi e affrontati debitamente;

4.  invita la Commissione ad avviare un processo che rifletta lo spirito di tutte le raccomandazioni della RIE all'interno degli orientamenti ambientali e sociali comunitari in materia di cooperazione economica e di sviluppo e, principalmente, cooperando con il FMI, la Banca mondiale, la BEI e la BERS;

5.  esorta il Consiglio e la Commissione a proporre regolamenti volti ad armonizzare le procedure e le politiche delle agenzie nazionali di credito all'esportazione degli Stati membri, a sostegno dell'applicazione delle risultanze della RIE;

6.  invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere lo sviluppo delle risorse nel rispetto dei diritti dell'uomo e rispondendo alle esigenze del fetta indigente del mondo e, a sostegno di tale obiettivo, di rilanciare con decisione l'energia rinnovabile;

7.  esorta la Commissione a prendere posizione a favore dell'adozione di tutte le raccomandazioni della RIE e la loro applicazione in occasione del consueto invito del Commissario europeo per lo sviluppo a tenere un discorso di fronte alla commissione congiunta BM e FMI per lo sviluppo nel corso delle riunioni primaverili del 2004 delle istituzioni di Bretton Woods;

8.  invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri ad appoggiare in modo particolare le richieste della RIE e che facciano uso di tutta la loro influenza per una loro piena applicazione:

  • a)conformare le priorità nel settore dell'energia del GBM al suo mandato sociale e ambientale;
  • b)incrementare simultaneamente gli investimenti in progetti di energia rinnovabile che possano soddisfare le esigenze energetiche della fetta di mondo indigente;
  • c)garantire che venga introdotta una serie di condizioni adeguate in materia di politiche governative prima di portare avanti un progetto, nel concreto:
    • *definendo chiare norme sulla pubblicazione degli accordi finanziari tra l'industria e i governi implicati al fine di combattere la corruzione e consentire la conclusione di un accordo preliminare negoziato con le comunità interessate
    • *istituendo un meccanismo di composizione delle controversie che sia pienamente accessibile al pubblico;
    • *escludendo il riassetto forzato e realizzando valutazioni partecipative delle comunità potenzialmente interessate e garantendo che le comunità e le popolazioni indigene, anch'esse potenzialmente interessate, accordino il loro consenso in modo libero, previamente e con conoscenza di causa; l'adozione di tali principi deve ispirarsi e orientarsi al Foro permanente sulle Questioni indigene delle Nazioni Unite;
  • d)garantire che i progetti cui è offerto sostegno rispettino i diritti umani internazionali e le quattro norme fondamentali in materia di lavoro e che tutte le politiche e le procedure del GBM siano conformi agli obblighi del gruppo in virtù della legislazione internazionale sui diritti dell'uomo e con gli obblighi giuridici che tali atti legislativi impongono a chi li attua;
  • e)chiedere la trasparenza dei flussi concernenti le entrate e i progetti di investimento dei progetti delle industrie estrattive che essi sostengono;
  • f)rafforzare la sua politica sugli habitat naturali e negare il finanziamento di progetti di industrie estrattive in aree protette, siti naturali particolari e siti dichiarati Patrimonio dell'umanità;
  • g)negare il finanziamento in aree pervase da conflitti armati o nelle quali il rischio di un conflitto sia molto elevato;
  • h)ridurre al minimo il suo sostegno alle miniere che utilizzano materiali tossici come il cianuro e il mercurio e imporre una moratoria sul ricorso allo smaltimento sottomarino dei rifiuti;

9.  invita il nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa a svolgere un ruolo attivo nell'incoraggiare i governi africani ad adottare i principi della relazione e a definire norme severe per il conseguimento della totale trasparenza negli accordi con le industrie estrattive di paesi terzi, compresa la pubblicazione dei conti delle compagnie nazionali;

10.  pone l'accento sul fatto che ogni intervento intrapreso volto ad incrementare la trasparenza dei pagamenti e delle entrate deve trasformarsi in un sistema legale che richieda alle imprese del settore di rendere pubbliche, paese per paese, le imposte totali, diritti e altri pagamenti versati al governo, il che dovrebbe evitare che funzionari corrotti conseguano accordi confidenziali che possano impedire alle imprese di rivelare le imposte versate ai governi;

11.  esorta ad intraprendere interventi che garantiscano che le compagnie petrolifere nazionali siano soggette agli stessi livelli di trasparenza delle imprese private in merito ai pagamenti e alle entrate;

12..  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, al presidente e al direttore esecutivo della Banca mondiale, al direttore della gestione dell'FMI nonché ai presidenti della BEI e della BERS.