Proposta di risoluzione - B6-0033/2005Proposta di risoluzione
B6-0033/2005

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

5.1.2005

presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione e del Consiglio
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Joost Lagendijk, Angelika Beer, Cem Özdemir, Kathalijne Maria Buitenweg
a nome del gruppo Verts/ALE
sulle relazioni transatlantiche

Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B6-0033/2005
Testi presentati :
B6-0033/2005
Discussioni :
Testi approvati :

B6‑0033/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sulle relazioni transatlantiche

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulle relazioni UE/USA e in particolare quella del 22 aprile 2004,

–  visti i risultati del vertice UE/USA di Dublino del 25-26 giugno,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  sottolineando che la democrazia, il rispetto dei diritti umani e l'economia di mercato rappresentano i valori alla base di relazioni transatlantiche che dovrebbero condurre ad un'azione comune volta alla costruzione della pace, alla riduzione della povertà e alla sicurezza collettiva,

B.  evidenziando che il rinnovo delle relazioni transatlantiche è decisivo ai fini del rafforzamento delle istituzioni internazionali, in particolare per la riforma delle Nazioni Unite al fine di rendere tale organizzazione più efficace e capace di agire sulla scena mondiale e fornire un quadro multilaterale volto a migliorare la governance globale,

C.  considerando che nel corso degli ultimi anni il divario tra l'UE e gli USA è aumentato nonostante gli sforzi intrapresi da entrambe le parti per riavvicinarsi e rinnovare la fruttuosa cooperazione del passato, quale ad esempio quella nei Balcani,

D.  considerando che la nuova amministrazione USA ha la possibilità di superare l'atteggiamento unilaterale e l'approccio aggressivo degli ultimi anni, mediante una ridefinizione delle scelte strategiche che minano la stabilità di talune regioni del mondo e mettono a repentaglio la sicurezza dei suoi alleati tradizionali,

E.  sottolineando che la sicurezza è un concetto collettivo onnicomprensivo che non può essere ritagliato sugli interessi e le esigenze di un solo paese,

F.  sottolineando che i trattati internazionali costituiscono gli elementi di base su cui fondare un quadro multilaterale,

G.  sottolineando che la lotta contro il terrorismo può avere successo soltanto mediante l'intervento di un partenariato transatlantico rafforzato che sostenga con coerenza i valori basilari su cui è stato costruito,

H.  considerando che la nuova situazione in Medio Oriente rappresenta l'occasione per un'iniziativa comune nella regione allo scopo di giungere ad un accordo definitivo e onnicomprensivo,

I.  preoccupandosi del persistere di molte controversie commerciali tra l'UE e gli Stati Uniti che riguardano il diritto inalienabile alla sicurezza alimentare e a un ambiente sano,

1.  auspica vivamente che la nuova amministrazione statunitense agisca in maniera costruttiva insieme alla comunità internazionale in un quadro multilaterale e nel rispetto della normativa internazionale; attende, a tale proposito, un mutamento politico profondo a sostegno delle organizzazioni internazionali e nel rispetto dei pertinenti trattati;

2.  ritiene, a tale riguardo, che la catastrofe dello tsunami costituisca l'occasione per un'azione comune concertata di assistenza e soccorso ai paesi colpiti a sostegno delle Nazioni Unite, che dovrà essere seguita da un programma a lungo termine di riabilitazione e ricostruzione per lo sviluppo sostenibile della regione;

3.  esorta gli Stati Uniti a non trascurare le nuove speranze sorte in Medio Oriente e a coordinare meglio il proprio intervento con quello dei membri del Quartetto e in particolare con l'UE, in modo da rendere il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza un primo passo credibile del ruolino di marcia verso una pace duratura;

4.  esorta gli USA a pervenire ad un approccio comune con l'UE in materia di proliferazione; invita a tale proposito gli Stati Uniti a rivedere la propria politica nei confronti dell'Iran, rimasta immutata dalla fine degli anni '70; incoraggia gli USA ad unirsi all'UE nel tentativo di negoziare un accordo a lungo termine per fornire a Teheran aiuti e garanzie nel campo commerciale, tecnologico e della sicurezza in cambio della sospensione dell'arricchimento nucleare da parte dell'Iran, onde rassicurare la comunità internazionale sul fatto che il suo programma nucleare ha scopi rigorosamente pacifici;

5.  esorta, a tale proposito, gli Stati Uniti e l'UE a riavviare le discussioni sul disarmo nucleare, che potrebbero condurre alla creazione di zone libere da armi nucleari in Medio Oriente, nel Mediterraneo e in Asia meridionale, simili a quelle istituite in America Latina e nei Caraibi, in Africa, nel Pacifico meridionale e nel Sud Est asiatico;

6.  esorta l'amministrazione USA ad invertire la sua strategia di indebolimento del Tribunale penale internazionale; deplora l'adozione, da parte del Congresso degli USA, del cosiddetto emendamento "Nethercutt" al bilancio 2005 che revoca i finanziamenti ai paesi che rifiutano di garantire l'immunità dal TPI ai cittadini americani sospettati di aver commesso crimini contro l'umanità ed esorta il Presidente Bush ad avvalersi dei poteri di deroga attribuitigli da tale emendamento;

7.  esprime la sua profonda preoccupazione per i diritti fondamentali delle persone arrestate in Afghanistan e in Iraq e invita l'amministrazione Bush a prendere tutte le misure necessarie per fare in modo che questi abusi cessino e che vengano perseguiti con severità tutti coloro che ne sono stati i mandanti o gli esecutori;

8.  rammenta che il diritto delle nazioni di difendere i propri cittadini contro il terrorismo deve in ogni caso essere perseguito nell'ambito di un quadro normativo internazionale e/o nazionale ben definito e che la lotta contro il terrorismo non deve in alcun modo mettere a repentaglio la tutela dei diritti umani e dei principi democratici e che deve contribuire al rafforzamento dello Stato di diritto;

9.  accoglie con favore la sentenza, destinata a fare dottrina, pronunciata da un giudice federale statunitense che ha condotto alla sospensione del metodo delle giurie militari a Guantanamo Bay ed esprime la sua profonda preoccupazione per la notizia che il Comitato internazionale della Croce Rossa abbia accusato i militari statunitensi di utilizzare tattiche "equivalenti" alla tortura sui prigionieri di Guantanamo;

10.  si rammarica dei tentativi da parte del governo USA, anche nel corso della recente decima conferenza dei partecipanti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, di ostacolare l'avvio di negoziati internazionali sui futuri impegni in materia di politica climatica dopo il 2012; invita il governo statunitense a ritornare sulla sua decisione di non ratificare il Protocollo di Kyoto e, come primo passo, lo invita a rispettare i propri impegni nell'ambito del UNFCCC di riportare le emissioni ai livelli del 1990;

11.  accoglie con favore, a tale riguardo, le numerose iniziative in materia di politica climatica prese dai vari Stati americani, quali la Regional Greenhouse Gas Initiative e le norme californiane volte a limitare le emissioni causate dai mezzi di trasporto;

12.  esorta il Consiglio e la nuova amministrazione USA ad adoperarsi congiuntamente per riavviare il controllo negoziato delle armi e il disarmo a livello multilaterale all'interno del sistema delle Nazioni Unite nonché a livello bilaterale, al fine di evitare una nuova corsa all'armamento e di ridurre gli arsenali esistenti, nonché a sostenere interventi regionali e globali per prevenire la proliferazione non solo delle armi di distruzione di massa ma anche di quelle di scala più ridotta, delle armi leggere e delle mine antiuomo, fornendo le risorse adeguate;

13.  esorta l'UE e gli USA ad attuare in maniera efficace i rispettivi codici di condotta in materia di esportazioni di armi in modo da promuovere l'elaborazione di un Trattato ONU sul commercio di armi, volto ad evitare la fornitura di armi di scala ridotta e armi leggere a regioni in cui vi sono conflitti, e ad assumere un ruolo attivo nel Piano d'azione di Nairobi del 2005-2009;

14.  esorta il governo USA a aderire al Trattato sul bando totale degli esperimenti nucleari ed accoglie con favore la decisione del Congresso americano di rifiutare

15.  esorta l'UE e gli Stati Uniti ad adoperarsi per il successo della Conferenza di revisione del trattato di non proliferazione prevista nel maggio 2005 a New York;

16.  si rammarica del fatto che mentre i rappresentanti delle imprese sono stati invitati a presentare le loro raccomandazioni riguardo al Partenariato economico transatlantico direttamente ai Presidenti degli Usa, dell'UE e della Commissione europea durante il vertice di Dublino nel giugno del 2004, ai gruppi dei consumatori ciò è stato negato, in violazione delle stesse politiche scritte dei governi che raccomandano un accesso equo per i dialoghi transatlantici delle imprese e dei consumatori da cui derivano le raccomandazioni che alimentano il processo politico UE/USA;

17.  esprime la sua preoccupazione per l'eliminazione di quelle che sono percepite come barriere al commercio transatlantico, la quale condurrà ad un'armonizzazione verso il basso nella cooperazione transatlantica in campo normativo che, a sua volta, contribuirà all'ulteriore erosione della fiducia dei consumatori in materia di salute e sicurezza, ed esorta pertanto

18.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri e al Presidente e al Congresso degli Stati Uniti d'America.