Proposta di risoluzione - B6-0558/2005Proposta di risoluzione
B6-0558/2005

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

24.10.2005

presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Charles Tannock, Árpád Duka-Zólyomi, Vytautas Landsbergis, Elisabeth Jeggle e Bernd Posselt
a nome del gruppo PPE-DE
sull'Azerbaigian

Procedura : 2005/2629(RSP)
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B6-0558/2005
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B6-0558/2005
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B6‑0558/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sull'Azerbaigian

Il Parlamento europeo,

–  visto l'accordo di partenariato e cooperazione con l'Azerbaigian del 1° luglio 1999,

–  vista la decisione del Consiglio del 14 giugno 2004 di includere l'Azerbaigian , con l'Armenia e la Georgia, nella politica europea di vicinato,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sull'Azerbaigian e sul Caucaso meridionale e, in particolare, la risoluzione del 9 giugno 2005,

–  viste le sue risoluzioni su un'"Europa più ampia - vicinato: una nuova struttura per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali" del 20 novembre 2003,

–  vista la relazione della Commissione sull'Azerbaigian del 2 marzo 2005,

–  vista la dichiarazione finale e le raccomandazioni formulate dalla sesta riunione della commissione di cooperazione parlamentare UE-Azerbaigian il 18 e il 19 aprile 2005,

–  vista la dichiarazione della presidenza britannica del Consiglio dell'UE sull'Azerbaigian del 6 ottobre 2005,

–  visto che l'Azerbaigian è membro del Consiglio d'Europa e viste la Convenzione europea dei diritti umani e le molteplici risoluzioni sull'Azerbaigian adottate dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, in particolare la risoluzione del 22 giugno 2005,

–  viste le relazioni interlocutorie delle missioni di osservazione elettorale dell'OSCE di settembre e di ottobre 2005,

–  visto l'indice dei casi di corruzione nel 2005, messo a punto dall'Organizzazione "Transparency International" e pubblicato il 18 ottobre 2005,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che le elezioni parlamentari del 6 novembre 2005 rappresentano una prova decisiva per l'Azerbaigian e considerando l'impegno nei confronti della democrazia, dello stato di diritto e della tutela dei diritti umani assunto dal paese con l'adesione alla Convenzione europea sui diritti umani e ad altri trattati internazionali,

B.  considerando che l'Unione europea esprime la propria profonda preoccupazione relativamente alla stabilità, alla democrazia, allo stato di diritto e al rispetto dei diritti umani in Azerbaigian, quali sono stati formulati nel quadro della politica europea di vicinato (PEV),

C.  considerando che il piano d'azione della PEV per l'Azerbaigian, che stabilisce priorità fondamentali definite in comune in determinati settori per i prossimi 5 anni, è in corso di elaborazione,

D.  considerando che la Commissione ha sospeso i negoziati con i paesi del Caucaso meridionale nel quadro della PEV, dopo l'apertura di un collegamento aereo fra Cipro settentrionale e Baku e sottolineando che, in mancanza di una soluzione, la Commissione si accosterà agli stati del Caucaso meridionale separatamente e continuerà i negoziati solo con l'Armenia e la Georgia,

E.  considerando che, dopo vari inviti formulati dalle istituzioni europee ai funzionari dell'Azerbaigian, il diritto fondamentale dei partiti politici all'opposizione di organizzare riunioni pubbliche e dimostrazioni prima delle elezioni parlamentari è stato ripetutamente limitato e decine di manifestanti sono stati percossi ed arrestati da unità di forze dell'ordine,

F.  considerando che i mezzi di informazione e i giornalisti sono stati vittime di un'allarmante riduzione della libertà di stampa, di minacce, di atti di diffamazione e di pressioni disumane, e ciò a prescindere dalle riforme proclamate, che debbono essere ulteriormente intensificate per garantire un accesso equilibrato a tutte le parti,

G.  considerando che, nella prospettiva delle elezioni parlamentari del novembre 2005, il presidente Ilham Aliyev ha emanato, il 12 maggio 2005, un decreto legge sul "miglioramento delle pratiche elettorali nella Repubblica dell'Azerbaigian",

H.  considerando che il 24 e il 25 ottobre i copresidenti americano, russo e francese del gruppo di Minsk dell'OSCE si riuniscono a Washington per discutere sulla fase attuale del processo di pace nel Nagorno Karabagh e, in particolare, la riunione con i ministri degli affari esteri dell'Azerbaigian e dell'Armenia, prevista a Lubiana,

I.  considerando che l'8 settembre il presidente Ilham Alieyev ha messo in guardia l'Armenia e fatto sapere che il suo paese è in grado di riprendere con la forza l'enclave del Nagorno Karabagh controllata dall'Armenia e annunciato che nel 2006 l'Azerbaigian intende raddoppiare le spese per la difesa portandole a 600 milioni di dollari,

1.  Deplora il rifiuto delle autorità azere di autorizzare raduni di rappresentanti dell'opposizione in determinate aree del centro di Baku e condanna le misure sproporzionate e violente adottate dalla polizia nei confronti dei dimostranti, in particolare in occasione della dimostrazione del 25 settembre;

2.  Chiede l'immediato rilascio di tutti i detenuti e indagini esaustive ed eque sui fatti succitati, comprese indagini sulla responsabilità delle forze dell'ordine, ed esorta l'Azerbaigian a garantire i diritti fondamentali essenziali e inalienabili delle persone detenute;

3.   Invita le autorità azere a ripristinare la libertà di riunione garantita a tutti i partiti politici e ai candidati e ad assicurare che, tanto sul piano giuridico quanto su quello pratico, le elezioni parlamentari saranno conformi alle norme internazionali, nonché alle raccomandazioni del OSCE/ODIHR e della commissione di Venezia, e invita tutte le parti coinvolte nella consultazione elettorale ad attuare la propria campagna in modo pacifico;

4.  deplora il fatto che il 17 ottobre 2005 le autorità azere abbiano negato a Rasul Guliyev, fra i principali leader dell'opposizione, candidatosi alle elezioni, l'autorizzazione ad entrare nel paese;

5.  sottolinea la necessità di porre fine a qualsiasi violenza nei confronti di giornalisti e dei mezzi di informazione e di riconoscerne lo status indipendente; esorta le autorità azere a fare il possibile per tradurre dinanzi alla giustizi il responsabile dell'assassinio di Elmar Husseinow, editore di "Monitor", rivista di informazione dell'opposizione;

6.  si compiace della decisione dei tribunali dell'Azerbaigian di annullare i precedenti penali di importanti leader dell'opposizione per reati commessi in occasione dei disordini pubblici verificatici subito dopo le elezioni presidenziali del 2003 e di garantire così la loro idoneità a partecipare alle elezioni parlamentari in qualità di candidati;

7.  esorta le autorità dell'Azerbaigian ad affrontare in modo efficace il problema della corruzione nel paese, fra l'altro aumentando le risorse destinate ai programmi scolastici e introducendo un'adeguata struttura legislativa per coordinare con efficacia l'attività del governo e del settore civile nella lotta contro la corruzione;

8.  è dell'opinione che il piano d'azione per l'Azerbaigian debba puntare sullo sviluppo di una democrazia autentica, sul rispetto dei diritti umani e sullo stato di diritto; invita a tal riguardo la Commissione a coordinare la propria azione con il Consiglio d'Europa e a fare il possibile per sostenere e sviluppare la società civile in Azerbaigian;

9.  si compiace delle raccomandazioni della Commissione per intensificare in modo significativo le relazioni con l'Azerbaigian ed esorta la Commissione a continuare a fornire al governo azero la necessaria assistenza affinché attui le riforme giuridiche e istituzionali nel settore dei diritti umani e dello stato di diritto;

10.  invita il governo azero a risolvere il problema causato dall'apertura di un collegamento aereo diretto fra Baku e Cipro settentrionale, onde evitare che la cooperazione nel quadro della PEV sia sviluppata unicamente con l'Armenia e la Georgia;

11.  è fermamente convinto che il gruppo di Minsk fornisca il meccanismo necessario per risolvere la questione del Nagorno Karabagh, compresi i circostanti territori dell'Azerbaigian; sostiene pienamente gli sforzi effettuati sin dall'inizio di quest'anno dai governi dell'Azerbaigian e dell'Armenia per migliorare il dialogo ed è convinto che entrambi i paesi siano in grado di riportare una vittoria nel quadro dei colloqui;

12.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al parlamento e ai governi degli Stati membri, al Presidente, al governo e al parlamento della Repubblica dell'Azerbaigian, all'Assemblea parlamentare dell'OSCE e al Consiglio d'Europa.