Proposta di risoluzione - B6-0101/2008Proposta di risoluzione
B6-0101/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

18.2.2008

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Raimon Obiols i Germà, Richard Howitt e Józef Pinior
a nome del gruppo PSE
sulla settima sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (CDU)

Procedura : 2008/2526(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B6-0101/2008
Testi presentati :
B6-0101/2008
Testi approvati :

B6‑0101/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sulla settima sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (CDU)

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni, a partire dal 1996, sulla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, in particolare la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sulla quinta sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (CDU) nonché le sue risoluzioni del 16 marzo 2006 sul risultato dei negoziati relativi al Consiglio per i diritti umani e sulla 62a sessione dell'UNCHR[1], del 29 gennaio 2004 sulle relazioni tra l’Unione europea e l’Organizzazione delle Nazioni Unite[2], del 9 giugno 2005 sulla riforma delle Nazioni Unite[3], del 29 settembre 2005 sui risultati del Vertice mondiale delle Nazioni Unite del 14-16 settembre 2005[4], e del 26 aprile 2007 sulla relazione annuale sui diritti dell'uomo nel mondo 2006 e sulla politica dell'UE in tale rispetto[5],

–  viste le sue risoluzioni di urgenza sui diritti dell'uomo e la democrazia,

–  vista la risoluzione A/RES/60/251 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che istituisce il Consiglio per i diritti umani (CDU),

–  viste le precedenti sessioni regolari e straordinarie del CDU, in particolare la sesta sessione regolare e la sesta sessione straordinaria sulle violazioni dei diritti umani che discendono dagli attacchi militari e dalle incursioni d'Israele nei territori palestinesi occupati, particolarmente nella Striscia di Gaza, che si è svolta il 23 e il 24 gennaio 2008,

–  vista la settima sessione del CDU che si terrà nel marzo 2008,

–  viste la prima e la seconda fase del riesame periodico universale (UPR), che si terranno dal 7 al 18 aprile 2008 e dal 5 al 16 maggio 2008;

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il rispetto, la promozione e la salvaguardia del carattere universale dei diritti dell'uomo sono parte integrante dell'acquis etico e giuridico dell'Unione europea e costituiscono una delle pietre miliari dell'unità e dell'integrità europee;

B.  considerando che il CDU rappresenta un organo efficace per il rafforzamento della protezione e della promozione dei diritti umani nel quadro delle Nazioni Unite,

C.  considerando che la settima sessione del CDU svolgerà un ruolo cruciale, poiché sarà la prima a esaminare un'ampia gamma di importanti tematiche nel quadro dei nuovi metodi di lavoro sviluppati in seguito alle riforme in materia di sviluppo istituzionale adottate nel 2006 e nel 2007 e che perfezionerà le modalità dell'UPR,

D.  considerando che la credibilità del CDU dipende dall'attuazione di tali riforme e meccanismi, secondo modalità che ne rafforzeranno la capacità di lottare contro le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo;

E.  considerando che sarà istituita una delegazione ad hoc del Parlamento europeo per la settima sessione del CDU, come avvenuto nei due anni precedenti e, prima ancora, per la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, precorritrice del CDU,

Il lavoro del Consiglio per i diritti umani

1.  sottolinea il ruolo cruciale del Consiglio per i diritti umani nell'architettura globale delle Nazioni Unite; ribadisce che il suo obiettivo principale dovrebbe rimanere la lotta contro le violazioni dei diritti umani, dato che le situazioni politiche generali rientrano tra le competenze di altri organismi delle Nazioni Unite; sottolinea la specificità del CDU: ruolo importante delle procedure speciali, sessioni straordinarie, riesame periodico universale, dialogo interattivo e capacità di affrontare le crisi di emergenza;

2.  prende atto dei risultati conseguiti dal CDU; plaude al conseguimento dell'ambizioso programma che il CDU si era prefissato e che inlcudeva il riesame delle sue procedure e dei suoi metodi di lavoro, in particolare lo sviluppo e l'attuazione del riesame periodico universale e la revisione delle procedure speciali;

3.  plaude ai risultati positivi conseguiti dalla presidenza del CDU e in particolare alla sua efficace cooperazione con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani; invita l'UE a sostenere equamente i candidati con alte garanzie di integrità alle elezioni del nuovo presidente del CDU, che si terranno il 23 giugno 2008;

4.  plaude all'organizzazione di sessioni straordinarie, in quanto istituiscono i legami necessari tra le gravi violazioni dei diritti umani e le perizie indipendenti; esprime tuttavia preoccupazione per il mancato intervento del CDU dinanzi a molte delle situazioni più urgenti di violazioni dei diritti umani nel mondo;

5.  rileva che l'obiettivo delle sessioni straordinarie consiste nell'affrontare le crisi di emergenza, mentre le violazioni persistenti dei diritti umani dovrebbero essere trattate nel quadro delle sessioni regolari, consentendo in tal modo un'analisi più approfondita e l'individuazione di soluzioni a lungo termine;

6.  sottolinea che le sessioni straordinarie richiedono una preparazione preliminare e modalità di lavoro strutturate per dare risultati positivi; nota al riguardo il successo di iniziative chiave dell'UE;

7.  rileva l'impatto diretto della sessione staordinaria su Myanmar, svoltasi a Ginevra nell'ottobre 2007, con la condanna della repressione del governo e con la visita del relatore speciale sulla situazione dei diritti umani a Myanmar; deplora la mancanza di seguito e di controllo delle raccomandazioni del relatore speciale, alla luce dell'aggravarsi della situazione dei diritti umani a Myanmar;

Elezioni da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di nuovi membri del CDU

8.  chiede che siano organizzate elezioni competitive in tutte le regioni, nel maggio 2008, in modo da consentire una vera scelta tra gli Stati membri delle Nazioni Unite; si rammarica che taluni paesi con situazioni problematiche nel campo dei diritti umani siano stati eletti, facendo tabula rasa del passato;

9.  invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a continuare a esercitare pressioni per l'istituzione di criteri di appartenenza per essere eletti al CDU, anche attraverso l’emissione di inviti permanenti alle procedure speciali, nonché di controlli sull'effettiva attuazione degli impegni elettorali presi dagli Stati membri; chiede, in attesa di tale riforma, di applicare tale regola per determinare il sostegno degli Stati membri dell'UE, in seno al CDU, a favore dei paesi candidati;

Procedure e meccanismi

Riesame periodico universale (UPR)

10.  ritiene che il meccanismo di riesame periodico universale sia un mezzo potenziale per migliorare l'universalità del controllo delle prassi e degli impegni dei diritti dell'uomo in tutto il mondo, sottoponendo tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a pari trattamento e scrutinio;

11.  ricorda che il riesame periodico è inteso a valutare in modo obiettivo la situazione di un paese al fine di identificare i settori in cui esistono violazioni dei diritti dell'uomo i quali potrebbero essere migliorati mediante lo scambio di buone prassi e una cooperazione rafforzata, per giungere a raccomandazioni e conclusioni; invita al riguardo gli Stati membri dell'UE e la Commissione a tenere conto di tali raccomandazioni e conclusioni per la definizione degli obiettivi e delle priorità dei programmi di assistenza dell'UE;

12.  chiede che la procedura di riesame periodico, la cui prima e seconda fase si terranno dal 7 al 18 aprile 2008 e dal 5 al 16 maggio 2008, sia all'altezza delle aspettative espresse finora; chiede agli Stati membri dell'UE di condurre il riesame periodico nello spirito della risoluzione 60/251, in modo obiettivo e trasparente; chiede agli Stati membri dell'UE che saranno oggetto del riesame periodico di dar prova di autocritica e di non limitare le loro presentazioni ai risultati positivi conseguiti;

13.  rileva che alcune questioni devono ancora essere affrontate, tra cui la scelta delle "troike" nel quadro del riesame periodico universale, che faciliteranno l'esame degli Stati membri delle Nazioni Unite nel settore dei diritti umani; sollecita al riguardo gli Stati membri dell'UE a respingere la possibilità che i paesi soggetti al riesame possano respingere in via riservata i paesi selezionati per esaminarli;

14.  invita i membri del CDU a nominare esperti indipendenti in qualità di loro rappresentanti in seno al gruppo di lavoro incaricato dell'esecuzione del riesame periodico; invita gli Stati membri dell'UE ad assumere l'iniziativa per promuovere un tale approccio, adottando linee guida comuni sulle modalità del riesame periodico universale;

15.  rileva l'importanza della partecipazione della società civile, degli attivisti per i diritti umani e delle procedure speciali; ribadisce che le conclusioni e le raccomandazioni al riguardo dovrebbero costituire la base per un riesame indipendente e attendibile;

Riesame dei mandati e nomina dei detentori del mandato delle procedure speciali

16.  sottolinea che le procedure speciali sono al centro del meccanismo delle Nazioni Unite per i diritti umani e svolgono un ruolo essenziale, in particolare in seno al CDU; ribadisce la necessità che i membri del CDU adempiano al loro obbligo di cooperare pienamente con le procedure speciali;

17.  rileva che la credibilità del CDU dipenderà dalle nuove nomine dei detentori del mandato delle procedure speciali nel marzo 2008;

18.  invita a nominare, per il mandato, persone aventi competenze riconosciute nel settore dei diritti umani, esperienze specifiche, indipendenza, imparzialità, integrità personale e obiettività nonché una conoscenza approfondita del sistema delle procedure speciali;

19.  invita i governi, le ONG e le associazioni professionali del settore a inviare i nomi di candidati eleggibili al fine di inserirli nell'elenco pubblico dei candidati eleggibili gestito dall'Alto commissariato per i diritti umani;

20.  invita il gruppo consultivo incaricato di esaminare le candidature per le procedure speciali e di trasmettere raccomandazioni per le nomine al presidente del Consiglio, ad adempiere al suo compito in modo obiettivo e trasparente ed a basare le sue scelte su criteri di professionalità e integrità personale;

21.  condanna la decisione del CDU di non rinnovare i mandati dei relatori speciali sulla Bielorussia e su Cuba;

22.  plaude al rinnovo dei mandati nazionali del relatore speciale sul Sudan e degli esperti indipendenti sulla Liberia, Haiti e il Burundi;

23.  deplora che l'UE abbia appoggiato la decisione del CDU di porre termine all'attività del suo gruppo di esperti in Darfur; nota che il seguito dei lavori del gruppo di esperti è stato aggiunto al mandato del relatore speciale sul Sudan; è pertanto preoccupato per il rischio che l'aumento del carico di lavoro del relatore speciale possa indebolirne il mandato;

24.  consiglia una maggiore cautela nell'interruzione del mandato dei gruppi di esperti in futuro, considerato il loro importante valore aggiunto;

25.  plaude al rinnovo dei mandati tematici riesaminati finora ed invita l'UE a compiere ogni sforzo per sostenere il lavoro svolto dal Rappresentante speciale del Segretario generale dell'ONU per l'economia e i diritti umani;

 

26.  invita gli Stati membri dell'UE a garantire il rinnovo dei mandati del relatore speciale su Myanmar e sulla Repubblica democratica popolare di Corea e la proroga dei mandati degli esperti indipendenti sulla Somalia e sulla Repubblica democratica del Congo;

27.  plaude alla creazione di un meccanismo di esperti costituito da cinque membri indipendenti sui diritti umani dei popoli autoctoni;

28.  sostiene l'organizzazione, nel 2008, di discussioni sulla questione della violenza contro le donne in tutte le sue forme e manifestazioni e la definizione di priorità per affrontare tale problema nelle sue azioni e programmi di lavoro futuri, come convenuto nella risoluzione 61/143 dell'Assemblea generale del 19 dicembre 2006;

29.  prende atto dell'adozione, il 18 giugno 2007, di un codice di condotta per i detentori di un mandato di procedura speciale; invita il CDU ad attuare tale codice di condotta nello spirito della risoluzione 60/251 e a rispettare l'indipendenza delle procedure speciali;

30.  sostiene gli sforzi del comitato di coordinamento delle procedure speciali intesi a elaborare una procedure adeguata che consenta di attuare nel miglior modo possibile il codice di condotta e gli altri documenti pertinenti, tra cui il manuale di procedure speciale, al fine di rafforzarne la capacità di proteggere e promuovere i diritti umani; invita il comitato di coordinamento delle procedure speciali ad operare in modo efficiente e trasparente al fine di evitare discussioni di carattere tecnico che potrebbero ritardare discussioni importanti e ostacolare i mandati di procedura speciale;

Procedura di reclamo

31.  rileva che la procedura di reclamo definita nel quadro del processo di sviluppo istituzionale del CDU sembra essere molto simile alla precedente "procedura 1503"; chiede una nuova procedura più efficace nell'identificare, prevenire e risolvere le situazioni di palesi e gravi violazioni dei diritti umani;

Partecipazione dell'UE

32.  riconosce la partecipazione attiva dell'UE e dei suoi Stati membri nel primo anno di attività del CDU;

33.  plaude al coinvolgimento dell'UE nei difficili negoziati della sesta sessione regolare intesi a conseguire risultati positivi in relazione al rinnovo dei mandati delle procedure speciali;

34.  ricorda la necessità che l'UE parli con una sola voce sulle questioni concernenti i diritti umani, ma anche l'importanza del fatto che ciascuno Stato membro dell'UE esprima la posizione di quest'ultima per darle maggiore peso;

35.  invita l'UE a patrocinare la risoluzione del Parlamento ai fini di un consenso sulle violazioni dei diritti umani attualmente compiute nel contesto del blocco di Gaza e degli attacchi missilistici contro Israele;

36.  chiede una cooperazione rafforzata con l'Alto commissariato per i diritti umani e la salvaguardia della sua indipendenza mediante l'assegnazione di finanziamenti adeguati;

37.  chiede un sostegno continuo a favore delle procedure speciali sotto forma di finanziamenti e di personale; esprime il proprio appoggio all'iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell’uomo (EIDHR), che rappresenta una fonte importante di finanziamento per le procedure speciali; plaude all'iniziativa della presidenza del gruppo di lavoro sui diritti umani (COHOM) intesa a rafforzare la cooperazione tra il gruppo e i relatori speciali, in particolare invitandoli regolarmente a partecipare a riunioni che li riguardano;

38.  invita la Commissione e il Consiglio ad adottare una "posizione comune" al fine di garantire che gli Stati membri dell'UE firmino e ratifichino automaticamente tutti gli strumenti internazionali in materia di diritti umani;

39.  prende atto del lavoro svolto dall'UE per l'adozione di risoluzioni per consenso; invita gli Stati membri a proseguire i loro sforzi per impegnarsi con i paesi di altri gruppi regionali al fine di garantire un ampio sostegno alle risoluzioni intese a rafforzare la protezione e la promozione dei diritti umani; invita l'UE a fare un uso più efficace dell'aiuto e del sostegno politico ai paesi terzi allo scopo di incoraggiarli a cooperare con il CDU;

40.  incarica la sua delegazione presso al settima sessione del CDU di dar voce alle preoccupazioni espresse nella presente risoluzione; invita la delegazione a riferire alla sottocommisione per i diritti dell'uomo in merito alla sua visita e considera opportuno continuare a inviare una delegazione del Parlamento europeo presso le sessioni rilevanti del CDU;

o

o o

41.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al presidente della 61a Assemblea generale, al presidente del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, all'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite e al gruppo di lavoro UE-ONU istituito dalla commissione per gli affari esteri.