Proposta di risoluzione - B6-0308/2008Proposta di risoluzione
B6-0308/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

16.6.2008

presentata a seguito dell'interrogazione orale B6‑0064/2008
a norma dell'articolo 108, paragrafo 5, del regolamento
da Pedro Guerreiro, Jacky Hénin, Willy Meyer Pleite,Marco Rizzo
a nome del gruppo GUE/NGL
sull'aggravamento della crisi socioeconomica del settore della pesca in conseguenza dell'aumento del prezzo dei carburanti (benzina e gasolio)

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B6-0308/2008
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B6‑0308/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sull'aggravamento della crisi socioeconomica del settore della pesca in conseguenza dell'aumento del prezzo dei carburanti (benzina e gasolio)

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 9 marzo 2006 relativa al miglioramento della situazione economica dell’industria della pesca (COM(2006)0103),

–  vista la risoluzione del Parlamento europeo del 28 settembre 2006 sul miglioramento della situazione economica nell'industria della pesca (P6_TA(2006)0390),

–  vista la risoluzione del Parlamento europeo del 12 dicembre 2007 sull'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura (P6_TA-PROV(2007)0606),

–  viste le interrogazioni con richiesta di risposta orale presentate alla Commissione e al Consiglio sulla crisi del settore della pesca in conseguenza dell'aumento del prezzo dei carburanti,

–  vista la riunione del Consiglio "agricoltura e pesca" del 23-24 giugno 2008,

–  visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.  considerando le recenti azioni organizzate dal settore della pesca in diversi paesi dell'UE per rivendicare misure urgenti di sostegno effettivo per poter affrontare il vertiginoso aumento dei prezzi dei carburanti (benzina e gasolio) nonché per fa fronte alla relativa crisi socioeconomica,

B.  considerando l'importanza strategica del settore della pesca in termini di situazione socioeconomica, ai fini dell'approvvigionamento pubblico con prodotti della pesca e dell'equilibrio alimentare di diversi Stati membri e della stessa Unione europea, nonché il suo rilevante contributo al benessere socioeconomico delle comunità costiere, allo sviluppo locale, all'occupazione, alla conservazione/creazione di attività economiche e posti di lavoro a monte e a valle, agli approvvigionamenti di pesce fresco e alla salvaguardia delle tradizioni culturali locali,

C.  considerando i fattori di incertezza che incombono sui redditi e sui salari degli operatori della pesca, derivanti dalle modalità di commercializzazione nel settore, dalla formazione dei prezzi di prima vendita e dalle caratteristiche irregolari delle attività, con la conseguente necessità di conservare determinati sussidi pubblici nazionali e comunitari,

D.  considerando che a causa del nesso tra salari, entrate provenienti dalla prima vendita delle catture e i costi legati ad alcuni altri fattori di produzione detratti direttamente dalle entrate prima del calcolo dei salari, l'aumento del prezzo dei carburanti si ripercuote direttamente e negativamente sui redditi destinati all'equipaggio,

E.  considerando che l'attuale dinamica della vendita non consente di trasferire nei prezzi del pesce gli effetti delle oscillazioni dei costi dei fattori di produzione, carburanti compresi, e che dal 2000 i prezzi medi di prima vendita nel registrano una stasi o un calo senza che ciò abbia avuto riscontro in un calo dei prezzi per il consumatore finale di pesce fresco,

F.  considerando che la situazione economica di moltissime imprese della pesca si è deteriorata negli ultimi anni, portando alla sparizione di molte di esse, e che diventa reale il rischio di scomparsa di migliaia di imprese di pesca e di distruzione di migliaia di posti di lavoro a causa dell'aumento del prezzo dei carburanti,

G.  considerando che gli aumenti dei prezzi dei carburanti (benzina e gasolio) negli ultimi quattro anni hanno colpito in modo particolarmente negativo il settore della pesca, arrivando a costituire in taluni segmenti circa il 50% del totale dei costi operativi e complicando ulteriormente la crisi già in atto, i margini operativi e la sopravvivenza economica, con conseguente riduzione estremamente incisiva dei redditi dei pescatori,

H.  considerando che in taluni casi l'attuale organizzazione comune dei mercati (OCM) nel settore dei prodotti della pesca non è riuscita a dare un contributo sufficiente al miglioramento dei prezzi di prima vendita e a una migliore distribuzione del valore aggiunto nella filiera di valore del settore,

I.  considerando che la promozione del disarmo indifferenziato di imbarcazioni, senza tenere in conto le specificità della flotta, le risorse alieutiche e le necessità di consumo di pesce di ogni singolo paese, è stato la molla del cosiddetto adeguamento delle dimensioni della flotta alle risorse alieutiche esistenti, con un'enorme incidenza economica e sociale, senza che ciò abbia avuto riscontro in una modifica significativa della situazione,

J.  considerando che le grandi imprese petrolifere hanno registrato un aumento vertiginoso dei loro utili, risultante in particolare dalla prassi di prezzi speculativi, tramite la rivalutazione speculativa delle riserve di petrolio acquistato a valori inferiori,

K.  considerando che gli Stati membri hanno applicato o intendono applicare talune misure, benché spesso insufficienti e con incidenza ridotta, per sostenere la situazione socioeconomica delle proprie flotte di pesca, segnatamente per far fronte all'aumento del prezzo dei carburanti,

1.  esprime la sua solidarietà ai pescatori di Francia, Portogallo, Spagna, Italia e di altri paesi dell'UE, i quali rivendicano interventi contro il vertiginoso aumento dei combustibili e per condizioni di vita dignitose;

2.  condanna l'atteggiamento di inerzia e di rifiuto mostrato dall'UE per quanto riguarda l'adozione delle necessarie decisioni, dato che ignora le soluzioni e le proposte da tempo avanzate dai rappresentanti del settore della pesca per garantire la promozione e lo sviluppo sostenibile del settore, assicurando la sua continuità socioeconomica e la sostenibilità delle risorse, nonché la sovranità e la sicurezza alimentare, l'approvvigionamento pubblico di pesce, la conservazione di posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita dei pescatori;

3.  sottolinea che la soluzione "meno sforzi di pesca", ovvero la promozione della cessazione definitiva delle attività dei pescherecci mistifica la vera soluzione del problema, segnatamente quando si tratta di "migliorare la situazione economica del settore",

4.  critica una politica che, utilizzando il deterioramento socioeconomico del settore a causa dell'aumento vertiginoso dei prezzi dei carburanti, tenta di promuovere il disarmo e la cassazione definitiva delle attività dei pescherecci concentrando ancora di più il settore, creando maggiore disoccupazione, il degrado di un settore produttivo e l'aggravamento delle bilance alimentari e commerciali;

5.  segnala di nuovo che le proposte presentate dalla Commissione in genere potrebbero avere sulla situazione economica del settore della pesca al massimo effetti a lungo e medio termine;

6.  sottolinea che le misure da attuare dovranno avere anche l'obiettivo di salvaguardare gli interessi, dare risposta alle necessità e risolvere i problemi che toccano gli equipaggi dei pescherecci e della piccola pesca artigianale, segnatamente di quelli che per ragioni attinenti alla sicurezza utilizzano motori a benzina;

7.  esige l'adozione di misure di emergenza che diano una risposta immediata e adeguata alle esigenze socioeconomiche del settore, segnatamente per far fronte all'aumento dei prezzi dei carburanti (benzina e gasolio);

8.  sollecita, in tal senso, la creazione di un fondo di garanzia, compartecipato a livello comunitario, il quale assicuri la stabilità dei prezzi dei carburanti nonché la concessione di un'indennità compensativa transitoria alle imprese della pesca interessate;

9.  ritiene opportuna un'azione coordinata a livello degli Stati membri, onde istituire, per ogni Stato membro, un prezzo massimo per i carburanti (benzina e gasolio) o uno sconto addizionale per i carburanti utilizzati nella pesca, precisamente di 0,40€ al litro;

10.  insiste sulla necessità di utilizzare tutte le possibilità e i margini finanziari del bilancio comunitario per finanziare misure straordinarie di sostegno al settore, affinché esso possa superare le difficoltà originate dall'aumento dei prezzi dei carburanti in attesa dell'applicazione di altre misure;

11.  sollecita la creazione di un sistema di assicurazione pubblica garantito a livello nazionale e comunitario per eventi imprevedibili nel settore della pesca;

12.  sollecita l'attivazione degli strumenti di sostegno esistenti in quanto aiuti ""minimi", che abbiano come riscontro un sostegno effettivo e immediato al settore, e insiste sulla rivalutazione del valore del settore pesca, in particolare equiparandolo a quello degli altri settori produttivi;

13.  sollecita l'avvio di un dialogo tripartito, a livello europeo, tra tutte le parti interessate (amministrazioni pubbliche, sindacati e pescatori) per affrontare i problemi strutturali del settore, i quali non si limitano alla crisi dei prezzi del petrolio, attribuendo la priorità alle condizioni di lavoro dei pescatori;

14.  sottolinea la necessità di far sì che i costi di produzione diventino una delle variabili da considerare nella formazione dei prezzi di orientamento;

15.  sollecita l'introduzione di meccanismi intesi a migliorare i prezzi di prima vendita e promuovere una distribuzione equa ed adeguata del valore aggiunto nella filiera di valore del settore;

16.  riafferma di ritenere importante ponderare l'adozione di altre forme di intervento, analoghe ai prezzi di garanzia o a aliquote massime di lucro, in quanto modo per assicurare una migliore distribuzione del valore aggiunto, riducendo i margini di intermediazione, rivalutando i prezzi pagati alla produzione ed esercitando un contenimento dei prezzi pagati al consumo finale;

17.  insiste sulla necessità che il FEP continui a concedere aiuti al rinnovo e alla modernizzazione delle flotte di pesca – segnatamente per sostituire i motori, a fini di sicurezza, protezione dell'ambiente o risparmio di carburante – soprattutto per la piccola pesca costiera e artigianale, nonché per la sostituzione delle imbarcazioni con più di venti anni, che ormai non operano più in condizioni di sicurezza;

18.  riafferma le necessità di riconoscere la specificità della piccola pesca costiera e della pesca artigianale nella PCP e di analizzare se e come gli attuali strumenti siano in grado di dare risposta alle esigenze del settore, eventualmente adattandoli di conseguenza;

19.  insiste sulla sua proposta di istituire un programma comunitario di sostegno alla piccola pesca costiera e alla pesca artigianale, destinato a coordinare azioni e canalizzare finanziamenti di altri strumenti esistenti per dare una risposta ai problemi specifici di questo segmento del settore;

20.  sollecita la Commissione a studiare meccanismi – come gli aiuti al consumo – per promuovere la commercializzazione dei prodotti trasformati della pesca con maggior valore aggiunto, segnatamente le conserve, in analogia a determinati prodotti agricoli;

21.  sottolinea la necessità che i Fondi strutturali contribuiscano alla modernizzazione e alla creazione di infrastrutture di commercializzazione per il settore della pesca;

22.  insiste che resta fondamentale conseguire un equilibrio tra la situazione socioeconomica e la sostenibilità ambientale, sottolineando inoltre la necessità di attuare un meccanismo per sovvenzionare o compensare i pescatori colpiti dalle ripercussioni economiche e sociali dei piani di recupero degli stock di pesce o di altre misure volte a potenziare la protezione degli ecosistemi, in particolare nelle regioni meno favorite;

23.  ritiene indispensabile applicare ai prodotti della pesca importati e commercializzati nel mercato interno le stesse normative e requisiti applicati ai prodotti della pesca comunitari, per esempio per quanto riguarda l'etichettatura, le regole fitosanitarie, il divieto di immissione nel mercato comunitario di prodotti della pesca di taglia inferiore a quella minima autorizzata per la produzione comunitaria e il divieto di importare prodotti della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata;

24.  giudica opportuno che in ogni Stato membro siano introdotte misure tributarie intese a contribuire alla lotta contro la speculazione sui prezzi dei carburanti, segnatamente tramite la creazione, in ogni Stato membro, di un'imposta che incida sugli utili delle compagnie petrolifere derivanti dall'effetto "riserve";

25.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.