Proposta di risoluzione - B6-0440/2008Proposta di risoluzione
B6-0440/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

17.9.2008

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Pasqualina Napoletano, Hannes Swoboda, Emilio Menéndez del Valle, Neena Gill, Jo Leinen, Thijs Berman, Jan Marinus Wiersma
a nome del gruppo PSE
sulla preparazione del Vertice UE-India (Marsiglia, 29 settembre 2008)

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B6-0426/2008

Procedura : 2008/2627(RSP)
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B6-0440/2008
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B6-0440/2008
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B6‑0440/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sulla preparazione del Vertice UE-India (Marsiglia, 29 settembre 2008)

Il Parlamento europeo,

–  visto il nono Vertice UE-India che si svolgerà il 29 settembre 2008 a Marsiglia,

–  visto l'Accordo su una partnership strategica UE-India del 2004[1],

–  visto il Piano d'azione comune 2005 adottato in occasione del sesto Vertice UE-India svoltosi il 7 settembre 2005 a Nuova Delhi,

–  vista la comunicazione della Commissione su un accordo di partenariato e cooperazione,

–  visto l'avvio, nel 2006, dei negoziati su un accordo di libero scambio UE-India,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che l'Unione europea e l'India rappresentano le più grandi democrazie del mondo e che il loro impegno comune a favore della democrazia, del pluralismo, dello Stato di diritto e del multilateralismo nelle relazioni internazionali contribuisce alla pace e alla stabilità globali,

B.  considerando che i temi principali all'ordine del giorno del Vertice di Marsiglia saranno verosimilmente la revisione del Piano d'azione comune 2005, il cambiamento climatico, la pace e la sicurezza, l'istruzione, la salute e la sicurezza alimentare,

C.  considerando che, a livello di politica interna, l'India deve attualmente far fronte a numerose crisi, tra cui la persistente violenza del jihadismo islamico, le tensioni politico-religiose nel Jammu e Kashmir, la violenza collettiva nei confronti dei cristiani convertiti nell'Orissa e le catastrofi naturali nel nord-est,

D.  considerando che l'ondata di violenza e gli omicidi di massa perpetrati nell'agosto scorso nell'Orissa ai danni di centinaia di cristiani non hanno dato luogo all'intervento della polizia locale e che i leader del Vishwa Hindu Parishad hanno dichiarato che la violenza non cesserà fino a che l'Orissa non sarà completamente libera dai cristiani,

E.  considerando che, dall'ottobre 2005 a questa parte, più di 400 persone sono morte in attentati dinamitardi commessi nelle città indiane; considerando altresì che l'attentato più recente ha avuto luogo il 13 settembre e ha causato la morte di 20 persone e numerosi feriti,

F.  considerando che sono attualmente in corso negoziati in vista di un accordo di libero scambio con l'India, ma che è improbabile che esso venga concluso prima della fine del 2008, dal momento che i settori coperti, in particolare gli appalti pubblici e i servizi, sono oggetto di controversie,

G.  considerando che l'India ha compiuto enormi progressi nel garantire la sicurezza alimentare al suo popolo; considerando tuttavia che una parte considerevole della popolazione ancora non dispone di cibo sufficiente; considerando altresì che la povertà continua a rappresentare un problema, in quanto pressoché un terzo della popolazione del paese vive al di sotto della soglia della povertà,

1.  accoglie favorevolmente il nono Vertice UE-India in quanto espressione di un partenariato strategico sostenibile e raccomanda vivamente che in futuro tali riunioni al vertice annuali siano precedute da riunioni parlamentari pre-vertice, al fine di sottolineare il controllo democratico esercitato su tale processo e di accrescere la comprensione dei vari punti di vista e dei sistemi democratici di entrambe le parti;

2.  è decisamente favorevole a legami più stretti tra l'Unione europea e l'India, e ritiene che il rispetto reciproco e il partenariato trovino la loro migliore espressione in un dialogo aperto su tutti i temi, compresi quelli su cui i punti vista possono divergere; incoraggia quindi le autorità indiane ad avviare negoziati su un accordo di partenariato e di cooperazione con l'Unione europea, quale segno di un miglioramento e di un approfondimento ulteriore delle relazioni; reputa che la conclusione di un accordo di questo tipo migliorerebbe la qualità del partenariato e invita entrambe le parti a partecipare ai negoziati su un piede di parità;

3.  accoglie favorevolmente la revisione del Piano d'azione comune 2005 auspicando che vengano fissate priorità e scadenze chiare per quanto riguarda le azioni concordate, e ribadisce il proprio desiderio di essere associato al processo di revisione; si dice pronto ad intraprendere colloqui con la Commissione allo scopo di definire le modalità della propria partecipazione;

4.  invita l'India a proseguire la liberalizzazione e le riforme al fine di rendere possibile un approfondimento dei legami d'affari e commerciali tra l'Unione europea e l'India;

5.  appoggia i negoziati in vista di un accordo di libero scambio con l'India rispettando pienamente, nel contempo, le posizioni economiche diverse dei due partner, la particolare situazione socioeconomica dell'India e, segnatamente, la situazione degli agricoltori poveri e di quelli che praticano un'agricoltura di sussistenza; ritiene che un capitolo ambizioso dedicato allo sviluppo sostenibile sia un elemento essenziale in qualsiasi accordo e sottolinea che tale aspetto dovrebbe essere soggetto al meccanismo standard di risoluzione delle controversie;

6.  si compiace dell'apertura a Nuova Delhi dello "European Business and Technology Centre (EBTC)", che contribuirà a promuovere i legami tra le imprese europee e quelle indiane, come anche tra gli attori del mondo della scienza e della tecnologia, con lo scopo di soddisfare le esigenze del mercato indiano;

7.  chiede che il Consiglio compia urgentemente passi avanti per quanto riguarda l'estensione ai cittadini indiani del sistema della "carta blu";

8.  invita la Commissione a dare il debito peso, nel quadro dei negoziati che ha in corso con l'India in vista di un accordo di libero scambio, alle considerazioni in materia di diritti dell'uomo, segnatamente all'applicazione delle norme sociali dell'OIL in relazione al lavoro infantile e al lavoro forzato (Convenzioni nn. 138 e 182), all'abolizione degli ostacoli non tariffari e delle restrizioni attualmente applicate nel campo degli investimenti esteri diretti in settori rilevanti e ai diritti di proprietà intellettuale;

9.  riconosce l'importanza crescente delle relazioni di traffico tra l'India e l'Unione europea, e invita i leader di entrambe a compiere ulteriori passi verso un rafforzamento della cooperazione nel settore dell'aviazione civile sottoscrivendo: i) l'Accordo orizzontale sul trasporto aereo, che ripristinerà la certezza giuridica per quanto riguarda gli accordi bilaterali in materia di servizi aerei che l'India ha concluso con 26 Stati membri dell'Unione europea; ii) un piano d'azione comune in vista di una futura cooperazione in un'ampia gamma di settori dell'aviazione civile; iii) un importante progetto di cooperazione tecnica UE-India nel settore dell'aviazione, finanziato dall'UE per un importo di 12,5 milioni di euro per dar seguito all'assistenza tecnica che l'UE prestava all'India in materia di sicurezza del trasporto aereo; appoggia altresì la finalizzazione dei negoziati tra l'UE e l'India su un accordo bilaterale in materia di trasporto marittimo, che rivestirà grande importanza per lo sviluppo delle relazioni commerciali tra l'Unione e l'India e per una maggiore cooperazione in materia di qualità dei trasporti marittimi e di sicurezza marittima;

10.  si compiace della creazione, nel giugno 2008, del Gruppo parlamentare di amicizia India-Parlamento europeo, che agirà in seno al parlamento indiano in quanto omologo della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Repubblica dell'India; auspica che tale sviluppo positivo possa segnare l'inizio di un dialogo significativo e strutturato tra i due parlamenti su questioni di interesse globale e comune, per il tramite di visite bilaterali regolari e tavole rotonde;

11.  riconosce che l'India svolge, nel suo vicinato e al di là di esso, un ruolo fondamentale nella prevenzione dei conflitti e nel mantenimento della pace; è preoccupato dinanzi all'attuale mutevole situazione politica del Pakistan e alla situazione sempre più incerta di Afghanistan e Sri Lanka, ed esprime l'auspicio che l'India, in quanto paese predominante nella regione, agisca in qualità di promotore della stabilità e della pace;

12.  auspica che l'India e l'Unione europea, in particolare per il tramite dell'inviato speciale dell'Unione europea in Myanmar/Birmania, collaborino al fine di indurre la giunta militare birmana a liberare i prigionieri politici e a rispettare i diritti dell'uomo, e valutino insieme tutte le possibilità di un passaggio dalla dittatura alla democrazia;

13.  si compiace dell'impegno condiviso dall'Unione indiana e dall'Unione europea a favore del multilateralismo, e auspica che esse cooperino in vista del suo rafforzamento per il tramite di una riforma dell'organizzazione delle Nazioni Unite;

14.  riconosce che l'India fornisce un modello di gestione del pluralismo culturale e religioso; esprime ciononostante la propria profonda preoccupazione dinanzi al propagarsi della violenza nell'Orissa, una situazione che, seppur presentata come un conflitto tra indù e cristiani, è un problema tra la casta dominante, da un lato, e le comunità Dalit e tribali, dall'altro; esprime profonda preoccupazione dinanzi al concetto di "hindutwa", che cerca di legittimare la supremazia della religione indù e che viene diffuso da numerosi partiti politici quali il BJP-BJD al potere nell'Orissa, nonché dai loro alleati;

15.  sollecita il governo indiano e il governo dello Stato federato dell'Orissa a porre termine alla violenza nell'Orissa e ricorda gli obblighi che derivano dal pertinente diritto internazionale in materia di diritti dell'uomo che l'India ha ratificato (Convenzione sui diritti civili e politici, Convenzione sui diritti economici, sociali e culturali, e Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale), al fine di garantire che non si verifichino più violenze analoghe a quelle poste in atto per contrastare l'emancipazione delle comunità Dalit;

16.  invita il Presidente dell'India a ristabilire la pace nell'Orissa attraverso l'imposizione del diritto presidenziale e a porre il distretto di Kandhamal sotto il controllo dell'esercito indiano, al fine di restituire fiducia alle vittime; sottolinea la necessità di garantire assistenza e una riabilitazione immediata alle vittime; sottolinea altresì la necessità di far sì che tutte le persone accusate, compresi i membri di alto livello della polizia, siano giudicate in tempi rapidi da tribunali competenti;

17.  deplora i tumulti scoppiati nell'agosto 2008 nel Kashmir amministrato dall'India a seguito dell'assegnazione di terreni ad un tempio indù; osserva con preoccupazione le violente dimostrazioni a favore dell'indipendenza e il forte tributo in vite umane versato dai manifestanti musulmani, uccisi dalla polizia nel corso delle ultime settimane; chiede che le autorità indiane prendano tutte le misure necessarie per ridurre la violenza e che si organizzino quanto prima nel Kashmir elezioni libere ed eque in un clima stabile;

18.  è fortemente preoccupato dinanzi ai disastri causati dalle inondazioni nel nord-est dell'India, in particolare nello Stato del Bihar, ma anche nei vicini Nepal e Bangladesh; si rammarica profondamente per il fatto che tale disastro ha causato un numero di vittime elevatissimo, lasciando più di un milione di persone senza tetto; accoglie con favore la concessione di un aiuto d'urgenza da parte dell'Unione europea; rivolge un appello all'amministrazione indiana e alla comunità internazionale, compresa l'Unione europea, affinché forniscano maggiori aiuti d'urgenza;

19.  si compiace degli sforzi compiuti dal governo e dalla società civile indiani nelle operazioni di salvataggio e di evacuazione, nel coordinamento e nella distribuzione del cibo nonché nella gestione dei campi di assistenza; sottolinea che la fornitura di un alloggio e di acqua potabile deve essere fra le principali priorità, al fine di stabilizzare la situazione in materia di sanità pubblica; chiede una maggiore cooperazione internazionale con l'India per sostenere la messa in atto urgente di azioni di adattamento al clima, dal momento che le catastrofi di origine naturale e antropica, quali le inondazioni, sono in aumento, cosa che rende necessaria l'intensificazione delle misure di prevenzione e di recupero;

20.  si compiace, per quanto riguarda il rispetto dei diritti dell'uomo, della cooperazione fra l'India e il Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite; si congratula con la Commissione nazionale indiana per i diritti dell'uomo per il lavoro indipendente e rigoroso che svolge per quanto concerne la discriminazione religiosa e altre questioni; deplora che l'India non abbia ancora ratificato la Convenzione contro la tortura e altri trattamenti e pene crudeli, inumani e degradanti, o il suo protocollo facoltativo; raccomanda che l'India ratifichi quanto prima entrambi gli strumenti; sollecita il governo indiano ad abolire immediatamente la pena di morte imponendo una moratoria sulle esecuzioni; incoraggia il governo indiano a sottoscrivere e a ratificare il protocollo facoltativo della Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna; sollecita l'India ad aderire al Tribunale penale internazionale;

21.  si compiace della volontà del Consiglio dell'Unione europea di lottare contro la discriminazione, in particolare quella di cui sono vittime i rom, e spera che tale intenzione sia seguita da fatti concreti; sollecita il governo indiano ad impegnarsi ulteriormente, in vista dell'eliminazione effettiva della discriminazione basata sulle caste, con gli organi delle Nazioni Unite competenti in materia di diritti dell'uomo, compreso il Comitato per l'eliminazione della discriminazione razziale e i relatori speciali delle Nazioni Unite incaricati di elaborare principi e orientamenti per l'eliminazione della discriminazione basata sul lavoro e sulla nascita;

22.  chiede che la Commissione effettui un bilancio delle azioni intraprese con l'India in materia di diritti dell'uomo, tenendo conto del fatto che il dialogo UE-India sui diritti dell'uomo è presentato come un modello in materia; si stupisce, in tale contesto, che l'India non figuri tra i paesi ammessi a beneficiare di finanziamenti per microprogetti della società civile a titolo dell'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo (EIDHR);

23.  ribadisce il ruolo che la società civile deve assumere nei dibattiti sulle questioni sostanziali in occasione dei negoziati bilaterali attuali e, in tale contesto, insiste affinché il ruolo della Tavola rotonda della società civile UE-India creata nel 2001 sia rafforzato, e auspica, in particolare, che quest'ultima sia dotata dei mezzi che le consentono di compiere efficacemente le sue missioni di consultazione della società civile nell'Unione europea e in India; chiede che i risultati di tali scambi siano presi maggiormente in considerazione nel processo decisionale dell'Unione europea;

24.  prende atto dell'approvazione, da parte del Gruppo dei fornitori nucleari (GFN), dell'accordo nucleare civile USA-India (e della promessa fatta dall'India di rispettare i propri impegni in materia di non proliferazione e di sostenere una moratoria volontaria sui test sulle armi atomiche); teme ciononostante che ciò possa creare un precedente pericoloso, dal momento che l'India, sebbene vi si conformi, non ha firmato il Trattato di non proliferazione (TNP); chiede quindi all'India di sottoscrivere e ratificare detto Trattato; ricorda che l'India non ha ratificato il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari e la esorta a procedere in tal senso;

25.  invita la Commissione, che ha lo status di osservatore nel GFN, ad informare il Parlamento europeo circa i dettagli delle decisioni di detto Gruppo, in particolare per quanto riguarda eventuali deroghe concesse all'India riguardo alle restrizioni imposte a determinate tecnologie nucleari, nel caso in cui detto paese dovesse sperimentare un'arma nucleare;

26.  ritiene che l'Unione europea e l'India dovrebbero assumere un atteggiamento comune più proattivo contro il cambiamento climatico, in particolare su questioni quali il trasferimento di tecnologia e la cooperazione in materia di energia e di fonti rinnovabili, e si compiace di tutti gli sforzi compiuti dal governo indiano nel settore del cambiamento climatico; incoraggia il Vertice ad adottare un programma di lavoro in tale contesto; incoraggia altresì tutte le iniziative pratiche in vista di una riduzione delle emissioni, fra cui il trasferimento di tecnologia in tutti i settori delle energie rinnovabili, segnatamente l'energia eolica e solare, e la biomassa; osserva che ciò include altresì una certa flessibilità riguardo ai diritti di proprietà intellettuale;

27.  incoraggia inoltre l'India a partecipare attivamente ai negoziati multilaterali sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e ad impegnarsi a concludere un accordo globale effettivo ed equo basato sul principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle capacità rispettive, come stabilito nella road map di Bali;

28.  incoraggia l'Unione europea e l'India a mantenere l'impulso per quanto riguarda i negoziati connessi con l'Agenda di sviluppo Doha (DDA); sottolinea che è fondamentale rilanciare i negoziati il più presto possibile, onde consentire il raggiungimento di un accordo sulle modalità entro la fine dell'anno e che a tal fine le due parti devono ricercare la massima convergenza di opinioni sulle questioni chiave iscritte nella DDA;

29.  sottolinea che la sicurezza alimentare dell'India continua a destare preoccupazione; invita il governo indiano a colmare il divario domanda-offerta accelerando il ritmo della produzione interna di cereali e garantendo gli investimenti pubblici e privati, l'introduzione di nuove tecnologie e la diversificazione delle colture;

30.  accoglie favorevolmente i progressi compiuti dall'India verso l'eliminazione della povertà (OSM 1); deplora ciononostante la mancanza di progressi in direzione degli OSM riguardanti l'istruzione, la salute, l'uguaglianza di genere e l'emancipazione femminile; ribadisce la propria preoccupazione quanto al fatto che la mortalità infantile e la salute materna (OSM 4 e 5) sono i settori che hanno registrato i minori progressi e che probabilmente tali obiettivi non saranno raggiunti entro il 2015; invita il Consiglio, la Commissione e il governo dell'India a rendere prioritarie le azioni sull'uguaglianza di genere, la riduzione della mortalità infantile e il miglioramento della salute materna;

31.  chiede all'Unione europea e all'India di mettere maggiormente l'accento sugli scambi interpersonali e su un dialogo culturale più approfondito;

32.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché all'inviato speciale dell'UE in Myanmar/Birmania e al governo e al parlamento dell'India.