Proposta di risoluzione - B6-0173/2009Proposta di risoluzione
B6-0173/2009

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

26.3.2009

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Tobias Pflüger
a nome del gruppo GUE/NGL
sul trattato internazionale per la protezione dell'Artico

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B6-0163/2009

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B6-0173/2009
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B6‑0173/2009

Risoluzione del Parlamento europeo sul trattato internazionale per la protezione dell'Artico

Il Parlamento europeo,

–  vista l'iniziativa dell'Anno polare internazionale (IPY), promossa congiuntamente dall'Organizzazione meteorologica mondiale e dal Consiglio internazionale per le scienze e intesa a garantire una maggiore osservazione e comprensione delle regioni polari terrestri,

–  vista la comunicazione della Commissione sull'Unione europea e la regione artica (COM(2008)0763),

–  vista la Conferenza sulla trasformazione dell'Artico tenutasi a Bruxelles il 5 marzo 2009,

–  vista la sua risoluzione del 9 ottobre 2008 sulla governance artica,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che la regione artica non è attualmente protetta da norme e regolamentazioni multilaterali,

B.  considerando che, negli ultimi anni, il traffico marittimo nelle acque dell'Artico è cresciuto in maniera esponenziale, a causa del maggior interesse per le trivellazioni offshore e del transito sempre più frequente di navi da crociera, nonché date le prospettive aperte dal "Passaggio a Nord-Ovest",

C.  considerando che la regione artica potrebbe contenere circa il 20% delle riserve mondiali di petrolio e gas non ancora scoperte e che ciò avrebbe delle ripercussioni sull'unicità dell'ambiente artico, qualora tali riserve dovessero essere sfruttate a fini commerciali,

D.  considerando che il mutamento delle condizioni climatiche nell'Artico ha già assunto dimensioni tali che gli inuit, ad esempio, non possono più praticare la caccia nel modo tradizionale, in quanto il ghiaccio è troppo sottile per sostenere il peso delle loro slitte, mentre buona parte degli habitat naturali di animali selvatici come orsi bianchi, trichechi e volpi rischia di scomparire,

E.  considerando che l'esistenza di differenti giurisdizioni nella regione artica rischia di scatenare gravi conflitti tra paesi,

F.  considerando che la neutralizzazione degli interessi geopolitici nella regione consentirebbe una maggiore cooperazione tra le nazioni dell'area circumpolare,

1.  invita il Consiglio e la Commissione ad avviare negoziati a livello globale in vista dell'adozione di un trattato internazionale per la protezione dell'Artico simile al vigente trattato sull'Antartico, al fine di rendere l'Artico una zona di pace e cooperazione, unicamente riservata ad attività pacifiche;

2.  sottolinea che occorre impegnarsi per evitare una crescente presenza militare nell'Artico e per favorirne la smilitarizzazione, in modo tale da mantenere basso il livello di tensione nella regione;

3.  invita la Commissione e il Consiglio, data la vulnerabilità dell'ambiente artico, a stabilire, come primo passo, una moratoria di 50 anni per qualsiasi attività di esplorazione o qualsiasi ampliamento delle attività di estrazione delle risorse minerarie nella regione;

4.  sollecita la Commissione a garantire un rafforzamento delle norme internazionali sulla sicurezza del traffico marittimo nelle aree particolarmente sensibili della regione apportando opportune modifiche ai regolamenti dell'Organizzazione marittima internazionale (OMI) e impegnandosi nella messa a punto di un "Codice polare di navigazione nell'Artico"; chiede inoltre che siano resi disponibili, sotto l'egida di un'autorità internazionale, mezzi e strutture per attività di rimorchio e salvataggio e per la gestione di incidenti e calamità nell'Oceano Artico;

5.  esorta la Commissione ad avviare negoziati con le autorità russe, statunitensi e canadesi al fine di garantire la libertà di navigazione e il diritto di passaggio nonché la sostenibilità ambientale di eventuali nuove rotte di navigazione;

6.  si dichiara profondamente preoccupato per gli effetti del cambiamento climatico sulla sostenibilità della vita delle popolazioni indigene della regione, sia in termini di quadro ambientale generale (fusione della calotta di ghiaccio e del permafrost, innalzamento del livello dei mari, inondazioni) che di habitat naturale (il restringimento della calotta polare causa problemi per quanto riguarda le abitudini alimentari dell'orso polare), e sottolinea che qualsiasi decisione adottata a livello internazionale in merito a tali problematiche deve tener conto di tutte le popolazioni e nazioni dell'Artico e coinvolgerle pienamente;

7.  richiama l'attenzione sul fatto che le variazioni negli strati di ghiaccio dell'Artico avranno ripercussioni sul livello globale dei mari, sulle città costiere e sulla aree a bassa altitudine e che il degrado termico del permafrost libererà ampie riserve di carbonio congelato, alcune delle quali, come il metano, accresceranno l'effetto serra globale; invita pertanto la Commissione e il Consiglio a far sì che la regione artica, in virtù del suo impatto sul clima mondiale e dell'unicità del suo ambiente naturale, sia oggetto di un'attenzione particolare nell'elaborazione della posizione dell'UE in vista della 15a Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si terrà a Copenaghen a dicembre 2009;

8.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, della Norvegia, dell'Islanda, della Russia, del Canada e degli Stati Uniti, nonché agli attori della cooperazione regionale.