Proposta di risoluzione - B7-0171/2009Proposta di risoluzione
B7-0171/2009

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul Vertice mondiale della FAO sulla sicurezza alimentare – eliminare la fame nel mondo

23.11.2009

presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Charles Goerens, Marielle De Sarnez a nome del gruppo ALDE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0168/2009

Procedura : 2009/2776(RSP)
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B7-0171/2009
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B7-0171/2009
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B7‑0171/2009

Risoluzione del Parlamento europeo sul Vertice mondiale della FAO sulla sicurezza alimentare – eliminare la fame nel mondo

Il Parlamento europeo,

–   visti gli Obiettivi di sviluppo del Millennio,

–   vista la Dichiarazione del Vertice mondiale sulla sicurezza alimentare tenutosi a Roma nel novembre 2009,

–   visti le conclusioni del Vertice mondiale sull'alimentazione del 1996 e l'obiettivo di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che soffrono la fame,

–   vista la sessione speciale del Consiglio sui diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, svoltasi il 22 maggio 2008 a Ginevra, sul tema ‘The negative impact on the realisation of the right to food of the worsening of the world food crisis, caused inter alia by the soaring food prices’ ("l'impatto negativo dell'aggravarsi della crisi alimentare mondiale, dovuta fra l'altro all'impennata dei prezzi dei prodotti alimentari, sulla realizzazione del diritto all'alimentazione"),

–   viste le conclusioni del vertice del G8 svoltosi all'Aquila nel luglio 2008,

–   vista la propria risoluzione del 25 ottobre 2007 sull'aumento dei prezzi dei mangimi e dei prodotti alimentari,

–   vista la propria risoluzione del 22 maggio 2008 sull'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari nell'Unione europea e nei paesi in via di sviluppo,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del proprio regolamento,

A.       considerando che l'approvvigionamento di cibo a tutta la popolazione mondiale dovrebbe avere la precedenza su ogni altra priorità, e che tuttavia il potenziale agricolo dei paesi in via di sviluppo è largamente inutilizzato;

 

B.       considerando che l'articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo comprende il diritto all'alimentazione,

 

C.       considerando che i paesi devono avere il diritto alla sovranità alimentare e alla sicurezza alimentare,

 

D.       considerando che il concetto di sicurezza alimentare comprende la sicurezza dell'approvvigionamento, e che nei paesi in via di sviluppo la popolazione è composta per la metà da agricoltori,

 

E.        considerando che al recentissimo Vertice mondiale sulla sicurezza alimentare svoltosi a Roma gli Stati membri hanno approvato una nuova strategia di lotta alla fame impegnandosi a porre fine all'annoso declino degli investimenti agricoli, che rappresenta una delle ragioni principali degli elevati livelli di denutrizione, e a concentrarsi sulla situazione dei piccoli agricoltori,

 

F.        considerando che nella Dichiarazione di Maputo i leader africani si sono impegnati ad aumentare almeno al 10% la quota della spesa pubblica destinata all'agricoltura e allo sviluppo rurale,

 

G.       considerando che il primo Vertice sull'alimentazione tenutosi nel 1996 fissò l'obiettivo di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che soffrono la fame, calcolate allora in 825 milioni, ma che c'è ancora molto da fare affinché ci si muova nella direzione giusta,

 

H.       considerando che la quota dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) destinata all'agricoltura e allo sviluppo rurale mostra un andamento in discesa, dal 17% del 1980 al 3,8% del 2006, ed è attualmente intorno al 5%; che tale diminuzione è tanto più sorprendente in quanto ha luogo in un'epoca in cui si osserva un aggravamento della fame e della povertà rurale,

 

I.         considerando che quest'anno il numero di persone che soffrono la fame ha superato per la prima volta il miliardo, il che significa che quasi un sesto della popolazione mondiale non dispone di cibo sufficiente,

 

J.        considerando che per soddisfare il fabbisogno di una popolazione che entro il 2050 raggiungerà probabilmente 9,1 miliardi di persone occorre aumentare del 70% la produzione alimentare,

 

K.       considerando che al vertice di luglio all'Aquila il G8 ha promesso di agire nella misura e con l'urgenza necessarie per raggiungere la sicurezza alimentare globale sostenibile, riducendo in sede di negoziati dell'OMC la distorsione degli scambi commerciali e mobilitando 20 miliardi di dollari USA nei prossimi tre anni per l'agricoltura sostenibile nei paesi in via di sviluppo,

 

L.        considerando che l'eliminazione della fame non è un'utopia – come hanno dimostrato il Brasile, la Nigeria e altri 29 paesi che hanno compiuto progressi importanti al riguardo,

 

M.      considerando che nel 2007 e nel 2008 in 22 paesi sparsi per il mondo sono scoppiati disordini a causa dei rapidi aumenti dei prezzi alimentari,

 

N.       considerando che la domanda di prodotti alimentari sta crescendo, specialmente in paesi emergenti quali la Cina e l'India, a mano a mano che cresce la popolazione mondiale; considerando che in termini globali il pianeta non è carente di risorse alimentari e, secondo la FAO, è in grado di dare nutrimento a 12 miliardi di persone,

 

O.       considerando che oggi molti paesi in via di sviluppo non realizzano il loro potenziale di produzione alimentare; considerando che l'insufficienza degli investimenti in agricoltura, sviluppo rurale e formazione degli agricoltori da parte dei paesi in via di sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali ha fatto sì che soprattutto i piccoli agricoltori fossero esposti a una concorrenza sleale,

 

P.        considerando che nei paesi in via di sviluppo i piccoli agricoltori incontrano seri ostacoli ad aumentare la produzione agricola a causa del mancato accesso al credito o al microcredito per investimenti in migliori sementi, fertilizzanti e dispositivi d'irrigazione;

 

Q.       considerando che vi è urgente necessità di assicurare ai piccoli agricoltori dei paesi poveri, che sono soprattutto donne, l'accesso alla terra, ai servizi finanziari e al credito, alle sementi ad alta resa, ai sistemi d'irrigazione e ai fertilizzanti,

 

1.        ricorda l'impegno della comunità internazionale per l'Obiettivo di sviluppo del Millennio di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che soffrono la fame nel mondo;

 

2.  si compiace di questo consenso a livello mondiale quanto alle modalità per garantire la sicurezza alimentare, ma sii duole che non siano stati concordati obiettivi e tempi vincolanti, che avrebbero costituto un quadro cogente per l'azione delle nazioni;

 

3.  pone in rilievo il fatto che l'aumento della produttività agricola rappresenta il mezzo principale per soddisfare la crescente domanda di alimenti e sottolinea l'importanza di un magazzinaggio adeguato dei prodotti alimentari per far fronte alle future sfide sul piano dell'approvvigionamento alimentare;

 

4.  sottolinea l'importanza di mettere a punto politiche agricole e alimentari coerenti, d'intesa con le parti interessate, in particolare la società civile rurale, comprese le organizzazioni locali dei piccoli agricoltori;

5.  invita tutti i soggetti attivamente interessati a coinvolgere la società civile e in particolare le organizzazioni dei piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo, data la loro conoscenza diretta della realtà sul terreno, nella definizione dell'APS in modo da migliorarne l'efficacia;

 

6.  chiede un aumento urgente e sostanziale degli investimenti nell'agricoltura, nell'acquacoltura, nello sviluppo rurale e nell'agrobusiness nei paesi in via di sviluppo, concentrato sugli agricoltori poveri e sulle aziende di piccola scala;

 

7.  ricorda che il 75% della popolazione povera mondiale vive nelle zone rurali, ma che soltanto il 4% dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) è destinato all'agricoltura; si impegna ad aumentare in misura sostanziale la quota di APS destinata all'agricoltura e alla sicurezza alimentare; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad affrontare con maggiore efficacia la questione dell'agricoltura nelle loro politiche di sviluppo;

 

8.  chiede la creazione di un meccanismo destinato a verificare se gli impegni internazionali come quelli assunti dal G8 in luglio siano rispettati e sottolinea l'importanza di un sistema di allerta che informi le autorità competenti dell'eccessiva riduzione delle scorte alimentari;

9.  invita la Commissione e il Consiglio a intensificare gli sforzi per migliorare la coerenza delle politiche europee per lo sviluppo e, in particolare, per l'eliminazione della fame;

 

10.  invita le agenzie dell'ONU e la comunità internazionale ad adottare un approccio coordinato nei confronti di tematiche quali salute, nutrizione, sussistenza e protezione sociale, nonché agricoltura;

 

11.  ricorda che nei paesi in via di sviluppo sono necessarie risorse finanziarie supplementari per migliorare l'accesso degli agricoltori ai sistemi d'irrigazione, a macchinari moderni, alle sementi e ai fertilizzanti, e per migliorare le infrastrutture e le strade rurali;

 

12.  ricorda che è urgentemente necessario che gli agricoltori su piccola scala adeguino in maniera sostenibile le proprie pratiche al cambiamento climatico, in quanto si prevede che i paesi in via di sviluppo saranno quelli più duramente colpiti dal calo delle rese e dalle condizioni meteorologiche estreme dovute al cambiamento climatico;

13.      incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alla Banca mondiale, al G8, al Segretario generale delle Nazioni Unite e all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE e al Parlamento panafricano.