Proposta di risoluzione - B7-0021/2010Proposta di risoluzione
B7-0021/2010

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione nello Yemen

13.1.2010

presentata a seguito della dichiarazione dell'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Fiorello Provera, Lorenzo Fontana, William (The Earl of) Dartmouth a nome del gruppo EFD

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0021/2010

Procedura : 2009/2813(RSP)
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B7-0021/2010
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B7‑0021/2010

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione nello Yemen

Il Parlamento europeo,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 27 ottobre 2009 sullo Yemen,

–   vista la dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea, del 27 ottobre 2009, sul deterioramento della situazione della sicurezza nello Yemen,

–   visto il documento strategico della Comunità europea per lo Yemen per il periodo 2007-2013,

–   vista la dichiarazione di Tobias Pflüger, presidente f.f. della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con i paesi del Golfo, compreso lo Yemen, rilasciata dopo la visita nello Yemen dell'ufficio di presidenza della delegazione svoltasi dal 22 al 25 febbraio 2009,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che Umar Farouk Abdulmutallab, il terrorista nigeriano che il 25 dicembre scorso ha tentato di far esplodere un aereo in volo sopra Detroit, è stato addestrato in un campo yemenita di Al-Qaeda,

B.  considerando che un ulteriore deterioramento della situazione della sicurezza nello Yemen può offrire ai gruppi di terroristi e di ribelli della regione, in particolare Al-Qaeda, un rifugio sicuro in cui pianificare, organizzare e sostenere le prossime azioni terroristiche,

C.  considerando che, dal 2007, nello Yemen sono stati realizzati più di 30 attentati terroristici che hanno colpito condutture, impianti petroliferi, edifici governativi, ambasciate (tra cui quella italiana e quella statunitense), navi e strutture turistiche; considerando che, dopo l'attacco contro la nave USS Cole del 2000, le autorità yemenite non sono riuscite a svolgere le opportune indagini su detto atto terroristico e hanno consentito ai sospetti collegati con Al-Qaeda di evitare la detenzione, compreso il pianificatore dell'attentato Jamal al-Badawi;

D.  considerando che la situazione della sicurezza è stata ulteriormente deteriorata dalla guerra civile contro i revivalisti Zaidi Shi'i nella regione del Sa'dah (Yemen settentrionale) e dallo scoppio di violenza imputabile al movimento secessionista nel sud del paese,

E.  considerando che le lotte locali nella regione del Sa'dah hanno assunto una dimensione regionale quando forze militari dell'Arabia saudita hanno attaccato i ribelli alla frontiera saudita con lo Yemen e hanno lanciato almeno due raid punitivi contro le postazioni dei ribelli,

F.  considerando che la crisi alimentare del 2008 ha avuto un enorme impatto sugli strati più poveri della popolazione yemenita mentre la crisi finanziaria globale, in particolare la diminuzione dei proventi del petrolio, ha contribuito a creare una pressione insostenibile sulle finanze pubbliche, ulteriormente aggravata dall'attuazione limitata delle riforme economiche e fiscali attese da tempo;

G.  considerando che le riserve petrolifere dello Yemen, che costituiscono la fonte di oltre il 75% delle entrate del paese, sono pressoché esaurite e che il paese dispone di poche opzioni realizzabili per una economia sostenibile post-petrolifera,

H.      considerando che un altro rilevante problema che lo Yemen deve affrontare è costituito dalla grave carenza idrica, dovuta a vari fattori, tra cui l'aumento dei consumi interni, una gestione insoddisfacente delle risorse idriche, la corruzione, l'assenza di gestione delle risorse e gli sprechi nelle tecniche d'irrigazione; considerando che, secondo le stime del governo, il 99% di tutte le estrazioni di acqua è effettuato senza la dovuta licenza,

I.   considerando che la situazione dovuta alla carenza di alimenti e di acqua nel paese è ulteriormente complicata dalla dipendenza della popolazione dal qat, un "cash crop" a crescita rapida che richiede una pesante irrigazione per crescere e che è talmente diffuso da rendere lo Yemen un importatore netto di alimenti,

J.   considerando che lo Yemen è il paese più povero del mondo arabo, con un reddito annuo pro capite inferiore ai 650€, quasi la metà della popolazione che guadagna meno di 2€ al giorno e un tasso di disoccupazione pari al 35%; considerando che, al contempo, il tasso di crescita della popolazione è uno dei maggiori al mondo, fattore che provoca problemi aggiuntivi sul fronte economico, sociale e dell'istruzione,

K.  considerando che l'aumento della pirateria nel Golfo di Aden e la continua pressione migratoria dal Corno d'Africa costituiscono ulteriori fattori che incidono sulla stabilità del paese,

L.  considerando che dal 2004 l'UE ha fornito allo Yemen aiuti per un valore superiore a 144 milioni di euro, la parte maggiore dei quali destinata allo sviluppo economico, e ha gestito programmi di assistenza bilaterale per sostenere le forze di polizia e la guardia costiera yemenite, come ad esempio il programma di aiuti per la modernizzazione dell'accademia di polizia del paese ammontanti a 7,5 milioni di euro,

M.  considerando che il sistema di istruzione dello Yemen continua ad essere poco sviluppato, come risulta da un tasso di analfabetismo nazionale pari a circa il 50%, un analfabetismo femminile di quasi il 70% e un numero insufficiente di insegnanti qualificati,

N.  considerando che l'importanza prioritaria delle riforme governative è stata riconosciuta dal governo yemenita nell'agenda di riforma nazionale,

O.  considerando che le elezioni parlamentari, che dovevano svolgersi nell'aprile 2009, sono state posticipate al fine di consentire alle autorità di attuare le fondamentali riforme del sistema elettorale; considerando che il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, è il capo di Stato dei paesi del Medio oriente da più tempo in carica, dopo il presidente della Libia Muammar Gheddafi,

P.  considerando che permane una profonda preoccupazione circa gli sviluppi nello Yemen per quanto riguarda la democrazia, i diritti dell'uomo e l'indipendenza della magistratura, in particolare per lo svolgimento di processi iniqui dinanzi alla nota Corte penale specializzata del paese e per l'uso della tortura al fine di estorcere confessioni false; considerando che si sono verificati casi di persecuzione di giornalisti; considerando che la situazione delle donne è particolarmente difficile e caratterizzata da matrimoni forzati e disparità di trattamento tra uomini e donne a livello legale,

Q.  considerando che sei cittadini europei, cinque tedeschi e un inglese, sono ancora tenuti in ostaggio dopo essere stati rapiti nel giugno 2009 mentre sono stati ritrovati i corpi senza vita di altre tre persone appartenenti allo stesso gruppo subito dopo il loro rapimento; considerando che alcuni capi delle tribù locali hanno attribuito la responsabilità di detti rapimenti ad Al-Qaeda,

 

1.  esprime profonda preoccupazione per la crescente presenza di Al-Qaeda nello Yemen e sottolinea che la mancata adozione di azioni concrete potrebbe condurre a un'ulteriore erosione dell'autorità governativa centrale e a una destabilizzazione della regione di pari gravità a quelle verificatesi in Somalia o Afghanistan, situazione che, a sua volta, offrirebbe agli estremisti guidati da Al-Qaeda, o che vi si ispirano, la possibilità di raggrupparsi, organizzarsi, addestrarsi e sferrare attacchi terroristici jihadisti in tutto il mondo partendo dal territorio yemenita;

2.  ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco immediato nel Sa'dah e nel sud del paese e esprime che solo una soluzione politica organica potrà apportare una pace duratura;

3.  ricorda a tutte le parti coinvolte nei conflitti il rispettivo obbligo di osservare i diritti umani e il diritto umanitario internazionale; le esorta a consentire ai cittadini che desiderano fuggire dai conflitti di raggiungere luoghi sicuri, a facilitare l'accesso dell'ONU e delle ONG alle zone dove si sono raggruppati gli sfollati interni e a permettere con la massima urgenza che gli aiuti medici e umanitari arrivino a detti sfollati interni;

4.  ribadisce il suo sostegno a favore di uno Yemen unificato, stabile e democratico;

5.  chiede alle autorità yemenite di attuare le riforme istituzionali, economiche e fiscali attese da tempo, segnatamente rafforzando i ruoli e le capacità delle istituzioni elette democraticamente a livello locale e centrale, rafforzando le istituzioni statali, migliorando l'ambiente commerciale, promuovendo l'integrazione dello Yemen nell'economia globale e regionale, ampliando la fornitura dei servizi sociali, promuovendo le opportunità di istruzione ed occupazione, affrontando la corruzione, l'inflazione e la disoccupazione e contenendo i sussidi governativi;

6.  esorta le autorità yemenite ad introdurre le riforme necessarie a migliorare la situazione dei diritti umani nel paese, in particolare garantendo la libertà dei mezzi di comunicazione, il diritto a un giusto processo, la parità di trattamento tra donne e uomini e l'abolizione dei matrimoni forzati; plaude, al riguardo, alla recente legge che fissa a 17 anni l'età minima per contrarre matrimonio;

7.  sottolinea l'importanza di organizzare elezioni nel 2011 e incoraggia tutti i partiti politici ad attuare i loro accordi che stabiliscono le misure necessarie ai fini del miglioramento del sistema elettorale e dell'approfondimento della democrazia, tenendo conto in particolare delle raccomandazioni formulate dalla missione di osservazione elettorale dell'UE dopo le elezioni democratiche presidenziali e locali del 2006; invita la Commissione e il Consiglio a monitorare il processo di riforma delle leggi costituzionali e elettorali che ha provocato il rinvio delle elezioni parlamentari;

8.  si compiace dei passi che le autorità hanno già compiuto per combattere la corruzione, segnatamente la creazione di un'Organizzazione centrale per il controllo e la revisione contabile e di un'Autorità suprema nazionale per la lotta alla corruzione;

9.  esorta gli Stati del Golfo a subordinare la prospettiva dell'adesione dello Yemen al Consiglio di cooperazione del Golfo alla realizzazione delle necessarie riforme, compresi progressi sul fronte del contenimento dei sussidi governativi, della lotta alla corruzione e dell'attuazione di misure volte a ridurre le preoccupazioni nel settore della sicurezza; invita, al riguardo, la Commissione e il Consiglio a incoraggiare il Consiglio di cooperazione del Golfo a divenire un mediatore in grado di persuadere le varie parti del paese ad aprire i negoziati e ad avviare un dialogo politico esaustivo;

10. plaude al ruolo attivo dello Yemen nelle strategie internazionali coordinate quali l'operazione Atalanta;

11. chiede che sia istituita una delegazione a pieno titolo della Commissione nello Yemen responsabile della gestione degli aiuti e dotata di risorse umane aggiuntive sul territorio; esorta la Commissione a migliorare la propria efficacia nel settore degli aiuti;

12. chiede alla Commissione e al Consiglio di garantire che gli aiuti forniti dalla comunità internazionale, in particolare quelli provenienti dal bilancio dell'Unione europea, siano utilizzati per finanziare progetti dai quali tragga un beneficio diretto il maggior numero possibile di persone e la cui efficacia sia valutata in loco;

13. invita le autorità yemenite a rafforzare le unità della guardia costiera e della guardia di frontiera, ad introdurre un miglior addestramento delle forze di polizia e programmi preposti a professionalizzare il servizio carcerario per migliorare la situazione della sicurezza del paese e la sua capacità di combattere il terrorismo;

14. esorta la Commissione e il Consiglio ad attuare un programma speciale di assistenza per lo Yemen che includa un periodo di formazione all'estero per i funzionari yemeniti (sul modello del programma realizzato da EUJUST LEX in Iraq) e la loro assegnazione ai principali ministeri (analogamente a quanto fatto dall'UE in Bosnia-Erzegovina);

15. chiede alle autorità yemenite di intensificare gli sforzi per assicurare la liberazione dei sei cittadini europei tenuti in ostaggio sul loro territorio;

16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo e al parlamento dello Yemen nonché al Consiglio di cooperazione del Golfo.