Proposta di risoluzione - B7-0068/2010Proposta di risoluzione
B7-0068/2010

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla relazione concernente i progressi compiuti dalla Turchia nel 2009

2.2.2010

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Ria Oomen-Ruijten a nome della commissione per gli affari esteri


Procedura : 2009/2769(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B7-0068/2010

B7‑0068/2010

Risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione concernente i progressi compiuti dalla Turchia nel 2009

Il Parlamento europeo,

–   vista la relazione della Commissione sui progressi compiuti dalla Turchia nel 2009 (SEC(2009)1334),

–   viste le sue risoluzioni sui progressi compiuti dalla Turchia in vista dell'adesione[1], del 27 settembre 2006, sulle relazioni UE-Turchia[2], del 24 ottobre 2007, sulla relazione 2007 relativa ai progressi compiuti dalla Turchia[3], del 21 maggio 2008, e sulla relazione concernente i progressi compiuti dalla Turchia nel 2008[4], del 12 marzo 2009,

–   visto il quadro negoziale per la Turchia del 3 ottobre 2005,

–   vista la decisione 2008/157/CE del Consiglio, del 18 febbraio 2008, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato per l'adesione con la Repubblica di Turchia[5] ("partenariato per l'adesione"), come pure le precedenti decisioni del Consiglio sul partenariato per l'adesione del 2001, 2003 e 2006,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che i negoziati di adesione con la Turchia sono stati avviati il 3 ottobre 2005, dopo l'approvazione del quadro negoziale da parte del Consiglio, e che l'apertura di tali negoziati ha costituito il punto di partenza di un processo di lunga durata e senza limiti di tempo,

B.  considerando che la Turchia si è impegnata a intraprendere riforme, a intrattenere relazioni di buon vicinato e ad allinearsi progressivamente con le posizioni dell'Unione europea e che tali sforzi andrebbero considerati come un'opportunità di modernizzazione per la stessa Turchia,

C. considerando che la piena osservanza di tutti i criteri di Copenaghen e la capacità di integrazione dell'Unione europea, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2006, rimangono la base per l'adesione all'UE, che è una comunità fondata su valori condivisi,

D. considerando che la Commissione è giunta alla conclusione che nel 2009 si sono registrati modesti progressi concreti nel campo delle riforme politiche,

E.  considerando che la Turchia non ha ancora attuato, per il quarto anno consecutivo, le disposizioni contenute nell'accordo di associazione CE-Turchia e nel relativo protocollo aggiuntivo,

F.  considerando che, nella sua relazione sui progressi compiuti dalla Turchia nel 2009, la Commissione ha ripreso e sviluppato taluni aspetti messi in luce dal Parlamento nella sua ultima risoluzione sui progressi della Turchia,

1.  valuta positivamente l'ampio dibattito pubblico su una gamma di questioni tradizionalmente sensibili quali il ruolo del potere giudiziario, i diritti dei cittadini di origine curda, i diritti della comunità alevita, il ruolo delle forze armate e le relazioni della Turchia con i suoi vicini; elogia il governo turco per il suo approccio costruttivo e il ruolo svolto nell'avviare tale dibattito;

2.  ribadisce la propria preoccupazione per la polarizzazione in atto nella società turca e fra i partiti politici e sollecita il governo come pure tutti i partiti parlamentari a sviluppare un equilibrio consono tra contesa politica e collaborazione pragmatica, in modo da agevolare la riconciliazione in seno alla società turca e permettere la realizzazione di riforme chiave, in particolare quella della costituzione;

3.  rileva che nel 2009 i progressi realizzati sotto il profilo di riforme concrete sono limitati e incoraggia il governo a tradurre le proprie iniziative politiche in cambiamenti concreti della legislazione e della loro conseguente applicazione;

4.  si rammarica del fatto che, laddove sono state approntate leggi conformi ai criteri politici di Copenaghen, la loro attuazione continua a essere carente; esorta il governo in particolare a intensificare l'attuazione delle leggi in materia di diritti delle donne, non discriminazione, libertà di religione, di pensiero e di credo, libertà di parola e di espressione, tolleranza zero nei confronti della tortura e lotta alla corruzione;

5.  invita la Turchia a continuare e intensificare i propri sforzi per aderire completamente ai criteri di Copenaghen e per rendere coesa la società turca a sostegno delle necessarie riforme, unendola sulla base dell'uguaglianza di tutti gli esseri umani a prescindere dal genere, dall'origine razziale o etnica, dalla fede, dalla disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale;

Adeguamento ai criteri politici di Copenaghen

Democrazia e Stato di diritto

6.  richiama nuovamente l'attenzione sull'importanza cruciale di una riforma globale e sostanziale della costituzione, che ponga la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali al centro dello Stato e della società turchi; incoraggia il governo turco a riprendere a lavorare a tale riforma e chiede la cooperazione di tutti i partiti politici e la partecipazione della società civile e di tutte le minoranze;

7.  ribadisce la sua richiesta, formulata nelle sue precedenti risoluzioni del 2006 e 2007, di riformare il sistema elettorale riducendo la soglia del 10%, in modo da garantire il pluralismo dei partiti, soprattutto per consentire ai partiti di recente costituzione l'accesso alla vita politica come pure una più ampia rappresentanza delle forze politiche e delle minoranze in seno alla Grande assemblea nazionale;

8.  esprime profondo rammarico per la decisione della Corte costituzionale di sciogliere il Partito della società democratica (DTP) e di interdire dall'attività politica diversi suoi rappresentanti democraticamente eletti; deplora inoltre il recente arresto di alcuni membri del DTP; rinnova la sua condanna nei confronti della violenza e del terrorismo ed esorta tutte le forze politiche a cercare una riconciliazione con mezzi pacifici e a unire la società turca sulla base della parità di diritti per tutti i cittadini; sottolinea che si deve permettere ai rappresentanti politici della popolazione curda di partecipare a pieno titolo a tale processo; richiama l'attenzione sul parere formulato dalla commissione di Venezia del Consiglio d'Europa nel marzo 2009, in cui si conclude che la legislazione turca relativa alla dissoluzione dei partiti politici non è compatibile con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU), e sollecita il governo turco a presentare le proposte di riforma necessarie nel rispetto dei criteri europei;

9.  è dell'avviso che una riforma globale e rapida del sistema giudiziario sia essenziale per un esito positivo del processo di modernizzazione della Turchia; plaude all'approvazione da parte del governo della strategia di riforma giudiziaria e prende atto con soddisfazione dell'ampio processo consultivo su cui poggia tale strategia; invita il governo ad attuare quanto prima tale strategia, accordando un'attenzione particolare alle misure sistematiche volte a rafforzare l'imparzialità e la professionalità della magistratura come pure il rispetto dei criteri della CEDU; in tale contesto, invita il governo turco a fornire orientamenti ai pubblici ministeri sulla legislazione che è frequentemente utilizzata per limitare la libertà d'espressione; incoraggia inoltre il governo a ristrutturare il Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri così da garantirne la rappresentatività, l'obiettività, l'imparzialità e la trasparenza;

10. esprime profondo rammarico per la decisione della Corte costituzionale di abrogare la normativa che limita la giurisdizione dei tribunali militari, quale grave battuta d'arresto nell'impegno della Turchia a favore delle riforme, e chiede alla Grande assemblea nazionale turca di raggiungere un consenso a favore della riforma costituzionale; è preoccupato per l'ingerenza continua del potere militare nella vita politica e nella politica estera turche e ribadisce che in una società democratica le forze armate devono essere completamente sottoposte al controllo civile; invita in particolare la Grande assemblea nazionale turca a rafforzare il proprio controllo sul bilancio e sulle spese militari e ad impegnarsi nello sviluppo di politiche di sicurezza e di difesa;

11. è preoccupato per la presunta ampia portata dell'organizzazione criminale Ergenekon; invita il governo e la magistratura a garantire che tutte le azioni legali si svolgano nel pieno rispetto delle procedure previste dalla legge e che siano rispettati i diritti di tutti gli imputati; condivide l'analisi della Commissione secondo cui la Turchia deve affrontare questo processo come un'opportunità per rafforzare la fiducia nel buon funzionamento delle sue istituzioni democratiche e dello Stato di diritto; esorta il governo turco a non lasciare che il procedimento giudiziario sia usato come pretesto per esercitare indebite pressioni su giornalisti, studiosi o esponenti dell'opposizione che esprimono le proprie critiche;

12. deplora l'assenza di sviluppi nell'istituzione dell'ufficio del difensore civico; chiede al governo di introdurre, e a tutti i partiti parlamentari di sostenere, la normativa necessaria alla creazione di un meccanismo di ricorso efficace e indipendente, collegato a un sistema preposto a condurre indagini su presunte violazioni dei diritti umani;

Diritti umani e rispetto e tutela delle minoranze

13. plaude alle iniziative intraprese dal governo turco per creare coesione tra la cittadinanza e far sì che qualunque cittadino, a prescindere dal genere, dall'origine razziale o etnica, dalla religione o dal credo, dalla disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale, possa fruire degli stessi diritti e svolgere un ruolo attivo nella società turca; è consapevole del fatto che si tratta di un dibattito di portata storica, ma invita fermamente il governo a tradurre la sua iniziativa politica in riforme concrete e invita tutti i partiti politici e tutte le parti interessate a sostenere questo processo sforzandosi di superare le suscettibilità di ciascuno; valuta positivamente, in tale contesto, il piano presentato dal governo alla Grande assemblea nazionale turca il 13 novembre 2009 e ne incoraggia l'attuazione, affinché siano garantite le libertà di tutti i cittadini;

14. plaude all'adozione della normativa che sopprime tutte le restrizioni alle trasmissioni radiotelevisive in lingua curda sui canali pubblici e privati a livello locale e nazionale come pure della normativa sull'uso della lingua curda nelle carceri; sollecita il governo a prendere ulteriori misure per garantire reali possibilità di apprendimento del curdo nel sistema scolastico pubblico e privato, autorizzandone l'utilizzo nella vita politica e per l'accesso ai servizi pubblici; invita il governo ad assicurarsi che le leggi antiterrorismo non siano utilizzate in modo improprio al fine di limitare le libertà fondamentali, segnatamente la libertà di espressione, e ad abolire il sistema di "guardiani dei villaggi" nel sud-est della Turchia;

15. è favorevole all'intenzione della Grande assemblea nazionale turca di approvare rapidamente gli emendamenti alla legge antiterrorismo al fine di eliminare le disposizioni che permettono di processare i giovani tra i quindici e i diciotto anni di età come adulti;

16. incoraggia il governo turco a intensificare gli sforzi per superare le carenze sociali ed economiche nel sud-est del paese; ribadisce il suo appello alla Commissione affinché presenti uno studio sulle conseguenze del progetto per il sud-est dell'Anatolia (GAP); chiede alle autorità turche di preservare il patrimonio culturale e ambientale interessato, con particolare riferimento ai siti archeologici di Hasankeyf e Allianoi; è preoccupato per lo sfollamento di migliaia di persone causato dalla costruzione delle dighe; esorta il governo a sospendere i lavori della diga di Ilisu fino a che non sarà presentato il suddetto studio della Commissione;

17. sollecita la Grande assemblea nazionale turca a garantire l'immunità parlamentare riguardante l'espressione delle opinioni politiche a tutti i deputati, senza alcuna discriminazione;

18. condanna le continue violenze perpetrate dal PKK e da altri gruppi terroristici nel territorio turco ed esorta il PKK a rispondere all'iniziativa politica del governo turco deponendo le armi e ponendo fine alla violenza;

19. pone l'accento sulla libertà di religione quale fondamentale valore universale e invita la Turchia a salvaguardarlo per tutti; si compiace per il dialogo avviato dal governo turco con esponenti di comunità religiose, compresi gli aleviti, e incoraggia le autorità a intensificare il dialogo interreligioso in modo da stabilire una comunicazione regolare e costruttiva; ribadisce, tuttavia, ancora una volta che queste misure e gesti positivi devono essere seguiti da riforme sostanziali del quadro giuridico, le quali devono consentire a queste comunità religiose di funzionare senza indebite coercizioni, conformemente alla CEDU e alla giurisprudenza della Corte europea per i diritti dell'uomo; sottolinea in particolare l'esigenza di accordare a tutte le comunità religiose personalità giuridica;

20. plaude all'attuazione della legge sulle fondazioni; deplora tuttavia che le comunità religiose continuino a incontrare problemi di proprietà non regolamentati da tale legge, riguardanti proprietà sequestrate e vendute a terzi o proprietà appartenenti a fondazioni che sono state oggetto di fusione prima dell'adozione della nuova normativa; esorta il governo turco ad affrontare con urgenza la questione;

21. reitera le sue preoccupazioni in merito agli ostacoli incontrati dal Patriarcato ecumenico in relazione al suo status giuridico, alla formazione del clero e all’elezione del Patriarca ecumenico; rinnova il suo invito a riaprire immediatamente il seminario greco-ortodosso di Halki e ad adottare misure che autorizzino l'utilizzo in pubblico del titolo ecclesiastico di Patriarca ecumenico e, più in generale, creino le condizioni per formare senza impedimenti il clero delle comunità cristiane in Turchia;

22. deplora la persistente incertezza relativa al riconoscimento delle case Cem come luoghi di culto degli aleviti nonché in relazione all’istruzione religiosa obbligatoria nelle scuole; invita il governo turco a porre sistematicamente rimedio a questa situazione;

23. è preoccupato per le difficoltà incontrate dalla comunità siriaca in relazione alle sue proprietà immobiliari; rileva, in particolare, con inquietudine i procedimenti giudiziari relativi all'esproprio delle terre del monastero siriaco ortodosso Mor Gabriel;

24. deplora il fatto che il governo turco continui a nutrire riserve sui diritti delle minoranze quali sanciti dal diritto internazionale, che non abbia ancora firmato le convenzioni del Consiglio d'Europa in materia e che non abbia ancora avviato un dialogo con l'Alto commissario per le minoranze nazionali dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE); sollecita il governo turco ad allineare integralmente la propria politica alle norme internazionali e alla CEDU e invita tutti i partiti parlamentari a sostenere questo approccio; prende atto, a tale riguardo, delle difficoltà amministrative incontrate dalle scuole delle minoranze e il sistema anacronistico della doppia presidenza; esorta inoltre vivamente il governo a favorire attivamente un clima di rispetto totale delle minoranze e a garantire che i casi di ostilità e di violenza siano portati dinanzi ai tribunali;

25. si rammarica del fatto che, sin dalla relazione del 2008 sui progressi compiuti dalla Turchia, non si registrano sviluppi incoraggianti in merito alla situazione della popolazione greca delle isole turche Gökçeada (Imvros) e Bozcaada (Tenedos), che continua a incontrare problemi in materia di diritti di proprietà e di istruzione; sollecita pertanto il governo turco a ricercare soluzioni per preservare il carattere biculturale di queste isole conformemente alla risoluzione del 27 giugno 2008 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) relativa a tali isole;

26. nota con preoccupazione che il quadro giuridico turco non offre ancora sufficienti garanzie in materia di libertà di espressione, e che talune leggi continuano a essere utilizzate abusivamente per limitare tale libertà; invita il governo turco a presentare una riforma di ampio respiro del quadro giuridico in modo da garantire la compatibilità di quest’ultimo con la CEDU e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo; nota che la revisione dell'articolo 301 del Codice penale turco ha portato a un calo dei procedimenti penali rispetto agli anni precedenti; continua tuttavia a ritenere che l’articolo 301 e l'articolo 318 del codice penale debbano essere aboliti;

27. si dichiara preoccupato per le continue restrizioni alla libertà di stampa, in particolare in merito alle notizie pubblicate sulle indagini relative alla rete Ergenekon e a seguito della multa senza precedenti inflitta a un gruppo mediatico, nonché per quanto concerne le frequenti censure operate nei confronti di siti Internet; sottolinea che la cultura della libertà di stampa è un aspetto rivelatore della cultura politica di una società pluralista; raccomanda che, in tale contesto e alla luce dei malsani collegamenti fra mezzi d'informazione, affari e politica, sia adottata una nuova legge sui mezzi d'informazione;

28. invita il governo turco a intensificare i propri sforzi nell'attuazione della politica di tolleranza zero nei confronti della tortura e, per dare maggiore credibilità ai suoi sforzi, ad autorizzare la pubblicazione della relazione della commissione per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa; sollecita nuovamente la Grande assemblea nazionale turca a ratificare il protocollo facoltativo della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura; sollecita altresì il governo ad adoperarsi per ridurre l’impunità delle violazioni dei diritti dell’uomo, in particolare fra i rappresentanti delle forze dell’ordine;

29. esorta vivamente il governo turco a dedicare maggiore attenzione all'eliminazione della corruzione, ad accrescere la trasparenza del finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali e a promuovere la trasparenza a tutti i livelli dell'amministrazione;

30. incoraggia il governo a incrementare i suoi sforzi per tradurre in pratica l'uguaglianza di genere garantita per legge; ritiene, in particolare, che si dovrebbe elaborare una strategia a favore dell'istruzione e dell'occupazione femminile, riducendo la presenza delle donne nell’economia sommersa; invita il governo a sfruttare le potenzialità offerte dalle organizzazioni della società civile, in particolare in merito all'opera di sensibilizzazione sui diritti delle donne, la prevenzione della violenza e dei cosiddetti "delitti d’onore"; sottolinea che il governo e il potere giudiziario devono garantire che tutti i casi di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne siano debitamente portati dinanzi ai tribunali e che i responsabili siano puniti e che le donne e i bambini che rischiano di essere vittime di violenze o di delitti d'onore siano protetti e sostenuti dalle autorità; incoraggia il governo turco ad avviare un'efficace campagna di comunicazione per sensibilizzare maggiormente sui diritti delle donne in tutto il paese;

31. esprime la propria inquietudine per la mancanza di garanzie contro la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale; invita la Grande assemblea nazionale turca ad adottare una nuova legge che proibisca la discriminazione diretta o indiretta per qualsiasi motivo e in tutti i settori e invita il governo turco a intensificare i suoi sforzi di sensibilizzazione sui diritti umani dell'individuo e contro le discriminazioni, al fine di garantire che le disposizioni discriminanti siano rimosse dalla legislazione e che l'odio e la violenza basati sull'omofobia vengano debitamente puniti;

32. deplora l’assenza di progressi in merito ai diritti sindacali e chiede nuovamente al governo, in consultazione con le parti sociali, di presentare una nuova proposta alla Grande assemblea nazionale turca al fine di adottare quanto prima una nuova legge sui sindacati in sintonia con le norme dell’Organizzazione internazionale del lavoro, comprese garanzie sul diritto di sciopero e sul diritto a concludere accordi collettivi di lavoro; si dichiara preoccupato del recente arresto (a metà novembre 2009) di circa 20 sindacalisti turchi e chiede che i loro diritti sociali vengano rigorosamente rispettati;

Capacità di assumere gli obblighi derivanti dall’adesione

33. deplora che per il quarto anno consecutivo la Turchia non abbia ancora applicato il protocollo aggiuntivo all'accordo di associazione tra la Comunità europea e la Turchia; invita il governo turco ad applicarlo rapidamente nella sua integralità in maniera non discriminatoria e ricorda che, in caso contrario, il processo negoziale ne risulterebbe seriamente compromesso;

Impegno a mantenere buone relazioni di vicinato

34. ribadisce l'obbligo inequivocabile della Turchia di mantenere buone relazioni di vicinato come previsto dal quadro negoziale; sottolinea gli impegni da essa assunti insieme a tutte le altre parti per sostenere gli sforzi tesi al raggiungimento di una soluzione globale della questione cipriota e a risolvere qualsiasi disputa insoluta sulle frontiere con i paesi vicini conformemente al principio della soluzione pacifica delle controversie previsto dalla Carta delle Nazioni Unite;

35. invita il governo turco a sostenere attivamente i negoziati in corso e a contribuire concretamente ad una soluzione globale della questione cipriota, basata su una federazione bizonale e bicomunitaria, conformemente alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite applicabili in materia e ai principi fondatori dell'Unione europea; invita la Turchia a favorire un clima idoneo ai negoziati iniziando immediatamente a ritirare le sue forze da Cipro, affrontando la questione dell'insediamento di cittadini turchi nell'isola e consentendo la restituzione della zona chiusa di Famagosta ai suoi legittimi abitanti in conformità della risoluzione 550(1984) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

36. invita il governo turco ad astenersi dall'ostacolare le imbarcazioni civili che compiono prospezioni petrolifere per conto della Repubblica di Cipro nel Mediterraneo orientale;

37. sollecita la Turchia a garantire il rispetto dei diritti di tutti gli sfollati a Cipro, compresi quelli delle minoranze religiose, nonché la libera pratica della loro religione; sottolinea che, nel caso della comunità cattolica maronita, queste libertà dovrebbero essere accordate a tutti e quattro i villaggi maroniti;

38. plaude alla ripresa dell'attività del Comitato per le persone scomparse (CMP) e chiede alla Turchia di prendere le misure del caso in merito a tale questione umanitaria;

39. elogia gli sforzi diplomatici compiuti per normalizzare le relazioni con l'Armenia e sollecita il governo turco ad aprire la frontiera con questo paese; invita la Grande assemblea nazionale turca e il parlamento armeno a procedere, quanto prima e senza fissare condizioni pregiudiziali, alla ratifica dei pertinenti protocolli, che condurrebbe a un rafforzamento della sicurezza e della stabilità nella regione del Caucaso meridionale;

40. prende atto dei limitati progressi compiuti nel miglioramento delle condizioni bilaterali greco-turche; invita la Grande assemblea nazionale turca a ritirare la sua minaccia di casus belli, e si attende dal governo turco che faccia cessare le continue violazioni dello spazio aereo greco;

41. si congratula per il continuo miglioramento delle relazioni con l’Iraq e con il governo regionale curdo; ribadisce l’invito al governo turco di garantire che qualsiasi operazione antiterrorismo rispetti l’integrità territoriale dell'Iraq, i diritti umani nonché il diritto internazionale e che si eviti di fare vittime tra i civili;

Approfondire la cooperazione UE-Turchia

42. prende atto dell'avvio dei negoziati sull'adesione della Turchia alla Comunità dell’energia; accoglie con favore la firma da parte della Turchia dell'accordo intergovernativo sul gasdotto "Nabucco", la cui applicazione rimane una delle massime priorità dell'Unione europea in materia di sicurezza energetica, e chiede l'apertura del capitolo sull’energia nei negoziati di adesione; prende atto nel contempo della cooperazione fra Turchia, Russia ed alcuni Stati membri sul progetto “South Stream”;

43. sottolinea l’importanza della Turchia come paese di transito e di destinazione per i migranti in situazione irregolare; invita il governo turco ad adottare misure urgenti per garantire il rispetto dei diritti internazionali in materia di protezione e accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo, prende atto della ripresa dei negoziati per un accordo di riammissione UE-Turchia e sollecita la Turchia a dare piena attuazione, nel frattempo, agli accordi bilaterali di riammissione vigenti con gli Stati membri; chiede al governo turco di intensificare la sua cooperazione con l'UE sulla gestione dei migranti, la lotta contro la criminalità transfrontaliera e la tratta di esseri umani; prende atto, al riguardo, degli sforzi della Turchia volti a concludere un accordo operativo con Frontex;

44. prende atto della politica estera sempre più attiva della Turchia e apprezza i suoi sforzi volti a contribuire alla soluzione di varie crisi regionali; invita il governo turco a intensificare il coordinamento della sua politica estera con l'UE, in particolare per quanto riguarda l'Iran; riconosce il ruolo della Turchia quale importante partner dell'Unione europea ai fini della realizzazione degli obiettivi della politica estera dell'UE nella regione del Mar Nero, in Asia centrale e in tutto il Medio Oriente; invita la Commissione e il Consiglio a sfruttare meglio le potenzialità offerte da strette relazioni tra l'UE e la Turchia in dette regioni;

45. si compiace del costante contributo apportato dalla Turchia alla politica europea di sicurezza e di difesa e alle operazioni della NATO; deplora, tuttavia, che le obiezioni opposte dalla Turchia continuino a bloccare la cooperazione strategica NATO-UE che va oltre gli accordi "Berlin Plus", il che ha ripercussioni negative sulla protezione del personale dell'Unione europea dispiegato, ed esorta la Turchia ad accantonare quanto prima le proprie obiezioni;

46. chiede ancora una volta al governo turco di firmare e sottoporre a ratifica lo statuto del Tribunale penale internazionale, accrescendo così il contributo e l'impegno della Turchia a favore del sistema multilaterale globale;

47. invita l’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea ad analizzare le sinergie fra le politiche estere dell'Unione europea e della Turchia e di avvalersene in misura maggiore per contribuire alla sicurezza e alla stabilità nel mondo;

48. esorta la Turchia ad agire in modo pragmatico e ad adoperarsi al massimo per garantire il successo dei negoziati tra i leader greco-cipriota e turco-cipriota, che stanno ora entrando in una fase critica; osserva che questa è probabilmente l'ultima opportunità di risolvere l'annosa questione della divisione dell'isola sulla base di una nuova federazione bizonale e bicomunitaria che goda del sostegno di ambedue le comunità; ricorda l'impegno del governo turco a ritirare le truppe turche dall'isola quale parte integrante di tale soluzione globale, che deve altresì comprendere il raggiungimento di un accordo sulle questioni in materia di proprietà, governance, territorio e sicurezza nonché la piena applicazione in tutta l'isola dell'acquis dell'Unione europea;

49. è convinto che la soluzione della questione cipriota porterà maggiore stabilità, prosperità e sicurezza nel Mediterraneo orientale e consentirà il rapido miglioramento delle relazioni UE-NATO nonché lo sblocco del processo di adesione della Turchia all'Unione europea; propone pertanto che la Turchia si unisca alle altre potenze garanti, la Grecia e il Regno Unito, impegnandosi a sostenere qualunque accordo sia raggiunto da Christofias e Talat per la riunificazione di Cipro e sia approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

50. prende atto della relazione speciale della Corte dei conti n. 16/2009 che individua una serie di lacune nella gestione dell'assistenza pre-adesione a favore della Turchia; rileva tuttavia che, secondo la valutazione della Corte, i progetti sottoposti a verifica contabile hanno prodotto i risultati previsti e sono probabilmente sostenibili; chiede alla Commissione di attuare le raccomandazioni della relazione della Corte dei conti al momento di fornire l'assistenza prevista dallo Strumento di preadesione (IPA) e, segnatamente, di dare priorità agli obiettivi, e pertanto ai progetti, aderenti ai criteri di adesione; chiede alla Commissione di avviare, in particolare, una valutazione dell'intero programma di assistenza preadesione e di riferire al Parlamento europeo in merito alla sua attuazione;

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51. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, al Segretario generale del Consiglio d'Europa, al presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento della Repubblica di Turchia.