Proposta di risoluzione - B7-0494/2010Proposta di risoluzione
B7-0494/2010

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sui diritti umani in Iran, in particolare i casi di Sakineh Mohammadi Ashtiani e Zahra Bahrami

6.9.2010

presentata con richiesta di iscrizione all'ordine del giorno della discussione su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Fiorello Provera, Bastiaan Belder, Lorenzo Fontana a nome del gruppo EFD

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0494/2010

Procedura : 2010/2846(RSP)
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B7-0494/2010
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B7-0494/2010
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B7‑0494/2010

Risoluzione del Parlamento europeo sui diritti umani in Iran, in particolare i casi di Sakineh Mohammadi Ashtiani e Zahra Bahrami

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sull'Iran,

–   vista la dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo del 10 ottobre in occasione della Giornata europea contro la pena di morte,

–   vista la dichiarazione rilasciata il 6 luglio 2010 dall'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulle imminenti esecuzioni in Iran,

–   vista la dichiarazione sull'Iran rilasciata il 4 marzo 2010 dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo,

–   vista la risoluzione A/RES/62/149 del 18 dicembre 2007 relativa a una moratoria sul ricorso alla pena di morte,

–   visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR), il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali (ICESCR) e la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, di cui la Repubblica islamica dell'Iran è firmataria,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che Sakineh Mohammadi Ashtiani, madre quarantatreenne di due figli, attende l'esecuzione per lapidazione con l'accusa di adulterio, dopo essere già stata punita con 99 frustate nel 2006,

B.  considerando che Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata accusata di adulterio dopo la morte del marito, ed è stata falsamente implicata nella sua morte,

C. considerando che Zahra Bahrami, cittadina olandese-iraniana, è stata arrestata nel dicembre scorso durante le proteste del giorno dell’Ashura ed è detenuta nel carcere Evin di Teheran con l'accusa di essere una 'mohareb' o nemica di Dio, di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale e di possesso di stupefacenti,

D. considerando che a Bahrami sono stati negati l'assistenza di un avvocato e il diritto di ricevere visite, e che è una delle migliaia d'iraniani detenuti in seguito alle elezioni dell'estate 2009,

E.  considerando che il codice penale iraniano vigente prevede il ricorso alla lapidazione per un crimine, l'adulterio, che è considerato un reato "contro la legge divina", e che gruppi attivi nel campo dei diritti umani riferiscono che otto uomini e tre donne sono attualmente in attesa di esecuzione per lapidazione, e che dal 2006 almeno sei persone sono state messe a morte in questo modo,

1.  condanna fermamente il crescente numero di esecuzioni ed esorta vivamente le autorità iraniane a istituire una moratoria sul ricorso alla pena di morte al fine di abolirla conformemente alla risoluzione adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2007;

2.  sollecita vivamente la Repubblica islamica dell'Iran a fermare l'esecuzione per lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani e a liberare senza indugio Zahra Bahrami;

3.  deplora il ricorso alla tortura e ai maltrattamenti per estorcere confessioni che vengono addotte come prove nei processi;

4.  invita la Repubblica islamica dell'Iran a fornire un'adeguata assistenza legale a tutti coloro che commettono crimini considerati punibili con la pena di morte;

5.  chiede che, in occasione della prossima Assemblea generale dell'ONU, sia presentata una risoluzione con una richiesta a tutti i paesi che ancora praticano la pena di morte di mettere a disposizione del Segretario generale dell'ONU e dell'opinione pubblica tutte le informazioni relative alla pena capitale e alle esecuzioni, in modo da superare il segreto di Stato sulla pena di morte, che è un fattore determinante in numerose esecuzioni;

6.  chiede alla Repubblica islamica dell'Iran di rispettare i principi sanciti dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, dal Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali e dalla Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, di cui la Repubblica islamica dell'Iran è firmataria;

7.  sollecita vivamente la Repubblica islamica dell'Iran a firmare e ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW);

8.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al governo e al parlamento della Repubblica Islamica dell'Iran, al Consiglio, alla Commissione, all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.