Proposta di risoluzione - B7-0284/2011Proposta di risoluzione
B7-0284/2011

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla parità di accesso ai mercati del settore pubblico nell’UE e nei paesi terzi e sulla revisione del quadro giuridico degli appalti pubblici incluse le concessioni

4.5.2011

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Andreas Schwab, Raffaele Baldassarre, Regina Bastos, Frank Engel, Jean-Paul Gauzès, Philippe Juvin, Constance Le Grip, Konstantinos Poupakis, Zuzana Roithová a nome del gruppo PPE
Evelyne Gebhardt, Bernadette Vergnaud a nome del gruppo S&D
Jürgen Creutzmann, Cristian Silviu Buşoi a nome del gruppo ALDE
Malcolm Harbour a nome del gruppo ECR
Heide Rühle a nome del gruppo Verts/ALE


Procedura : 2011/2590(RSP)
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B7-0284/2011
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B7-0284/2011
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B7‑0284/2011

Risoluzione del Parlamento europeo sulla parità di accesso ai mercati del settore pubblico nell’UE e nei paesi terzi e sulla revisione del quadro giuridico degli appalti pubblici incluse le concessioni

Il Parlamento europeo,

–   viste le direttive 2004/18/CE e 2004/17/CE relative alle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici e le direttive 89/665/CE, 92/13/CE e 2007/66/CE sulle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici,

–   vista la sua risoluzione del 18 maggio 2010 sui nuovi sviluppi in materia di appalti pubblici (P7_TA(2010)0173),

–   vista la relazione del Professor Mario Monti al Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, dal titolo “Una nuova strategia per il mercato unico – Al servizio dell'economia e della società europea",

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata “Verso un atto per il mercato unico- Per un’economia sociale di mercato altamente competitiva” (COM(2010)608),

–   visto il Libro Verde della Commissione europea sulla modernizzazione della politica dell’UE in materia di appalti pubblici – Per una maggiore efficienza del mercato europeo degli appalti (COM(2011) 0015),

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che un mercato degli appalti ben funzionante riveste un’importanza fondamentale per stimolare il mercato unico, favorire l’innovazione, promuovere un livello più elevato di protezione dell'ambiente e del clima nonché l'integrazione sociale in tutta l'Unione europea e per conseguire un valore ottimale per le autorità pubbliche, i cittadini ed i contribuenti,

B.  considerando che, soprattutto nell’ottica del superamento della crisi economica e finanziaria e della prevenzione di qualsiasi crisi futura, gli appalti pubblici hanno una rilevanza fondamentale, servendo da catalizzatori per il rilancio dell’economia europea e dunque per l’occupazione e il benessere in Europa,

C. considerando che un sano e ben ponderato processo di miglioramento del quadro giuridico per gli appalti pubblici riveste un’importanza fondamentale per il benessere dei cittadini, dei consumatori e delle imprese dell’Unione europea, per le autorità pubbliche nazionali, regionali e locali e quindi per l'accettazione dell'UE nel suo complesso,

D. considerando che per quanto riguarda la moltitudine di questioni che rientrano nell’ambito della revisione della normativa UE sugli appalti, occorre tener conto di varie priorità in termini di urgenza e di collegamento tematico, in vista di ulteriori progressi politici a livello europeo ed internazionale,

E.  considerando che sarà necessario valutare in maniera coerente, sulla base di una consultazione sistematica delle parti interessate, un’ampia gamma di questioni che rientrano nell’ambito tradizionale degli appalti pubblici e della questione strettamente connessa delle concessioni,

F.  considerando che la questione specifica della salvaguardia della parità di trattamento e della concorrenza leale sui mercati degli appalti pubblici nell’UE e nei paesi terzi ha urgente bisogno di maggiore attenzione politica, soprattutto alla luce dei problemi attuali riguardanti l’accesso ai mercati del settore pubblico nei paesi terzi, la lentezza dei progressi nei negoziati sulla revisione dell’accordo dell’OMC sugli appalti pubblici e la ovvia riluttanza di molti paesi terzi ad aderire a tale accordo,

1.  fa riferimento alla osservazioni espresse nella sua risoluzione del 18 maggio 2010 sui nuovi sviluppi in materia di appalti pubblici, e in particolare al paragrafo 46 della suddetta risoluzione, in cui pur opponendosi decisamente a misure protezionistiche in materia di appalti pubblici a livello mondiale, crede fermamente nel principio di reciprocità e proporzionalità in tale settore; invita la Commissione a compiere un’analisi dettagliata dei vantaggi potenziali e dei problemi che potrebbe comportare l’imposizione di restrizioni proporzionali e mirate all’accesso a talune parti dei mercati degli appalti dell’UE, nonché una valutazione d’impatto che analizzi quando farvi ricorso e una valutazione della base giuridica che un tale strumento utilizzerebbe per i partner commerciali che beneficiano dell’apertura del mercato UE ma che non hanno mostrato alcuna intenzione di aprire i propri mercati alle imprese dell’UE, continuando nel contempo a incoraggiare i partner dell’UE ad offrire condizioni reciproche e proporzionali di accesso al loro mercato per le ditte europee prima di proporre qualsiasi altro nuovo testo nel campo degli appalti pubblici;

2.  è dell’avviso che lo spirito di reciprocità e trasparenza garantirà una maggiore apertura dei mercati degli appalti pubblici ed eviterà il ricorso a misure protezionistiche utilizzando tutti gli strumenti disponibili;

3.  nutre la convinzione che al fine di evitare nuove misure protezionistiche che potrebbero nuocere agli interessi degli esportatori UE anche in settori diversi dai mercati degli appalti pubblici, la Commissione dovrebbe individuare misure adeguate che non consentano contromisure a livello europeo o nazionale e siano basate su idonei strumenti nel campo degli appalti pubblici;

4.  invita la Commissione, a tale proposito, a valutare i problemi associati alle offerte straordinariamente basse e a proporre soluzioni appropriate;

5.  raccomanda alle amministrazioni aggiudicatrici di fornire informazioni sufficienti e tempestive agli altri offerenti in caso di offerte anormalmente basse, onde consentire loro di valutare se vi è motivo di avviare una procedura di ricorso;

6.  ritiene che l’UE abbia l’urgente necessità di conseguire una maggiore coerenza tra la sua politica comune in materia di commercio estero e le prassi degli Stati membri, che accettano, a scapito delle ditte degli Stati membri, offerte eccezionalmente basse da parte di società insediate in paesi che non hanno aderito all’accordo dell’OMC sugli appalti pubblici;

7.   con riferimento alla domanda 114 del Libro Verde della Commissione sulla modernizzazione della politica comunitaria sugli appalti pubblici, in cui si chiede di classificare per ordine di importanza le varie questioni sollevate nel Libro Verde e di identificare le questioni prioritarie, sottolinea la cruciale importanza di giungere a soluzioni ben congeniate sia per la questione più urgente dell’accesso al mercato che per gli ulteriori aspetti della revisione degli appalti pubblici e delle concessioni; invita pertanto la Commissione ad affrontare innanzitutto la questione dell‘accesso equilibrato ai mercati degli appalti pubblici e ad intraprendere in un secondo tempo la revisione degli appalti pubblici e delle concessioni, al fine di consentire il necessario valido coinvolgimento non solo del Parlamento europeo e degli Stati membri ma anche dei cittadini e delle imprese, nella prospettiva di ottenere la necessaria accettazione di tutti questi importanti aspetti del mercato unico che rivestono una grande importanza per il benessere generale dell’UE;

8.  invita la Commissione a dare priorità alla modernizzazione delle norme sugli appalti pubblici e a trattare le concessioni nel campo dei servizi in maniera tale da evitare un'ulteriore frammentazione della normativa UE sugli appalti pubblici, secondo i principi di una migliore regolamentazione;

9.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.