Proposta di risoluzione - B7-0356/2011Proposta di risoluzione
B7-0356/2011

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul Sudan e il Sud Sudan – situazione dopo il referendum del 2011

6.6.2011

presentata a seguito di una dichiarazione del Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

Charles Tannock, Ryszard Antoni Legutko, Ryszard Czarnecki, Tomasz Piotr Poręba a nome del gruppo ECR

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0349/2011

Procedura : 2011/2717(RSP)
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B7-0356/2011
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B7‑0356/2011

Risoluzione del Parlamento europeo sul Sudan e il Sud Sudan – situazione dopo il referendum del 2011

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sul Sudan,

–   visto l'accordo di pace completo firmato tra le parti sudanesi il 9 gennaio 2005,

–   viste le conclusioni del Consiglio sul Sudan del 31 gennaio 2011,

–   vista la dichiarazione del 7 febbraio 2011 dell'Alto rappresentante Catherine Ashton, a nome dell'Unione europea, sui risultati finali del referendum concernente l'autodeterminazione del Sud Sudan,

–   vista la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n. 1978(2011),

–   vista la dichiarazione del 24 maggio 2011 dell'Alto rappresentante Catherine Ashton sulla situazione in Sudan,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che il 9 luglio 2011 il Sud Sudan dovrebbe dichiarare ufficialmente l'indipendenza dalla parte settentrionale del paese, a seguito del referendum sull'autodeterminazione tenutosi in applicazione dell'accordo di pace completo del 2005 (APC), e che tale data coincide con il termine di suddetto accordo,

B.  considerando che i risultati finali del referendum del 9 gennaio 2011 sull'autodeterminazione del Sud Sudan hanno confermato con una maggioranza schiacciante la determinazione degli elettori a istituire uno stato indipendente,

C. considerando che il Sud Sudan continuerà ad essere vulnerabile a potenziali aggressioni e costituirà una delle aree più povere e meno sviluppate al mondo, con un tasso di mortalità infantile tra più elevati e indicatori di istruzione tra i più bassi a livello mondiale,

D. considerando che nel Sud Sudan un bambino su dieci muore prima di compiere il primo anno di vita e che meno dell'1% delle ragazze portano a termine l'istruzione primaria,

E.  considerando che dal 2005 l'UE ha stanziato 665 milioni di euro per il Sudan nel suo complesso per far fronte alle necessità delle popolazioni più vulnerabile e che il 45% di tali aiuti era destinato al Sud Sudan,

F.  considerando che la situazione in vaste aree del Sud Sudan e nelle regioni di confine con il Nord Sudan rimane complessa, caratterizzata da continui conflitti violenti e da frequenti episodi di gravi scontri; sottolinea che tale situazione provoca lo sfollamento massivo della popolazione, la rende vulnerabile all'insicurezza alimentare, allo scoppio di malattie e alle catastrofi naturali e non consente l'accesso ai servizi di base quali l'assistenza sanitaria e la fornitura di acqua potabile sicura,

G. considerando che questioni importanti rimangono irrisolte e che sono necessari ingenti sforzi con la massima urgenza per conseguire un accordo sulla condivisione dei proventi del petrolio, sui confini, sulla cittadinanza e sulla ripartizione degli attivi e dei debiti,

H. considerando l'importanza di garantire una gestione efficace e sicura di coloro che fanno ritorno in Sud Sudan in termini di transito, capacità tecnica (mancanza di urbanisti e periti), infrastrutture, attribuzione dei terreni e accesso ai servizi di base,

I.   considerando che il referendum per determinare se la regione di Abyei farà parte del Nord o del Sud Sudan, il cui svolgimento era previsto contemporaneamente al referendum sul Sud Sudan, non ha avuto luogo, provocando una grave escalation di violenza nell'area in questione,

1.  ribadisce il suo pieno rispetto all'esito del referendum quale espressione della volontà democratica del popolo del Sud Sudan; esorta entrambi i due paesi ad impegnarsi attivamente a favore della promozione di un governo democratico e l'istituzione di una pace, una sicurezza e una prosperità durature per entrambi;

2.  loda gli sforzi e l'impegno dimostrati dalle parti firmatarie dell'APC durante lo svolgimento del referendum e dopo l'annuncio dei risultati; considera tuttavia che la situazione in entrambi i paesi continui a costituire una sfida per la stabilità futura della regione;

3.  accoglie con favore l'impegno ininterrotto e il sostegno offerti dall'UE ai fini dell'istituzione di una pace, una sicurezza e una prosperità durature sia per il Nord che per il Sud Sudan;

4.  condanna con determinazione l'attacco deliberato alla missione delle Nazioni Unite in Sudan verificatosi il 10 maggio 2010 nell'area di Abyei e la più recente incursione contro un convoglio scortato dall'ONU; esprime preoccupazione in merito alla sicurezza della popolazione civile nell'area, la cui maggior parte, essendo costituita da donne e bambini, è dovuta sfollata a causa dei gravi scontri;

5.  accoglie con favore la dichiarazione del Segretario generale delle Nazioni Unite in cui condanna con fermezza la continua escalation di violenza e l'occupazione di Abyei ed esorta il governo di Khartoum a porre immediatamente fine a tutte le operazioni militari e a ritirare le truppe dal territorio, trattandosi di una grave violazione dell'APC;

6.  sottolinea l'importanza di fornire aiuti esterni in via prioritaria al Sud Sudan e plaude alla decisione del Consiglio del 23 maggio 2011 di stanziare 200 milioni di euro alla cooperazione allo sviluppo onde aiutare il Sud Sudan a far fronte alle numerose sfide umanitarie e socioeconomiche in un contesto di ridotta capacità di governance e fragilità politica;

7.  plaude alla decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di estendere il mandato della missione ONU in Sudan (UNMIS) e di inviare nel paese forze aggiuntive di mantenimento della pace; ritiene che una presenza continua dell'ONU sia estremamente importante per lo sviluppo pacifico di due Stati autosufficienti;

8.  esprime il proprio impegno a favore dello sviluppo di un partenariato stretto con entrambe le parti firmatarie dell'APC per accompagnare una relazione sostenibile tra il Nord e il Sud Sudan;

9.  chiede che il Sud Sudan aderisca rapidamente all'accordo di Cotonou e esorta l'UE a prendere tutti i provvedimenti necessari onde garantire che i finanziamenti a titolo del FES siano disponibili quanto prima possibile;

10. esorta gli Stati membri dell'UE a chiarire il mandato delle rispettive rappresentanze diplomatiche sia nel Nord che nel Sud Sudan e a incoraggiare una stretta cooperazione tra il rappresentante speciale dell'UE per il Sudan e la delegazione dell'UE nel Nord e nel Sud Sudan;

11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio dell'UE e alla Commissione, all'Alto rappresentante/Vicepresidente della Commissione Catherine Ashton, al Consiglio di sicurezza e al Segretario generale delle Nazioni Unite, alle istituzioni dell'Unione africana, all'Assemblea parlamentare ACP-UE nonché ai governi degli Stati membri dell'UE.