Proposta di risoluzione - B7-0019/2012Proposta di risoluzione
B7-0019/2012

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'Iran e sul suo programma nucleare (2012/2512(RSP))

25.1.2012

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

María Muñiz De Urquiza, Ana Gomes, Pino Arlacchi a nome del gruppo S&D

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0017/2012

Procedura : 2012/2512(RSP)
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B7-0019/2012
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B7‑0019/2012

Risoluzione del Parlamento europeo sull'Iran e sul suo programma nucleare (2012/2512(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sull'Iran,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che i ministri degli affari esteri dell'Unione europea hanno concordato misure restrittive supplementari contro l'Iran nel settore energetico, compreso un graduale embargo sulle importazioni di petrolio greggio iraniano nell'UE, nel settore finanziario, tra l'altro nei confronti della Banca centrale iraniana, e nel settore dei trasporti; considerando che i medesimi hanno altresì stabilito di introdurre ulteriori restrizioni alle esportazioni, in particolare di oro e di beni e tecnologie a duplice uso, e di ampliare l'elenco delle persone e delle entità oggetto di misure restrittive, includendovi varie entità controllate dal Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (IRGC);

B.  considerando che le misure restrittive adottate riflettono preoccupazioni gravi e sempre più profonde circa gli eventuali aspetti militari del programma nucleare iraniano, come si evince dall'ultimo rapporto dell'AIEA; considerando che il recente avvio di operazioni di arricchimento dell'uranio fino a un livello del 20% presso il sito di Fordu, vicino a Qom, aggrava ulteriormente le preoccupazioni concernenti gli eventuali aspetti militari del programma nucleare iraniano; considerando, tuttavia, che l'AIEA non ha stabilito con certezza che l'Iran perseguiva un programma di armamento nucleare;

C. considerando che il Consiglio ha nuovamente ribadito il suo impegno ad adoperarsi per trovare una soluzione diplomatica alla questione nucleare iraniana, sulla base del duplice approccio;

D. considerando che il Consiglio ha ribadito che l'obiettivo dell'UE rimane quello di pervenire a una soluzione globale e a lungo termine che crei fiducia a livello internazionale in merito alla natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano e nel contempo rispetti i diritti legittimi dell'Iran a valersi dell'energia nucleare per scopi pacifici, in conformità del trattato di non proliferazione;

E.  considerando che la mancanza di un dialogo costruttivo tra l'Occidente e l'Iran ha provocato l'esacerbarsi delle tensioni nella regione del Golfo Persico, cosicché si è giunti alla minaccia da parte dei dirigenti di Teheran di chiudere lo Stretto di Ormuz in caso di embargo sulle esportazioni di petrolio del paese;

1.  sostiene le misure restrittive supplementari stabilite dal Consiglio contro l'Iran nel settore energetico e in quello finanziario, nonché le sanzioni supplementari adottate nei confronti di alcune persone ed entità, diverse delle quali sono controllate dal Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (IRGC);

2.  invita il Consiglio e la Commissione ad emettere avvertimenti chiari nei confronti di tutte le entità pubbliche e private operanti in Europa in merito alle conseguenze giuridiche che dovranno affrontare se tentano in qualche modo di violare o eludere le misure restrittive adottate contro l'Iran;

3.  esprime profonda preoccupazione per le crescenti tensioni sulla scena internazionale e per lo scambio di minacce intorno al programma nucleare dell'Iran;

4. deplora vivamente l'accelerazione delle attività di arricchimento operata dall'Iran in violazione di sei risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di undici risoluzioni del Consiglio dei governatori dell'AIEA, come si evince dal recente avvio di operazioni di arricchimento dell'uranio ad un livello fino al 20% nell'impianto sotterrano di Fordu presso Qom;

5.  ricorda che l'Iran è parte del trattato di non proliferazione nucleare e che in quanto tale autorizza l'AIEA ad effettuare ispezioni dei suoi impianti nucleari dichiarati; invita l'Iran a cooperare pienamente con l'AIEA, anche nel contesto della prevista visita del suo vicedirettore generale per le salvaguardie;

6.  sottolinea la necessità di evitare un confronto militare e di adoperarsi in ogni modo per trovare una soluzione diplomatica alla crisi nucleare;

7.  ricorda che le sanzioni non sono fini a se stesse; ricorda l'impegno del VP/HR Catherine Ashton e del Consiglio nei confronti della strategia basata sul duplice approccio; esorta il gruppo di paesi E3+3 e l'Iran a ritornare al tavolo dei negoziati e invita i negoziatori ad elaborare un compromesso accettabile da entrambe le parti affinché l'Iran ceda il suo uranio a basso arricchimento in cambio di combustibile destinato a un reattore di ricerca medica;

8.  rileva che è opportuno valutare e monitorare esaustivamente le conseguenze sul piano umanitario delle sanzioni supplementari imposte all'Iran; è preoccupato per le eventuali ripercussioni negative sulla popolazione iraniana in generale, che potrebbero alimentare una campagna di propaganda opportunistica da parte del governo iraniano;

9.  esprime la propria solidarietà a tutti gli iraniani che resistono coraggiosamente alle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità iraniane e invita il VP/HR e il Consiglio a escogitare modi nuovi e intelligenti per apportare un sostegno concreto a tutti gli attivisti che difendono i diritti umani e la democrazia in Iran;

10. è preoccupato per l'ondata di arresti di giornalisti e blogger iraniani, con particolare riferimento ai casi di Parastoo Dokouhaki and Marzieh Rasouli, i quali, secondo le informazioni disponibili, sono attualmente detenuti in celle d'isolamento nel carcere di Evin a Teheran; considera tali azioni come un evidente tentativo del governo iraniano di interrompere con ogni mezzo necessario la libera circolazione dell'informazione nella fase di preparazione delle elezioni parlamentari del marzo 2012;

11. condanna tutti gli atti di provocazione, aggressione e omicidio, come gli assassinii apparentemente concertati di scienziati nucleari iraniani – il caso più recente è quello di Mustafa Ahmadi Roshan – nonché le incarcerazioni e le condanne a morte di cittadini stranieri attuate dalle forze di sicurezza iraniane con l'obiettivo di aumentare la pressione politica, come testimonia il recente caso del cittadino americano Amir Mirzaei Hekmati;

12. esorta il parlamento e il governo iraniani affinché ratifichino e applichino il protocollo addizionale e attuino pienamente le disposizioni dell'accordo di salvaguardia integrale;

13. è convinto che, al fine di allentare le tensioni con l'Iran, le relazioni con tale paese non dovrebbero limitarsi alla sola questione nucleare; esorta pertanto il VP/HR e il Consiglio a portare avanti e a intensificare i loro sforzi volti a perseguire un programma più vasto che comprenda altri temi, come la situazione in Iraq e in Afghanistan, la sicurezza regionale e i diritti umani, e che potrebbe evolvere in una cooperazione più ampia una volta che la questione nucleare sia debitamente risolta;

14. rileva che, nei paesi contro i quali l'UE applica misure restrittive, una presenza dell'Unione sul terreno è particolarmente essenziale al fine di garantire che gli Stati membri nonché i capi delle delegazioni dell'UE siano strettamente associati al processo di concezione, definizione mirata, attuazione, monitoraggio e valutazione delle misure restrittive e delle loro conseguenze, riducendo al minimo, per quanto possibile, il loro impatto sulla popolazione iraniana; insiste pertanto affinché l'EU abbia una delegazione a Teheran;

15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Presidente dell'Unione europea, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, al direttore generale dell'AIEA, ai governi e ai parlamenti dei paesi del Mashrek, del Consiglio di cooperazione del Golfo, di Israele, della Palestina, dell'Iraq e della Turchia nonché al governo e al parlamento della Repubblica islamica dell'Iran.