PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione nel Mali
18.4.2012
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
(2012/2603(RSP))
Charles Goerens, Louis Michel, Robert Rochefort, Ramon Tremosa i Balcells, Niccolò Rinaldi, Graham Watson, Izaskun Bilbao Barandica, Marielle de Sarnez, Johannes Cornelis van Baalen a nome del gruppo ALDE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0201/2012
Il Parlamento europeo,
– viste le dichiarazioni di Catherine Ashton, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sul colpo di Stato militare nel Mali,
– vista la dichiarazione del dipartimento dell'aiuto umanitario della Commissione sulla prevenzione della crisi umanitaria nel Mali,
– viste le dichiarazioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU sul colpo di Stato militare,
– visti gli accordi di Algeri del 2006 sul ripristino della pace, della sicurezza e dello sviluppo nel nord del Mali,
– visto l'accordo quadro firmato il 6 aprile 2012 tra la giunta militare la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Cedeao),
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Africa occidentale,
A. considerando il colpo di Stato che ha destituito nella notte dal 21 al 22 marzo 2012 il presidente maliano Amadou Toumani Touré e che ha posto fine a un lungo processo democratico avviato più di due decenni or sono;
B. considerando che la comunità internazionale ha condannato unanimemente tale colpo di Stato che avviene alcune settimane prima dell'elezione presidenziale in programma il 29 aprile;
C. considerando l'accordo quadro per il ritorno alla legalità e all'ordine costituzionale sotto la supervisione della Cedeao e del suo mediatore, il presidente Blaise Compaoré;
D. considerando che il presidente destituito della giunta di Bamako ha firmato una lettera di dimissioni che gli sono state chieste dai mediatori per aprire la strada alla nomina del presidente dell'Assemblea nazionale;
E. considerando che dopo le dimissioni del presidente, un governo di unione nazionale dovrà preparare nuove elezioni nei prossimi mesi e operare per una soluzione nel Nord;
F. considerando l'allestimento di una forza congiunta Cedeao-ONU per sostenere il governo di transizione nel Mali;
G. considerando che il Nord del Mali è sotto il controllo del Movimento nazionale di liberazione dell'Azawad (MNLA);
H. considerando che una frazione islamica radicale, Ansar al-Din, si è impadronita delle città di Kidal e Timbuctù;
I. considerando che i ribelli rifugiatisi nella regione di Kidal hanno liberato l'8 marzo scorso i 22 soldati e il deputato tenuti in ostaggio dal mese di agosto 2007;
J. considerando che la serie di rapimenti rivendicati dalla nebulosa Al Qaïda per il Maghreb islamico (AQMI) è tuttora in corso e che il 15 aprile una missionaria cristiana di nazionalità elvetica è stata rapita a Timbuctù da un gruppo che tiene già in ostaggio 13 occidentali;
K. considerando che, a seguito di razzie perpetrate nelle loro sedi e ai loro approvvigionamenti, le organizzazioni umanitarie hanno in maggior parte abbandonato la regione del Nord;
L. considerando che i combattimenti hanno fatto decine di morti nelle ultime settimane;
M. considerando che centinaia di migliaia di persone sono in fuga e che i rifugiati abbandonano in massa le città di Gao e di Timbuctù per dirigersi verso la Mauritania;
N. considerando che la fragilità dello Stato libico, la violenza in atto fra le tribù libiche e l'enorme arsenale di armi senza controllo in seguito al ritorno nel Mali di mercenari ben equipaggiati rischiano di provocare conseguenze nefaste sulla sicurezza e la stabilità di tutti i paesi della regione del Sahel e dell'Africa occidentale;
O. considerando che la regione del Sahel, indebolita dalla siccità, è resa ancor più fragile dalle tensioni regionali, dal traffico di droga e di armi e da una grande instabilità politica;
P. considerando che la frequenza delle perturbazioni climatiche e delle crisi alimentari nel Sahel si è accelerata dalla metà degli anni '90;
Q. considerando che il dipartimento dell'aiuto umanitario della Commissione ha posto in guardia contro un'imminente grave catastrofe se la sicurezza non migliora;
R. considerando che l'Unione europea ha reso disponibili altri 9 milioni di euro di aiuto finanziario per 1.400.000 malesi che si ritiene abbiano bisogno di un aiuto alimentare;
S. considerando che l'Unione ha bloccato l'aiuto allo sviluppo a seguito del colpo di Stato militare;
T. considerando che l'Unione ha già accettato di inviare una missione civile per sostenere gli sforzi tesi a ristabilire la sicurezza nel Mali;
U. considerando che in febbraio le agenzie dell'ONU riunitesi a Roma hanno chiesto un aiuto d'emergenza dell'ordine di 725 milioni di dollari (pari a 545 milioni di euro) per venire in soccorso della regione del Sahel, dove circa 12 milioni di persone sono minacciate dalla carestia;
V. considerando le conseguenze di questa nuova crisi politica per la democrazia in Africa;
W. considerando che l'elezione senza scontri né violenze dell'oppositore Macky Sall alla presidenza del Senegal avvenuta domenica 25 marzo costituisce una delle rare buone notizie di questi ultimi tempi per la periferia del Sahel;
1. condanna il colpo di Stato militare che ha posto fine al governo democraticamente eletto nel Mali;
2. sostiene la leadership assunta dalla Cedeao per quanto riguarda la gestione della crisi ed esige l'attuazione dell'accordo firmato il 6 aprile 2012 da parte degli autori del colpo di Stato nel Mali e dal mediatore della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Cedeao);
3. sottolinea la necessità di rispettare la sovranità, l'unità e l'integrità territoriale del Mali;
4. esprime forte preoccupazione per la grave minaccia esercitata da elementi estremisti nel Nord del Mali e chiede l'immediata liberazione di tutte le persone rapite nonché la fine immediata delle ostilità;
5. sottolinea l'urgenza di una strategia post Gheddafi per la regione del Sahel, che rischia di diventare una zona senza diritto;
6. si dichiara profondamente preoccupato per la situazione umanitaria rapidamente deterioratasi nella regione del Sahel;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, al Consiglio di sicurezza dell'ONU, all'Unione africana, alla Cedeao e al suo mediatore, il presidente Blaise Compaoré, nonché al presidente Alassane Ouattara, al governo algerino, ai copresidenti dell'Assemblea paritetica ACP-UE e al Movimento nazionale di liberazione dell'Azawad (MNLA).